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Casarano

Casarano: “La sanità che funziona”

Basta aprire i giornali, oggi, per leggere di casi che non hanno niente a che vedere con un Paese che vuole dirsi civile. E il mio essere a contatto con la gente

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Basta aprire i giornali, oggi, per leggere di casi che non hanno niente a che vedere con un Paese che vuole dirsi civile. E il mio essere a contatto con la gente (mi occupo di infissi), altro non fa che avvalorare la tesi di un Paese allo sfascio, in un settore in particolare: la sanità. Volendo tralasciare l’aspetto politico della faccenda, del quale non mi voglio occupare, quello che si sente lascia sconcertati: litigi in sala parto, diagnosi sbagliate, sensibilità nei confronti dei pazienti ai minimi storici. Giusto per citare i casi più in voga! Qualche mese fa, ho avuto bisogno di essere ricoverato presso il reparto di Urologia a Casarano, e prima di andarci mi aspettavo di trovare chissà cosa. Con mio grande stupore, ho trovato un ambiente notevolmente diverso da come me lo ero immaginato. Per descriverlo, userò tre sostantivi semplici semplici, ma che danno il senso di quello che voglio esprimere: professionalità, cortesia ed efficienza. E lo voglio dire chiaro e forte: in una cittadina come la nostra, dove tutto sembra ruotare intorno ai successi (pochi) ed agli insuccessi (tanti) di una squadra di calcio, abbiamo una struttura ospedaliera che avrà sicuramente delle lacune, ma che al suo interno offre un reparto come quello di Urologia davvero a “misura di paziente”! Dove il ricoverato è il centro del mondo di operatori che dedicano la propria vita ed il proprio impegno alla causa, ed a cui spesso non viene detto nemmeno grazie, pensando che tutto ci sia dovuto! Beh, spesso, il loro atteggiamento nei nostri confronti, in quel mese in cui sono stato a contatto con loro, non era previsto in busta paga: eppure, lo vedevi che si adoperavano per i degenti con piacere, anche oltre – ripeto – le loro specifiche mansioni. A loro, al reparto di Urologia di Casarano, ed a tutti gli operatori che come loro fanno di un mestiere una missione, voglio dire grazie! Voglio far sapere che la sanità italiana non è solo quella dei giornali, quella degli scandali; che a Casarano ci sono persone preparate e professionali. Allora ringrazio il primario Dott. Rocco Tenuzzo, il Dott. Victor Hugo Tonelli, il Dott Alessandro Za, il Dott. Giovanni De Carlo, il Dott. Eustachio Grassi ed il Dott. Silvano Lupo; la Caposala Sig.ra Anna Errico; gli infermieri Lorena, Laila, Damiano, Annamaria, Gigi, Nunzia, Giovanna, Franco, Mariagrazia, Antonio S., Antonio D., Nicoletta, Maria Rita, Tiziana, Giuseppe e Corrado; gli ausiliari Angela, Fernanda e Alfredo; e la Sig.ra Francesca, che con cura e meticolosità garantisce la pulizia di tutto il reparto. A loro va tutto il mio ringraziamento. Sincero, di cuore. Perché siamo abituati a raccontare cose brutte: e per una volta che riscontriamo più di quello che ci aspettavamo, è bene gridarlo forte.


Rocco Antonio Ventura

Casarano

Sconosciuti al fisco, fioccano le denunce

Guardi di Finanza in un’officina ad Otranto, una pescheria a Casarano ed un negozio di abbigliamento a Gallipoli

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I Finanzieri della Compagnia di Otranto e di Maglie, nell’ambito dei controlli volti a contrastare l’evasione tributaria, hanno scoperto, anche a seguito di mirate analisi di rischio, di controllo economico del territorio e di riscontri preliminari, una attività di riparazioni meccaniche di veicoli in genere, una
di vendita di pesce e molluschi e una di commercio al dettaglio di abbigliamento, ubicate rispettivamente ad Otranto, Casarano e Gallipoli, completamente sconosciute al fisco.

In particolare, l’attività di riparazioni, gestita da un ex meccanico in pensione, avveniva nel garage della propria abitazione in mancanza delle prescritte autorizzazioni; per tale ragione si è proceduto al contestuale sequestro amministrativo dell’attrezzatura presente nel garage dell’officina.

