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Copertino

Copertino: quei “vendesi” per colpa dell’IMU

Su molte abitazioni di Copertino sono comparsi molti inequivocabili cartelli che, nella loro laconica espressione “vendesi”, non fanno altro che evidenziare il disagio di quei cittadini che non si possono più permettere il “lusso” di possedere una seconda casa frutto di una vita di risparmi oppure avuta in eredità

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In un clima sempre più agitato, prende piede la delicata questione della nuova imposta sugli immobili, l’IMU (Imposta Municipale Unica) voluta dal governo Monti. A Copertino, tra le giustificate preoccupazioni dei cittadini che si vedono aumentare la pressione fiscale e il silenzio degli amministratori che non hanno ancora deciso le linee guida da adottare, il dibattito politico-sociale è entrato nel vivo già da qualche tempo. La nuova imposta attraverso l’aumento del moltiplicatore per la rivalutazione della rendita catastale, amplia la base imponibile su cui applicare le nuove aliquote, anch’esse modificate al rialzo. Se per alcuni cittadini la reintroduzione dell’imposta potrebbe non avere conseguenze in virtù delle detrazioni previste, un autentico salasso si prevede soprattutto per coloro che possiedono una seconda casa, uffici e fabbricati rurali che fino a poco tempo fa erano esenti. Sull’argomento è intervenuta da tempo l’associazione politico-culturale AlbaNuova e Copertino MeetUp, la quale attraverso il proprio sito internet ha chiesto all’Amministrazione comunale guidata da Giuseppe Rosafio di far conoscere le proprie intenzioni al riguardo considerato che il decreto Monti concede ai sindaci ampi margini di manovra riguardo alle aliquote da applicare. “Tralasciando i meccanismi perequativi tra Stato e Comune”, si legge nel comunicato “vogliamo spostare l’attenzione sulla nostra Amministrazione che, dopo aver aumentato le tasse in maniera progressiva ed esponenziale (vedi Tarsu, addizionale Irpef, ecc.), oggi può difendere gli interessi del suo Comune e dei suoi cittadini, abbassando leggermente la pressione fiscale prevista dalla stangata IMU. Al netto delle considerazioni politiche che inevitabilmente dovranno essere vagliate con cura nelle sedi opportune, invitiamo il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale a mantenere ai minimi le aliquote IMU utilizzando il potere regolamentare dei Comuni per modulare l’imposta in base alle diverse fattispecie. Crediamo che debbano essere riviste le agevolazioni già previste per l’ICI in base alle mutate condizioni di applicabilità”. Dopo un lungo periodo di silenzio, l’Amministrazione comunale, per bocca del consigliere Mauro Valentino, è finalmente uscita allo scoperto, dichiarando il proprio orientamento. Valentino critica aspramente l’imposta, dichiarando che “l’IMU, una tassa municipale solo nel nome, non porterà risorse aggiuntive nel bilancio dei comuni, considerando che più della metà del gettito dell’imposta è riservato allo Stato. I comuni sono dunque costretti a richiedere ai propri cittadini un maggiore impegno per sostenere il deficit pubblico in generale e senza che ciò comporti un centesimo in più per le proprie risorse. Il comune di Copertino farà certamente la propria parte nel far pesare il meno possibile tale balzello sui bilanci dei copertinesi. Per questi motivi l’Amministrazione ed il centrodestra di città hanno deciso di individuare un’aliquota equa relativa all’IMU che sarà del 4 per mille. Questa scelta sembra la più razionale, non vessatoria e non eccessiva, che al tempo stesso garantisce l’erogazione dei servizi primari alla cittadinanza ed alle fasce deboli ma che dimostra l’attenzione che ciascun amministratore attento e sensibile dovrebbe avere verso l’istituzione famiglia”. Intanto, su molte abitazioni di Copertino sono comparsi molti inequivocabili cartelli che, nella loro laconica espressione “vendesi”, non fanno altro che evidenziare il disagio di quei cittadini che non si possono più permettere il “lusso” di possedere una seconda casa frutto di una vita di risparmi oppure avuta in eredità.


Massimo Alligri

Attualità

Altre pale in mare? Il Parco dice ancora NO

Eolico offshore, “Messapia” è il nuovo progetto di un insediamento energetico di 73 turbine tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca. Previstre opere di connessione a terra a Santa Cesarea, Otranto, Minervino , Giuggianello, Sanarica, Muro Leccese, Maglie, Melpignano, Corigliano, Soleto, Sternatia, Lequile e Copertino. Michele Tenore, presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase: «Il mare è terra di conquista delle multinazionale dell’energia»

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Dopo la richiesta di Odra Energia S.r.l. per l’installazione di un parco eolico offshore al largo della costa salentina, con aerogeneratori alti fino a 315 metri, si aggiunge ora un nuovo progetto: “Messapia”.

