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Casarano

Il welfare leggero nell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano

Il welfare leggero diventa una realtà per i sette comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano, che comprende, oltre al Comune capofila, Collepasso, Matino

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Il welfare leggero diventa una realtà per i sette comuni dell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano, che comprende, oltre al Comune capofila, Collepasso, Matino, Parabita, Ruffano, Supersano e Taurisano. Sono stati definitivamente approvati gli atti necessari all’avvio ai servizi rivolti a persone anziane secondo quanto previsto dal Piano sociale nell’ambito del welfare leggero. I fondi complessivi destinati alla realizzazione del servizio saranno  75mila euro, ripartiti nei sette comuni in maniera egualitaria.


Ad occuparsi del servizio domiciliare saranno, previa sottoscrizione dell’apposita convenzione, le otto associazioni che hanno risposto al bando pubblico: la parrocchia San Francesco d’Assisi di Ruffano, l’Associazione di promozione sociale A.N.S.P.I. Don Tonino Bello di Casarano, Associazione di promozione sociale Cantieri ideali di Collepasso, l’AVIS di Supersano, il Centro Protezione Civile Ambientale di Matino, l’Associazione di promozione Sociale Lavori in corso di Taurisano e l’Associazione Pro Loco di Supersano e Centro di solidarietà Madonna del Coltura di Parabita.


In base alla rilevazione del fabbisogno riscontrato in ogni Comune dell’Ambito da parte del Servizio sociale professionale di Ambito, le associazione incaricate porranno in essere gli interventi previsti dal Piano ed elencati dalla convenzione che le varie associazioni dovranno sottoscrivere. Il servizio è rivolto ad anziani privi del sostegno dei figli e di una rete familiare adeguata. Agli anziani si garantirà compagnia, assistenza nel disbrigo di pratiche quotidiane (dal pagamento bollette, all’acquisto farmaci e prodotti alimentari), accompagnamento dal medico curante, accompagnamento all’Ufficio Postale o Bancario per la riscossione della pensione, promozione e accompagnamento ad eventi socializzanti organizzati sul territorio comunale o in strutture ludico-ricreative presenti.

“Contiamo in questo modo”, dice l’assessore ai Servizi sociali del Comune di Casarano, Giulia Tenuzzo, “di dare una risposta concreta ai problemi reali di tanti anziani che, a causa della mancanza di una rete familiare e sociale in grado di sostenerli, sempre più spesso si trovano in una condizione di mortificante isolamento. Anche in questo caso ci siamo mossi secondo un’ottica di sistema. Si tratta di piccoli interventi destinati, però, a dare risposte immediate ai grandi problemi che quotidianamente gli anziani sono costretti ad affrontare”.


Casarano

Sconosciuti al fisco, fioccano le denunce

Guardi di Finanza in un’officina ad Otranto, una pescheria a Casarano ed un negozio di abbigliamento a Gallipoli

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I Finanzieri della Compagnia di Otranto e di Maglie, nell’ambito dei controlli volti a contrastare l’evasione tributaria, hanno scoperto, anche a seguito di mirate analisi di rischio, di controllo economico del territorio e di riscontri preliminari, una attività di riparazioni meccaniche di veicoli in genere, una
di vendita di pesce e molluschi e una di commercio al dettaglio di abbigliamento, ubicate rispettivamente ad Otranto, Casarano e Gallipoli, completamente sconosciute al fisco.

In particolare, l’attività di riparazioni, gestita da un ex meccanico in pensione, avveniva nel garage della propria abitazione in mancanza delle prescritte autorizzazioni; per tale ragione si è proceduto al contestuale sequestro amministrativo dell’attrezzatura presente nel garage dell’officina.

Al momento dell’intervento presso le rispettive sedi delle menzionate attività di impresa, le Fiamme Gialle hanno rinvenuto svariata di documentazione extra-contabile (in nero), che ha consentito di ricostruire, grazie anche all’ausilio delle banche dati in uso al Corpo, il reddito non dichiarato al fisco, quantificato in circa 700mila euro di ricavi sottratti a tassazione.

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Casarano

Casarano e il gioco delle tre carte

Tra le pieghe della sentenza sulla querelle che vedeva contrapposta la giornalista Marilù Mastrogiovanni all’ex sindaco Gianni Stefano

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dí Antonio Memmi

Sarà sicuramente successo anche a molti di voi, nei mercati o fuori dalle stazioni, incontrare qualche furbetto che ti propone il gioco delle tre carte.

