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Galatina: Amante e Vergine non se le mandano a dire

Le posizioni dei due ex candidadati dichairano. Antonica: “Non siamo in vendita”; Antonaci “Libertà totale di voto”

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Nessun apparentamento almeno ufficiale ma tante, tante polemiche ci accompagnano al ballottaggio tra l’uscente Marcello Amante e lo sfidante Fabio Vergine che, al primo turno, hanno eliminato dalla corsa a Palazzo Orsini Sandra Antonica e Antonio Antonaci.


Marcello Amante: «Non possiamo permetterci di ricominciare da zero»


L’appello agli elettori dell’uscente Marcello Amante: «Siamo riusciti a organizzare una macchina amministrativa che è ormai in corsa e sarebbe un vero peccato, uno spreco, fermarla. La continuità è un bene prezioso e ora più che mai necessario per dare forza ai progetti realizzati e già in atto, ma anche e soprattutto a quelli in cantiere e già finanziati. Nonostante le difficoltà economiche in cui versava il Comune di Galatina e che siamo riusciti a sanare, nonostante i due anni di pandemia che ci hanno bloccati fisicamente e psicologicamente, la Città ha ripreso vita e respiro e ora brilla di un orgoglio che non si vedeva da tempo e di cui tutti insieme dobbiamo prenderci il merito.


Non possiamo permetterci di vanificare gli sforzi fatti, di ricominciare da zero. Ringrazio tutti coloro che hanno creduto in noi, i candidati che si sono spesi in prima persona per la nostra causa e tutto il nostro splendido gruppo che ha dato prova di coesione, unità e forza. Ora vi chiedo l’ultimo sforzo per raggiungere l’obiettivo. Per Galatina e per tutti quanti noi».


Fabio Vergine: «Metteremo fine  a vent’anni di accordicchi»


L’appello agli elettori del candidato sindaco Fabio Vergine: «È un momento della storia galatinese troppo importante per lasciar correre e stare al gioco di liturgie che sono inutili e pericolose. Come avevamo annunciato già da tempo si è creata una saldatura conservatrice e restauratrice nella città, che non credo riuscirà nel suo intento. Cercano di farsi spazio personaggi politici scaltri, preparati nell’arte dell’alta strategia e nel gioco delle mezze verità, delle omissioni e delle illazioni. Le due aree sono quelle del campo allargato PD, M5S, fuoriusciti da Fratelli d’Italia da una parte e quelle del sindaco civico di destra Amante dall’altra. È da quando ho iniziato questa mia avventura che sento dire di me le cose più disparate, sempre a bocca socchiusa e sempre tramite i picchiatori social. Perché in fondo se avessero trovato qualcosa di sconcio sul mio conto, ne avrebbero costruito dei castelli: questo vuol dire che sono una brava persona dal passato trasparente e senza scheletri nell’armadio.


Ad inizio campagna abbiamo bloccato decine di profili fake, tutti rivelatisi provenienti dalle stesse aree comunicative, che dettavano con precisione quale e quanto fango gettare sugli estranei, sui parvenue. Cioè noi. Il candidato Antonio Antonaci, fatta eccezione la nostra coalizione, è sempre stato sottovalutato e considerato lo zio un po’ sciroccato da non prendere sul serio, quindi trascurato. (…) Noi abbiamo fatto della trasparenza e della chiarezza il nostro stile. Tutte gli esponenti e le identità politiche hanno avuto visibilità e sono state comunicate senza omissioni.


Vogliamo rompere con questo vecchio modello che non ha prodotto nulla, perché la gente ha compreso bene. In questi giorni anche io ho avuto contatti con le segreterie provinciali… mi spiace vedere che il concetto di area di sinistra si stia riducendo a “persone a noi gradite”. Da quando Amante è di sinistra, visto che tutti i galatinesi conoscono benissimo la sua provenienza di destra? Noi abbiamo due consiglieri dei socialisti, di cui un ragazzo splendido e appassionato con una laurea in scienze politiche da 110 e lode. Abbiamo una consigliera di Io Amo Galatina, sinceramente democratica e desiderosa di impegnarsi nell’area progressista italiana, con una laurea in bocconi e un lavoro importante.


