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Giuggianello

Giuggianello: “Il Comune ritiri la delibera che autorizzò lo scempio del mega eolico”

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Sul “Colle di San Giovanni”, a Giuggianello, minacciato da un immenso impianto industriale eolico, che prevede numerose torri d’acciaio alte circa 150 metri , si è svolto nei giorni scorsi un partecipato incontro del Movimento per “La Rinascita del Salento”, riunito dal presidente dell’attivissimo gruppo, Oreste Caroppo, a cui hanno partecipato rappresentanti di numerose altre associazioni, comitati, liberi cittadini e uomini politici di ogni colore e schieramento sensibili alla tematica della difesa della natura e del paesaggio, per lanciare, da quel luogo magico, un appello alla locale amministrazione comunale affinché sia ritirata, con urgenza, la vecchia delibera con cui si autorizzò la nascita dell’impianto eolico, progetto che ancora minaccia, in maniera latente, le sorti del luogo. L’incontro è avvenuto a distanza di un anno dalla manifestazione “Un Fiore per non dire addio alla Collina” del 25 gennaio 2009, quando una significativa e colorata moltitudine di persone si riunì sul Colle con un fiore in mano, per sensibilizzare sul grave problema, che incombeva sul futuro di quel luogo, che è considerato l’acropoli dell’antica civiltà salentina. Nelle ultime elezioni amministrative di giugno, il quadro dirigente del Comune di Giuggianello è cambiato ed il nuovo sindaco ha avviato il progetto per la nascita di un parco archeologico sul Colle, sotto la direzione del Prof. Donato Coppola, paletnologo dell’Università di Bari, per la valorizzazione delle testimonianze neolitiche e protostoriche della Serra; la Collina è infatti considerata l’estesa Stonehenge dell’Italia meridionale, per la presenza di numerosi villaggi arcaici e monumenti megalitici, dolmen, menhir e mastodontiche pietre sacre ammantate di leggende.


«Si tratta della dignitosa valorizzazione dell’intrinseca vocazione naturalistica, culturale e turistica del sito, – spiega Oreste Caroppo – finalmente riconosciuta da un’amministrazione comunale che si sta rivelando sensibile ed illuminata; una vocazione che è assolutamente inconciliabile, inutile sottolinearlo, con l’avvilente, anacronistico e devastante destino industriale che più d’uno, in quel luogo ameno, luogo dell’anima per tanti salentini e non solo, aveva inteso favorire e realizzare. Per questo chiediamo alla nuova amministrazione di Giuggianello – ha detto Caroppo -, da questo luogo magico, quell’atto di responsabilità forte, concreta e tangibile, che sino ad oggi è mancato, e che consiste nel necessario ritiro della delibera comunale con cui precedenti amministratori innescarono quel conto alla rovescia, che ha tenuto, e tiene ancora, in ansia decine di migliaia di cittadini in Italia ed in tutto il mondo, per le sorti del Colle, che tanti chiamano “dei Fanciulli e delle Ninfe”, per le tenere leggende che, da tempi immemori, lì aleggiano e si raccontano, alcune persino tramandate da autori classici greci e latini. Non c’è più tempo da perdere!». Il ricorso al TAR Lecce presentato dalle associazioni ha fermato le autorizzazioni che la Regione Puglia aveva dato all’impattante opera in feudo di Giuggianello. Motivazioni paesaggistiche legate al rispetto dell’articolo 9 della Costituzione Italiana che tutela il paesaggio della nazione e l’indiscusso valore archeologico antropologico ed ambientale del sito sono tra i numerosi motivi che spiegano le decisioni assunte dal Tribunale Amministrativo di Lecce; motivi che oggi sono stati contestati davanti al Consiglio di Stato, dalla ditta eolica interessata, sebbene ormai la Soprintendenza ha avviato le procedure di definitivo vincolo archeologico e paesaggistico dell’intera Serra di Palmariggi-Giuggianello-Minervino.

