Casarano
Scrutatori a Casarano: polemica a 5 stelle
Il Meet Up 5 Stelle denuncia: “Anche quest’anno gli scrutatori dovranno ringraziare i generosissimi amministratori che hanno dispensato la solita elemosina pre-elettorale!”
Nomina scrutatori a Casarano, ci ha scritto Stefano Pennetta del locale Meet Up 5 Stelle. Ecco la sua denuncia:
“Siete iscritti all’albo degli scrutatori? Alcuni di voi potrebbero “non essere capaci di svolgerne il ruolo”! Incredibile, ma vero!
Oggi al Comune di Casarano, durante la riunione della commissione elettorale per la nomina degli scrutatori, come riferito dal consigliere Massimo D’Aquino, è stata bocciata la nostra (Meetup Casarano 5 Stelle) proposta di procedere alla scelta degli scrutatori mediante sorteggio tra disoccupati e/o inoccupati perché … udite , udite: 1) “forse il sorteggio non è legale” (strano che in molti comuni d’Italia, compresi Matino e Melissano lo stiano adottando); 2) si rischia di scegliere persone “non capaci di svolgere il ruolo” . (Sic! Proprio così, ha detto esattamente questo.).
Nella domanda d’iscrizione all’albo non era previsto alcun test sulle capacità/competenze dei candidati. Ma soprattutto, quali componenti della commissione hanno le competenze per stabilire chi sia intelligente, capace ed idoneo a svolgere questa mansione?
Alcuni nostri attivisti hanno assistito alla procedura di nomina degli scrutatori. Il consigliere D’Aquino (“nuovo” centro destra, “vecchia” Liber@città) ha aperto i lavori rivolgendosi al Sindaco e manifestando il suo apprezzamento per la linea concordata da maggioranza e opposizione, che prevedeva la nomina degli scrutatori tra i disoccupati. Subito dopo ha chiarito che non si poteva procedere al sorteggio (come proposto dal Meetup Casarano 5 Stelle) perché probabilmente illegale, e perché si rischiava di sorteggiare persone non idonee o incapaci di svolgere il ruolo richiesto. I membri della commissione, a questo punto, hanno “segnalato”, secondo il loro personale metro di giudizio, quali fossero i cittadini adeguati a svolgere il ruolo di scrutatori (e naturalmente a percepirne il compenso).
Finito di leggere i nomi presenti sui loro elenchi, il sindaco si è cortesemente rivolto ai nostri attivisti in platea per chiedere se anche loro volessero essere inseriti nell’elenco. I nostri hanno rifiutato il favore e allora la commissione ha spulciato gli ultimi 10 nomi dagli elenchi.
A questo punto abbiamo alcune domande per l’amministrazione:
Siamo sicuri che con questo metodo siano stati rispettati tutti i cittadini che avevano richiesto l’iscrizione all’albo? Saranno mai presi in considerazione anche quelli che, pur disoccupati e sufficientemente capaci, non conoscono nessuno nella commissione? Quali particolari competenze e in base a quali dati i membri della commissione hanno deciso chi era o meno idoneo a svolgere tale servizio?
A noi viene il sospetto che anche quest’anno gli scrutatori dovranno ringraziare i generosissimi amministratori della Città che, come sempre, hanno dispensato la solita elemosina pre-elettorale!”.
Attualità
Ospedale di Casarano, «eterna emergenza»
Carenza di personale al “Ferrari”: «Sette reparti in affanno. Difficoltà a programmare i turni, rischio burnout e incapacità di gestire il paziente». Fp Cgil chiede «Subito una Commissione Sanità ad hoc»
«Rischio burnout, disservizi, paralisi della struttura: subito una riunione monotematica della Commissione Regionale sulle sofferenze dell’ospedale di Casarano».
Sono giorni complicati in molti reparti del “Ferrari”, che vive una delle più gravi carenze di personale della sua storia.
La Fp Cgil Lecce ha scritto alla Regione (al presidente della terza Commissione e al responsabile del Dipartimento Salute) ed ai dirigenti di Asl e presidio per denunciare tutti i disagi vissuti da pazienti e lavoratori: «Il fabbisogno è talmente alto da non riuscire a garantire, in molti casi, neppure la normale turnazione».
«Dopo un’attenta ricognizione», il sindacato segnala «ben sette unità operative in sofferenza e ai limiti della capacità di gestire la salute del malato, oltre alla vicenda delle squadre antincendio».
