Attualità
Ada Chirizzi nuova segretaria della CISL di Lecce
«Cresce il disagio ed il numero di salentini che confluiscono nell’ area delle povertà assoluta e relativa. In questo tempo buio il sindacato ha rappresentato un approdo sicuro per lavoratori e pensionati, in particolar modo i più fragili, e così sarà anche nel tempo che viene, che ci sfida e ci interroga»
Ada Chirizzi è stata eletta con ampio consenso dal Consiglio Generale svoltosi in modalità videoconferenza, alla presenza del Segretario Generale CISL Puglia Antonio Castellucci e del Segretario Generale Aggiunto CISL Luigi Sbarra, su proposta del Segretario uscente Nicolì
58 anni, docente, già Segretaria Generale della Cisl Scuola, dal 2009 ha ricoperto la carica di Segretario organizzativo della CISL di Lecce.
Subentra ad Antonio Nicolì che ha guidato la struttura dal 2015 ad oggi.
L’elezione della Segreteria ha visto la riconferma di Antonio Perrone e il nuovo ingresso di Donato Congedo, finora Segretario Generale territoriale FILCA.
Le sue prime dichiarazioni: «Ringrazio il Consiglio Generale per la fiducia che ha voluto manifestarmi, per la responsabilità che ha inteso attribuirmi e soprattutto per l’onore che mi ha riconosciuto eleggendomi alla carica di Segretario Generale della Cisl di Lecce. La pandemia in corso ha prostrato i sistemi produttivi del Paese, ampliandone le fragilità. Un emergere di ulteriori fragilità che registriamo anche all’interno del nostro sistema produttivo, anche in ragione della piccola e piccolissima dimensione delle imprese. Due indicatori rendono più di altri lo stato di prostrazione in cui versa il nostro territorio: il monitoraggio delle prestazioni COVID e quelli sul disagio e sulla povertà assoluta e relativa. Al 18 ottobre scorso oltre 6mila domande di cigo, circa 3mila di fis, circa 6mila di cig in deroga regionale, circa 5.500 di cig in deroga INPS cui si accompagnano le migliaia di percettori delle misure di contrasto alla povertà nazionale e regionale. Cresce il disagio ed il numero di salentini che confluiscono nell’ area delle povertà assoluta e relativa. In questo tempo buio il sindacato ha rappresentato un approdo sicuro per lavoratori e pensionati, in particolar modo i più fragili, e così sarà anche nel tempo che viene, che ci sfida e ci interroga. Non è più tempo di seguire la scia. E’ tempo di tracciare nuovi sentieri. La crisi pandemica ha infatti in sè i semi per una riconsiderazione dei modelli di sviluppo, all’ interno dei quali il lavoro e la dignità del lavoratore e, più in generale, della persona, dovranno riacquistare la centralità che meritano A livello territoriale occorrerà ripartire da noi, consapevoli delle difficoltà, ma anche della forza della rete e delle tante sinergie che abbiamo in questi anni faticosamente costruito. Consapevoli della forza delle reti che abbiamo pazientemente tessuto, rafforzando sempre più il nostro essere CISL, il nostro essere sindacato di prossimità, popolando le tante periferie umane e del lavoro prime tra tutte quelle dei giovani, del precariato, dei migranti».
«Tanti i problemi e le priorità del momento sul versante economico e sociale», ha dichiarato Antonio Castellucci, Segretario Generale Cisl Puglia, «occorre che la Regione Puglia dia immediato corso al confronto, poiché la contrattazione e la concertazione restano le uniche strade per noi possibile. Serve dare avvio a patti territoriali che possano sostenere i territori nell’opera di ripartenza».
Ha chiuso i lavori l’intervento del Segretario Generale Aggiunto CISL Luigi Sbarra: «Le decisioni economiche, produttive, sociali che il nostro Paese e l’Europa sono chiamati a compiere per ridurre le diseguaglianze esistenti, creare lavoro stabile ed in risposta alla grave crisi pandemica che stiamo vivendo, richiedono il massimo della condivisione . Occorre che la prossima legge di bilancio ponga le basi della ripresa e della rinascita del Paese, a partire da investimenti pubblici finalizzati ad uno sviluppo sostenibile. Appaiono oggi non sufficienti le risorse previste per una giusta riforma fiscale, quale strumento di equità e di crescita, che riduca la pressione fiscale sui lavoratori dipendenti e pensionati e quelle destinate al rinnovo dei contratti. E’ infine necessario rafforzare la contrattazione quale strumento principe per sostenere le imprese, dare valore al lavoro e rispondere alle tante esigenze sociali ed economiche del Paese».
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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