L’iniziativa, promossa da Messapia Floating Wind S.r.l., prevede la realizzazione di un impianto eolico flottante composto da 73 turbine da 18 MW ciascuna, per una capacità totale di 1.314 MW.

L’area interessata si estende tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca, coinvolgendo numerosi centri nelle opere di connessione a terra, tra cui Santa Cesarea TermeOtrantoMinervino di LecceGiuggianelloSanaricaMuro LecceseMaglieMelpignanoCorigliano d’OtrantoSoletoSternatiaLequile e Copertino.

L’annuncio ha riacceso la discussione tra le istituzioni locali e i cittadini.

Michele Tenore, Presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase

Il presidente Michele Tenore, a nome del Parco Naturale RegionaleCosta Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase”, ha espresso il netto dissenso: «La bellezza del Salento non può essere sacrificata per progetti che ignorano l’identità del territorio e le esigenze delle comunità locali. Serve una regolamentazione adeguata a tutelare tale tratto di mare, altrimenti continueremo a subire attacchi indiscriminati ogni volta che una multinazionale dell’energia decide di investire. Le restrizioni sempre più rigide imposte a terra stanno spingendo le aziende a cercare spazio in mare, con iniziative sempre più frequenti e invasive. Non siamo contrari alle rinnovabili, ma rifiutiamo interventi che stravolgono l’ecosistema marino e deturpano un patrimonio paesaggistico inestimabile».

Tenore sottolinea come anche il progetto Messapia preveda un punto di approdo tra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme, un’area di straordinario valore storico e naturalistico: «Mi chiedo se chi propone questi progetti abbia mai visto con i propri occhi la delicatezza di questi luoghi, che la tradizione lega allo sbarco di Enea dopo la caduta di Troia. Qui si trovano sorgenti, grotte sottomarine e tesori archeologici come la “Grotta dei Cervi”. Come presidente del Parco, ribadisco un no chiaro e deciso: il Salento ha già dato tanto e non può essere ancora una volta penalizzato da interventi industriali che calpestano il diritto delle nostre comunità a uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

La transizione energetica, conclude Tenore, «deve avvenire con il coinvolgimento dei territori e nel rispetto del paesaggio, senza progetti imposti dall’alto che rischiano di compromettere irreparabilmente il mare e la costa salentina».

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Attualità

Visite ginecologiche gratuite

Prevenzione ginecologica: l’ASL Lecce torna a sostenere la salute femminile con un progetto che prevede una giornata gratuita in cinque città della provincia e attività di sensibilizzazione sull’argomento

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Dopo l’entusiasmo e l’ampia partecipazione alle giornate di prevenzione di ottobre e di gennaio, torna nuovamente all’ASL Lecce il progetto “Dalla parte di noi donne”, con una terza data fissata per venerdì 14 marzo.

Promossa da Alfasigma, azienda farmaceutica italiana presente in Italia anche in ambito ginecologico con una linea di prodotti dedicati, l’iniziativa offre alle donne giornate di informazione e sensibilizzazione con visite ginecologiche gratuite.

Avviato lo scorso anno, l’iniziativa, a carattere nazionale e realizzata in collaborazione con enti locali, è volta a sensibilizzare la popolazione femminile sul tema della prevenzione ginecologica.

Dalla parte di noi donne” nasce dalla consapevolezza che la prevenzione è fondamentale per la salute femminile.

Accedendo alla piattaforma dallapartedinoidonne.it sarà possibile iscriversi e prenotare una visita ginecologica a partire da lunedì 3 marzo.

Le visite si terranno venerdì 14 marzo, dalle 14 alle 19, presso:

Poliambulatorio-Ginecologia presso la Cittadella della Salute di Lecce in Piazza Bottazzi;

Consultorio di Martano in via Fratelli Cervi;

Consultorio di Copertino in via Vittorio Emanuele 157;

Consultorio di Maglie in via Ferramosca 46;

Consultorio di Casarano in via Spagna 51.

Nel caso in cui i centri abbiano già raggiunto il limite massimo di iscrizioni, è possibile iscriversi a una lista di attesa, per essere ricontattati qualora si liberassero dei posti in un secondo momento.