REPARTO PER REPARTO
«In Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza per coprire i turni si ricorre alle attività aggiuntive.
Nel reparto di Anestesia e rianimazione e nel Blocco Operatorio mancano anestesisti, infermieri e operatori sociosanitari (Oss).
L’unità operativa di Patologia clinica non dispone di un numero sufficiente di biologi e tecnici di laboratorio.
Particolarmente grave la situazione in Radiologia, dove i tecnici sono costretti a saltare il giorno di riposo e la programmazione dei turni mensili è diventata un’impresa impossibile da realizzare.
A Neurologia mancano infermieri ed Oss: qui addirittura di recente è stato richiesto al personale smontante di garantire anche il turno successivo di notte.
Nel reparto di Geriatria il turno è composto un Oss e due infermieri, ma è evidente che un solo Oss non può riuscire a soddisfare l’assistenza diretta al paziente.
Infine, nell’unità di Cardiologia mancano medici, infermieri e Oss».
SANITASERVICE E ANTINCENDIO
«Ci sono appena quattro persone nell’organico della squadra antincendio e tra queste, una si trova in aspettativa lunga. Per garantire la copertura dei turni, si attinge al personale di Sanitaservice, che però in caso di necessità può garantire l’intervento solo al mattino. Una situazione che costringe le 3 persone in organico a lavorare costantemente di pomeriggio, di notte e nei festivi. Solo l’abnegazione e la dedizione del personale, davvero innamorato della propria professione e fedele al dovere nei confronti del paziente, garantisce l’attività in un ospedale importante come quello di Casarano», dicono Floriano Polimeno, segretario generale della Fp Cgil Lecce, e Cosimo Malorgio, coordinatore provinciale per la Fp Cgil.
«Proseguire oltre», aggiungono, «non è possibile. Il rischio burnout, ossia dello stress da lavoro-correlato, è concreto. Continuando così, poi, si va dritti verso la paralisi dell’ospedale, incapace di erogare prestazioni sanitarie. Spiace constatare che nonostante gli interventi politici e le audizioni alla Commissione regionale Sanità, nulla sta cambiando».
Attualità
Studenti in piazza a Casarano, parla la dirigente scolastica
La Ds del Liceo Montalcini, Monia Casarano: «È del tutto ovvio e comprensibile che il rispetto delle regole fissate risulti scomodo e, a tratti, ingiusto, in particolar modo nei casi in cui, evidentemente, il processo di maturazione della coscienza civica, che include anche la conoscenza e il rispetto delle regole, oltre ai diritti, risulti ancora in fase di sviluppo»
Dopo la manifestazione in piazza degli studenti del “Montalcini”, che dal nostro sito hanno spiegato i motivi che li hanno portati alla mobilitazione, arriva anche la voce della dirigenza scolastica del Liceo casaranese.
In particolare, è stata emessa una circolare con la quale dirigente scolastica Monia Casarano illustra la sua posizione e che pubblichiamo di seguito.
«Con riferimento alla manifestazione studentesca, che ha visto come protagonista un gruppo di studenti e studentesse dell’Istituto, si informa che le lezioni si sono tenute regolarmente, in quanto la maggioranza è stata presente a scuola.
Entrando nel merito delle modalità e dei messaggi che sono veicolati anche in rete, è necessario precisare che le lamentele, a tratti calunniose e diffamanti nei confronti di questa istituzione scolastica, esternate anche attraverso la cartellonistica ben evidente nelle immagini e nei video diffusi in rete, non sono state mai previamente portate all’attenzione dell’Istituto, né formalmente, né attraverso i rappresentanti degli studenti del consiglio di istituto, né, tantomeno, attraverso gli organismi di partecipazione previsti dalla legge, quali: assemblee di classe, assemblee di istituto, comitato studentesco, consiglio d’istituto.
Come già precisato con Circolare n. 153 del 18/11/2024, in nessuna delle predette circostanze, regolarmente assicurate, risultano mai emerse problematiche tali da legittimare un’azione di “protesta”; tanto meno l’Istituto è stato preliminarmente informato, nei modi e nei termini di legge, dei motivi oggetto della “protesta”, né dai Rappresentanti d’Istituto, né dal Comitato studentesco.
