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Attualità

Casarano: non tutto è da buttare via, ma…

Eccellenze e zavorre. La città ha il motore economico di una Ferrari montato sulla carrozzeria politica di un Ape car di quelli che vendono la frutta per strada

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Coloro che non credono davvero nelle proprie potenzialità, quando raggiungono un traguardo, un obiettivo anche solo in precedenza sperato, continuano comunque a non avere fiducia in sé stessi.


Pensano che alcune cose accadano in fondo anche per caso, per una serie di circostanze fortunate e fortunose ma che quelli veramente in gamba siano altri: quelli del nord, quelli che hanno tre lauree, quelli fighi che escono in tv (inoltre costoro sono gli stessi che, quando qualcosa va male, sono convinti che sia solo ed esclusivamente demerito proprio e mai che possa esser stata colpa di un semplice caso di sfortuna).


Questa semplice considerazione la si può estendere alla mentalità collettiva delle comunità, come quella di Casarano ad esempio.


Qui infatti si è vissuto un lunghissimo periodo di entusiasmo economico industriale e sociale cominciato agli inizi del secolo scorso con i Capozza e proseguito poi con Filanto (e con uno stuolo di altre aziende medio piccole, molte delle quali ancora in attività).


È stato questo un periodo che ha creato anche in tutta la popolazione (che in queste aziende ci lavorava) una sorta di orgoglio campanilistico diventato notorio e caratterizzante ma poi, vuoi per la crisi economica generalizzata, vuoi per le varie amministrazioni che si sono succedute e mai dimostratesi in grado di essere determinanti nella ripresa economica della città, la depressione più totale e l’abitudine alla sconfitta ha creato una tendenza al pessimismo che sembra irreversibile (ed in tema di sconfitte abituali, anche con la squadra di calcio, che ha seguito lo stesso trend economico, le gioie si contano col contagocce). Tale approccio, però, non rende giustizia a quello che invece, in questi ultimi anni, sta tornando ad accadere in questa città.


Sorvolando ad alta quota ogni discorso politico o, peggio ancora, di orientamento partitico, nella speranza che una squadra forte e coesa e dalle idee chiare possa profilarsi all’orizzonte, basterebbe infatti guardarsi intorno per accorgersi delle tante eccellenze che caratterizzano questa città; eccellenze che non sono certo il frutto di circostanze fortuite ma di una visione chiara di quel che si vuole raggiungere ed anni di sacrifici per realizzare i propri obiettivi.

In due parole: gente in gamba che, nonostante tutto, ce l’ha fatta. È solo di qualche giorno fa la conferma di Michele Zonno alla presidenza della sezione tessile di Confindustria Lecce per i prossimi 4 anni. E, se guardate gli altri nomi del direttivo (a partire da un certo Elata Salvatore Nicolazzo erede di un’azienda che è a Casarano dal 1923) sono tutti di aziende casaranesi o al massimo dell’hinterland più prossimo. Questo vorrà pur dire qualcosa! Vuol dire ad esempio che c’è fermento economico industriale, vuol dire che produrre calzature da migliaia di euro (ma anche accessori tecnici ad esse più o meno correlati) è una capacità acquisita di cui andar fieri. Ma sono tantissime le realtà più piccole ma comunque frutto di capacità imprenditoriale: da una concessionaria d’auto, Renault De Nuzzo, che ha festeggiato 50 anni di attività, ad una pasticceria (Dulce) gestita dal campione del mondo tra i cioccolatieri; c’è la Tappezzeria di Giuseppe Petracca che, prima dello scorso Natale, ha messo i propri tendaggi ad uno dei palazzi più rappresentativi della storia italiana, sino ad arrivare ad una realtà della ristorazione: un ristorantino (Ristorante Valente) nato all’ombra di uno dei palazzi più belli in piazzetta D’Elia, dalla passione di due fratelli che si dividono fra cucina e sala e che, proprio qualche tempo fa, si è meritato la forchetta nella più prestigiosa guida “Ristoranti d’Italia” di Gambero Rosso.


