Lecce
Il PD alla resa dei conti….
Piconese: “E questa trasformazione strutturale e politica ha portato ad una “grande scissione”, reale e materiale, tra il partito e il suo popolo. Una scissione vera, fatta di uomini e donne”
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Ho consegnato al Segretario Regionale PD, Marco Lacarra, la lettera con le mie dimissioni dalla carica di Segretario Provinciale del partito. Mi dimetto da Segretario Provinciale del PD prima della scadenza del mio mandato, prevista il prossimo autunno, poiché è ormai mia convinzione che il partito abbia abbandonato definitivamente sia il suo originario profilo riformista che la sua originaria identità democratica e popolare. E’ mia convinzione, ormai, che vi sia un’incapacità politica e culturale da parte dell’attuale gruppo dirigente nazionale del PD di costruire un campo largo e plurale di centrosinistra e di aprire una nuova stagione di cambiamento per il partito e per l’Italia. E questa mia convinzione accomuna tante e tanti in queste ore, alcuni dei quali sono qui con me oggi (oltre 100 dirigenti locali e provinciali del PD che lasciano, insieme a me, il partito) molti altri ancora sono in una fase nella quale gli interrogativi affiorano quotidianamente sia per quel che concerne il futuro del PD sia per quel che riguarda la capacità del suo gruppo dirigente di dare risposte reali alla vita degli italiani. Ecco il PD è in questo periodo una comunità divisa e disorientata, poiché in questi anni la torsione “personalistica”, la venatura populista e plebiscitaria unita all’occupazione di uno “spazio” puramente centrista nel panorama politico nazionale hanno modificato il patrimonio “genetico” del partito, il quale si è del tutto allontanato dai suoi valori fondativi e dai suoi principi originari di democrazia, di giustizia sociale e di libertà.
E questa trasformazione strutturale e politica ha portato ad una “grande scissione”, reale e materiale, tra il partito e il suo popolo. Una scissione vera, fatta di uomini e donne, nella quale una parte importante di militanti, iscritti e elettori ha abbandonato gradualmente il partito negli ultimi anni. E le mie dimissioni sono il risultato di una lunga riflessione, che in queste mesi ha messo insieme una serie di valutazioni, fondate e concrete, sul fatto che il PD sia diventato col tempo “altro” rispetto alla sua storia e le sue culture di riferimento. Sentendolo, così, sempre più lontano da me e dalla nostra storia politica. Sono convinto che con l’avvento di Renzi (e del “renzismo”) il PD abbia volutamente “tagliato” i fili che lo legavano alla sua storia e alle sue culture democratiche e progressiste di riferimento. E come se il principio della “rottamazione” corrispondesse, 5 anni fa, esplicitamente alla rottamazione brutale e violenta di una storia e di una cultura politica, ossia: quella legata alla Sinistra e alla storia del movimento operaio italiano.
Alfredo Reichlin scriveva, nel settembre scorso, sull’Unità, annunciando il suo voto per il No al Referendum costituzionale del 4 dicembre, che “quella straordinaria energia del renzismo (un uomo solo al comando, chi non sta con me è contro di me, lo svuotamento del partito, dei sindacati, degli organismi sociali intermedi) mi pare fallita”. Ecco io come Reichlin, e come lui ho votato orgogliosamente No al Referendum costituzionale, condividendo pienamente le motivazioni da lui sostenute, sono convinto che il renzismo abbia fallito! Le mie dimissioni sono sofferte e dolorose, poiché a Lecce, dal 2013, abbiamo avviato una nuova fase per il PD salentino, fatta di ricostruzione del partito sul territorio, di riapertura di circoli, di organizzazione del tesseramento e di selezione della classe dirigente locale alla guida delle città.
E in tal senso abbiamo invertito il trend negativo che caratterizzava il PD fino a quel momento, difatti il centrosinistra ritorna a vincere alle amministrative governando così moltissime città chiamate al voto in questi anni: la vittoria storica del centrosinistra a Lecce (avvenuta domenica scorsa) con Carlo Salvemini, dopo 22 anni, testimonia il buon lavoro politico che in questi quasi 4 anni è stato svolto. Posso affermare, con convinzione, che dal 2013, anno della mia vittoria al congresso provinciale, si è avviata tra il PD e il territorio una “riconnessione”, direi gramscianamente, “sentimentale”. Tutto ciò è avvenuto contemporaneamente all’avvento dell’epoca “renziana” che, al contrario, ha fatto registrare per il PD nazionale una serie di sconfitte politiche: dalle elezioni amministrative (le ultime sono state un disastro elettorale) al Referendum costituzionale, passando per lo smantellamento politico dei circoli al crollo drastico degli iscritti al partito.
