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Attualità

La notte a Casarano: movida o riposo?

Locali del centro in rivolta. Non si riesce a trovare quel giusto compromesso fra le legittime aspirazioni di riposo dei residenti e gli altrettanto legittimi intenti degli esercenti

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Lanciano un vero e proprio grido di allarme i gestori dei locali alla moda e di tendenza del centro di Casarano.


Dopo il surreale periodo di chiusura obbligata per via del virus e dopo aver, a fatica, riaperto le saracinesche, per i pub ed i locali di incontro, soprattutto per i più giovani, più che agevolazioni ed incoraggiamenti alla ripresa, è cominciata invece una vera e propria via crucis fatta di continui e serrati controlli di Pubblica Sicurezza, con una frequenza degna di chi è ai domiciliari, e di divieti di cui si si è scoperta l’esistenza solo a distanza di tempo.


A far perdere letteralmente la pazienza agli esercenti, tanto da uscire con un comunicato congiunto e da avviare una raccolta di firme, un’ordinanza sindacale, emessa appunto il 21 maggio (a detta dei gestori a loro stessi sconosciuta), che vieta lo svolgimento di attività di pubblico intrattenimento, consentendola solo saltuariamente.


In questa ordinanza viene ridotto il periodo di apertura con una riduzione di orari ancora più pressante nel periodo estivo.


Beh, si sa che la gente che vuole prendere un drink al fresco non va in un pub intorno alle 20 e quindi limitare l’orario di apertura vuol dire di fatto impedire la vita stessa di queste strutture.


A ciò bisogna anche aggiungere il fatto che la concezione di “saltuarietà” nell’organizzazione delle serate impedisce di fatto una qualunque programmazione degli eventi con l’impossibilità quindi di far intervenire personaggi conosciuti ma anche semplicemente artisti che si possano esibire dal vivo.


La procedura infatti prevederebbe la compilazione di una vera e propria SCIA (segnalazione certificata di inizio attività) che, al di là dell’aggravio burocratico che essa comporta, espone il fianco alla non automatica accettazione, cioè: tranquillamente potrebbe essere respinta e di conseguenza ogni organizzazione dovrebbe essere avviata solo ad autorizzazione formalmente ricevuta.

Facile comprendere come tutto ciò renda oltremodo difficoltosa l’organizzazione di qualsiasi evento.


Che ci fosse una vera e propria guerra fra i locali della movida casaranese ed i cittadini che abitano in centro, è un fatto da tempo risaputo (ed ovviamente non è un’esclusiva casaranese).


Da una parte il legittimo diritto di riposare dentro le mura di casa propria, dall’altro l’altrettanto legittimo diritto di lavorare e di creare eventi che vanno a beneficio anche della città. Sono anni infatti che, di campagna elettorale in campagna elettorale, c’è il rilancio del centro e della movida fra gli obbiettivi da realizzare ed in questi ultimi anni (a fatica e molto lentamente) qualcosa ha cominciato anche a muoversi con ottime riuscite alle quali però mancava appunto la costanza.


Appare quindi quantomeno singolare (e purtroppo dannoso) che, proprio all’indomani del blocco totale, non si riesca a trovare quel giusto compromesso fra le legittime aspirazioni di riposo dei residenti e gli altrettanto legittimi intenti degli esercenti.


Siamo all’indomani delle dimissioni dell’intera amministrazione ma ancora in tempo per salvare questa pazza ed anomala estate; chi ha il potere di farlo… lo faccia.


Antonio Memmi


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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