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Ciolo – Leuca, Gabellone: “Chiusa dopo esposto Protezione Civile”

Il presidente della Provincia: “Ci siamo attenuti alle indicazioni”

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Il presidente della Provincia di Lecce Antonio Gabellone spiega come si è arrivati alla chiusura della Litoranea Ciolo – Leuca: “La Protezione Civile a seguito di un esposto ha evidenziato una situazione di pericolosità per possibili cadute massi e quindi situazioni che possono pregiudicare l’incolumità pubblica. Per questo motivo l’Ufficio Tecnico della Provincia ha attivato il blocco del tratto di strada provinciale, invitando il Comune di Gagliano, titolare di quell’area, ad attivare tutte le misure necessarie”.


L'invito a passare dei ristoratori

L’invito a passare dei ristoratori


Proprio sui cartelli di divieto però ci sono dei manifesti dei ristoratori del posto che invitano a passare ugualmente e raggiungere i loro locali… “Noi combattiamo quotidianamente attività che cercano di prevaricare le regole. Abbiamo perciò chiesto la collaborazione del Comune di Gagliano e attivato anche il controllo da parte della polizia provinciale per evitare che certe situazioni si ripetano”.


ciolo smottamento falesia caduta massiAltra cosa singolare è che il pericolo presunto sarebbe solo a ridosso del ponte Ciolo ma la strada è stata chiusa fino all’imbocco di Leuca: “La nota della Protezione Civile di Bari non restringe in modo così netto il campo del pericolo; ci siamo attenuti alle indicazioni di un organo di assoluta autorevolezza. Se malauguratamente fosse accaduto qualcosa di spiacevole senza che noi avessimo chiuso la strada, cosa avreste detto?”.

Gabellone informa poi che “abbiamo tenuto diversi incontri con l’Amministrazione comunale e mi risulta che, all’interno di un progetto che aveva subito le attenzioni della procura per alcuni segmenti della sua procedura, si sta preoccupando di realizzare i lavori per la messa in sicurezza. A quel punto la Provincia, titolare esclusivamente della strada potrà ripristinare la viabilità. Vale la pena sottolineare che noi sopportiamo i giusti strali dei cittadini e degli operatori commerciali ma, di fatto, non possiamo intervenire rispetto alla causa che ha determinato la chiusura”.


Si possono prevedere i tempi per una soluzione del caso? “Questo andrebbe chiesto al Comune di Gagliano del Capo”.


Giuseppe Cerfeda


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Potenziamento Rai a Lecce, due pesi e tre misure

Mario Vadrucci, Stefano Minerva; Claudio Stefanazzi, Poli Bortone. Il lavoro comune, in questi ultimi anni, di Enti, imprese e Università raramente, però, ha ottenuto l’attenzione meritata dai suoi risultati, da parte del servizio radiotelevisivo pubblico, sia della redazione regionale che dei programmi nazionali.

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LA RAI E IL SALENTO

In questo periodo di ferie e di gran caldo ci sentiamo di unirci alla sottolineatura fatta da alcuni esponenti istituzionali salentini sulla necessità, peraltro più volte evidenziata in passato dalla Camera di Commercio, di un’attenzione maggiore e più approfondita da parte della RAI agli eventi e alle problematiche che riguardano il grande Salento e le comunità che ne fanno parte.

Gli sforzi delle istituzioni pubbliche e degli operatori privati hanno più volte portato questo territorio a guidare settori verso risultati importanti, in campo economico, scientifico o sportivo.

Il lavoro comune, in questi ultimi anni, di Enti, imprese e Università raramente, però, ha ottenuto l’attenzione meritata dai suoi risultati, da parte del servizio radiotelevisivo pubblico, sia della redazione regionale che dei programmi nazionali.

Non pretendiamo di entrare nel merito delle scelte editoriali né delle problematiche organizzative del lavoro della RAI, ma giudichiamo estremamente positivo il movimento di opinione senza differenze o preclusioni politiche, che in questi ultimi tempi si è formato su iniziativa degli Enti locali, Comune di Lecce in testa, pronto a rinnovare le sollecitazioni nei confronti degli organismi regionali e nazionali del servizio radiotelevisivo pubblico, mettendo a disposizione ambienti per accogliere uffici e giornalisti, ma richiedendo anche un diverso e più attento atteggiamento nei confronti degli avvenimenti che vedono protagonisti gli esponenti della società del grande Salento. 

