Attualità
Corigliano: le confessioni della sindaca Dina Manti
Abbiamo ospitato in redazione la sindaca di Corigliano d’Otranto, Dina Manti, alla quale abbiamo chiesto un bilancio dei tre anni del suo secondo mandato. Ad iniziare dall’attualità e dai finanziamenti raggiunti con il PNRR.

di Giuseppe Cerfeda
Abbiamo ospitato in redazione la sindaca di Corigliano d’Otranto, Dina Manti, alla quale abbiamo chiesto un bilancio dei tre anni del suo secondo mandato. Ad iniziare dall’attualità e dai finanziamenti raggiunti con il PNRR.
«Grazie alla solerzia degli Uffici ed alla professionalità di chi ci lavora siamo riusciti ad accedere a quei finanziamenti che abbiamo ritenuto consoni alle nostre necessità.
Abbiamo potuto contare anche sul personale (due unità, un’ingegnera e un’architetta) dedicato proprio a rendicontazione e progettazione, di cui ci siamo potuti dotare mediante l’Agenzia di Coesione.
Siamo riusciti ad intercettare tutti i finanziamenti per la PA digitale, quasi 400mila euro, che stiamo già utilizzando per la realizzazione di servizi al cittadino, il passaggio in cloud di tutto l’archivio comunale, le notifiche, ecc..
Nei prossimi giorni inizieranno i lavori per la mensa, un refettorio per l’Istituto comprensivo.
Già espletata la gara: il finanziamento ammonta a quasi 400mila euro.
Ottenuto anche un finanziamento di 302mila euro per l’accessibilità del Castello e della attività che ospita: puntiamo a migliorare la fruizione per tutti e aprire al linguaggio dei segni (Lys) per sordomuti e a soluzioni sonore per gli ipovedenti. Altri 35mila euro ci sono stati assegnati per la realizzazione di aree da attrezzare per lo stretching, dedicate a tutte quelle persone che, per tenersi in forma, vanno a correre o a passeggiare tra i sentieri di campagna».
Parlava di corsa ragionata ai finanziamenti…
«Voglio sottolineare che l’amministrazione non ha fatto una corsa ai finanziamenti del PNRR, cercando di accaparrarsi il possibile senza una strategia e togliendo magari soldi pubblici a chi ne ha più bisogno.
Qualche polemica sull’affidamento dei lavori a ditte non del posto…
«L’avviso prevedeva che fossero ditte non solo iscritte al MePA ma anche abilitate e, a Corigliano, non ve ne erano».
Un altro milione in arrivo dal Bando dei Borghi del Ministero dei Beni Culturali.
«Nel Salento ci siamo riusciti solo noi, Gagliano del Capo, Corsano e Tiggiano (quest’ultimo tra i piccoli comuni, NdA).
I fondi saranno impegnati per ulteriori ristrutturazioni del Castello e la fruibilità dei suoi spazi, per la realizzazione del progetto il “Borgo Volante”, una serie di attività da svolgere sia nel Castello che per animare il borgo».
Lei è anche presidente dell’Aro 5 e, anche in questo caso, avete avuto accesso a finanziamenti, sempre con il Pnrr.
«Finanziati, per circa 300 mila euro l’uno, sia il completamento dell’ecocentro di Martano che di quello di Zollino.
Ottenuto anche un finanziamento di 960mila euro per la tariffazione puntuale a Corigliano, Galatina, Castrignano de’ Greci, Cursi.
Acquisteremo il necessario per adottare un sistema per la gestione dei rifiuti che consentirà di introdurre una tariffa calcolata (in parte) in base alla reale produzione di rifiuto conferito dall’utente.
In questo modo sarà una tassa più giusta e tuteleremo le persone anziane che vivono sole e producono meno rifiuti».
L’ASILO NIDO
Uno dei suoi “fiori all’occhiello” resta l’Asilo Nido.
«In questi anni abbiamo investito molto sulle infrastrutture, sia per la scuola che per l’asilo nido. In particolare abbiamo ottenuto dalla Regione un finanziamento di 900mila euro per migliorare impiantistica ed l’arredo.
