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Attualità

Due secoli della Scuola di Cavalleria: celebrazioni con il Salento in coda

Dal 1823 al 2023: il programma degli eventi che si chiuderanno a Lecce

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Nella cornice barocca della cappella di Sant’Uberto della Reggia di Venaria Reale (TO), alla presenza del Gen. C.A. Giovanni Fungo, Comandante delle Forze Operative Terrestri dell’Esercito e Decano dei Cavalieri in servizio e del Gen. B. Claudio Dei, Comandante della Scuola di Cavalleria, si è svolto il primo di una serie di eventi, che si concluderanno a Lecce con un raduno nazionale dal 30 settembre al 2 ottobre prossimi, per celebrare il bicentenario della fondazione della Scuola di Cavalleria.


Prologo al convegno dal tema “I due secoli della Scuola di Cavalleria. Venaria Reale 1823: la nascita”, organizzato dalla Associazione Nazionale Arma di Cavalleria di concerto con la Scuola di Cavalleria, il Comune di Venaria Reale e patrocinato dalla Regione Piemonte, la deposizione di una corona d’alloro al monumento ai caduti nella centrale piazza Vittorio Veneto, alla presenza del Generale di Corpo d’Armata in quiescenza Paolo Gerometta, Presidente dell’Associazione Nazionale Arma di Cavalleria, del Sindaco della Città di Venaria Reale e di numerosi altri Sindaci della Città metropolitana di Torino (Robassomero, Rocca Canavese, Leini, Caselle Torinese e San Donato di Ninea), autorità civili, militari, religiose e una nutrita rappresentanza di associazioni combattentistiche e d’arma del territorio.


In apertura del convegno il conferimento della cittadinanza onoraria della città di Venaria Reale alla Scuola di Cavalleria. La delibera del conferimento è stata letta alla platea degli astanti dal Presidente del Consiglio comunale Giuseppe Ferrauto e consegnata, insieme al Sindaco Fabio Giulivi, al Comandante della Scuola di Cavalleria. A margine della consegna il primo cittadino ha chiosato “Con estremo orgoglio Venaria Reale consegna questa onorificenza nel ricordo del passato militare della Città, che ha visto nella Scuola di Cavalleria una delle eccellenze che hanno contribuito a momenti importanti della storia nazionale. Siamo contenti che da


Venaria Reale partano i festeggiamenti del 200° anniversario della Scuola di Cavalleria dell’Esercito, che proprio qui ebbe la sua genesi. Inoltre, sottolineiamo con questo gesto, l’enorme valenza sociale e culturale a cui la comunità tutta è molto legata”.

Nel corso della conferenza si sono poi susseguiti gli interventi del dottor Mario Gennero su Otto Wagner primo istruttore della Scuola, del professor Domenico Bergero sulla Scuola di Veterinaria e i suoi rapporti con la Scuola di Cavalleria e del  Generale Claudio Dei, sul presente e del futuro dell’Istituto dell’Esercito. Il convegno è stato anche l’occasione per la presentazione, da parte del generale Francesco Apicella, direttore della Rivista di Cavalleria, del calendario 2023 dedicato proprio alla Scuola e al suo secondo centenario.


Fu il re di Sardegna Carlo Felice, con Regio Viglietto del 15 novembre del 1823, a disporre la costituzione della Regia Scuola Militare di Equitazione. Lo scopo dell’istituzione era quello di istruire, nell’equitazione, i giovani allievi dei corpi di cavalleria, gli ufficiali di ogni Arma nonché le persone della corte reale. Il tutto conferendo unicità di metodo all’equitazione da loro praticata. Il primo Comandante della Scuola fu il marchese di Sant’Uberto, il Maggior Generale Pietro Saibante. Successivamente Re Carlo Alberto, nel marzo del 1848, in previsione degli eventi bellici della Prima Guerra di indipendenza, decretò lo scioglimento della Scuola e il trasferimento di personale e cavalli ai reggimenti di cavalleria che si apprestavano ad entrare in guerra contro l’Austria.


Nel 1849 la Scuola venne ricostituita a Pinerolo (Scuola Militare di Cavalleria) con lo scopo di istruire il personale dell’Arma di Cavalleria con un indirizzo univoco alla preparazione equestre dei quadri.


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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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