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Alessano

Il Papa: “Salento sia arca di pace”

Nel 25° anniversario della morte di don Tonino, così il Pontefice agli oltre ventimila presenti ad Alessano: “Siete una finestra di speranza perché il Mediterraneo non sia mai un arco di guerra teso, ma un’arca di pace accogliente”

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Un giorno storico per il Salento e la giornata, la partecipazione (oltre 20 mila le persone presenti), le parole di Papa Francesco e prima di lui anche quelle del presidente di Libera, Don Luigi Ciotti, e del vescovo della Diocesi di Ugento – Santa Maria di Leuca, Mons. Vito Angiuli, devono far riflettere tutti perché prima ancora che un insegnamento religioso sono un insegnamento di vita da mettere in atto in ogni momento, ogni giorno della nostra vita.


Don Tonino Bello in visita a Papa Giovanni Paolo II disse: “Sono venuto a trovare Pietro“. E Wojtila gli predisse: “Oggi tu sei venuto a trovare Pietro, un giorno Pietro verrà a trovare te!“. Quel giorno è arrivato. Una visita, quella di Francesco, dedicata a testimoniare il dovere e assieme la bellezza di stare accanto agli ultimi. Dopo l’atterraggio all’aeroporto di Galatina, il Papa si è trasferito in elicottero ad Alessano, dove è arrivato intorno alle 8,45.


Oggi ricorre il 25° anno della morte di don Tonino Bello ed il Pontefice ha voluto rendere omaggio personalmente alla tomba di quello che è stato il testimone della ‘Chiesa del grembiule’: un mazzo di fiori gialli e bianchi a contrassegnare un momento di preghiera privato, toccante per il silenzio e il raccoglimento.


Una tomba “che non si innalza monumentale verso l’alto, ma è tutta piantata nella terra” dirà più tardi Francesco. Attorno, il vento muove le piccole bandiere arcobaleno, quasi a ricordare la forza con cui don Tonino si era impegnato per la pace, ad esempio nel ’92 con la marcia a Sarajevo. Poi un tributo ai familiari defunti e il saluto ai parenti del Servo di Dio.


Subito dopo l’arrivo nel piazzale antistante il cimitero, dove Francesco è stato accolto dagli almeno ventimila fedeli festosi. A dominare è il calore della folla della nostra terra che, ha osservato subito Francesco, a don Tonino diede “la ricchezza incomparabile di capire i poveri” e servirli.


Capire i poveri”, ha detto il Santo Padre, “era per lui vera ricchezza. Aveva ragione, perché i poveri sono realmente ricchezza della Chiesa. Ricordacelo ancora, don Tonino, di fronte alla tentazione ricorrente di accodarci dietro ai potenti di turno, di ricercare privilegi, di adagiarci in una vita comoda”.


Non a caso, ricorda il Papa, il vescovo sottolineava come il Vangelo chiami a una vita spesso “scomoda”:Una Chiesa che ha a cuore i poveri rimane sempre sintonizzata sul canale di Dio, non perde mai la frequenza del Vangelo e sente di dover tornare all’essenziale per professare con coerenza che il Signore è l’unico vero bene.


Francesco ha citato nuovamente don Tonino quando ha ricordato che non si deve “teorizzare” la vicinanza ai poveri ma star loro vicino, seguendo l’esempio di Gesù “fino a spossessarsi di sé”: “Non lo disturbavano le richieste, lo feriva l’indifferenza. Non temeva la mancanza di denaro, ma si preoccupava per l’incertezza del lavoro, problema oggi ancora tanto attuale. Non perdeva occasione per affermare che al primo posto sta il lavoratore con la sua dignità, non il profitto con la sua avidità”.

Don Tonino, ha detto ancora alla folla presente Papa Francesco, “non stava con le mani in mano. Agiva localmente per seminare pace globalmente, nella convinzione che il miglior modo per prevenire la violenza e ogni genere di guerre è prendersi cura dei bisognosi e promuovere la giustizia. Infatti, se la guerra genera povertà, anche la povertà genera guerra. La pace, perciò, si costruisce a cominciare dalle case, dalle strade, dalle botteghe, là dove artigianalmente si plasma la comunione.