Men che meno è stato mai richiesto, dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi, un incontro con la dirigenza scolastica, fatto, anche questo, inconfutabile!
A tal proposito è doveroso informare che, sebbene l’organizzazione dell’iniziativa fosse in atto da diversi giorni, soltanto ieri la scrivente è stata “invitata” (peraltro non dalla figura legittimata a farlo, ovvero dal presidente del comitato) a partecipare ad una riunione del comitato studentesco, già autorizzata da diverse settimane, che si sarebbe tenuta dopo poche ore, alla quale la scrivente non ha potuto partecipare per concomitanti impegni con i docenti già programmati: è ulteriormente evidente come non ci sia stata la volontà di confronto proprio da parte di coloro che hanno portato in piazza una protesta sostanzialmente incentrata su slogan che contestavano la mancanza di dialogo e di ascolto!
Tralasciando le modalità con le quali i promotori della protesta hanno operato (ovvero bypassando figure preposte e sedi opportune!), è doveroso, altresì, rammentare che la scuola organizza, ogni anno, a inizio anno scolastico, incontri tra dirigenza, docenti, genitori, studenti e studentesse, al fine di illustrare Regolamenti, norme e disposizioni dirigenziali vigenti, i quali vengono riproposti, altresì, in occasione delle assemblee con i genitori per l’elezione dei Rappresentanti di classe (alle quali tutti i genitori vengono puntualmente invitati a partecipare!) e sono messi a disposizione di tutti sia sul sito web scolastico che sul registro elettronico.
Coloro che si sono sentiti lesi nel loro diritto di essere ascoltati hanno avuto varie e numerose occasioni per esternare le problematiche percepite e, considerato che la scrivente, al contrario dei messaggi che sono stati veicolati, è sempre presente e disponibile, si deve, con rammarico, prendere atto che, evidentemente, sono state tutte occasioni vane, poiché non sfruttate.
Peraltro, è opportuno rammentare che l’istituzione scolastica si fonda su un organigramma che, oltre al dirigente scolastico, prevede ruoli e compiti specifici (anch’essi resi pubblici sul registro elettronico e sul sito web scolastico!) e che anche i collaboratori del dirigente, così come i coordinatori di classe, sono espressamente delegati ad accogliere istanze, esigenze, osservazioni da sottoporre alla dirigenza, fermo restando che tutte le situazioni vengono comunque sempre prese in carico dalla scrivente!
Tale precisazione è doverosa, stante il fatto che si lamenta una “mancanza di ascolto” e che il dirigente scolastico è investito di numerose altre incombenze e adempimenti necessari per la realizzazione di tutte le attività didattiche, curricolari ed extracurricolari, previste, potendo, di conseguenza, contare sulla collaborazione di altre figure istituzionali all’uopo designate.
Ogni richiesta pervenuta, nelle forme e nei modi istituzionalmente previsti, è stata puntualmente soddisfatta, non ultimo il riscontro puntualmente fornito alla “Richiesta chiarimenti/revisione inerente a circolare n. 502 del 09/05/2024”, pervenuta in forma scritta nel mese di maggio dello scorso anno scolastico, al quale si fa riferimento per fondare l’azione di protesta attuata.
È del tutto ovvio e comprensibile che il rispetto delle regole fissate (ben note a tutti!) risulti scomodo e, a tratti, ingiusto, in particolar modo nei casi in cui, evidentemente, il processo di maturazione della coscienza civica (che include anche la conoscenza e il rispetto delle regole, oltre ai diritti) risulti ancora in fase di sviluppo. E questo percorso di crescita dovrebbe essere supportato con azioni proattive e costruttive e non contrastato con mezzi e modi che inaspriscono situazioni e relazioni, a danno dei ragazzi.
Per quanto sopra riportato, si ritiene doveroso confermare il punto di vista di questa dirigenza rispetto all’iniziativa portata in strada, senza una previa discussione nelle sedi opportune e sopra enucleate, la quale, ancorché caratterizzarsi come libera espressione democratica, non solo ha confermato la sua totale infondatezza ma ha finito per assumere la connotazione di un’azione a tratti calunniosa e lesiva dell’immagine dell’istituzione scolastica, con particolare riferimento ad alcune espressioni utilizzate e pubblicate in rete (per citarne una: abuso di potere). Peraltro, le modalità con le quali la manifestazione è stata organizzata sono tra le cause principali della mancata adesione della maggioranza degli studenti e delle studentesse, risultati regolarmente presenti a scuola, certamente non “per timore di ripercussioni” (come emerge da dichiarazioni rilasciate e pubblicate in rete) ma per scelta ben ponderata e meditata.
