Attualità
Casarano, che avete combinato con Pediatria?
Regalo di fine anno: si è chiuso il reparto senza che Gallipoli fosse pronto al sovraccarico di lavoro e, quando hanno trasferito anche chirurgia pediatrica, ai bimbi ed ai genitori è stato gentilmente detto…
Ci sono stati degli uomini, nella storia del mondo che, oltre ad averci regalato grandi insegnamenti, ci hanno lasciato delle frasi così forti e lapidarie che noi tutti dovremmo sempre ricordare. Uno di questi uomini è senza dubbio Nelson Mandela e lapidaria è la sua frase che descrive come “un buon leader può impegnarsi ad iniziare un dibattito sapendo che alla fine lui ed il lato opposto dovranno essere più vicini e quindi emergere entrambi più forti di prima. Non si ha questa idea quando si è arroganti, superficiali e disinformati”.
Prendiamo quindi la luce che fa questa frase ed illuminiamo ciò che sta facendo il governatore Michele Emiliano in merito al “dibattito” sul riordino ospedaliero.
Parlare ancora una volta della protervia con la quale (contrariamente a tutti i dati in possesso) abbia deciso di declassare Casarano, di conseguenza smembrandolo a favore di Lecce e Gallipoli, sarebbe un’inutile ripetizione e quasi un accanimento terapeutico che non sortirebbe nessun effetto. Interessante invece è capire cosa è successo in questo ultimo periodo a cavallo delle festività natalizie.
I fatti li conoscete tutti: dopo svariati tira e molla, dopo che la cittadinanza casaranese, con un impeto di orgoglio, è arrivata persino a creare dei picchetti per fare in modo di evitare che alcuni reparti di eccellenza potessero essere derubati, dopo che il TAR si è pronunciato dicendo che ha ragione la Regione solo perché… lo ha detto la Regione, dopo un’inutile (quanto dispendioso) spiegamento di forze dell’ordine a fare da scorta al trasferimento dei Reparti di Pediatria e di chirurgia pediatrica, dopo tutto ciò… il fatto si è compiuto.
Se uno qualunque di noi, anche senza lauree e master altisonanti, senza stipendi da manager e pretenziosità dirigenziali avesse dovuto organizzare un siffatto trasloco, cosa avrebbe fatto?
Non potendo “chiudere per rinnovo locali” come si farebbe con una qualunque attività commerciale, avrebbe sicuramente dato vita ad un trasloco graduale accertandosi che la nuova location fosse già operativa affinché il tutto avvenisse (come dicono quelli bravi), senza soluzione di continuità.
Questo invece non è accaduto e si è chiuso Pediatria senza che Gallipoli fosse pronto al (prevedibilissimo) sovraccarico di lavoro (e quindi i bimbi destinati a pediatria venivano “ospitati”, impropriamente, da chirurgia pediatrica) e quando hanno anche trasferito chirurgia pediatrica ai bimbi ed ai loro genitori è stato gentilmente detto… “attaccatevi” (con tutti i rischi per la salute dei giovanissimi pazienti).
Vediamo invece ora dove questi Reparti sono stati trasferiti, lasciando il nosocomio di Casarano che rispettava le norme di legge in materia di sicurezza.
Chirurgia Pediatrica è andata al “Vito Fazzi” di Lecce in ambienti che (leggendo una nota che la stessa ASL ha dovuto rilasciare dopo ben due solleciti ed un attimo prima che fosse denunciata per omissione d’atti d’ufficio per reticenza in un’istanza di “accesso agli atti” avanzata dal sindaco di Casarano in ottobre) non hanno un certificato di agibilità, non hanno un certificato di prevenzione incendi, non hanno un certificato antisismico, così come non hanno nemmeno l’accreditamento sanitario della struttura (!).
Se questa è la situazione di Lecce, non certo migliore è quella di Gallipoli dove il documento di agibilità risale al 1996 (e, a occhio e croce, qualcosa in questi 22 anni sarà cambiato) ma anche qui non abbiamo certificato di prevenzione incendi, non esiste l’autorizzazione all’accreditamento sanitario così come non si dispone della certificazione antisismica (in compenso nell’autorizzazione all’agibilità del ’96, è richiamata l’autorizzazione edilizia del 1970… per intenderci quando l’ospedale “nuovo” di Gallipoli era ancora un progetto su carta). Chiariamo subito che in questo caso specifico queste responsabilità (una volta tanto) non ricadono su Emiliano ma su quei preparatissimi ed espertissimi (e pagatissimi) manager e dirigenti dell’ASL. A questo punto l’unica cosa che resta è informare l’Autorità costituita (nello specifico i NAS dei Carabinieri) che è poi la cosa che ha fatto il sindaco Gianni Stefàno e poi rimanere fiduciosi nel fatto che la Giustizia possa fare il suo corso.
Il sindaco di Gallipoli ha ironizzato sui social circa il comportamento del sindaco Stefàno, con la stessa spocchia con cui il ragazzino si tiene stretto il pallone sotto braccio e si fa forte della presenza del fratello maggiore che gli copre le spalle e proprio lui, dopo aver rifiutato qualunque accordo che potesse integrare i nosocomi di Casarano e Gallipoli, salvando capra e cavoli, dopo aver rifiutato persino di partecipare agli incontri nelle sedi istituzionali (perché tanto Emiliano gli aveva già garantito che il suo ospedale sarebbe stato salvato) rimprovera il sindaco di Casarano di fomentare l’odio fra le due città.
Se non fosse che di mezzo ci va la salute, e qualche volta la vita stessa dei cittadini, ci sarebbe quasi da ridere. Non sappiamo come andrà a finire, anche se è diffusa l’idea che il piano scellerato di depredare Casarano sia ormai stato portato a compimento. Ci consola però il fatto che dovrebbero aumentare i punti vendita Conad e dalla pubblicità in tv abbiamo visto che ci si può anche partorire. Speriamo magari che, accanto al reparto ortofrutta, apra anche chirurgia pediatrica e problemi a quel punto non ne avremmo più.
Antonio Memmi
Attualità
Giuggianello, ritrovate sepolture medievali
A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico
L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.
Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.
L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.
La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.
Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.
La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.
La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.
Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.
Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.
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Attualità
Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce
Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico
Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.
Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.
Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.
Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.
Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.
Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.
Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-
Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.
Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.
La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.
Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
Attualità
I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo
Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University
L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.
L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.
La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.
I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024
L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:
Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.
Crescita costante
L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.
Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice
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