La meravigliosa terra” di don Tonino, terra di “frontiera” che egli stesso chiamava “terra-finestra”, dal Sud dell’Italia, ha sottolineato Bergoglio, “si spalanca ai tanti Sud del mondo”, dove “i più poveri sono sempre più numerosi mentre i ricchi diventano sempre più ricchi e sempre di meno”. E poi rivolgendosi ai salentini: “Siete una “finestra aperta, da cui osservare tutte le povertà che incombono sulla storia”, ma siete soprattutto una finestra di speranza perché il Mediterraneo, storico bacino di civiltà, non sia mai un arco di guerra teso, ma un’arca di pace accogliente”.


Francesco ha inquadrato poi la vocazione del vescovo di Molfetta, che egli stesso amava chiamare “evocazione” a indicare “una chiamata a diventare non solo fedeli devoti, ma veri e propri innamorati del Signore, con l’ardore del sogno, lo slancio del dono, l’audacia di non fermarsi alle mezze misure. Perché quando il Signore incendia il cuore, non si può spegnere la speranza. Quando il Signore chiede un “sì”, non si può rispondere con un “forse”.


Il Pontefice ha poi fatto notare come il desiderio di don Tonino “di farsi piccolo per essere vicino” agli ultimi rivelasse il desiderio di “una Chiesa per il mondo. Non mondana, ma per il mondo. Che il Signore ci dia questa grazia: una Chiesa non mondana, al servizio del mondo. Una Chiesa monda di autoreferenzialità ed “estroversa, protesa, non avviluppata dentro di sé”; non in attesa di ricevere, ma di prestare pronto soccorso; mai assopita nelle nostalgie del passato, ma accesa d’amore per l’oggi, sull’esempio di Dio, che ha tanto amato il mondo.


D’altra parte, ha sottolineato il Papa, il nome “don Tonino” ci riporta “la sua salutare allergia verso i titoli e gli onori”, il suo desiderio “di privarsi di qualcosa per Gesù che si è spogliato di tutto”, il suo coraggio “di liberarsi di quel che può ricordare i segni del potere per dare spazio al potere dei segni. Don Tonino non lo faceva certo per convenienza o per ricerca di consensi, ma mosso dall’esempio del Signore. Nell’amore per Lui troviamo la forza di dismettere le vesti che intralciano il passo per rivestirci di servizio, per essere “Chiesa del grembiule, unico paramento sacerdotale registrato dal Vangelo”.


Don Tonino come ha detto Francesco era un “credente con i piedi per terra e gli occhi al Cielo” e soprattutto “con un cuore che collegava Cielo e terra”: egli ha coniato per i cristiani, ha rammentato il Pontefice, una parola originale che indica “una grande missione. Gli piaceva dire che noi cristiani “dobbiamo essere dei contempl-attivi, con due t, cioè della gente che parte dalla contemplazione e poi lascia sfociare il suo dinamismo, il suo impegno nell’azione”, della gente che non separa mai preghiera e azione.


Di fronte ai nostri “immobilismi” e alle “nostre continue giustificazioni”, il Papa prega perché don Tonino ci ridesti per essere sempre più “una Chiesa contemplattiva, innamorata di Dio e appassionata dell’uomo”. Egli, “dono e profezia per i nostri tempi”, è l’auspicio finale del Papa, aiuti “noi come Chiesa” a non accontentarci “di annotare bei ricordi”, a non lasciarci “imbrigliare da nostalgie passate e neanche da chiacchiere oziose del presente o da paure per il futuro”, ma a vivere il Vangelo “senza sconti”.


Alessano

Statale 275, 2° lotto: i sindaci in Provincia

Minerva chiama a raccolta i primi cittadini dei paesi interessati ai lavori di ammodernamento e adeguamento della Maglie-Leuca

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Secondo Lotto della strada statale 275: il presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva ha convocato un incontro per domani, martedì 21 gennaio, a partire dalle ore 12, a Palazzo Adorno, per fare il punto sui lavori di ammodernamento e adeguamento dell’itinerario stradale.

Sono stati invitati a partecipare i sindaci di Alessano, Castrignano del Capo, Corsano, Gagliano del Capo, Miggiano, Montesano Salentino, Specchia, Tiggiano e Tricase, centri interessati agli interventi sull’importante arteria di collegamento che si sviluppa nel sud Salento.

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Alessano

Fondazione De Francesco, borse di studio con Galimberti

Domani, dalle 16, all’Auditorium Benedetto XVI di Alessano, cerimonia di consegna delle Borse di Studio intitolate a Pietro De Francesco con la partecipazione del professor Umberto Galimberti

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La Fondazione Pietro De Francesco, impegnata fin dalla sua nascita, nella promozione e nel sostegno della cultura d’impresa, ha scelto di dimostrare la propria vicinanza ai giovani del Capo di Leuca attraverso l’assegnazione di 16 borse di studio, ciascuna del valore di 3mila euro.