Così come sono di altissimo profilo tutti gli altri consiglieri eletti: donne e uomini che vengono dalle professioni e dalla società civile. Radicati sul territorio e rappresentativi.

Tutte persone, però, a sentire i probiviri della politica galatinese, inaffidabili perché infette dal peggior virus mondiale. No, non il covid ma essere loro avversari!


Credo che le donne e gli uomini che si rivedono nel progressismo italiano sentano forte questo disagio, ne ho incontrati tanti in campagna elettorale. Abbiamo le persone giuste perché quell’area culturale trovi un luogo di ascolto e di protagonismo e tutta la libertà necessaria per crescere forte.


Mi sottraggo dai giochetti e lo dico chiaramente: c’è stato un incontro, anzi più incontri in cui Delli Noci, la Capone, Minerva e altri hanno detto che il confine del centrosinistra galatinese è Amante – Antonica, hanno trovato le compensazioni (un ruolo a Marangi, già Fratelli d’Italia e quindi pericoloso comunista).

Si tratta di liturgie, piccole miserie quotidiane. (…)


Noi non siamo quella roba lì. Anche quando abbiamo proposto a Antonio Antonaci la commissione sanità (che gli proporremo in ogni caso se dovessimo vincere), lo abbiamo fatto senza accordi e senza compensazioni. Per stima e credendo fosse la cosa giusta, per la città.

Ecco, ora sapete la verità e potete leggere, disvelate, le parole che raccontano. Ripeto, noi non siamo quella roba lì. Noi siamo il cambiamento. Per questo, con ancora più convinzione, domenica 26 giugno invertiremo la rotta e metteremo fine a vent’anni di accordicchi. Si respira un’aria pulita e nuova. Un vento fresco, pronto a spazzare via questi meccanismi da Prima Repubblica, per ridare nuova linfa a Galatina.


Domenica 26 giugno c’è solo una scelta da fare per realizzare finalmente la Galatina di tutti e non dei pochi».

Ecco le posizioni di Sandra Antonica, Antonio Antonaci e dei rispettivi gruppi in merito al ballottaggio Amante -Vergine.


Sandra Antonica: «Non sono in vendita»


Sandra Antonica: «In queste ore una sorta di propaganda in degno stile da partito di Prima Repubblica (ai più noto come Partito Orizzontale) tenta in maniera mistificatoria di far circolare la notizia che la sottoscritta sarà il futuro vice sindaco nel caso in cui Marcello Amante vincesse il ballottaggio.


Mi sono candidata sindaco, dando tutta me stessa, per fare il sindaco, non per essere il vice sindaco di nessuno. Non siamo arrivati al ballottaggio, ma di contro, abbiamo costruito un nuovo spazio politico che prima di noi non c’era, uno spazio in cui far crescere idee e persone nuove pronte ad interpretarle. Ma tutto questo non mi impedisce di fare una riflessione franca su una delle due coalizioni che si confronteranno domenica prossima.


Quella del «falso» civismo del «partito orizzontale», sostenuto da una mole di politici e sindaci lontani dagli interessi della città, ma evidentemente interessati a costruire nuovi feudi elettorali al fine di garantire le proprie carriere politiche. Tutto questo corroborato da una vergognosa campagna elettorale che in queste ore tenta di acquistare consenso attraverso la logica della promessa e del ricatto, una perenne barbarie che va avanti da una settimana, spesso perpetrata da chi si propone come il nuovo che più vecchio non si può.

Noi, purtroppo per qualcuno, non siamo in vendita.


E chi l’ha capito, oggi reagisce scompostamente, seminando illazioni e sguinzagliando i segugi addestrati della macchina del fango.


Detto questo, ho dato piena libertà di scelta a tutte le forze politiche e civiche che mi hanno sostenuta, le quali, nelle prossime ore, prenderanno una scelta definitiva.

Per quanto mi riguarda, io non sarò mai il vice sindaco di nessuno.


Siederò in consiglio, rappresentando tutti i concittadini che mi hanno onorata della loro fiducia, sperando, come sempre, di esserne all’altezza».