Queste e altre mille non si possono più definire potenzialità ma sono delle realtà conclamate che portano lustro al nome di questa città tanto vilipesa da lamentele e vittimismo perenne, solo parzialmente (e stupidamente) giustificato dall’appartenenza partitica.


Ecco, i partiti… Casarano ha il motore economico di una Ferrari montato sulla carrozzeria politica di un Ape car di quelli che vendono la frutta per strada: con le mille cose che ci sono da fare, l’impegno principale è il dimostrare che “lui è peggio di me” (pensate: oltre una settimana di discussioni solo per spiegare il teatrino dei consiglieri che si alzano, escono e rientrano dall’aula per giocare con il numero legale). Arriveranno soldi, tanti (forse) ma i politici saranno gli stessi… speriamo che non sia l’ennesima occasione persa.


Antonio Memmi


Attualità

Meteo: la prossima settimana cambia tutto

L’alta pressione che domina mezza Europa inizia a indebolirsi. Nella prossima settimana cambia tutto con l’arrivo di perturbazioni dal Nord Europa dirette verso il Mediterraneo e che apriranno una fase più dinamica con temperature in calo

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«Continua a dominare su gran parte d’Europa un vasto campo di alte pressioni, che tuttavia mostra i primi segnali di indebolimento proprio sul Mediterraneo in questo weekend, preludio a un generale cambiamento a partire da martedì quando torneranno le perturbazioni». A dirlo è il meteorologo di3bmeteo.com, Francesco Nucera.

Tra il weekend e l’avvio della nuova settimana, la bassa pressione tenderà a essere rinvigorita da un impulso di aria instabile proveniente dalla Francia, con delle precipitazioni sulle Isole Maggiori e su parte del Sud, mentre altrove le condizioni meteo saranno più stabili, ma non del tutto soleggiate.

Un cambiamento più deciso è atteso nel corso della nuova settimana, quando si prevede lo smantellamento del super anticiclone e l’arrivo di masse d’aria instabili e più fredde dal Nord Europa, che porteranno precipitazioni e calo delle temperature anche nel Salento.

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Nonna Rosa spegne 100 candeline

Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia

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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.

In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.

«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».

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Dipendenza da smartphone, cosa fare

Una serie di professionisti in prima linea coi club Rotary Tricase – Capo di Leuca, Nardò e Galatina, Maglie e Terre d’Otranto per supportare la protezione della salute dei più giovani

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Riunire le competenze per sensibilizzare su un tema delicato e di grande attualità.

Il Rotary Club Tricase – Capo di Leuca, con i Club Nardò Galatina, Maglie e Terre d’Otranto, insieme per informare, famiglie e neogenitori, sulla dipendenza da smartphone, e fornire strumenti utili per proteggere la salute dei propri figli.

Un progetto realizzato in collaborazione con ASL Lecce e SIMPE, e che ha visto la partecipazione di diversi professionisti: Luigia Morciano (pediatra e genetista – responsabile Malattie Rare), Maria Rosaria Filograna (presidente SIMPE Puglia e pediatra Asl Lecce), Maria Rita De Donno (insegnante di scuola primaria), Domenico Fabio Cuzzola (direttore ff UOC SerD Asl Lecce), Salvatore Della Bona (direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche Asl Lecce) ed Angelo Massagli (neuropsichiatra infantile).

Si parte da un interrogativo: quello schermo dello smartphone che dovrebbe connetterci maggiormente al mondo esterno, talvolta, ci distacca da esso, cosa succede allora quando questa connessione diventa una dipendenza? Quando il bisogno di scrollare, swipeare e digitare diventa più forte del desiderio di godere del presente?

CONSAPEVOLEZZA

Si parte dall’educare alla consapevolezza e all’autodisciplina per spezzare il circolo vizioso che ci induce a controllare compulsivamente il nostro dispositivo, ma anche per acquisire le competenze per riconoscere nei nostri ragazzi i primi segni di dipendenza: nervosismo per mancato controllo delle notifiche, necessità di tenere lo smartphone sempre vicino, trascorrere molte ore al giorno davanti allo schermo.

Al tempo stesso la dipendenza da smartphone può nascondere disturbi d’ansia o depressione.