I vincitori, selezionati tramite bando, saranno premiati durante una cerimonia ufficiale in programma domani, sabato 18 gennaio, a partire dalle ore 16, presso l’Auditorium Benedetto XVI di Alessano.

L’evento è patrocinato dalla Provincia di Lecce e dall’Unione dei Comuni “Terra di Leuca” con la partecipazione della diocesi di Ugento Santa Maria di Leuca.

LA CERIMONIA DI CONSEGNA

L’evento, aperto al pubblico con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti, vedrà la partecipazione di autorevoli esponenti del panorama istituzionale e culturale pugliese.

Interverranno Tina De Francesco, presidente della Fondazione Pietro De Francesco, insieme a Luciano e Franco De Francesco, membri della fondazione e soci DFV Group.

Saranno presenti, inoltre: Alessandro Delli Noci, assessore regionale allo Sviluppo Economico e Politiche Giovanili; Valentino Nicolì, presidente di Confindustria Lecce; Mario Vadrucci, presidente della Camera di Commercio di Lecce; Fabio Pollice, Rettore dell’Università del Salento; Monsignor Vito Angiuli, Vescovo di Ugento-Santa Maria di Leuca.

La cerimonia sarà moderata e coordinata dalla giornalista Luana Prontera (Nuovo Quotidiano di Puglia).

Firmacopie a cura di libreria Idrusa di Alessano.

L’OSPITE D’ECCEZIONE

Dopo il dibattito pubblico e la consegna dei riconoscimenti ai giovani beneficiari della borsa di Studio, l’auditorium si preparerà ad accogliere il professor Umberto Galimberti, che terrà una conferenza sul tema: “Educare le nuove generazioni nell’era digitale”, offrendo un’importante occasione di riflessione.

Galimberti è filosofo, psicoanalista e saggista italiano tra gli studiosi più apprezzati e stimati a livello nazionale.

Ha esplorato temi come il nichilismo, la tecnica, le emozioni e il rapporto tra filosofia e psicologia, influenzando il dibattito culturale contemporaneo.

«LA DIREZIONE È QUELLA GIUSTA»

La presidente della Fondazione, Tina De Francesco: «Questa è la prima edizione delle Borse di studio intitolate a nostro padre Pietro De Francesco, fondatore di DFV. Un’occasione per ispirare i giovani a dare il massimo e trasformare la loro preparazione in un valore concreto per il territorio. Papà ha sempre creduto nello sviluppo personale come strumento per contribuire al progresso e al benessere della comunità. La sua lezione? Studiare, imparare, progredire e farlo bene. C’è una circostanza che voglio condividere. Quando abbiamo scelto di invitare il professor Umberto Galimberti, ci siamo adattati alla sua disponibilità. La data proposta? Il 18 gennaio 2025.

Quel giorno, esattamente quattro anni fa, nostro padre ci ha lasciato. Una coincidenza che abbiamo accolto come un segno. Il segno che la direzione è quella giusta».

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Alessano

IISS G. Salvemini, eccellenza educativa

Tra innovazione tecnologica, lingue straniere e creatività. L’istituto di Alessano, luogo ideale dove costruire le professioni del futuro, ritira il primo premio nazionale Unioncamere JobOrienta 2024

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Innovazione e tecnologia: un passo avanti

L’aula immersiva è un’eccellenza dell’istituto che permette agli alunni di vivere esperienze didattiche multisensoriali, con la realtà virtuale a supporto delle materie umanistiche e scientifiche.

Qui prendono vita progetti creativi come le «interviste impossibili» tra personaggi storici. Tra gli esempi più apprezzati, i dialoghi immaginari tra Gaetano Salvemini e Don Tonino Bello, ma anche visite virtuali immersive al Colosseo, l’osservazione dettagliata di opere d’arte come la Gioconda e l’esplorazione di periodi storici come l’era dei dinosauri.

Questi momenti formativi coniugano innovazione e tradizione, stimolando la curiosità e l’immaginazione degli studenti.