D’altra parte non è la prima volta che in Italia la RAI interagisce con gli Enti locali territoriali, per poter offrire la giusta immagine e la opportuna sottolineatura agli eventi, al lavoro di migliaia di persone, alle conquiste imprenditoriali, ai risultati delle ricerche, ai successi sportivi, soprattutto attraverso un potenziamento delle unità giornalistiche e tecniche impegnate sul territorio.

E’ tempo che la RAI guardi con una diversa attenzione alle comunità, come quella salentina, che si dimostrano capaci di guidare il cambiamento all’interno della società meridionale. Non c’è bisogno di attendere un altro G7, e la Camera di Commercio di Lecce è pronta a sostenere, insieme agli altri Enti locali, questa ansia di futuro dei salentini, che deve essere supportata anche da un adeguato potenziamento del servizio pubblico della RAI. 

Mario Vadrucci, Presidente Camera di Commercio di Lecce

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Stefano Minerva, Presidente Provincia di Lecce

“Apprendiamo dalla stampa della questione relativa al futuro della sede Rai a Lecce.

Come Provincia di Lecce ribadiamo la disponibilità già offerta alla Rai nel momento in cui ci era stata palesata la necessità di una sede, che ha permesso di collocare lo studio della testata al terzo piano di Palazzo dei Celestini a Lecce, offrendo una sistemazione rispetto alla quale abbiamo applicato le leggi che regolano la gestione del patrimonio pubblico da parte degli enti locali.

Confermiamo alla Rai lo stesso interessamento che risultò fondamentale alla permanenza sul territorio salentino e la rinnovata disponibilità a dialogare per ulteriori esigenze,  allo stato attuale non ancora espresse, per capire se le necessità a suo tempo manifestate siano cambiate e per studiare eventualmente delle soluzioni”.


Claudio Stefanazzi, Partito Democratico

Potenziamento sede Rai di Lecce, Stefanazzi (PD): Esigenza reale o megafono politico?

“La vicenda del potenziamento della sede Rai di Lecce sta assumendo contorni grotteschi.

In una Regione in cui ci sono province, prive o sottodimensionate rispetto alla copertura dell’informazione Rai, si discute di come potenziare quella di Lecce, senza un progetto complessivo di aumento della presenza di giornalisti nella nostra Regione, che pure nel panorama nazionale meriterebbe un’attenzione alta, per ragioni politiche, economiche e sociali.

Il sospetto che le pressioni politiche del centrodestra possano convincere la Rai a prestare attenzione particolare alla sede di Lecce è molto alto. Mi sento di dire agli esponenti politici di centro destra, ed in particolare alla sindaca Poli Bortone, che non dovrebbero preoccuparsi più di tanto di assicurarsi copertura giornalistica anche da parte della Rai.

Già una emittente locale garantisce una narrazione delle gesta della nostra sindaca e della sua maggioranza degna del cinegiornale del ventennio. Probabilmente non c’è bisogno di replicare, anche nella nostra provincia, l’asservimento che la Rai dimostra al Governo Meloni.”

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RAI: POLI BORTONE, SU SEDE LECCE SINISTRA SE NE FACCIA UNA RAGIONE

NUOVA STAGIONE SERVIZIO PUBBLICO DI PLURALISMO E TERRITORI

Poltronificio? Vogliamo fare l’elenco di tutti coloro che a vario titolo lavorano in Rai? La nuova stagione del pluralismo sta dando fastidio  a chi nel tempo pensava di essersi impadronito per sempre anche del servizio pubblico radiotelevisivo. Se ne facciano una ragione e stiano… sereni”. Lo afferma Adriana Poli Bortone, sindaco di Lecce in merito al progetto di potenziamento della sede Rai nel capoluogo salentino.

Poli Bortone replica anche al deputato del Pd Claudio Stefanazzi. “Forse Stefanazzi non vuole una sede Rai a Lecce – continua Poli Bortone –  perché farebbe difficoltà  ad individuare  attività del parlamentare in questione degne di nota. E comunque ha dimenticato  che la terza rete fu inventata per dare spazio ai comunisti.