Oggi con l’adeguamento antincendio può ospitare fino a 50 bambini. Abbiamo puntato sull’Asilo Nido perché siamo molto vicini alle famiglie, alle donne che lavorano. Per venire incontro alle esigenze delle mamme, abbiamo esternalizzato il lavoro, offrendo un servizio professionale ed esteso a tutta la giornata, dal mattino fino alla sera».
Detto della dotazione di due unità per IL PNRR, qual è la situazione all’interno degli altri uffici? Molti comuni lamentano di essere sottodimensionati. E voi?
«Fortunatamente abbiamo la possibilità di investire sul personale. Con la famosa “quota 100” abbiamo salutato delle figure storiche che lavoravano in Comune.
MAI SOLI
Ci sono delle emergenze alle quali dovete mettere mano con una certa urgenza?
«Dal punto di vista sociale, alcune famiglie sono in difficoltà… Devo dire, però, che per i coriglianesi è quasi spontanea una sorta di mutua assistenza. Nel periodo del covid, ad esempio, siamo sempre stati disponibili ad ascoltare al telefono, affrontare e se possibile risolvere ogni tipo di problema.
Una nostra dipendente portava i medicinali o faceva la spesa per quelle persone anziane che hanno i figli lontani. Usufruiamo anche dell’operato di un’associazione di volontariato (“Mai Soli”) che si occupa del trasporto delle persone che devono effettuare delle visite mediche fuori paese e non hanno nessuno che li possa accompagnare. Pagano un minimo rimborso per la benzina e godono del servizio senza altre spese o preoccupazioni.
La stessa associazione, con il coordinamento e la supervisione del Comune, d’estate si occupa di accompagnare bambini ed anziani al mare o alle Terme per i soggiorni climatici».
DINAMISMO CULTURALE ED ECONOMICO
Nei prossimi due anni di mandato cosa dovremo aspettarci?
«Continueremo a contare sulle risorse umane. Abbiamo investito molto sul Castello, puntando sul partenariato pubblico – privato per la gestione. È stata una sfida alla lunga vinta, almeno a giudicare dai risultati.
Anche Luigi De Luca, nella presentazione del suo libro “La Cultura Non Basta”, ha preso esempio da noi e raccontato la nostra come una esperienza virtuosa. Investiremo ancora sulla sostenibilità ambientale: con la Grecìa Salentina abbiamo redatto il PAES (Piano d’Azione per l’Energia Sostenibile) e ci siamo posti degli obiettivi, entro il 2030, per quanto riguarda l’emissione di Co2, così come chiesto dalla comunità europea.
Per questo abbiamo optato per la chiusura del traffico in centro, scegliendo insieme alla collettività, periodi ed orari. L’obiettivo resta quello si tutelare i basolati e rendere i nostri centri storici luoghi più appetibili per noi e per il turista. D’estate, quando non transitano auto, il centro di Corigliano diventa una grande piazza affollata di persone a beneficio di bar, ristoranti, pasticcerie e di tutti quei negozietti di abbigliamento, accessori, oggettistica, profumerie, artigianato… è recente anche la scelta di commercianti che provengono da altri paesi di aprire qui le loro attività commerciali, come l’orafo, il gioielliere, il laboratorio per la realizzazione di cappelli di un giovane che lavora per Cinecittà, la cake designer che ha recuperato un bellissimo immobile del centro storico. Giovani del luogo che hanno investito su sé stessi e su Corigliano».
In tanti vi chiedono anche di poter acquistare immobili in paese.
«Sono tante le richieste. Comprano e ristrutturano per viverci o metterci su delle case vacanza. Hanno già acquistato due palazzi in una via principale e non è raro incontrare inglesi, americani o anche turchi che si aggirano per il paese, se ne innamorano e decidono a loro volta di investire da noi».
E la Zona Artigianale?
«Negli anni erano stati assegnati dei lotti ma alcuni non hanno mai realizzato l’opificio. La norma prevede di dare uno sviluppo anche all’edilizia, oltre che all’economia: così, mediante un lungo procedimento giudiziario, abbiamo revocato quelle assegnazioni ed ora abbiamo dei lotti liberi a disposizione».
C’è richiesta?