Prossimamente, il Salvemini introdurrà StoryOS, una piattaforma innovativa per l’apprendimento immersivo che integra programmazione Python con ambienti interattivi in realtà virtuale. Grazie a StoryOS, gli studenti potranno sviluppare progetti multidisciplinari, creando simulazioni scientifiche, modelli architettonici e applicazioni interattive, acquisendo competenze utili nei campi STEAM (Scienza, Tecnologia, Ingegneria, Arte e Matematica).

La serra idroponica è un altro fiore all’occhiello dell’istituto, simbolo di un approccio sostenibile e innovativo all’agricoltura rigenerativa, dove tecnologia e scienza si fondono per ispirare gli studenti a immaginare nuovi modelli di produzione agricola.

Grazie alla sinergia tra conoscenze multidisciplinari, i ragazzi possono sperimentare soluzioni concrete per il futuro del pianeta.

La partecipazione all’Hackathon OpenTusk 2024

L’IISS G. Salvemini si è distinto nella seconda edizione dell’Hackathon OpenTusk (2024), un’iniziativa dedicata ai dati aperti e alla trasparenza.

Gli studenti hanno partecipato attivamente, sviluppando progetti innovativi legati alla gestione dei dati pubblici e alla promozione di soluzioni digitali per migliorare i servizi del territorio.

Un esempio concreto è la creazione dell’app LecceInTour, sviluppata per promuovere il turismo culturale attraverso la tecnologia.

Questo progetto ha ricevuto un importante riconoscimento nel concorso regionale, posizionando il Salvemini tra le scuole all’avanguardia nell’innovazione digitale.

L’esperienza ha permesso ai partecipanti di acquisire competenze pratiche, lavorando in team multidisciplinari e confrontandosi con altre scuole e professionisti del settore. Tale evento ha confermato l’impegno dell’istituto nel favorire la crescita delle competenze digitali e nel promuovere una cittadinanza attiva e responsabile.

Formazione internazionale e linguistica

L’internazionalizzazione è un pilastro della proposta del Salvemini: i programmi Erasmus e PCTO portano gli studenti all’estero, arricchendo le loro competenze con esperienze in Irlanda, Malta e Spagna. Inoltre, l’istituto è un preparation centre Cambridge per le certificazioni linguistiche fino al livello C1 ed offre corsi per ottenere le certificazioni DELE in spagnolo e DELF in francese.

L’attenzione all’inglese si esprime anche attraverso incontri tematici sulla sostenibilità ambientale con esperti madrelingua, contribuendo a formare giovani cittadini del mondo consapevoli e preparati.

Creatività e passione: scuola che stimola l’espressione

La creatività degli studenti viene stimolata con progetti speciali come la web radio, un’aula insonorizzata dove gli alunni possono realizzare programmi radiofonici, podcast e interviste.

L’istituto promuove anche la passione per musica, cinema e sport, con spazi dedicati come il campo da calcio a 5, le palestre e un auditorium multifunzionale.

Percorsi per il successo personale e professionale

Con indirizzi che spaziano dall’Istituto Tecnico Economico e Tecnologico al Liceo Scientifico delle Scienze Applicate, il Salvemini offre una preparazione completa e interdisciplinare, che spazia dalla robotica al digital marketing, dalla guida dei droni alla formazione per arbitri di calcio.

Gli studenti partecipano attivamente a eventi come il Job Orienta, dove possono confrontarsi con il mondo del lavoro e delle professioni, e a progetti di robotica avanzata che stimolano il problemsolving e la collaborazione. La missione del «Salvemini» è chiara: rendere i giovani cittadini consapevoli e protagonisti consapevoli del proprio futuro.

«Formazione di eccellenza e ragazzi pronti per il futuro»

La dirigente scolastica, Prof.ssa Chiara Vantaggiato, ha dichiarato: «Il nostro obiettivo è offrire agli studenti una formazione di eccellenza che li renda pronti ad affrontare il futuro con competenze solide e una visione aperta al mondo. L’entusiasmo e la partecipazione dimostrati dai nostri alunni nelle varie iniziative confermano il valore del lavoro svolto dal nostro team di docenti e dell’intera comunità scolastica».

Per conoscere l’offerta formativa del Salvemini

Per conoscere da vicino l’IISS G. Salvemini e la sua offerta formativa, famiglie e studenti sono invitati a partecipare agli Open Days in programma nelle seguenti date: 11, 18, 25 gennaio e 1° febbraio, dalle 16 alle 19.

Sarà l’occasione per esplorare i laboratori, assistere a lezioni simulate e dialogare con docenti e studenti, vivendo un’anteprima dell’esperienza educativa della scuola.

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