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Attualità

Leuca, canale San Vincenzo: il sindaco risponde

Anna Maria Rosafio fa chiarezza sul progetto di messa in sicurezza dei canaloni di raccolta delle acque piovane

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Abbiamo girato ad Anna Maria Rosafio, sindaco di Castrignano del Capo, di cui Leuca è frazione, i dubbi sul progetto di sistemazione idraulica del canale San Vincenzo.


La prima perplessità raccolta dal confronto con cittadini ed associazioni riguarda il rapporto costi-benefici: è davvero necessaria un’opera da 1,3 mln di euro? Perché anziché bucare il sottosuolo non si è utilizzato, quantomeno come tracciato, il vecchio canale?


Anna Maria Rosafio

Anna Maria Rosafio


Il progetto ha il fine di ridurre il rischio di allagamenti dovuti alle acque piovane che, provenienti dal canale San Vincenzo, si riverserebbero in un punto in cui vi sono numerose abitazioni e l’impianto di sollevamento fognario, causando danni incalcolabili. La finalità delle opere è quella di ridurre quindi i pericoli per l’incolumità delle persone e la possibile commistione che si creerebbe con i liquami della fognatura nera. Per quel che riguarda le dimensioni del vecchio canale, sono del tutto insufficienti a contenere la portata d’acqua determinata da grandi eventi alluvionali, come quelli verificatisi anche nel recente passato. E non vi è nemmeno alcuna possibilità di ampliare la sezione del canale esistente, perché nel tratto finale è coperto da fabbricati e, in quello compreso tra il ponte Da Giussano e l’Hotel Rizieri, è stato adibito a strada pubblica fiancheggiata da abitazioni. Né si può aumentarne la profondità, in quanto, nel tratto terminale, esso è situato al limite del livello del mare. Non a caso la soluzione adottata è stata largamente condivisa dalle autorità preposte nel corso della procedura di “valutazione  impatto ambientale”.


Il passaggio della talpa meccanica agita la comunità locale, già scossa in estate dalla tragedia della scuola di via Da Vinci: non si rischia di danneggiare le abitazioni che sorgono attorno a via Gorizia e che sono state costruite quasi un secolo fa?


La tipologia di scavo, anche per la tecnologia innovativa che verrà impiegata, non dovrebbe produrre, a dire dei tecnici, alcuna sollecitazione alle abitazioni. Tuttavia, come è d’obbligo per tutte le opere similari, il progetto prevede che i lavori siano monitorati per tutta la durata delle operazioni, mediante l’installazione di sensori di rilevamento delle eventuali vibrazioni indotte”.


Per permettere il passaggio del nuovo canale verranno rimossi e ripristinati gli impianti idrici, telefonici ed elettrici: questo creerà un disservizio ed un isolamento per i residenti?

I leucani non subiranno alcun disagio in quanto, nel primo tratto, il tracciato del tunnel non interferisce con le reti dei sottoservizi, in ragione della sua maggiore profondità rispetto alla quota degli impianti esistenti. Mentre, nel breve tratto finale di via Gorizia, in cui lo scavo si avvicina alla superficie, interferendo con gli impianti esistenti, il progetto prevede la realizzazione di reti alternative per la durata dei lavori prevista in quel tratto. Le soluzioni per la rimozione e il ricollocamento degli impianti interferenti sono state discusse e condivise con i gestori delle reti (Enel, Telecom e AQP)”.


Il cartello di cantiere indica sei mesi per il tempo di realizzazione dell’opera, la cui conclusione è prevista per aprile: si rischia che il minimo imprevisto li faccia protrarre fino all’estate?


I lavori saranno eseguiti in tempi che non interferiranno con il periodo estivo”.


L’ubicazione delle griglie di raccolta delle acque pluviali, sotto al ponte di via Alberto da Giussano, impensierisce i cittadini. Si teme che ad una debordazione delle vasche di raccolta delle fognature, le acque nere possano essere convogliate nel nuovo impianto e finire dritte in mare tra lidi e bagnanti.


Le griglie di raccolta delle acque pluviali saranno realizzate in un punto più alto rispetto alle vasche di raccolta della fognatura nera esistenti. Perciò non potrà mai verificarsi che le acque provenienti dalla fognatura nera, in caso di debordazioni,  si possano riversare nel nuovo canale pluviale”.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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