Da allora ne è passata acqua sotto i ponti ed ora la Rai sta pian piano riassumendo la sua missione dando spazio a più voci ed ai territori. Si accontenti Stefanazzi delle presenza soffocante della sinistra nelle reti nazionali  private”.

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Grotta della Poesia: un Luogo di Fortune Nascoste

La Grotta della Poesia è avvolta da leggende suggestive. Una di esse narra che nelle limpide acque della grotta era solita bagnarsi una principessa bellissima, che attirava i poeti del Sud Italia. Questi poeti componevano versi ispirati da tanta bellezza. La fama di questi versi fu tale da…

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Il Salento è una terra che nasconde fortune inaspettate. Ogni angolo di questa regione è avvolto da un’aura di mistero e fascino, un luogo dove si respira un’atmosfera magica.

Camminando per le stradine tortuose dei suo piccoli borghi, scopriamo piazzette nascoste, antiche chiese, scenari che ci lasciano senza fiato. Questa sensazione di scoperta continua alimenta l’idea che il Salento sia un luogo dove la fortuna può sorriderti in ogni momento.

Un posto emblematico è la famosa grotta della Poesia, considerato un esempio delle magie salentine. Situata a tra le Marine di San Foca e Torre dell’Orso, lungo un tratto di costa della Marina di Melendugno, questa piscina naturale rappresenta un vero e proprio gioiello del Salento.  In questo luogo la bellezza della natura viene avvolta dal fascino di una leggenda.

La Leggenda: Tra Fascino e Mistero

Sin dal 1983, la grotta ha catturato l’attenzione di molti archeologi, ma è solo grazie all’archeologo Cosimo Pagliara che il luogo ha iniziato a suscitare un grande interesse, attirando molti appassionati di poesie dell’antica Grecia e dell’antica Roma.

All’interno della caverna, infatti, sono state ritrovate iscrizioni messapiche, greche e latine, che testimoniano l’antico uso del luogo come sito di culto del dio Taotor (o Tátor). Queste iscrizioni hanno contribuito a delineare la storia affascinante di questo luogo, suggerendo che fosse considerato sacro e venerato sin dai tempi antichi.

E pensare che ogni anno migliaia di italiani viaggiano in Mexico per ammirare le piscine naturali de Los Cenotes, non sapendo di avere qualcosa di altrettanto meraviglioso a  poche ore da casa.

Un’Esperienza di Riflessione e Connessione

Oltre alla sua bellezza naturale, la Grotta della Poesia offre anche un’opportunità unica di riflessione. Sedersi sulle rocce e ascoltare il suono delle onde che si infrangono permette di entrare in contatto con la natura in modo profondo. È facile sentirsi fortunati quando si è circondati da tanta bellezza, e scoprire che la visita alla suggestiva grotta ha trasmesso la sua magia, magari prima di verificare l’estrazione del lotto della settimana, e perché no, entrando a far parte di una delle sue numerose leggende.

Leggende Suggestive

La Grotta della Poesia è avvolta da leggende suggestive. Una di esse narra che nelle limpide acque della grotta era solita bagnarsi una principessa bellissima, che attirava i poeti del Sud Italia. Questi poeti componevano versi ispirati da tanta bellezza. La fama di questi versi fu tale da far ribattezzare il luogo come Grotta della Poesia.

Per il Salento, la Grotta della Poesia è molto più di una semplice attrazione turistica; è un luogo avvolto dalla leggenda e da una natura incontaminata. Un angolo nascosto che rappresenta un patrimonio storico, capace di incantare chiunque abbia la fortuna di visitarlo. Tra il fascino delle sue acque cristalline e il mistero delle sue antiche iscrizioni, la Grotta della Poesia continua a essere un vero e proprio tesoro della Puglia.