Possono partecipare all’iniziativa le donne maggiorenni non in gravidanza, che non sono attualmente in cura da uno specialista per una patologia ginecologica cronica e non si sono sottoposte a una visita ginecologica negli ultimi 6 mesi.

L’iniziativa, di carattere nazionale e realizzata in collaborazione con enti locali, è patrocinata dall’Associazione Ginecologi Universitari Italiani (AGUI), dalla Fondazione Onda ETS e da Federfarma e si sta svolgendo su tutto il territorio nazionale.

Questa iniziativa è nata per essere al fianco delle donne, offrendo loro una preziosa opportunità per prendersi cura della propria salute. L’elevata partecipazione registrata nelle prime due giornate conferma quanto sia importante continuare a fornire loro un supporto”, dichiara la dottoressa Elisabetta De Matteis, responsabile della UOSVD Screening oncologici dell’ASL Lecce.

Continuiamo a potenziare, con eventi come questo, un’attività quotidiana e capillare di prevenzione e di attenzione alla salute della donna. Attraverso numerosi servizi, con professionisti qualificati, tra ospedali e territorio e con un programma organizzato di screening, puntiamo a raggiungere un numero sempre maggiore di donne”, conclude l’avvocato Stefano Rossi, direttore generale dell’ASL Lecce.

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Attualità

Piccinno di FP Cisl Lecce: “Sanità al limite a Casarano e Copertino”

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Troppe criticità nella sanità salentina, i casi al limite di Casarano e Copertino

Lo afferma nella nota che segue Antonio Piccinno, Coordinatore Provinciale Sanità FP CISL LECCE


La Fp Cisl Lecce – Comparto Sanità denuncia gravi criticità che ormai da troppo tempo si abbattono sugli operatori e cosa ancora più grave sui pazienti, mettendo a rischio la loro salute.

Criticità nel Pronto Soccorso di Casarano

Grave la carenza di personale medico e paramedico nel Pronto Soccorso di Casarano. Essendoci spesso un solo medico in servizio per turno non possono essere realisticamente garantite le prestazioni in tempi adeguati e questo comporta inevitabilmente il rischio che si possano commettere gravi errori. Il personale medico di Casarano è in fermento per questa grave situazione e chiede una fase di reclutamento di personale in tempi brevissimi per scongiurare una probabile implosione delle attività di emergenza/urgenza.

Criticità gravi nel Reparto Radiologia di Copertino

A causa di esoneri, esenzioni, malattia e altro solo 9 tecnici h 24 svolgono attività di guardia attiva, festivi e sala operatoria di ortopedia.
Tutto ciò comporta il blocco ferie, il richiamo anche per un giorno di ferie programmato, il sovraccarico enorme di lavoro, incrementato dal fatto che il Reparto di Ortopedia opera tutti i giorni. Così, soprattutto nel turno pomeridiano, un tecnico va in sala e l’altro rimane solo e addirittura più volte senza la figura di supporto a disposizione.
Il tutto mentre il Reparto di Radiologia di Copertino rispetto agli anni passati ha raddoppiato le prestazioni, effettua tac, eco, mammografie e tutto ciò che richiedono i reparti di degenza, le prenotazioni esterne e tutti gli accesi da Pronto Soccorso. Insomma, una situazione al collasso.

Situazione disastrosa SPDC (Servizio Psichiatrici Diagnosi e Cura) di Casarano.

Da quando è riaperto il Servizio Psichiatrici Diagnosi e Cura di Casarano lavora sotto organico sia con il personale medico che con il personale infermieristico. Attualmente ci sono solo 6 infermieri – 2 sono in malattia) e 4 Oss con una media di ricoveri nell’ ultima settimana che va dai 7 ai 10 ricoveri. Con questo organico abbiamo in turnazione un solo infermiere per turno con tutto quello che ciò significa in caso di trasferimenti o di attività che lo distolgono dal proprio servizio nell’ unità operativa. Il numero minimo per una regolare turnazione h. 24 dovrebbe prevedere 12 infermieri e 6 OSS ma ciò non avviene dalla riapertura. Con questa organizzazione del lavoro diventa impossibile garantire il servizio in maniera professionale. La FP CISL LECCE ha già segnalato formalmente alla Direzione che un reparto con tali carenze non può sopravvivere e che forse, per autotutela, sarebbe meglio chiuderlo. La Direzione ha scelto invece di proseguire con questa organizzazione, ovvero tenere in piedi una Unità Operativa in piena emergenza per carenza di personale sia medico che di comparto.

Antonio Piccinno
Coordinatore Provinciale Sanità FP CISL LECCE

Lecce, 12/2/2025

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