Antonio Antonaci: “Non faremo nessun accordo”


Antonio Antonaci: “La coalizione che mi ha sostenuto ha espresso una politica diversa rispetto alle altre tre coalizioni e non farà, come tale, nessun accordo con le due ancora in campo. Com’è noto, farraginosi calcoli matematici consentono il mio ingresso in consiglio comunale solo in caso di vittoria di uno dei due contendenti, ma questo, non può e non deve essere criterio di scelta.


Lascio totale libertà di voto alle singole componenti della mia coalizione e ai miei sostenitori. Prego tutti di vedere questo non come disimpegno, ma come espressione di coerenza. La coerenza che ci farà andare lontano, lungo quel solco indelebile che, assieme a tante persone di buona volontà, abbiamo tracciato.


Galatina ha bisogno di queste persone e di tutti coloro che vorranno unirsi, per restituire finalmente alla nostra città dignità sociale, politica e culturale. La nostra esperienza, dunque, non termina qui”.


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Cannole, Municeddha di qualità

La festa della municeddha premiata con il marchio  “Sagra di Qualità”: la cerimonia di consegna si è tenuta al Senato della Repubblica

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Dopo tanto impegno, arrivano le grandi soddisfazioni per la Pro Loco Cerceto di Cannole che ha ricevuto per la Festa della Municeddha il riconoscimento prestigioso di Sagra di Qualità, assegnato dall’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia (UNPLI).

La cerimonia di premiazione si è svolta presso il Senato della Repubblica.

Alla cerimonia di premiazione hanno partecipato il Senatore Udc Antonio De Poli, che ha curato l’iniziativa, il presidente UNPLI Antonino La Spina, il sottosegretario al Masaf Luigi D’Eramo, il deputato Fdi e consigliere del ministro del turismo Gianluca Caramanna, il responsabile per il dipartimento cultura, turismo e agricoltura dell’Anci, Vincenzo Santoro e la chef Giusina Battaglia.

Il marchio Sagra di Qualità, istituito dall’UNPLI, è assegnato, a seguito della verifica di ispettori UNPLI, alle sagre e agli eventi esaminati, che si distinguono per autenticità, capacità di valorizzare il patrimonio enogastronomico e culturale, attenzione alla sostenibilità e all’accoglienza turistica.

Un riconoscimento che certifica e promuove le sagre autentiche, quelle che rispettano i valori della tradizione, della qualità e della sostenibilità, e diventano così veri strumenti di promozione territoriale.

Quest’anno sono state 41 le sagre e 9 gli eventi premiati.

Per la prima volta, da quando il marchio è stato istituito, anche la Puglia riceve il riconoscimento.

Tra le sagre premiate, oltre alla Festa della Municeddha, anche la Sagra del Grano Arso della Pro Loco di Carapelle, in Capitanata.

Grande soddisfazione per il presidente regionale di UNPLI Puglia, Rocco Lauciello, presente alla consegna dei riconoscimenti, ha affermato: “Sono orgoglioso di vedere due Pro Loco pugliesi premiate al Senato della Repubblica, un contesto di prestigio in cui la qualità pugliese entra a pieno titolo. Questo riconoscimento è solo l’inizio: sono certo che nel futuro crescerà l’attenzione su questi eventi, promuovendo sempre più una Puglia che esprime tipicità e valorizza le identità locali”.

A ritirare, a Roma, il premio per Festa della Municeddha, sono stati il presidente della Pro Loco Cerceto di Cannole Oronzo Piccinno, il vicepresidente Giuseppe Russo, e il sindaco Leandro Rubichi.

Oronzo Piccinno, emozionato, che ha dichiarato: “Ricevere il riconoscimento della Sagra di Qualità per la Festa della Municeddha è per noi un grande onore e una profonda emozione. Questo premio non è solo un traguardo, ma il riconoscimento di 40 anni di impegno, passione e dedizione che la nostra Pro Loco ha messo in questo evento”.

La Festa della Municeddha”, prosegue, “è nata per valorizzare i prodotti gastronomici autentici del nostro territorio, e in particolare la municeddha, la chiocciolina piccola e scura, pregiata e tipica della nostra cucina. Oggi la sagra è un appuntamento imperdibile dell’estate salentina che attrae a Cannole, dal 10 al 14 agosto, oltre 100mila visitatori, ed è l’unica sagra inserita nel circuito Grandi Eventi della Regione Puglia. Questo riconoscimento premia il lavoro instancabile dei nostri volontari, soprattutto delle tantissime donne, che con passione rendono possibile questo evento. Un riconoscimento che ci motiva a continuare affinché la Festa della Municeddha resti un simbolo di eccellenza e tradizione”.