«Ci sono pervenute delle nuove manifestazioni di interesse, oltre a quelle di chi già opera nella Zona Artigianale ed ha bisogno di ampliarsi. C’è anche una questione urbanistica, come previsto dal PUG (la cui progettazione è nata quando Dina Manti era ancora assessore e che ha completato da sindaco nel marzo 2020) che impone anche una delocalizzazione dal centro urbano per decongestionare il traffico. Dai nuovi insediamenti e ampliamenti, mi auguro, avremo nuovo slancio».
LA DISCARICA
Ogni qualvolta si verifica un’emergenza torna in ballo la discarica di Corigliano.
«La Regione sta sperimentando un trattamento dei rifiuti con l’utilizzo della calce che, a loro dire, renderebbe inoffensivo l’inerte. Un professore del Politecnico di Bari ha effettuato un esperimento prima in laboratorio e poi sul campo, alla discarica Burgesi ad Ugento. La domanda che poniamo è: quella calce dove andrebbe a finire?
Per tutelarci ci siamo affidati al migliore consulente possibile (Mauro Osanna, consulente della Procura di Lecce). Al momento non ci è stato ancora fornito l’esito delle sperimentazioni. Attendiamo, nella convinzione che nessuno voglia correre il rischio di un disastro ambientale vista la presenza della falda acquifera. Peraltro, non tutti i comuni hanno raggiunto buone percentuali di raccolta differenziata (a Corigliano siamo intorno al 76% con il compostaggio domestico) e questo è un altro fattore da considerare».
PRIMAVERA CULTURALE
Dall’esterno abbiamo l’impressione che Corigliano stia vivendo una sorta di Primavera culturale.
«Impressione giusta. Grande merito va alle associazioni che operano sul territorio e con le quali lavoriamo in rete. Oltre, ovviamente, a tutta l’attività che ruota intorno al Castello, gestito da professionisti della cultura. Questo è il punto: la gestione culturale va affidata a persone competenti e del mestiere.
Nel nostro caso hanno elevato la qualità della proposta e dell’offerta, attirando a Corigliano turisti e appassionati con i festival del cinema, della musica, della comunicazione, dei libri. E anche le attività commerciali, di conseguenza, hanno elevato il target della loro offerta, adeguando anche la location che li ospita, dando lustro all’intero paese».
LA BIBLIOTECA
«Abbiamo messo a disposizione sulla piattaforma di Luoghi Comuni l’immobile della Biblioteca all’interno del Castello. Luoghi Comuni finanzia gli under 35 che vogliono partire con progetti di valorizzazione di beni pubblici sottoutilizzati. Ha risposto un’associazione di promozione sociale, Magma, che ci sta dando grandi soddisfazioni.
La Biblioteca offre servizi a tutti: dai laboratori per bambini, ai gruppi di lettura, a tante altre iniziative, tra cui la rassegna letteraria “Sfogliamenti. Letture di mezza stagione”, organizzata da Comune, Magma e Pro Loco, nata per dare spazio alle voci di scrittori e poeti pugliesi in luoghi “insoliti”, generalmente esclusi dai circuiti culturali e letterari».
LA POLITICA
Corigliano è storicamente di centrosinistra. Che negli ultimi anni però ha accusato delle spaccature.
«Premesso che il nostro gruppo è civico ed eterogeneo, posso rispondere per il Pd, all’interno del quale non vi è alcuna spaccatura. La segretaria cittadina , peraltro, è anche la nostra presidente del Consiglio».
Tra due anni, alla fine del secondo mandato, dovrà cedere la mano. Avete già individuato la persona giusta per il post?
«Stiamo cercando di capire se puntare su qualcuno già all’interno del gruppo di maggioranza o se guardare fuori, alla cosiddetta società civile. C’è ancora tempo: le elezioni si dovrebbero svolgere non prima della primavera del 2026».
Attualità
Minervino di Lecce: si litiga… a Tavola
In occasione delle festività in onore di San Giuseppe, la Tavola diventa itinerante e abbandona la piazza. Il gruppo di opposizione “Il Cuore di Minerva” accende la polemica: «La decisione di cancellare la Tavola in piazza per rancori personali è assolutamente indecorosa». Il sindaco Antonio Marte preferisce non commentare

«Salta per volontà del sindaco Antonio Marte», tuona dall’opposizione l’ex sindaco Ettore Caroppo.
