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Attualità

Cutrofiano: che fine faranno le Opere Antoniane?

Dopo la chiusura della Scuola Paritaria, ipotesi accoglienza profughi

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A Cutrofiano è accesa la discussione sul destino che attende le Opere Antoniane dopo la chiusura della Scuola Paritaria. Quello che impensierisce, in paese, è la possibile destinazione di casa d’accoglienza per migranti e non certo motivi etnici o mal disposizione all’accoglienza dei cutrofianesi quanto per l’importanza che le stesso Opere Antoniane hanno per la storia del posto e dei suoi abitanti.


Oriele Rolli

Oriele Rolli


Il sindaco Lele Rolli ha subito fatto sapere che ha “tentato in ogni modo di scongiurare la programmata chiusura delle attiovità didattiche della Scuola Materna Opere Antoniane,  ma senza il risultato sperato”. Detto questo Rolli ci tiene a chiarire che “l’immobile ospita le nostre suore ma non è di proprietà comunale, pertanto la futura destinazione d’uso non dipenderà dall’amministrazione comunale”. Ciò non toglie però che “così come ho già anticipato al Vescovo di Otranto, Mons. Donato Negro, si tratta di una struttura costruita con i sacrifici dei cittadini cutrofianesi e, tenuto conto anche della iniziale finalità di destinazione, l’intera comunità chiederà, con forza e a pieno titolo, a chi di competenza di essere adeguatamente coinvolta nelle scelte future. Al momento comunque”, conclude, “alcuna decisione è ancora stata presa”.


La capogruppo all’opposizione Irene Stefanizzi non ha dubbi: “Le Opere Antoniane di Cutrofiano sono un bene della Parrocchia Santa Maria della Neve, costruite con i sacrifici e con il contributo dei cutrofianesi, e pertanto penso che noi cittadini di Cutrofiano, dobbiamo aiutare il parroco, don Enzo Giannachi, a decidere il da farsi, da comunicare, poi, al Vescovo”.


Secondo la consigliera, “prima di prendere qualsiasi decisione bisogna, innanzitutto, tenere presente e verificare l’esistenza di un eventuale vincolo di destinazione gravante su questo immobile, voluto dal fondatore Don Pippi Villani. Siccome questo aprirebbe uno scenario diverso, o meglio vincolato, per chiunque lo sottolineo, sarebbe opportuno parlarne con i documenti alla mano e con l’obiettivo di continuare, attraverso le Opere Antoniane, a rendere un servizio valido a tutta la comunità cutrofianese”.

Irene Stefanizzi

Irene Stefanizzi


La Stefanizzi ci tiene a chiarire che “non sono contraria all’accoglienza di extracomunitari richiedenti asilo nel nostro Comune, ci mancherebbe! Ma, nel caso in cui l’immobile fosse svincolato dalla destinazione d’uso, penso che le Opere Antoniane debbano essere lasciate al servizio diretto della comunità cutrofianese, per come voluto dal suo fondatore don Pippi Villani e dai cittadini cutrofianesi, che sia nella fase della costruzione e, nel corso degli anni con il loro contributo anche economico, ne hanno garantito l’attività”.


Secondo Irene Stefanizzi “si potrebbe ipotizzare la realizzazione di una struttura sanitaria per anziani, e non anche la semplice Casa di riposo per anziani, quindi una struttura di cura e non solo di assistenza. Pertanto il nostro gruppo consiliare Cutrofiano – Trasparenza e Partecipazione”, conclude, “si renderà parte attiva affinchè le Opere Antoniane restino al servizio dei cutrofianesi”.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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