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Attualità

Galatone tra i “Borghi autentici”

Il Consiglio comunale adotta tre importanti provvedimenti per lo sviluppo sostenibile della città e la valorizzazione del suo patrimonio culturale e paesaggistico

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In Consiglio Comunale sono stati adottati tre importanti provvedimenti  predisposti dal IV Settore Assetto del Territorio-Urbanistica il cui obiettivo, coerentemente con i programmi dell’Amministrazione, che sin dal proprio insediamento ha operato nel favorire una politica per lo sviluppo sostenibile della nostra città, è quello di valorizzarne il patrimonio culturale e paesaggistico e di migliorarne la sostenibilità ambientale e la qualità del territorio.


Chiesa San SebastianoCon la Delibera n. 7 del 26 gennaio 2015 il Consiglio comunale ha approvato l’adesione all’Associazione nazionale Borghi autentici d’Italia il cui obiettivo è promuovere, sviluppare e valorizzare i Borghi caratteristici italiani, comprese le loro aree rurali, con particolare riferimento ai patrimoni architettonici, urbani, culturali, turistici, sociali ed identitari. Luoghi obbiettivamente belli e soprattutto vivibili dove organizzare festival, mostre, eventi culturali che mettano in risalto il patrimonio artistico e architettonico del luogo oltre alle sue caratteristiche storiche e tradizioni gastronomiche. Tra gli oltre 200 borghi italiani, spunta anche il centro storico di Galatone ricco di potenzialità in termini di riqualificazione urbana, sviluppo sostenibile e valorizzazione turistica. L’adesione al circuito comporta altresì la condivisione del codice etico dell’associazione che prevede la tutela del sistema urbano ma anche “l’attivazione di politiche finalizzate a riqualificare l’esistente migliorando la qualità dei servizi e dunque la vita dei cittadini”.


Un impegno importante e non meramente culturale e turistico perché darà la possibilità al Comune di Galatone di accedere ai fondi regionali previsti dalla legge n.44 del 2013 “Disposizioni per il recupero, la tutela e la valorizzazione dei borghi più belli d’Italia in Puglia” secondo cui la Regione “interviene a sostegno delle iniziative rivolte alla conservazione, recupero e valorizzazione dei borghi storici per finanziare iniziative rivolte alla conservazione, recupero e valorizzazione dei borghi storici”, stabilendo che “sono ammessi a contributo regionale gli interventi, proposti anche da soggetti privati, finalizzati alla valorizzazione del patrimonio culturale, materiale e immateriale, alla riqualificazione urbana, alla conservazione e al restauro del patrimonio edilizio e degli spazi liberi”. Inoltre la stessa legge prevede che “nell’assegnazione dei contributi è data priorità agli interventi finalizzati alla conservazione degli immobili pubblici, a infrastrutture atte a migliorare la connettività alla rete internet e alla rimozione di elementi architettonici e di arredo urbano in contrasto con la peculiarità dei borghi, nonché alla incentivazione di reti intercomunali finalizzate alla valorizzazione dei borghi storici” e che “per beneficiare dei finanziamenti il Comune presenta annualmente alla Giunta regionale un programma di riqualificazione del borgo storico, approvato dal Comune stesso, che deve essere conforme alle finalità della presente legge”.

Con la Delibera n. 8 del  26 gennaio 2015 il Consiglio Comunale ha approvato  il Regolamento di Attuazione del cosiddetto “Protocollo Itaca”, indubbiamente un’occasione per rilanciare la qualità del costruito e la sostenibilità ambientale nel settore edilizio.


La Regione Puglia, sin dal 2008,  in attuazione delle direttive comunitarie relative al rendimento energetico nell’edilizia e all’efficienza degli usi finali dell’energia, nell’ottica di privilegiare la tutela e valorizzazione delle proprie peculiarità storiche, ambientali, culturali e sociali, con la Legge n. 13/2008, Norme per l’abitare sostenibile ha definito strumenti, tecniche e modalità costruttive sostenibili negli strumenti di governo del territorio, negli interventi di nuova edificazione, di recupero edilizio e urbanistico e di riqualificazione urbana esortando ciascun Comune a perseguire gli obiettivi dettati dalla suddetta legge mediante l’ adozione di una specifica delibera che tenga conto delle caratteristiche del proprio territorio.

Pertanto, perseguendo gli obiettivi del Legislatore regionale, attraverso il Regolamento di Attuazione, l’Amministrazione Comunale ha previsto due tipologie di bonus in funzione della classe energetica conseguita: il primo è relativo alla riduzione del pagamento degli oneri di urbanizzazione secondaria, il secondo è un premio volumetrico. I bonus sono una forma premiale a fronte dei maggiori costi sia in sede di progetto che in fase di costruzione dovuti alla maggiore ricerca progettuale, all’uso di metodi e materiali costruttivi più attenti alla sostenibilità ambientale. Gli interventi, relativi esclusivamente ad edifici a destinazione residenziale, per i quali possono essere applicati tali bonus sono i seguenti: piani attuativi, interventi di nuova edificazione, interventi di recupero edilizio,interventi di demolizione e ricostruzione, interventi di recupero urbanistico e riqualificazione urbana.


Per quanto attiene i bonus da attribuire solo in caso di Classe di prestazione almeno di valore 2, ed in funzione alla Classe energetica ottenuta (A+, A o B), il regolamento ha stabilito che per il premio volumetrico sia variabile dal 3 al 10% rispetto alla volumetria consentita, mentre la decurtazione sugli oneri per urbanizzazioni secondarie sia variabile fra il 35 ed il 85%.


Si tratta di un  provvedimento”, spiega il sindaco Livio Nisi, “che mettendo in essere forme incentivanti, mira a migliorare e rendere più moderne ed ecosostenibili le pratiche del costruire, nella consapevolezza che il campo dei piccoli interventi, degli adeguamenti, del miglioramento del patrimonio edilizio che già esiste, sia un volano importante per l’economia in tempi di crisi”.


Il Consiglio Comunale ha anche individuato le zone del territorio comunale dove poter consentire il cambio di destinazione d’uso ai sensi dell’art. 8 bis della L.R. 33/2007 così come integrato dalla L.R. 16/2014. La suddetta legge, tra le altre cose, prevede anche che, al fine di favorire il riuso e il recupero del patrimonio edilizio esistente, i comuni possano consentire mutamenti di destinazione d’uso, con o senza opere edilizie e non comportanti incrementi volumetrici eccedenti le previsioni dello strumento urbanistico vigente, di immobili legittimamente edificati alla data di entrata in vigore della legge stessa. Questo, a condizione che ciò avvenga in zone territoriali omogenee che lo strumento urbanistico generale prevede a destinazione mista in base alla l.r. 56/80. L’atto di Consiglio indica inoltre  le modalità di attuazione e le condizioni per le quali il mutamento di destinazione d’uso è possibile nelle zone omogenee individuate, mentre le condizioni principali sono già indicate nella legge regionale in questione (limite volumetrico di zona, reperimento aree a standard o loro monetizzazione, reperimento aree parcheggi o loro monetizzazione, salubrità degli ambienti, sicurezza, ecc..).  Detta determinazione dunque, disciplinando i mutamenti d’uso nelle aree individuate secondo criteri di compatibilità ambientale e funzionalità urbanistica, consente l’utilizzo di spazi che attualmente non possono essere utilizzati, ai fini di un utile ampliamento per le attività commerciali o residenziali, senza consumo di suolo ma favorendo il riuso ed il recupero del patrimonio edilizio esistente.


Attualità

Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Attualità

Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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Attualità

I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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