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Parabita, un giorno con Anna Garzia

La poetessa, che vive a Parabita, decanta l’amore materno, immenso, che va oltre ogni pretesa e che si caratterizza, sempre, per una dolce attesa, lì, a dare forma ad ogni azione. …

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Docufilm. “Un giorno con… Anna Garzia”. Nei versi l’amore materno, immenso, oltre ogni pretesa

Sale le scale, come se fossero quelle della vita che portano ad un bel panorama nonostante le difficoltà, l’autrice Anna Garzia, protagonista del docufilm “Un giorno con…”, targato Aletti editore. «Raccontarsi è sempre un bel momento» – esordisce così la poetessa, che fa dei suoi versi l’espressione più intima di se stessa, dei suoi sogni, della realtà che si intreccia con i desideri. Versi che parlano di amore, quello puro, quello vero, quello di una madre, che è l’unico autentico. Del resto, Anna è nata proprio nel giorno della festa della mamma, ma l’amore, invece, quello che pensava essere con la A maiuscola, le ha fatto male, e non è stato facile voltare pagina facendo i conti con la solitudine. 

Una bambina vivace, ma anche timida e riservata, cresciuta mescolando emozioni e pensieri, tra giacigli di foglie e di storie raccontate. Una bambina diventata donna grazie a due mamme, la sua e una zia paterna adottiva. “Madre per sempre… Da quel lembo di cuore, l’unico vero amore”. E, poi, mamma di quei figli che Anna definisce «tre girasoli, che hanno reso meraviglioso il suo percorso di vita ma, a volte, anche difficile».

La poetessa, che vive a Parabita, decanta l’amore materno, immenso, che va oltre ogni pretesa e che si caratterizza, sempre, per una dolce attesa, lì, a dare forma ad ogni azione. 

«Non sono stati i tacchi a farmi donna, ma un sottile gioco di vita – racconta, nel docufilm che scorre sugli “Spartiti del tempo”, l’autrice ai suoi lettori e spettatori». Non toglie lo sguardo poetico sulla bellezza della natura, del Sud, con i suoi sorrisi, profumi e sapori; sul suo Salento, sul confine tra cielo e terra, sul mare ora in tempesta, ora di una calma piatta, quasi spaventosa, senonché, di colpo, partoriva onde di profumata brezza e non costava nulla, qui, illudersi”; sul cielo, che a volte somiglia a qualcuno che ha solo voglia di piangere, nonostante provi a fermarsi” e fa sprofondare in una profonda tristezza e malinconia, finché non si pensa al tempo che passa veloce e che segna l’arrivo di altre stagioni da vivere all’insegna di nuove speranze. Lo sguardo su tutto ciò che l’ha sempre accolta come una culla dove si è lasciata trasportare, che ha visto le sue lacrime di gioia, di dolore, le sue ansie.

E alla sua terra dedica dei versi. “Ogni granello di sabbia, qui nel mio Salento, ti dà ristoro e, mentre accarezzi con i piedi il suo suolo rovente della tua amata terra, la passione perduta ti riempie il cor e la mente”.

La passione per la scrittura nasce in età adolescenziale, con la penna su fogli, biglietti, giornali, in modo anche disordinato, a volte. Ma d’altronde la vita è così, spesso il caos regna dentro e fuori. «Io definisco la mia poesia un flusso di esternazioni vere e proprie, distrutte, strappate, perse, rifatte». Tra momenti difficili e speranze, Anna diventa maestra e i bambini sono stati, per lei, «raggi laser di entusiasmo, di vita, meraviglia e bellezza». Una passione sopita che Anna riscopre è, poi, quella del teatro, con le emozioni che suscita stare sul palcoscenico.

Nel docufilm, girato a Tivoli (Roma), le parole si fondono con le immagini, dove si alternano paesaggi naturali e foto dell’autrice, bambina e, poi, donna, fragile e forte, poetessa e mamma. A concludere il video, le parole di Alessandro Quasimodo, figlio del Premio Nobel per la Letteratura, Salvatore Quasimodo.

«I testi di Anna Garzia non solo enunciano tematiche di carattere esistenziale, ma anche problemi attuali che si presentano ogni giorno. La vita è breve; occorre recuperare il significato profondo dell’istante, saperlo apprezzare e imparare a dare significato ad ogni aspetto del nostro viaggio terreno. I versi brevi imprimono un movimento a tutto il testo, che si basa su due piani: realtà e desiderio. La bellezza aiuta a sublimare percezioni e stati d’animo».

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