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Attualità

Carabinieri: cambio della guardia

Il Colonnello Paolo Dembech al comando dei carabinieri leccesi. Hanno preso servizio nel Salento: il Magg. Francesco Mandia (Nucleo Investigativo); il Cap. Massimiliano Cosentini (Compagnia Casarano) e il Ten. Umberto Cerracchio (Norm Lecce)

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Trevigiano, 46enne,  trevigiano, Paolo Dembech è il nuovo Comandante provinciale dei Carabinieri.


Ha frequentato i corsi normali dell’Accademia Militare di Modena e, successivamente, presso la Scuola Ufficiali Carabinieri, dal 1993 al 1998, al termine dei quali è stato destinato alla Scuola Allievi Carabinieri di Campobasso quale Comandante di Plotone, dove è rimasto fino all’autunno del 2000.


Col. Paolo Dembech


Per circa 6 anni ha prestato servizio in Campania, dove ha ricoperto gli incarichi di Comandante del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia di Avellino, Comandante della Compagnia di Mirabella Eclano (AV) e infine è rientrato nel capoluogo irpino alla guida della locale Compagnia.


Gli anni dal 2005 al 2007, lo hanno impegnato in Sicilia, a Messina, presso il Comando Interregionale Carabinieri “Qualcualber”, con competenza sulla Calabria e sulla Sicilia, in seno al quale ha assolto il duplice incarico di Addetto all’Ufficio Ordinamento e Operazioni e Aiutante di Campo del Comandante Interregionale.


Trasferito, nell’ottobre 2007, all’Ufficio Addestramento e Regolamenti del Comando Generale, vi ha prestato servizio per tre anni, al termine dei quali, nel 2010, ha fatto ritorno alla linea territoriale dell’Arma per assumere il comando della Compagnia Carabinieri di Bracciano, incarico retto per un quadriennio. Successivamente, al termine del Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze, frequentato nel 2015, è stato richiamato al Comando Generale dell’Arma, quale Capo Sezione dell’Ufficio Ordinamento. Infine dal 2016 al 2019 ha ricoperto l’incarico di Capo della Sezione “Impiego delle forze e legislazione penale” dell’Ufficio Legislativo del Ministro della Difesa.


Laureato in Giurisprudenza, Scienze della Sicurezza e Scienze Politiche, è abilitato all’esercizio della professione di avvocato e decorato di Medaglia d’Argento al Valor Civile.


Per lui quello a Lecce è un ritorno: vi ha svolto, nel 1996, con il grado di sottotenente, nel periodo in cui era ancora accademista, il mese di tirocinio operativo.


«Mi hanno chiesto di scegliere tra il Comando Provinciale di Lecce o quello di un’altra importantissima sede, di cui non farò mai il nome», ha dichiarato nel corso della conferenza stampa di stamani il Col. Dembech, «non ho avuto esitazioni , ricordando il bellissimo e breve periodo trascorso qui per svolgere il mese di tirocinio operativo nel 1996. Ho avuto modo di appurare che in questa città si percepisce la vicinanza della comunità all’Arma e questo ha condizionato positivamente la mia scelta».


Poi ha spiegato quelli che saranno i concetti che delineeranno il suo operato: “A mio avviso il concetto di prevenzione, rispetto a quello di repressione, deve essere incrementato mediante un aumento dei servizi sul territorio, unitamente a uno sviluppo dell’attività informativa, in modo che determinate attività criminose siano contenute e circoscritte ancor prima che evolvano in reato».


Per il Col. Dembech «il Salento è una terra che presenta bellezze indiscutibili, che devono rimanere tali. La criminalità si è evoluta ma anche il nostro Corpo ha subito un rinnovamento per quel che riguarda le tecnologie e le modalità di intervento su determinate forme di illegalità. Ci siano gli strumenti giusti per proseguire l’ottimo lavoro del mio predecessore”.


Per quel che riguarda un eventuale ampliamento dell’organico, «ancora non lo ho valutato, ma ritengo che il Comando abbia le potenzialità per poter contrastare, come ha fatto fino a ora, le varie esigenze».


Nel corso della conferenza stampa presentati anche i nuovi ufficiali che hanno preso servizio nel Salento: il Maggiore Francesco Mandia è il nuovo comandante del Nucleo Investigativo; il Capitano Massimiliano Cosentini è al Comando della Compagnia di Casarano e il Tenente Umberto Cerracchio a capo del Norm di Lecce.






Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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