Andrano
Un’Agriludoteca contro lo spopolamento dei nostri paesi
Castiglione d’Otranto: avvio del progetto in uno spazio ludico e inclusivo dedicato a Utopie, agricoltura e comunità. Festa di comunità con laboratori agricoli e di lettura per bambini e omaggio a Gianni Rodari
Spopolamento significa anche e soprattutto rischio di perdita dei legami di solidarietà, caratteristica fondamentale delle comunità rurali. È per riallacciarli, consolidarli, evitare le solitudini, educare alla restanza che nasce il progetto “Verso l’Agriludoteca di Comunità”, che sarà inaugurato domani, domenica 29 dicembre, alle ore 17, presso la ex scuola elementare di Castiglione d’Otranto (Andrano): uno spazio ludico e pedagogico per i più piccoli; luogo di inclusione e valorizzazione delle differenze; strumento per salvaguardare saperi, pratiche e valori del mondo rurale vissuto in chiave nuova.
A voler concretizzare questa nuova sfida sono state l’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino e l’omonima cooperativa, con il sostegno del Csv Salento e la collaborazione di Coppula Tisa, L’Otto Onlus, Auser Ponte Andrano-Castiglione, L’Adelfia Lab, Comune di Andrano e Comune di Castro.
Il progetto sarà avviato con un pomeriggio di festa che prevede, alle 17, la presentazione pubblica dell’iniziativa e a seguire due laboratori per i più piccoli. Per i bambini dai 3 ai 5 anni, “Terra Libera Tutti” sarà curato dalle volontarie di Casa delle Agriculture. Per i bambini dai 6 ai 12 anni, “Le parole di Rodari”, laboratorio di lettura ad alta voce a cura di Michela Santoro (libreria Idrusa) ed Elisa Maggio (associazione culturale Narrazioni), proporrà un fantastico viaggio tra le pagine più belle di Le favole al telefono, I viaggi di Giovannino Perdigiorno e le meravigliose filastrocche. Un omaggio al grande maestro e poeta della fantasia, nell’imminenza dell’anno “rodariano”, visto che nel 2020 si festeggeranno i 100 anni dalla nascita di Gianni Rodari. Per i genitori e i nonni, invece, “Facciamo comunità”, con la condivisione del rito del tè e dei dolci fatti in casa.
Il progetto: verso l’agriludoteca di comunità dove non c’è più una scuola
A Castiglione d’Otranto, la mancanza della scuola primaria di primo e secondo grado, chiusa da anni a causa delle poche nascite, sta diventando un vero fattore disgregante: le famiglie iscrivono i propri figli in altri centri (Montesano,Andrano,Tricase) e questo affievolisce i legami di comunità in un paese che ne ha forte bisogno (è in via di spopolamento) ed è scoglio difficile da superare nell’inclusione dei bimbi che hanno altre abilità o sono a rischio sociale (genitori adolescenti e poco istruiti, padri disoccupati, figli di migranti, evasione scolastica, etc), tutte situazioni presenti sul territorio. Anche per questo, come segno di inversione di tendenza, il progetto troverà casa, per il momento, nella ex scuola elementare, per consentirle di tornare a svolgere le funzioni per le quali è nata.
“Più volte – fanno sapere da Casa delle Agriculture – le famiglie ci hanno manifestato il bisogno di garantire in maniera stabile l’animazione pedagogica e di socializzazione per i bambini, con il fine primario di includere piccoli affetti da disturbo dello spettro autistico o con altre abilità e a rischio sociale. Secondo obiettivo è quello di ricostruire una sorta di “gruppo scuola” tra le famiglie. Terzo obiettivo è puntellare l’educazione sui temi dell’ecosostenibilità ambientale e rispetto per gli altri”.
