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Attualità

E Casarano resta a guardare…

Occasioni perdute: quando i casaranesi torneranno ad essere protagonisti anche in politica, oltre che nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria?

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Ad un certo punto della vita ci si accorge che essa è spesso caratterizzata da appuntamenti mancati, a cui arriviamo in ritardo, a cui non arriviamo proprio perché ci fermiamo o perché ci impediscono di arrivare; così come è caratterizzata da quelle che chiamiamo “occasioni perdute”, quelle che non sappiamo cogliere al volo o che non sappiamo nemmeno riconoscere; il problema è che spesso quel treno che è passato proprio per noi… lo abbiamo ormai perso.


Capita così per le storie private di ognuno di noi, così come per la storia delle comunità, delle città.


Mario Romano, di Matino, è il nuovo consigliere regionale; è subentrato al compianto Totò Negro, di Muro Leccese, scomparso per un male incurabile. Il nuovo uomo dei centristi in regione, è un ex dirigente dell’ufficio del personale e già assessore e vice sindaco di Matino”: è il trafiletto di un articolo di qualche tempo fa.


La Regione, quel luogo, divenuto sempre più importante, dove si decide il futuro degli investimenti che contano, della sanità e quindi della salute dei pugliesi, dei trasporti, insomma… un posto dove si governa per davvero.

E dopo la Regione, la Provincia; certo depotenziata rispetto a qualche anno fa. Ci avevano venduto il fatto che sarebbero state cancellate per snellire la burocrazia ed invece le hanno solo cambiato nome e metodi di elezione dei rappresentanti.


Ad ogni buon conto: “È Massimiliano Romano il nuovo vice presidente della Provincia di Lecce. La nomina, che risale ad un paio di mesi fa, da parte del Presidente della Provincia Stefano Minerva (sindaco di Gallipoli).


Romano, è assessore alle opere pubbliche e allo sport nella giunta comunale di Matino, con il sindaco Giorgio Toma (espressione di una lista civica di orientamento di centrodestra)”.


Premettendo che, ovviamente, non si esprime nessun giudizio sulle persone che magari hanno tutte le caratteristiche per essere dei validi rappresentanti politici, la domanda è: Casarano dov’è?

Da quanti anni una città come Casarano, con oltre 20 mila abitanti, capoluogo del sud Salento, centro industriale e manifatturiero, non riesce ad esprimere un proprio rappresentante tra gli scranni che contano?


In fondo basta qualche semplice consigliere (magari di maggioranza) per difendere e magari valorizzare il proprio territorio. Lo abbiamo visto con Scorrano e la zona di Maglie, dove si è salvaguardato un ospedale destinato alla chiusura o dove si sta progettando un mega complesso ospedaliero (alla faccia del risparmio che costringe Emiliano a chiudere nosocomi a destra e a sinistra).


Quando i casaranesi saranno in grado di avere quello scatto di orgoglio necessario ed indispensabile per tornare ad essere protagonisti anche in politica oltre che nel mondo del lavoro e dell’imprenditoria dove (grazie a Dio, almeno lì) si intravedono chiari segni i ripresa?


Così, mentre l’ospedale Ferrari viene rapinato della possibilità di garantire anche la dialisi e forse pure diabetologia, un altro trafiletto dice che Gallipoli sarà invece città universitaria: grazie al lavoro svolto in questi mesi e alla convenzione siglata tra l’Università di Bari e la città di Gallipoli. L’ospedale Sacro Cuore, nei prossimi mesi di marzo e aprile, ospiterà sei corsi post-laurea ed inoltre sarà avviata la spring school con i corsi di preparazione atletica del calcio e sul rapporto tra neuroscienze, sport e turismo.


E Casarano? Sta a guardare. Cambiare, però, si può. Basta ricordarsene alle prossime elezioni; non importa se sarà di destra, di sinistra, di sopra o di sotto, rosso, nero, verde o giallo, l’auspicio è che si faccia massa critica e che si possa finalmente esprimere almeno un proprio rappresentante in grado di difendere quel (poco) che a Casarano rimane.


Altrimenti… si potrà sempre continuare a guardare gli altri crescere e a rubarci in casa.


Antonio Memmi


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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