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Attualità

Sulla via della Santità: Madre Elisa Martinez da Galatina

Mons. Angiuli ha celebrato la messa di ringraziamento per la Venerabilità della fondatrice Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca. La miracolata fu una bimba di origine marchigiana durante la gestazione della mamma per sopravvenute serie e improvvise complicazioni, rischiava di non nascere.La Serva di Dio che fu invocata a favore della piccola, da viva nel corso del suo apostolato ha sempre privilegiato l’infanzia, le ragazze madri e le persone più fragili

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Presso la Basilica di Santa Maria de finibus terrae in Leuca si è svolta, presieduta da Mons. Vito Angiuli, Vescovo di Ugento – S.Maria di Leuca, la Solenne Celebrazione Eucaristica per la Dichiarazione di venerabilità di Madre Elisa Martinez, in quanto lo scorso 13 ottobre Papa Francesco ha ratificato i voti positivi espressi il 20 aprile 2021 dai Consultori Teologi della Congregazione delle Cause dei Santi e lo scorso 28 settembre dai Cardinali e Vescovi, dichiarando: «Sono provate le virtù teologali della fede, della speranza e della carità verso Dio e verso il prossimo, nonché le virtù cardinali della prudenza, giustizia, fortezza e temperanza e annesse, in grado eroico della serva di Dio Madre Elisa Martinez, fondatrice dell’istituto delle figlie di santa Maria di Leuca».


Con la proclamazione di venerabilità per la pratica eroica delle virtù esercitate in vita, Madre Elisa Martinez è degna di essere venerata da parte dei fedeli. Quando viene iniziata la causa diocesana si riconosce al fedele il titolo di Servo di Dio. Quando, poi, la causa viene trasmessa alla Congregazione delle cause dei santi, spetta al Papa attribuire il titolo di Venerabile. Una volta che il Servo di Dio è dichiarato Venerabile si può procedere con la causa di beatificazione.


L’8 febbraio 1991, dopo una lunga vita tutta consumata per la maggior gloria di Dio, ad onore della Vergine Maria e per il bene dei fratelli più bisognosi, provata come oro nel crogiolo da grandi sofferenze e incomprensioni, Madre Elisa, ricca di meriti, andò incontro allo Sposo Divino, lasciando la grande eredità di 55 comunità religiose, distribuite in otto paesi, con 600 sue amate figlie che hanno diffuso il suo carisma con immutata fedeltà.


Il 12 novembre 2017 si concluse l’Inchiesta Diocesana sulla vita, le virtù e la fama di santità, introdotta il 17 novembre 2016. La sua fama di santità va sempre più crescendo e la sua tomba presso la Cappella della Casa Generalizia delle Figlie di Santa Maria di Leuca in Roma – Prima Porta è meta di continui pellegrinaggi da parte di chi invoca la sua intercessione presso Dio.


Il 19 agosto 2020, Mons. Vito Angiuli nella Basilica di S. Maria de finibus terrae in Leuca chiuse l’inchiesta diocesana “super miro”, ovvero sul miracolo, della Serva di Dio.


La miracolata in questione è stata una bimba di origine marchigiana che durante la gestazione della mamma per sopravvenute serie e improvvise complicazioni, rischiava di non nascere.


La Serva di Dio che fu invocata a favore della piccola, da viva nel corso del suo apostolato ha sempre privilegiato l’infanzia, le ragazze madri e le persone più fragili.

Dopo la cerimonia, il 21 agosto 2020 tutta la documentazione raccolta durante l’inchiesta diocesana fu consegnata in Vaticano, presso la cancelleria della Congregazione delle cause dei santi, dallo stesso  postulatore della causa mons. Sabino Lattanzio, il quale concluse tale processo in pochi mesi dalla sua apertura, avvenuta il 1° giugno 2020.


Madre Elisa Martinez nacque a Galatina il 25 marzo 1905. Sempre mossa dall’ideale di consacrazione, il 20 marzo 1938 – giorno seguente la Solennità di San Giuseppe, di cui Madre Elisa Martinez fu molto devota – diede inizio alla Pia Unione delle Suore dell’Immacolata, ispirata dal gesto di carità di Maria nell’atto di soccorrere la cugina Elisabetta e dalla massima evangelica di Gesù Buon Pastore, il quale esorta: “Qualunque cosa avrete fatto al più piccolo dei miei fratelli l’avrete fatto a me” (Mt 25,40), dedicandosi a vantaggio degli emarginati, dei carcerati, delle madri nubili e dell’infanzia abbandonata, per la catechesi nelle parrocchie e l’educazione della prima infanzia.


Il 15 agosto 1941 il Vescovo di Ugento, monsignor Giuseppe Ruotolo, eresse la Pia Unione in Istituto di Diritto Diocesano, cambiando il nome in “Suore Figlie di Santa Maria di Leuca”, in onore al maggior Santuario Mariano del Salento.


Nel 1943 l’Istituto, che nel frattempo si andava espandendo in più parti di Italia, ottenne il Decreto di erezione di Diritto Pontificio. nonostante una salute precaria venne incoraggiata da diversi Pontefici a continuare la sua opera caritativa, intrapresa con la fondazione della Congregazione delle Figlie di Santa Maria di Leuca. Fondò numerose comunità religiose in Italia, Svizzera, Belgio e Stati Uniti e, nel 1946, trasferì la sede della casa generalizia e del noviziato a Roma. La sua fede si nutriva dell’adorazione eucaristica, la speranza per lei era capacità di attendere, senza lamentarsi e senza abbattersi, confidando nei tempi del Signore per portare a termine i suoi progetti. Nel Salento, alcune comunità sono presenti nella diocesi di Ugento-Santa Maria di Leuca, considerata la vera culla della Congregazione, non a caso, intitolata alla Vergine venerata nell’omonimo santuario, con il titolo “de finibus terrae”.


CLICCA QUI PER LEGGERE L’OMELIA DI MONS. ANGIULI


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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