DESTINAZIONE TURISTICA

Negli anni la Festa della Municeddha ha contribuito a trasformare Cannole da piccolo borgo a una destinazione turistica di riferimento, con un forte impatto economico e sociale sul territorio.

L’afflusso di visitatori ha favorito la crescita del tessuto imprenditoriale locale, portando alla nascita di nuove strutture ricettive e attività legate all’accoglienza turistica.

A sottolinearlo è stato Leandro Rubichi: “È con grande orgoglio che, come Sindaco di Cannole, ho partecipato a questo importante traguardo. La Festa della Municeddha non è solo un evento gastronomico, ma un vero e proprio motore di sviluppo per il territorio, capace di valorizzare le nostre radici culturali, attrarre turisti e creare opportunità economiche. Grazie all’impegno della Pro Loco Cerceto e alla dedizione dei volontari, la Festa della Municeddha è cresciuta fino a diventare un’eccellenza riconosciuta a livello nazionale, contribuendo a trasformare Cannole in una vera meta turistica. Come amministrazione comunale, continueremo a sostenere e promuovere questa manifestazione affinché possa crescere ancora di più e rappresentare sempre meglio Cannole, la sua storia e le sue tradizioni”.

SAGRE COME MOTORI DEL TURISMO ESPERENZIALE

Durante la premiazione, Antonino La Spina, presidente UNPLI, ha sottolineato: “La certificazione Sagra di Qualità non è solo un attestato di eccellenza, ma un riconoscimento dell’impegno straordinario delle Pro Loco e dei volontari nel tramandare le tradizioni locali, promuovendo l’identità culturale e stimolando il turismo sostenibile”.

Anche il senatore Antonio De Poli ha rimarcato: “Il marchio Sagre di Qualità è un forte messaggio di valorizzazione delle nostre tradizioni e dei nostri prodotti locali. Con questa cerimonia di premiazione intendiamo riconoscere il valore dello straordinario mondo del volontariato delle Pro Loco, custodi dei nostri territori e delle nostre identità”.

Il sottosegretario D’Eramo ha evidenziato: “La premiazione si inserisce all’interno delle attività di valorizzazione del turismo esperienziale, considerando le sagre strumenti fondamentali per la tutela e promozione delle peculiarità locali, nonché per la crescita economica e culturale delle comunità”.

Nel saluto finale, tutti i presidenti delle Pro Loco premiate, hanno dedicato il riconoscimento ai tantissimi volontari grazie ai quali ogni sagra e ogni evento si realizza e si distingue.

La Pro Loco Cerceto di Cannole afferma che continuerà nel suo impegno di unire tradizione, cultura e innovazione, e che la Festa della Municeddha continuerà a essere un simbolo dell’identità salentina e una vetrina d’eccellenza per la Puglia.

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Attualità

Minervino di Lecce: si litiga… a Tavola

In occasione delle festività in onore di San Giuseppe, la Tavola diventa itinerante e abbandona la piazza.  Il gruppo di opposizione “Il Cuore di Minerva” accende la polemica: «La decisione di cancellare la Tavola in piazza per rancori personali è assolutamente indecorosa». Il sindaco Antonio Marte preferisce non commentare

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«Salta per volontà del sindaco Antonio Marte», tuona dall’opposizione l’ex sindaco Ettore Caroppo.

Si riferisce alla «tradizionale Tavola di San Giuseppe che da decenni ormai si teneva, il 19 marzo, in piazza» che, da quest’anno, diventa itinerante.

«Una novità che sta suscitando molti malumori e che provocherà un’ulteriore delusione tra visitatori, turisti e pellegrini che arriveranno», continuano dai banchi della minoranza.

Sull’argomento il gruppo consiliare de “Il Cuore di Minerva” aveva richiesto un incontro con la parte tecnica dell’amministrazione.

