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Attualità

Boom dei voucher lavoro in provincia di Lecce

Oltre 1,5 milioni di buoni venduti nel 2016, con un incremento dell’11,2%. Il segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto: “Servono interventi urgenti per frenare gli abusi. Negli anni questo istituto ha subito modifiche che ne hanno fatto uno strumento di legalizzazione del precariato”

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Sono ben 6 milioni e 832mila i voucher venduti nel 2016 in Puglia, di cui 1 milione e 503 mila nella provincia di Lecce, seconda a livello regionale solo a Bari (2 milioni e 760mila).  Rispetto al 2015, nel Salento si registra un incremento dell’11,2% (1 milione e 351 mila i buoni-lavoro venduti lo scorso anno). Nella graduatoria nazionale stilata dal Servizio Politiche del Lavoro della Uil, sulla base dei dati Inps, Lecce occupa la 32esima posizione, mentre Bari si piazza al 15esimo posto. Il resto delle province pugliese si trova più in basso: Brindisi è al 48esimo con 990mila683, Taranto al 56esimo con 883mila540 e Foggia al 61esimo con 744mila720. Nelle prime 10 posizioni per maggior numero di voucher venduti nel 2016 troviamo: Milano (9,8 milioni), seguita da Torino (5,6 milioni), Roma (5,1 milioni), Brescia (4,2 milioni), Bologna (3,9 milioni), Verona (3,8 milioni), Bolzano (3,6 milioni), Venezia e Padova (3,3 milioni) e Treviso (3,2 milioni). La distribuzione sul territorio nazionale vede il 64% dei buoni-lavoro venduti nel Nord (93,2 milioni), e il restante 36% suddiviso quasi equamente tra il Centro (26,3 milioni) ed il Mezzogiorno (25,8 milioni di voucher).


Con un aumento previsionale del 26,3% rispetto al 2015, la Uil stima che l’anno 2016 si chiuda con un totale di oltre 145 milioni di voucher venduti in tutta Italia. Dall’analisi condotta per attività d’impiego, oltre il 50% dei voucher del 2016 (pari a 73 milioni) si stimano venduti per prestazioni effettuate in attività a cui la Riforma del 2012 ha esteso il campo di applicazione (industria, edilizia, trasporti, ecc.). A seguire c’è il settore del turismo con una previsione di circa 21 milioni di buoni-lavoro venduti nel 2016, il commercio (18,4 milioni) e i servizi (14,9 milioni).


Amaro il commento del segretario generale della Uil di Lecce, Salvatore Giannetto. “Già nei due precedenti Rapporti, rispettivamente di febbraio e maggio del 2016, – ricorda – la Uil ha segnalato con preoccupazione che tale istituto può presentare un alto rischio di abuso e distorsioni nell’applicazione reale. In Puglia, il salto è impressionante: da 2mila443 voucher del 2008 a 6,8 milioni del 2016. E la nostra provincia non sembra porre un freno a questo ‘abuso’, registrando un incremento dell’11,2 per cento rispetto allo scorso anno. Il vero problema – evidenzia – è che questo istituto negli anni ha subito modifiche che ne hanno fatto uno strumento di legalizzazione del precariato”.


L’analisi dei dati, ancora una volta, fa emergere indicazioni significative. “Quel che più ci preoccupa”, sancisce Giannetto,  “è il dato dei settori di attività in cui si utilizzano maggiormente i buoni lavoro in Puglia e nel Salento: commercio, turismo e servizi (terziario), con quasi il 50 per cento dei voucher emessi. Tutte attività piuttosto distanti da quelle rispetto alle quali è nato il lavoro accessorio: lavoro domestico, giardinaggio, attività sportive, solo per citare alcune categorie”. Altro aspetto rilevante, sottolinea Giannetto, “è che al grande numero di persone coinvolte, fa da contraltare un ‘fatturato’ relativamente basso (costo del lavoro) rispetto al dato generale generato da altre tipologie contrattuali”.

Per la Uil di Lecce, il governo nazionale ha il dovere di intervenire con urgenza per porre fine a questo inarrestabile “imbarbarimento” del mercato del lavoro. “Occorre evitare le frodi e gli abusi” sostiene il segretario Giannetto “colpendo in particolare chi ‘copre’ con un voucher un rapporto di lavoro pluri-orario (per evitare le sanzioni in caso di controlli), aspetto questo emerso dalla discordanza tra il dato dei voucher venduti e quelli realmente utilizzati. E bisogna intervenire radicalmente – aggiunge – sulle aree e i settori dove la liberalizzazione dei voucher ha prodotto più danni: industria, edilizia, terziario, servizi e turismo”.


Infine una riflessione. “I voucher”, chiosa il segretario provinciale Uil, “sono la punta di un iceberg ben più grande. L’economia dei lavoretti viaggia con altre velocità e sta, sempre più, caratterizzando parte importante della nostra economia. È li, in particolare, che si dovrebbe porre attenzione: il vasto mondo che sta nel mezzo tra il lavoro autonomo (vero) e quello subordinato, caratterizzato da lavori senza regole, con retribuzioni unilateralmente decise dal datore di lavoro e tutele sociali quasi nulle”.


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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