Chi fa questo gioco ha generalmente un’abilità incredibile a cambiare quelle carte sotto al tuo naso e senza nemmeno che tu riesca a rendertene conto.

Un qualcosa di vagamente simile sembra essere successo anche a Casarano.

È comparsa infatti sui social una notizia che parla dell’assoluzione della giornalista Marilù Mastrogiovanni nella tristemente famosa querelle che la vedeva contrapposta all’ex sindaco Gianni Stefano.

“Quanto aveva scritto nelle sue inchieste sulla malagestione dei rifiuti nel basso Salento è tutto vero”, si legge in molti articoli e poi ancora, come dichiarazione a caldo dell’interessata: “Sono soddisfatta che la correttezza e il valore del mio lavoro giornalistico siano stati riconosciuti anche nella sentenza di secondo grado”.

Brava. Bisogna credere nella giustizia che, ancorché lenta e con mille problemi, riesce poi alla fine a sentenziare il giusto e, a differenza di chi sta dalla parte dei giudici solo quando emettono le sentenze che ci piacciono, bisogna essere tra quelli che credono sempre nel loro lavoro.

Poi però, sapete com’è la curiosità… per capire meglio di cosa si stia parlando e non essendo ancora disponibili le motivazioni complete della sentenza, ci si deve accontentare del cosiddetto documento dispositivo di tale provvedimento che però, onestamente, confonde un po’…

Sì perché se cercaste la frase in cui si parla della veridicità delle inchieste giornalistiche… non sareste in grado di trovarla, così come se cercaste anche il passo in cui la corte di Appello riconosce la correttezza ed il valore giornalistico della brava e coraggiosa giornalista… beh… nemmeno… anzi, non trovereste nemmeno scritto il verbo “assolve”!

Invece, qualora con un piccolo sforzo leggeste un po’ più avanti nel documento, trovereste un altro passo molto interessante che dice: “condanna, altresì, Mastrogiovanni Maria Luisa alla rifusione delle spese sostenute dall’imputato Stefano Gianni che liquida in euro 1500,00”.
Ammetto che non siamo tutti avvocati e forse al tribunale scrivono una cosa e vogliono dirne un’altra ma… non avete anche voi quel vago sentore che abbiano provato a farci il gioco delle tre carte?

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Attualità

Ospedale di Casarano “dimenticato”: i sindaci scrivono a Bari

Richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti del “Ferrari”

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I sindaci di Ruffano, Casarano, Collepasso, Matino, Melissano, Racale, Supersano, Taurisano ed Ugento hanno indirizzato una richiesta di incontro al presidente della Regione Puglia Michele Emiliano ed all’assessore alla Sanità Raffaele Piemontese per fare chiarezza sulle sorti dell’ospedale “Ferrari” di Casarano.

Il sindaco di Ruffano Antonio Cavallo spiega: “Si tratta del primo passo formale in risposta alle dichiarazioni divergenti e preoccupanti rilasciate dall’assessore Piemontese in questi giorni. Affermazioni che lasciano intendere un rinnovato disinteresse delle istituzioni per le sorti dell’ospedale di Casarano, dimenticato anche nell’ultima programmazione di rimodulazione dell’edilizia sanitaria pugliese.

Antonio Cavallo


Auspichiamo la convocazione di un incontro immediato. Urgente come urgente è la “questione Ferrari”, quella di un nosocomio sempre più abbandonato alla sua sorte. Il “Ferrari” vive ormai da tempo un mix di disservizi, assenza di tutele e disagi, tanto per l’utenza quanto per il personale, ridotto ai minimi termini e costretto a barcamenarsi per far fronte alle occorrenze professionali
(NdR, appena pochi fa l’ultima lettera alla Redazione sui disagi accusati da un paziente in pronto soccorso).
Chiediamo chiarezza, collaborazione e soprattutto ascolto. Non siamo portavoce di un bisogno politico, ma di una esigenza primaria di comunità.
Per questo continueremo strenuamente a portare avanti questa lotta istituzionale apartitica, che ci vede fortemente uniti per lo scopo oltre ogni apparentamento e colore”.

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