Per sviluppare progettualità inclusive e lungimiranti, Casa delle Agriculture intende promuovere il volontariato tra le famiglie, le associazioni partner e le realtà della rete già presente sul territorio animando un progetto che va nella direzione di una agriludoteca di comunità: un luogo di gioco, didattica ecologica, pratiche di educazione al rispetto dell’altro e dell’ambiente, spazio di inclusione per bambini dai 3 ai 12 anni.
La rete solidale intorno al progetto
La realizzazione del progetto è stata resa possibile grazie al sostegno del Csv Salento, poiché è risultato vincitore dell’ultimo bando per la Promozione e Formazione del Volontariato, e con un investimento fatto da Casa delle Agriculture attingendo a suoi fondi di bilancio.
Il Comune di Andrano ha messo a disposizione lo spazio; il Comune di Castro ha donato degli arredi dismessi della sua scuola dell’infanzia, recuperati dai volontari.
Come spiega il presidente del Csv Luigi Conte, “Verso l’Agriludoteca di comunità” rappresenta “un momento di forte aggregazione sociale per un territorio, come quello di Castiglione d’Otranto, dove il calo delle nascite ha determinato la chiusura della scuola primara e, quindi, uno depauperamento sociale importante che è giusto affrontare con consapevolezza e innovazione, che certo non mancano”.
L’associazione Casa delle Agriculture Tullia e Gino ha intrapreso per questo una collaborazione con Coppula Tisa, organizzazione di volontariato di Tricase con una lunga storia nelle pratiche di tutela ambientale; con L’Otto Onlus, associazione per la promozione della salute mentale che a Muro Leccese porta avanti le proprie attività in questo campo anche a seguito di specifica convenzione con la Asl di Lecce; con l’Auser Ponte Andrano-Castiglione, associazione che riunisce gli anziani del posto che dedicheranno dei pomeriggi per favole, intrecci e impasti con i bambini; con L’Adelfia Lab, i laboratori urbani de L’Adelfia ad Andrano, che con la lunga esperienza degli psicomotricisti funzionali Rosario e Salvatore Surano agevolerà il percorso di inclusione; la cooperativa Casa delle Agriculture fornirà le competenze agricole necessarie.
Andrano
Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto
I 12 comuni (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca
Il Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.
«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»
I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».
Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».
La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».
«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».
Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».
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Andrano
Tartufo nero del Salento: al via la nuova stagione della raccolta
L’iniziativa: mappare le aree per valorizzare la tartuficoltura nei terreni degradati dalla Xylella. Tenore: «Obiettivo è sensibilizzare le nuove generazioni, educandole alla responsabilità ambientale»
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase annuncia la riapertura dei termini per la presentazione delle richieste di autorizzazione alla raccolta dei tartufi per la stagione 2024-2025.
La decisione è stata presa con deliberazione del Comitato Esecutivo, con l’obiettivo di assegnare le ultime otto autorizzazioni disponibili, garantendo il rispetto delle normative nazionali e regionali.
Nel Parco si possono trovare due varietà dei pregiati tuberi: il tartufo nero, noto anche come scorzone (foto in alto), e il tartufo bianco, chiamato bianchetto o marzuolo (foto in fondo all’articolo).
AVVISO PUBBLICO
Le richieste possono essere inviate esclusivamente tramite mail pec all’indirizzo parcootrantoleuca@pec.it, entro e non oltre, le ore 12.00 del 12 dicembre 2024.
Le domande dovranno includere la documentazione completa, come dettagliato nell’avviso pubblico consultabile sul sito ufficiale del Parco.
Nel caso in cui le richieste superino il numero di autorizzazioni disponibili, si procederà con un sorteggio pubblico il giorno 12 dicembre, alle ore 17, presso la sede dell’Ente Parco.