«La giustizia amministrativa – ha osservato Caroppo – indica la strada quando troppi interessi personali, che contrastano con quelli pubblici, intralciano la corretta vita delle amministrazioni locali, ma deve poi essere la politica a risollevarsi e a dare quelle risposte definitive e virtuose che fanno tornare la fiducia nei cittadini, delusi e scoraggiati! Per questo siamo certi che il nuovo Sindaco di Giuggianello farà quest’atteso dono ai Salentini e alla storia di questa terra, facendo ritirare in consiglio la delibera che autorizzò tutto quell’inaudito stupro della Collina dei Fanciulli e delle Ninfe, che l’affetto e la forza di tanti hanno sin oggi, invece, impedito!». Nei mesi scorsi diversi comuni del basso Salento hanno fatto marcia indietro sui progetti di mega impianti eolici che si erano autorizzati nei loro agri, con troppa faciloneria, allettati dalle promesse di royalty, (denaro quale ristoro ambientale per i danni arrecati alla qualità di vita della comunità), per rimpinguare le casse comunali, senza badare agli impatti notevolissimi connessi a queste opere industriali, di cui oggi si inizia finalmente a prendere consapevolezza. E’ il caso di Scorrano, Nardò, Nociglia, Supersano; nei primi tre comuni, addirittura, sono stati gli stessi sindaci che avevano autorizzato gli impianti a fare marcia indietro dopo essersi resi conto, fortunatamente in tempo, della devastazione del territorio, dell’inquinamento elettromagnetico, acustico e visivo diurno e notturno da luci di segnalazione, che comportano, dei danni a piante e animali, e dei rischi per l’incolumità delle persone, che costituiscono. «Grazie alla fortissima mobilitazione popolare, anche quest’anno migliaia di persone sono potute salire sul Colle di San Giovanni in occasione dell’antichissima festa religiosa e popolare del Santo, che sulla Serra di Giuggianello si celebra in giugno, per più giorni, con canti e balli. L’amministrazione di Giuggianello deve oggi rispondere con l’atteso atto amministrativo a tutte quelle persone, come anche a tutti gli abitanti del basso Salento, che sperano di poter ancora guardare le nostre Serre, nel nostro orizzonte quotidiano, in un cielo libero e sgombro come sempre è stato. L’auspicio è che siano favorite forme virtuose di utilizzo delle energie rinnovabili, quali sono quelle che comportano l’ubicazione dei pannelli fotovoltaici sulle superfici biologicamente morte, quali tetti e tettoie di edifici e costruzioni varie, con le dovute attenzioni e cure estetiche, non certo gli impianti di fotovoltaico con pannelli fissati al suolo che desertificano le nostre campagne, né le mega pale eoliche che falcidiano i nostri uccelli e sfregiano il nostro paesaggio quotidiano, il bel palcoscenico in cui vanno in scena le nostre vite e su cui si fonda la qualità stessa delle nostre esistenze!».


Attualità

Altre pale in mare? Il Parco dice ancora NO

Eolico offshore, “Messapia” è il nuovo progetto di un insediamento energetico di 73 turbine tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca. Previstre opere di connessione a terra a Santa Cesarea, Otranto, Minervino , Giuggianello, Sanarica, Muro Leccese, Maglie, Melpignano, Corigliano, Soleto, Sternatia, Lequile e Copertino. Michele Tenore, presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase: «Il mare è terra di conquista delle multinazionale dell’energia»

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Dopo la richiesta di Odra Energia S.r.l. per l’installazione di un parco eolico offshore al largo della costa salentina, con aerogeneratori alti fino a 315 metri, si aggiunge ora un nuovo progetto: “Messapia”.

L’iniziativa, promossa da Messapia Floating Wind S.r.l., prevede la realizzazione di un impianto eolico flottante composto da 73 turbine da 18 MW ciascuna, per una capacità totale di 1.314 MW.

L’area interessata si estende tra Tricase e le acque a sud-est di Santa Maria di Leuca, coinvolgendo numerosi centri nelle opere di connessione a terra, tra cui Santa Cesarea TermeOtrantoMinervino di LecceGiuggianelloSanaricaMuro LecceseMaglieMelpignanoCorigliano d’OtrantoSoletoSternatiaLequile e Copertino.