Si riferisce alla «tradizionale Tavola di San Giuseppe che da decenni ormai si teneva, il 19 marzo, in piazza» che, da quest’anno, diventa itinerante.
«Una novità che sta suscitando molti malumori e che provocherà un’ulteriore delusione tra visitatori, turisti e pellegrini che arriveranno», continuano dai banchi della minoranza.
Sull’argomento il gruppo consiliare de “Il Cuore di Minerva” aveva richiesto un incontro con la parte tecnica dell’amministrazione.
Invece, il responsabile del servizio della gestione dei fondi PNRR, dottor Simone Dima e l’architetto Valeria Giannetta legati al progetto “Borghi Divini” per la parte pubblica, l’Associazione del Mercatino del Gusto, aggiudicatrice della gestione dell’evento per circa 100mila euro e i tre consiglieri Rizzello, Cagnazzo e Caroppo si sono incontrati il 10 marzo.
Fulcro dell’incontro, è stato proprio l’annullamento e la cancellazione dell’evento della Tavola in piazza, secondo Caroppo, «una tradizione consolidata da decenni e ritenuta un prezioso strumento per il rilancio, la promozione e la divulgazione di questa particolare forma di devozione popolare».
Con l’aggiunta che «nel 2005 l’amministrazione comunale, con lo stesso Marte, in Giunta al fianco dell’allora sindaco Ettore Caroppo, condividendone le finalità, istituzionalizzava l’evento giusta delibera di Consiglio Comunale n°3 del 2008».
«Quest’anno», prosegue nel racconto l’ex primo cittadino, «l’amministrazione comunale guidata da Antonio Marte ha deciso di cestinare l’evento nella giornata del 19 e in particolare quello serale senza fornire motivazioni chiare né, tantomeno, dare formale atto d’indirizzo agli uffici, apparsi scendere dalle nuvole durante l’incontro tecnico voluto da noi richiesto. Il Presidente dell’Associazione del Mercatino del Gusto che nell’ambito del bando legato al PNRR denominato “Borghi Divini” è stato chiamato a chiarire diversi punti, in evidente imbarazzo nel giustificare la scelta “imposta” l’ha definita “un cambio di visione”».
«L’amministrazione comunale ha giustificato la scelta parlando di un semplice “desiderio di cambiamento”», come ha dichiarato la ex vicesindaco Maria Antonietta Cagnazzo.
Una motivazione che non ha convinto la minoranza consiliare, che ritiene «l’intera comunità privata di un evento fondamentale per l’identità minervinese e a rischio la futura collaborazione dell’Associazione del Mercatino del Gusto».
«La decisione di cancellare la Tavola in piazza è assolutamente indecorosa. Mischiare rancori personali e la volontà di smantellare quanto realizzato dall’amministrazione Caroppo, arrivando persino a stralciare quanto di buono era stato fatto, nel voler mostrare quanto era forte ancora oggi la devozione per San Giuseppe, è un atto grave. Ancora più inaccettabile è piegare la programmazione di “Borghi Divini” del PNRR, messa a dura prova da una decisione legata a interessi di parte, annientando anni di lavoro per la promozione del territorio», afferma la consigliera Cagnazzo, «il rammarico di questa brusca frenata dopo anni in cui San Giuseppe, la massa (il suo piatto tipico) hanno fatto tanto parlare di sé, anche con le esperienze in Svizzera e alla Bit di Milano. Tutto il nostro impegno in una promozione ampia, che raccontava la nostra gente che fine sta facendo? E il rischio di restituire i fondi del PNRR, con questa decisione imposta dal sindaco Marte, quanto rischia di diventare concreta?».
Le fa eco il giovane consigliere Lorenzo Rizzello: «Sono cresciuto con la tradizione della Tavola di San Giuseppe, con l’orgoglio di vedere rappresentati e raccontati i valori della nostra comunità. Provo profondo dispiacere nel vedere cancellata una parte così importante della nostra storia e identità».