Al momento dell’intervento presso le rispettive sedi delle menzionate attività di impresa, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto svariata di documentazione extra-contabile (in nero), che ha consentito di ricostruire, grazie anche all’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, il reddito non dichiarato al fisco, quantificato in circa 700mila euro di ricavi sottratti a tassazione.

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Casarano

Casarano e il gioco delle tre carte

Tra le pieghe della sentenza sulla querelle che vedeva contrapposta la giornalista Marilù Mastrogiovanni all’ex sindaco Gianni Stefano

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dí Antonio Memmi

Sarà sicuramente successo anche a molti di voi, nei mercati o fuori dalle stazioni, incontrare qualche furbetto che ti propone il gioco delle tre carte.

Chi fa questo gioco ha generalmente un’abilità incredibile a cambiare quelle carte sotto al tuo naso e senza nemmeno che tu riesca a rendertene conto.

Un qualcosa di vagamente simile sembra essere successo anche a Casarano.

È comparsa infatti sui social una notizia che parla dell’assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni nella tristemente famosa querelle che la vedeva contrapposta all’ex sindaco Gianni Stefano.

“Quanto aveva scritto nelle sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento è tutto vero”, si legge in molti articoli e poi ancora, come dichiarazione a caldo dell’interessata: “Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico siano stati riconosciuti anche nella sentenza di secondo grado”.

Brava. Bisogna credere nella giustizia che, ancorché lenta e con mille problemi, riesce poi alla fine a sentenziare il giusto e, a differenza di chi sta dalla parte dei giudici solo quando emettono le sentenze che ci piacciono, bisogna essere tra quelli che credono sempre nel loro lavoro.

Poi però, sapete com’è la curiosità… per capire meglio di cosa si stia parlando e non essendo ancora disponibili le motivazioni complete della sentenza, ci si deve accontentare del cosiddetto documento dispositivo di tale provvedimento che però, onestamente, confonde un po’…

Sì perché se cercaste la frase in cui si parla della veridicità delle inchieste giornalistiche… non sareste in grado di trovarla, così come se cercaste anche il passo in cui la corte di Appello riconosce la correttezza ed il valore giornalistico della brava e coraggiosa giornalista… beh… nemmeno… anzi, non trovereste nemmeno scritto il verbo “assolve”!

Invece, qualora con un piccolo sforzo leggeste un po’ più avanti nel documento, trovereste un altro passo molto interessante che dice: “condanna, altresì, Mastrogiovanni Maria Luisa alla rifusione delle spese sostenute dall’imputato Stefano Gianni che liquida in euro 1500,00”.
Ammetto che non siamo tutti avvocati e forse al tribunale scrivono una cosa e vogliono dirne un’altra ma… non avete anche voi quel vago sentore che abbiano provato a farci il gioco delle tre carte?

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Attualità

Ospedale di Casarano “dimenticato”: i sindaci scrivono a Bari

Richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti del “Ferrari”

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I sindaci di Ruffano, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Racale, Supersano, Taurisano ed Ugento hanno indirizzato una richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti dell’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo spiega: “Si tratta del primo passo formale in risposta alle dichiarazioni divergenti e preoccupanti rilasciate dall’assessore Piemontese in questi giorni. Affermazioni che lasciano intendere un rinnovato disinteresse delle istituzioni per le sorti dell’ospedale di Casarano, dimenticato anche nell’ultima programmazione di rimodulazione dell’edilizia sanitaria pugliese.

Antonio Cavallo


Auspichiamo la convocazione di un incontro immediato. Urgente come urgente è la “questione Ferrari”, quella di un nosocomio sempre più abbandonato alla sua sorte. Il “Ferrari” vive ormai da tempo un mix di disservizi, assenza di tutele e disagi, tanto per l’utenza quanto per il personale, ridotto ai minimi termini e costretto a barcamenarsi per far fronte alle occorrenze professionali
(NdR, appena pochi fa l’ultima lettera alla Redazione sui disagi accusati da un paziente in pronto soccorso).
Chiediamo chiarezza, collaborazione e soprattutto ascolto. Non siamo portavoce di un bisogno politico, ma di una esigenza primaria di comunità.
Per questo continueremo strenuamente a portare avanti questa lotta istituzionale apartitica, che ci vede fortemente uniti per lo scopo oltre ogni apparentamento e colore”.

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