L’annuncio ha riacceso la discussione tra le istituzioni locali e i cittadini.

Michele Tenore, Presidente del Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase

Il presidente Michele Tenore, a nome del Parco Naturale RegionaleCosta Otranto – Santa Maria di Leuca e Tricase”, ha espresso il netto dissenso: «La bellezza del Salento non può essere sacrificata per progetti che ignorano l’identità del territorio e le esigenze delle comunità locali. Serve una regolamentazione adeguata a tutelare tale tratto di mare, altrimenti continueremo a subire attacchi indiscriminati ogni volta che una multinazionale dell’energia decide di investire. Le restrizioni sempre più rigide imposte a terra stanno spingendo le aziende a cercare spazio in mare, con iniziative sempre più frequenti e invasive. Non siamo contrari alle rinnovabili, ma rifiutiamo interventi che stravolgono l’ecosistema marino e deturpano un patrimonio paesaggistico inestimabile».

Tenore sottolinea come anche il progetto Messapia preveda un punto di approdo tra Porto Badisco e Santa Cesarea Terme, un’area di straordinario valore storico e naturalistico: «Mi chiedo se chi propone questi progetti abbia mai visto con i propri occhi la delicatezza di questi luoghi, che la tradizione lega allo sbarco di Enea dopo la caduta di Troia. Qui si trovano sorgenti, grotte sottomarine e tesori archeologici come la “Grotta dei Cervi”. Come presidente del Parco, ribadisco un no chiaro e deciso: il Salento ha già dato tanto e non può essere ancora una volta penalizzato da interventi industriali che calpestano il diritto delle nostre comunità a uno sviluppo sostenibile e rispettoso dell’ambiente».

La transizione energetica, conclude Tenore, «deve avvenire con il coinvolgimento dei territori e nel rispetto del paesaggio, senza progetti imposti dall’alto che rischiano di compromettere irreparabilmente il mare e la costa salentina».

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Cronaca

Investe, uccide 70enne e scappa. Rintracciato 38enne ora accusato di omicidio stradale

Individuata la targa, è emerso che il responsabile per non essere scoperto aveva provveduto alla riparazione dei danni sulla carrozzeria della propria auto, di conseguenza è finito nei guai anche il suo datore di lavoro…

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A conclusione di una meticolosa indagine condotta dai Carabinieri di Minervino di Lecce insieme ai colleghi della Compagnia di Maglie, è stato denunciato in stato di libertà un carrozziere 38enne noto alle forze dell’ordine, che dovrà rispondere di omicidio stradale e omissione di soccorso. Insieme a lui è finito nei guai anche il datore di lavoro.

Le indagini degli uomini dell’Arma sono iniziate dopo il drammatico incidente avvenuto la sera del 4 novembre dell’anno scorso, sulla strada provinciale 62 che collega Minervino di Lecce a Giuggianello, dove una coppia di anziani, un uomo di 65 anni ed una donna di 70 anni, rimasti in panne con la loro auto a circa un chilometro e mezzo dal centro abitato, si erano incamminati in direzione del paese.

Purtroppo, in quel tratto di strada poco illuminato, un veicolo proveniente da Giuggianello diretto a Minervino aveva travolto in pieno la donna davanti agli occhi del marito, che aveva assistito alla tragedia senza poter far nulla per evitarla.

Per la povera 70enne i soccorsi erano stati inutili, perché l’impatto era stato violentissimo, invece il consorte era stato portato in ospedale e poi dimesso dopo alcune ore.

Chi era al volante di quell’auto non si era fermato per prestare soccorso e nemmeno era servito il commosso appello del marito, che attraverso i media aveva chiesto al pirata della strada di presentarsi in caserma, senza alcun risultato.