Ettore Caroppo dopo aver ricordato che il progetto Borghi Divini consta di un finanziamento che nella sua interezza si avvicina ai 3milioni di euro di essere «fortemente rammaricato dell’ennesimo schiaffo che Minervino riceve e ancor di più nel vedere quanto imbarazzo vi era negli occhi dei rappresentanti dell’Associazione del Mercatino del Gusto a partire dal suo Presidente, nel dover incontrarmi».
Infine dall’ex sindaco e oggi consigliere Nazionale ANCI e comunale Ettore Caroppo, l’annuncio con tanto di appello per «raccogliere le foto della “Tavola di san Giuseppe in piazza” realizzate in tutti questi anni. Per noi tutti sarà un tuffo nei ricordi del passato mentre per il presente un colpo al cuore nel vedere un vero e proprio buco nero per il 2025. Forse qualcuno vedendo quel buco nero potrà persino provare vergogna».
Sulla vicenda, come nostro costume abbiamo provato a sentire anche l’altra campana ma il sindaco Antonio Marte ha preferito non commentare.
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Arnesano
Xylella fastidiosa: si rischia la tragedia e il bis anche per le viti?
Minerva: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”…

Dopo la rovinosa débâcle che ha subìto il settore agricolo negli ultimi dieci anni a causa della xylella fastidiosa, prima che vada in scena il secondo atto che scateni una tragedia ancor più virulenta della prima, è stato convocato oggi, in Provincia, a Palazzo dei Celestini, un tavolo con i componenti dell’unità operativa per lo sviluppo.
Il tema? La xylella fastidiosa nel settore vitivinicolo.
Ora che il pericolo per le viti, dopo quello per gli ulivi, è sotto gli occhi di tutti significa lanciare un segnale al territorio.
I componenti di questo organismo hanno preso l’impegno di inviare proposte, suggerimenti, osservazioni, finalizzate alla redazione di un documento che sarà “accompagnato” dalla Provincia all’attenzione dei vari livelli istituzionali.
Il presidente Stefano Minerva, che ha convocato la riunione odierna, ha sottolineato il senso dell’iniziativa: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”.
Il vice presidente con delega all’Ambiente, Paesaggio e Riforestazione Fabio Tarantino ha aggiunto “Abbiamo voluto confrontarci sul tema, volgarmente detto della xylella della vite, in quanto riteniamo che la Provincia debba essere portavoce, debba fare cassa di risonanza nei confronti dei settori produttivi e delle associazioni che li rappresentano, così come facciamo in qualità di Casa dei Comuni rispetto agli enti locali”.
E il consigliere con delega all’Agricoltura Paolo Greco ha aggiunto: “La questione xylella è un tema importante, sappiamo quanto abbiamo sofferto e quanto il tessuto agricolo, il paesaggio, l’ambiente stanno patendo nel nostro Salento. Anche per la Xylella della vite il monito deve essere quello di evitare di dare ascolto a prose, poesie e formule magiche, ossia l’humus intorno al quale il nostro territorio si è trovato a muoversi, ed affiancarsi invece completamente alla scienza e al rispetto delle prescrizioni previste. La nostra regione non può vivere una nuova stagione medievale come accaduto per la Xylella”.
Tutti i componenti dell’UOS presenti (Enti, Università, associazioni di categoria e datoriali, organizzazioni sindacali) sono intervenuti con punti di vista e proposte.
I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di mantenere alto il livello di guardia su questa nuova forma di Xylella e l’esigenza di dotare il territorio di un piano di rigenerazione unitario.
Il dirigente del Servizio Politiche europee e Assistenza agli enti locali Carmelo Calamia ha, poi, ricordato come l’Unità Operativa per lo Sviluppo é un organismo consultivo creato dalla Provincia dal 1996, composto da 26 soggetti territoriali, chiamati e coinvolti sui temi dello sviluppo del territorio, che tornerà a riunirsi con più frequenza.
In seguito, ha illustrato ai componenti dell’Unità presenti lo stato di avanzamento degli ultimi 6 mesi di SaL.E., il progetto pilota finanziato alla Provincia di Lecce nell’ambito dei Patti territoriali.