L’educazione digitale è l’obiettivo del progetto che si rivolge attraverso gli adulti ai bambini, i quali devono ancora strutturare la propria individualità e la propria personalità, per cui possono andare incontro a fenomeni sempre più frequenti: dispercezione di sé, isolamento sociale, cambiamenti comportamentali (ansia – irritabilità – aggressività – propensione a mentire), disinteresse per lo studio, dipendenza dal gioco online.

PLASTICITÀ CEREBRALE

L’infanzia e l’adolescenza sono momenti particolarmente delicati, perché sono periodi di crescita del cervello, epoche in cui esso è molto modificabile per via della cosiddetta plasticità cerebrale.

L’esposizione in questa fase di crescita a fattori traumatici e tossici può quindi alterarne lo sviluppo cognitivo.

Uno studio pilota ha evidenziato che: il 26% dei genitori permette ai figli di utilizzare i device in autonomia tra 0 e 2 anni, il 62% per la fascia 3-5 anni, 1’82% nella fascia 6-10 anni, il 95% tra gli 11-15 anni.

Una recente puntualizzazione del Bambino Gesù di Roma sottolinea che la sovraesposizione alla tecnologia al di sotto dei 12 anni può causare gravi conseguenze per lo sviluppo del bambino.

I rischi diminuiscono significativamente al di sopra dei 12 anni.

SOCIAL E RISCHI

Attenzione però, questo non significa che giunti a quell’età non si debbano temere pericoli e si possa smettere di riporre attenzione nell’utilizzo dei dispositivi.

Gli strumenti elettronici sono anche un mezzo per accedere ai social, il che comporta per il bambino e l’adolescente dei pericoli che vanno dal cyberbullismo all’emulazione di comportamenti pericolosi per la vita.

Vi sono inoltre dei siti accessibili, senza controllo, a bambini e adolescenti che incitano ai cosiddetti challenge.

Si tratta di sfide pericolose, lanciate e rese virali dal sito, in cui la persona che vi aderisce è chiamata ad agire in modo estremo, mettendo anche a repentaglio la propria vita il tutto registrato da un video, non tanto per sfidare i propri limiti, quanto per ottenere like, consensi e followers.

Tornando invece ai disturbi, che possono interessare trasversalmente per età e provenire dall’eccessivo utilizzo dello smart phone, vi sono anche: disturbi visivi; cefalea e disturbi muscolo-scheletrici; disturbi dermatologici; sedentarietà; aumento della pressione sanguigna e del ritmo cardiaco alla separazione dallo smartphone; potenziali danni alla corteccia cerebrale; rischi (al momento ancora in fase di studio) di correlazione con tumori a cervello, orecchi e ghiandole salivari; danni alla fertilità.

COME COMPORTARSI

L’uso di questi dispositivi va regolato in base all’età e accompagnato da adulti di riferimento, per le scelte dei contenuti e il tempo di esposizione agli schermi.

Vigilanza attiva e attenta da parte dei genitori sull’utilizzo che i figli fanno dei social, mediante un dialogo costruttivo che li metta al corrente dei rischi, facendo un uso improprio di questi mezzi e senza il rispetto della privacy.

Si possono mettere in atto strumenti come Parental control, account privato, gestione contenuti, controllo orario.

Soprattutto offrire loro valide alternative per trascorrere del tempo in maniera costrutti

va ed in contatto con la realtà: gioco interattivo, sport, frequentazioni di persona e non virtuali, musica ecc. Fondamentale è non privare i nostri ragazzi delle interazioni dirette, a partire da quelle con i genitori per arrivare a quelle coi coetanei.

Importantissimo, ancora, è invitarli a parlare se c’è un problema, con i genitori, gli insegnanti, i pediatri, gli amici o, se occorre, rivolgersi alle forze dell’ordine.

IL BUON ESEMPIO PAGA SEMPRE

Come affermava lo scrittore James Baldwin, “i bambini non sono mai stati molto bravi nell’ascoltare gli adulti, ma non hanno mai mancato di imitarli”.

L’opuscolo del Rotary

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