L’indagine si è subito presentata molto difficile per i carabinieri intervenuti sul posto la sera dell’incidente, ma alla fine la cura dei dettagli e dei particolari ha portato alla denuncia a piede libero di un uomo di 38 anni ritenuto il responsabile del sinistro che è costato la vita alla povera donna.

Sono stati decisivi per le indagini i frammenti di uno specchietto retrovisore che sono risultati corrispondenti per forma e per matricola a quelli originariamente montati sul veicolo in uso al pirata della strada.

Inoltre, i carabinieri hanno ricostruito tutto il tragitto che l’auto ha percorso dopo l’incidente analizzando decine di filmati ripresi dai sistemi di videosorveglianza pubblici e privati presenti non solo nella zona dell’incidente, ma anche nei comuni di Giuggianello, Giurdignano e Spongano.

Ulteriori riscontri sono stati ricavati dagli spostamenti del telefono in uso al conducente, attraverso l’analisi dei tabulati telefonici.

Una volta individuata la targa del veicolo pirata, è emerso che il responsabile dell’incidente per non essere scoperto e quindi sfuggire alle indagini delle Forze dell’Ordine, aveva provveduto alla riparazione dei danni sulla carrozzeria della propria auto, di conseguenza è finito nei guai anche il suo datore di lavoro per avergli consentito, probabilmente senza farsi troppe domande, di effettuare quei lavori nella propria officina.

Nel rispetto delle norme del Codice della Strada si raccomanda, in caso di incidente con feriti, di fermarsi immediatamente per dare aiuto alle persone coinvolte, dopo di che bisogna telefonare al numero unico di emergenza 112 per far intervenire i soccorsi.

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Attualità

Se 800 vi sembran pochi

Questa mattina è in distribuzione il Vostro giornale il Gallo, il nostro ottocentesimo numero: l’avventura ebbe inizi il 9 Giugno del 1996 e…

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di Luigi Zito 

E con questo sono 800!! 29 anni e 800 numeri: ogni 15 giorni, senza mai mancare un’uscita (salvo periodo Covid).

Era il 1996, precisamente il 9 giugno, quando pubblicammo e distribuimmo le nostre prime 10.000 copie de “il Gallo” in 13 comuni del basso Salento, per poi, via via, crescere di copie e paesi fino a coprire e raggiungere, con la distribuzione, gli attuali 80 Comuni nella nostra provincia.

Un’impresa come la nostra ha una sola madre: la Redazione ed il suo staff; ma tanti padri che hanno permesso alla nostra testata di vivere, crescere, migliorarsi e diffondersi: i tantissimi inserzionisti che in 29 anni, credendo nel nostro appeal commerciale, hanno investito massicciamente con la propria pubblicità sul giornale, questo è stato il volano che ha, in concreto, fatto volare le loro aziende e di riflesso il Gallo.

Tutto questo ci porta ad oggi, agli 800 numeri, agli 80 Comuni da cui ci seguono ed attendono con trepidazione, ed a quanti leggeranno questo messaggio.

CLICCA QUI PER LEGGERE INTERVENTO DEL PROF. HERVÉ CAVALLERA

E’ con tutti voi che vogliamo festeggiare: i nostri affezionati lettori (sia sul giornale cartaceo che su www.ilgallo.it: lo scorso anno abbiamo avuto 1,25 milioni di utenti attivi, 6,73 milioni di visualizzazioni e 16,8 milioni di eventi), che non mancano di seguirci, giudicarci, leggerci, giocare (al trova i galletti e vinci); ma rivolgiamo anche un particolare grazie a quanti detrattori, censori, critici, leoni da tastiera, bastian contrari, con il loro biasimo, le loro puntualizzazioni, remando contro mappano una diversa via, ci infondono coraggio e non ci permettono di “dormire sugli allori”.

29 anni e 800 numeri dopo, vi diciamo Grazie! Questo è il vostro traguardo, quello che periodicamente condividete con noi, quello che ha contribuito a far crescere la nostra terra, sviluppare il nostro Salento, premiare il merito di chi lotta quotidianamente e far volare alto il vessillo della nostra storia.

Andatene fieri.

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