“Il primo rapporto semestrale vede tutti i progetti avviati nel completamento delle prime fasi amministrative. Ci attendiamo ora un avanzamento significativo nei primi mesi nel 2025. La chiusura degli investimenti è fissata al 31 dicembre 2026. Per fruire dei 30 trenta progetti pubblici e dei 6 privati, inoltre, si costruirà un itinerario virtuale, un collante unico, sviluppando una modalità innovativa di fruizione e di comunicazione”.
Attualità
Donate 10 sedie a rotelle alla Reception del DEA di Lecce
L’iniziativa dell’Associazione “Cuore e mani aperte” per accompagnare con attenzione, gentilezza e un sorriso sul cuore, tutti coloro che arrivano in Ospedale per cercare risposte che restituiscano la speranza di una vita serena

Cerimonia di consegna per la donazione di 10 sedie a rotelle per la Reception del nuovo Dipartimento Emergenze e Accettazione del Presidio Ospedaliero Vito Fazzi di Lecce.
Le sedie in dotazione al punto accoglienza, infatti, talvolta non risultavano sufficienti a soddisfare le richieste dell’utenza e l’Associazione Cuore e mani aperte OdV, presieduta dal cappellano del nosocomio, don Gianni Mattia, da sempre particolarmente sensibile all’umanizzazione delle cure e degli ambienti ospedalieri, ha provveduto con la donazione odierna.
Alla cerimonia erano presenti la direzione sanitaria del Presidio, dottoressa Patrizia Barone, la direzione amministrativa, dottoressa Sonia Cioffi, il Direttivo e i volontari dell’Associazione.
Tutti i presenti hanno riconosciuto che le 10 sedie a rotelle donate favoriranno l’accessibilità e il comfort dei pazienti in difficoltà motoria temporanea, consentendo loro di raggiungere gli ambulatori/reparti senza sforzi eccessivi e in sicurezza.
“Quando ci si reca in ospedale per una visita, un’emergenza o un ricovero, lo si fa sempre con una tempesta nel cuore. Si vive la speranza di poter star meglio e la paura di perdere la propria quotidianità e autonomia. Noi vorremmo che le emozioni vissute diventassero belle come un fiore che supera l’inverno. Quando la vita ci mette alla prova testando la nostra fede, il nostro coraggio e la nostra forza, può accadere di sentirsi fragili e smarriti. In queste occasioni abbiamo bisogno che qualcuno, prendendoci per mano, ci faccia sentire di non essere soli”, inizia così la dichiarazione di don Gianni Mattia.
“La primavera è alle porte”, prosegue, “il freddo è meno rigido e le strade iniziano a colorarsi con i fiori di campo che rallegrano il nostro sguardo mentre la vita scorre. La primavera risveglia le nostre emozioni e i poeti l’hanno resa poesia. Nel suo rappresentare il risveglio e la rinascita, l’amore, attraverso la sua bellezza, si riveste di essa diventando un gesto d’amore. La vita ci ha condotti su questa strada fatta di sofferenza, ma anche di una delicata forza che ci insegna a tramutarla in speranza, fiducia, sorrisi e amore. In questo poter essere al fianco dei più fragili vi è l’amore incondizionato di tutti coloro che, nel silenzio e nell’umiltà del proprio cuore, donano il proprio 5 per mille, regali di matrimonio, compleanno o ricorrenze varie o semplicemente per rendersi dono in ricordo di un amore che non si può più abbracciare ma condivide ogni nostro respiro. Costoro, eroi silenziosi rendono tutto ciò possibile. A loro va il nostro grazie più sincero”.
L’Associazione Cuore e mani aperte OdV è un ente del Terzo Settore, fondata nel 2001, che opera all’interno del nosocomio leccese da più di venti anni, grazie al sogno e vocazione del cappellano, don Gianni Mattia, che – oltre ad esserne fondatore e presidente – riveste di poesia anche la sofferenza.
Negli ultimi anni si è soffermata con attenzione ad esplorare il concetto della cura che passa anche attraverso l’umanizzazione delle cure e degli spazi ospedalieri.
In questo ambito si inseriscono numerose iniziative: dalla Bimbulanza allo Spazio Benessere, da una Casa di Accoglienza per i parenti dei degenti a diverse umanizzazioni pittoriche di risonanze magnetiche, tac e intere unità operative pediatriche.
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