Invece, il responsabile del servizio della gestione dei fondi PNRR, dottor Simone Dima e l’architetto Valeria Giannetta legati al progetto “Borghi Divini” per la parte pubblica, l’Associazione del Mercatino del Gusto, aggiudicatrice della gestione dell’evento per circa 100mila euro e i tre consiglieri Rizzello, Cagnazzo e Caroppo si sono incontrati il 10 marzo.

Fulcro dell’incontro, è stato proprio l’annullamento e la cancellazione dell’evento della Tavola in piazza, secondo Caroppo, «una tradizione consolidata da decenni e ritenuta un prezioso strumento per il rilancio, la promozione e la divulgazione di questa particolare forma di devozione popolare».

Con l’aggiunta che «nel 2005 l’amministrazione comunale, con lo stesso Marte, in Giunta al fianco dell’allora sindaco Ettore Caroppo, condividendone le finalità, istituzionalizzava l’evento giusta delibera di Consiglio Comunale n°3 del 2008».

«Quest’anno», prosegue nel racconto l’ex primo cittadino, «l’amministrazione comunale guidata da Antonio Marte ha deciso di cestinare l’evento nella giornata del 19 e in particolare quello serale senza fornire motivazioni chiare né, tantomeno, dare formale atto d’indirizzo agli uffici, apparsi scendere dalle nuvole durante l’incontro tecnico voluto da noi richiesto. Il Presidente dell’Associazione del Mercatino del Gusto che nell’ambito del bando legato al PNRR denominato “Borghi Divini” è stato chiamato a chiarire diversi punti, in evidente imbarazzo nel giustificare la scelta “imposta” l’ha definita “un cambio di visione”».

«L’amministrazione comunale ha giustificato la scelta parlando di un semplice “desiderio di cambiamento”», come ha dichiarato la ex vicesindaco Maria Antonietta Cagnazzo.

Una motivazione che non ha convinto la minoranza consiliare, che ritiene «l’intera comunità privata di un evento fondamentale per l’identità minervinese e a rischio la futura collaborazione dell’Associazione del Mercatino del Gusto».

«La decisione di cancellare la Tavola in piazza è assolutamente indecorosa. Mischiare rancori personali e la volontà di smantellare quanto realizzato dall’amministrazione Caroppo, arrivando persino a stralciare quanto di buono era stato fatto, nel voler mostrare quanto era forte ancora oggi la devozione per San Giuseppe, è un atto grave. Ancora più inaccettabile è piegare la programmazione di “Borghi Divini” del PNRR, messa a dura prova da una decisione legata a interessi di parte, annientando anni di lavoro per la promozione del territorio», afferma la consigliera Cagnazzo, «il rammarico di questa brusca frenata dopo anni in cui San Giuseppe, la massa (il suo piatto tipico) hanno fatto tanto parlare di sé, anche con le esperienze in Svizzera e alla Bit di Milano. Tutto il nostro impegno in una promozione ampia, che raccontava la nostra gente che fine sta facendo? E il rischio di restituire i fondi del PNRR, con questa decisione imposta dal sindaco Marte, quanto rischia di diventare concreta?».

Le fa eco il giovane consigliere Lorenzo Rizzello: «Sono cresciuto con la tradizione della Tavola di San Giuseppe, con l’orgoglio di vedere rappresentati e raccontati i valori della nostra comunità. Provo profondo dispiacere nel vedere cancellata una parte così importante della nostra storia e identità».

Ettore Caroppo dopo aver ricordato che il progetto Borghi Divini consta di un finanziamento che nella sua interezza si avvicina ai 3milioni di euro di essere «fortemente rammaricato dell’ennesimo schiaffo che Minervino riceve e ancor di più nel vedere quanto imbarazzo vi era negli occhi dei rappresentanti dell’Associazione del Mercatino del Gusto a partire dal suo Presidente, nel dover incontrarmi».

Infine dall’ex sindaco e oggi consigliere Nazionale ANCI e comunale Ettore Caroppo, l’annuncio con tanto di appello per «raccogliere le foto della “Tavola di san Giuseppe in piazza” realizzate in tutti questi anni. Per noi tutti sarà un tuffo nei ricordi del passato mentre per il presente un colpo al cuore nel vedere un vero e proprio buco nero per il 2025. Forse qualcuno vedendo quel buco nero potrà persino provare vergogna».