A tal proposito, è ulteriormente doveroso precisare che, con la nota disciplinare comminata a diversi/e alunni/e assenti oggi, non si è assolutamente “punita” la partecipazione alla manifestazione studentesca ma registrata l’assenza collettiva arbitraria ingiustificata, così come previsto dalla Tabella A del Regolamento disciplina alunni (e non dalla scrivente), che la qualifica come “infrazione disciplinare”.
Inoltre, a proposito una presunta violazione della privacy in una non meglio precisata Circolare emessa, si evidenzia che non vi è alcuna violazione nel trattamento di qualsivoglia dato inerente gli alunni (inclusi quelli presenti su documenti che vengono consegnati dai genitori per giustificare ingressi posticipati o uscite anticipate), essendo il personale tutto “autorizzato al trattamento dei dati personali”, ai sensi degli artt. 4 e 29 del Regolamento europeo 679/2016; inoltre, viene espressamente chiesto di consegnare esclusivamente documenti con dati sensibili oscurati!
È doveroso evidenziare, altresì, che le regole scolastiche così tanto contestate oggi dal gruppo di studenti e studentesse manifestanti non sono certo il frutto di un esercizio autoritario e arbitrario di chi la scuola la rappresenta, ma vengono fissate dagli organi collegiali competenti, ferme restando le competenze precipue del dirigente scolastico, anch’esse fissate e sancite da norme di legge.
L’applicazione puntuale e rigorosa delle stesse costituisce un obbligo e un impegno per tutti, nel rispetto delle prerogative specifiche legate al proprio ruolo e nell’esercizio della corresponsabilità educativa che investe docenti, alunni/e/ genitori, dirigenza scolastica.
La comunità scolastica tutta è chiamata (e certamente disponibile) a dare il proprio contributo fattivo e costruttivo al percorso di crescita dei nostri studenti e delle nostre studentesse, senza mai dimenticare che gli studenti e le studentesse che la scuola concorre a formare oggi saranno i futuri cittadini, professionisti, lavoratori, chiamati, parimenti, a rispettare norme, ruoli e regolamenti di qualsiasi contesto in cui si troveranno ad agire ed interagire!».
La dirigente scolastica Monia Casarano
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Casarano
Molestava donne malate, finto medico a processo
Si presentava alle ignare vittime come direttore sanitario, medico o primario, contattandole telefonicamente e richiedendo accertamenti… intimi. Il 42enne dovrà rispondere di tentata violenza sessuale, usurpazione di funzione pubblica e trattamento illecito dei dati
Si spacciava per ginecologo e approfittava di donne fragili alle prese con malattie gravi.
Tra loro anche pazienti salentine.
Le indagini hanno ricostruito come il 42enne di origine napoletane, dopo aver hackerato i server di cliniche, laboratori analisi e ospedali, si sarebbe impossessato di diversi fascicoli, contenenti la storia clinica le diagnosi, gli interventi programmati e gli esiti degli esami di molte donne in cura.
Così si presentava alle ignare vittime come direttore sanitario, medico o primario, contattandole telefonicamente e richiedendo accertamenti… intimi.
Le riprendeva nude, tramite webcam e le induceva all’autoerotismo ponendo loro anche quesiti a sfondo sessuale. Oppure chiedeva loro di inviare foto e video delle parti intime.
Le vittime appurate sono 18, sedici di loro della provincia di Lecce.
I fatti risalgono al periodo tra luglio e ottobre 2021.
Oggi si è svolta l’udienza preliminare del processo, durante la quale alcune delle vittime si sono costituite parte civile.
Nella prossima udienza, in programma per il 18 febbraio del 2025, i giudici decideranno se ammettere la loro istanza.
Intanto l’imputato ha chiesto il rito abbreviato, condizionato all’espletamento di una perizia psichiatrica.
Il 42enne dovrà rispondere di tentata violenza sessuale, usurpazione di funzione pubblica e trattamento illecito dei dati.
Le indagini furono avviate dopo la denuncia di una studentessa 24enne leccese.
In seguito, anche altre donne hanno trovato il coraggio di denunciare il falso medico.
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