TURISMO INTERNAZIONALE
«La rimodulazione del progetto di valorizzazione del Parco», spiega Michele Tenore, presidente dell’Ente, «mette al centro il ruolo strategico dei giovani, il turismo internazionale e la fruibilità del territorio durante i mesi estivi e oltre, consolidando il Parco come motore di sviluppo per l’economia locale. La raccolta dei tartufi non è solo una tradizione consolidata, ma rappresenta anche uno strumento potente di promozione territoriale, che intreccia economia, sostenibilità ambientale e gastronomia di eccellenza. Il tartufo, infatti, è non solo un prodotto gastronomico pregiato, ma anche un volano che sostiene le filiere agroalimentari locali, attrarre visitatori e valorizzare il patrimonio enogastronomico del nostro territorio».
RECUPERO TERRENI NEL POST XYLELLA
La riapertura dei termini per la gestione della raccolta ha l’obiettivo di regolamentare e tutelare tale risorsa preziosa, promuovendo una gestione sostenibile che preservi la biodiversità e gli ecosistemi.
«Il Parco», spiega ancora Tenore, «intende sviluppare specifiche attività per valorizzare il tartufo, non solo come prodotto di alta qualità gastronomica, ma anche come possibile fonte di reddito per le comunità locali. A tal fine, è in programma uno studio con il coinvolgimento di università ed esperti per individuare le aree più adatte alla tartuficoltura, utilizzando essenze micorrizzate, che, oltre a produrre i pregiati tuberi, possano contribuire al recupero di terreni ora degradati dalla Xylella, diventando un investimento paesaggistico e naturalistico di valore».
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Andrano
Progetto Simona: immersione e inclusione per le persone con diverse abilità
Il convegno alle 18 in biblioteca. Il progetto si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità
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Il comune di Andrano presenta il convegno “Progetto Simona: Immersione e Inclusione per le Persone con Diverse Abilità”, un’iniziativa nata dalla collaborazione con la Fondazione “Noi Siamo Paola” e l’Associazione Gruppo A-Mare.
Il progetto, che sarà illustrato quest’oggi presso la Biblioteca Comunale “Don Giacomo Pantaleo”, rappresenta una straordinaria evoluzione dell’evento teatrale “Ho Amato Tutto” tenutosi questa estate presso l’Abbazia del Mito.
Durante lo spettacolo, dedicato alla vita di Donna Paola Menesini Brunelli, erano stati raccolti fondi destinati a supportare progetti di inclusione per persone con disabilità, in particolare con l’obiettivo di avvicinarle al mondo subacqueo.
Grazie ai fondi raccolti e alla partecipazione di organizzazioni specializzate, “Progetto Simona” si propone di formare istruttori esperti per consentire a persone con disabilità fisiche e motorie di vivere l’esperienza dell’immersione subacquea in sicurezza.
Durante il convegno, che inizierà alle ore 18, saranno presenti Alberto Brunelli, presidente della Fondazione “Noi Siamo Paola”; Salvatore Accogli, presidente dell’Associazione Gruppo A-Mare; Angela Pinto, presidente dell’Associazione Albatros, specializzata in immersioni per disabili non vedenti; e Salvatore Colazzo, garante dei diritti delle persone con disabilità dell’Unione dei Comuni Terre a Levante.
L’evento vedrà inoltre l’intervento dei sindaci di Tricase e Andrano, Antonio De Donno e Salvatore Musarò che ribadiranno l’impegno delle amministrazioni locali verso iniziative di inclusione sociale innovative.
“Progetto Simona” si prefigge di creare un ponte tra mare e accessibilità, dimostrando come l’ambiente subacqueo possa rappresentare una nuova frontiera di integrazione per chi vive condizioni di disabilità.
Il Comune di Andrano invita tutti i cittadini, le associazioni e le istituzioni a partecipare a questo importante momento di confronto e presentazione.
Il convegno vuole essere non solo un’occasione per approfondire i dettagli di “Progetto Simona”, ma anche per sensibilizzare la comunità sui temi dell’inclusione e della solidarietà.
L’ingresso è libero e aperto a tutti.
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