Sulla vicenda, come nostro costume abbiamo provato a sentire anche l’altra campana ma il sindaco Antonio Marte ha preferito non commentare.

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Arnesano

Xylella fastidiosa: si rischia la tragedia e il bis anche per le viti?

Minerva: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”…

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Dopo la rovinosa débâcle che ha subìto il settore agricolo negli ultimi dieci anni a causa della xylella fastidiosa, prima che vada in scena il secondo atto che scateni una tragedia ancor più virulenta della prima, è stato convocato oggi, in Provincia, a Palazzo dei Celestini, un tavolo con i componenti dell’unità operativa per lo sviluppo. 

Il tema? La xylella fastidiosa nel settore vitivinicolo.

Ora che il pericolo per le viti, dopo quello per gli ulivi, è sotto gli occhi di tutti significa lanciare un segnale al territorio.

I componenti di questo organismo hanno preso l’impegno di inviare proposte, suggerimenti, osservazioni, finalizzate alla redazione di un documento che sarà “accompagnato” dalla Provincia all’attenzione dei vari livelli istituzionali.

Il presidente Stefano Minerva, che ha convocato la riunione odierna, ha sottolineato il senso dell’iniziativa: “Ci siamo proposti come Ente di coordinamento, al netto delle singole funzioni, e come tale ci rendiamo disponibili a raccogliere le proposte e a provare a costruire le condizioni per far sì che qualcosa di concreto si possa fare. Siamo pronti ad adottare punti di vista e proposte da caricarci sulle spalle e, se necessario, portare sui tavoli istituzionali a Bari, a Roma, a Bruxelles”.

Il vice presidente con delega all’Ambiente, Paesaggio e Riforestazione Fabio Tarantino ha aggiunto “Abbiamo voluto confrontarci sul tema, volgarmente detto della xylella della vite, in quanto riteniamo che la Provincia debba essere portavoce, debba fare cassa di risonanza nei confronti dei settori produttivi e delle associazioni che li rappresentano, così come facciamo in qualità di Casa dei Comuni rispetto agli enti locali”.

E il consigliere con delega all’Agricoltura Paolo Greco ha aggiunto: “La questione xylella è un tema importante, sappiamo quanto abbiamo sofferto e quanto il tessuto agricolo, il paesaggio, l’ambiente stanno patendo nel nostro Salento. Anche per la Xylella della vite il monito deve essere quello di evitare di dare ascolto a prose, poesie e formule magiche, ossia l’humus intorno al quale il nostro territorio si è trovato a muoversi, ed affiancarsi invece completamente alla scienza e al rispetto delle prescrizioni previste. La nostra regione non può vivere una nuova stagione medievale come accaduto per la Xylella”.

Tutti i componenti dell’UOS presenti (Enti, Università, associazioni di categoria e datoriali, organizzazioni sindacali) sono intervenuti con punti di vista e proposte. 

I partecipanti hanno sottolineato l’importanza di mantenere alto il livello di guardia su questa nuova forma di Xylella e l’esigenza di dotare il territorio di un piano di rigenerazione unitario.

Il dirigente del Servizio Politiche europee e Assistenza agli enti locali Carmelo Calamia ha, poi, ricordato come l’Unità Operativa per lo Sviluppo é un organismo consultivo creato dalla Provincia dal 1996, composto da 26 soggetti territoriali, chiamati e coinvolti sui temi dello sviluppo del territorio, che tornerà a riunirsi con più frequenza.

In seguito, ha illustrato ai componenti dell’Unità presenti lo stato di avanzamento degli ultimi 6 mesi di SaL.E., il progetto pilota finanziato alla Provincia di Lecce nell’ambito dei Patti territoriali. 

Il primo rapporto semestrale vede tutti i progetti avviati nel completamento delle prime fasi amministrative. Ci attendiamo ora un avanzamento significativo nei primi mesi nel 2025. La chiusura degli investimenti è fissata al 31 dicembre 2026. Per fruire dei 30 trenta progetti pubblici e dei 6 privati, inoltre, si costruirà un itinerario virtuale, un collante unico, sviluppando una modalità innovativa di fruizione e di comunicazione”.

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