Quello che è successo in provincia di Lecce, pertanto, è stato un “fatto eccezionale” in controtendenza rispetto all’andamento nazionale. E ciò è merito di coloro che insieme a me, dal 2013, si sono battuti per cambiare il PD salentino. E oggi molti di loro sono qui con me e insieme a me lasciano il PD per percorrere un nuova strada di impegno e di militanza. Sarà un nuovo impegno e una nuova militanza fuori dal PD, a servizio di un campo più ampio e plurale del centrosinistra. Per noi tutte e tutti è giunta l’ora di costruire un nuovo soggetto politico in grado di avviare, in Italia e nel Salento, una “costituente” del centrosinistra e che apra un “nuovo corso” politico e una radicale fase di cambiamento.
E per questo aderiamo a Articolo Uno – Movimento Democratico e Progressista. Consideriamo Articolo Uno – MDP lo “strumento” politico, oggi, più idoneo e avanzato per ripartire nei territori e nella società nella grande opera di ricostruzione di uno spazio democratico e progressista capace di rilanciare un “nuovo” centrosinistra in Italia. E’ giunta l’ora di rimettere al centro i temi del lavoro, della scuola, della sanità pubblica e del welfare, dei giovani e dei diritti, partendo delle parole d’ordine, antiche e nobili, per una forza politica progressista: uguaglianza e giustizia sociale.
Da oggi, con forza, coraggio e determinazione, si apre un nuovo impegno politico e una nuova militanza in Articolo Uno – MDP. Lo facciamo perché convinti che si possa avviare una nuova stagione politica. Lo facciamo perché spinti dalle ultime parole di Alfredo Reichlin: <<La Sinistra rischia di rimanere sotto le macerie. Non possiamo consentirlo>>.
Salvtaore Piconese
ex segretario provinciale PD
Attualità
Se 800 vi sembran pochi
Questa mattina è in distribuzione il Vostro giornale il Gallo, il nostro ottocentesimo numero: l’avventura ebbe inizi il 9 Giugno del 1996 e…
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di Luigi Zito
E con questo sono 800!! 29 anni e 800 numeri: ogni 15 giorni, senza mai mancare un’uscita (salvo periodo Covid).
Era il 1996, precisamente il 9 giugno, quando pubblicammo e distribuimmo le nostre prime 10.000 copie de “il Gallo” in 13 comuni del basso Salento, per poi, via via, crescere di copie e paesi fino a coprire e raggiungere, con la distribuzione, gli attuali 80 Comuni nella nostra provincia.
Un’impresa come la nostra ha una sola madre: la Redazione ed il suo staff; ma tanti padri che hanno permesso alla nostra testata di vivere, crescere, migliorarsi e diffondersi: i tantissimi inserzionisti che in 29 anni, credendo nel nostro appeal commerciale, hanno investito massicciamente con la propria pubblicità sul giornale, questo è stato il volano che ha, in concreto, fatto volare le loro aziende e di riflesso il Gallo.
Tutto questo ci porta ad oggi, agli 800 numeri, agli 80 Comuni da cui ci seguono ed attendono con trepidazione, ed a quanti leggeranno questo messaggio.
E’ con tutti voi che vogliamo festeggiare: i nostri affezionati lettori (sia sul giornale cartaceo che su www.ilgallo.it: lo scorso anno abbiamo avuto 1,25 milioni di utenti attivi, 6,73 milioni di visualizzazioni e 16,8 milioni di eventi), che non mancano di seguirci, giudicarci, leggerci, giocare (al trova i galletti e vinci); ma rivolgiamo anche un particolare grazie a quanti detrattori, censori, critici, leoni da tastiera, bastian contrari, con il loro biasimo, le loro puntualizzazioni, remando contro mappano una diversa via, ci infondono coraggio e non ci permettono di “dormire sugli allori”.
29 anni e 800 numeri dopo, vi diciamo Grazie! Questo è il vostro traguardo, quello che periodicamente condividete con noi, quello che ha contribuito a far crescere la nostra terra, sviluppare il nostro Salento, premiare il merito di chi lotta quotidianamente e far volare alto il vessillo della nostra storia.
Andatene fieri.
Cronaca
37enne arrestato dalla Polizia con cocaina, marijuana e hashish
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina…
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Nella giornata di ieri, a Lecce, la Polizia ha arrestato un uomo di 37 anni, responsabile del reato di detenzione finalizzata alla cessione a terzi di sostanza stupefacente.
Da un’attività informativa appresa in precedenza, la Sezione Narcotici di Lecce è venuta a conoscenza che un soggetto incensurato era dedito alla vendita di sostanze stupefacenti e che la base logistica dell’attività illecita era un appartamento in città.
I poliziotti a seguito di queste informazioni hanno dato avvio ad un servizio di appostamento ed osservazione grazie al quale, nella decorsa serata, hanno intercettato il 37 enne.
Nonostante l’indagato abbia tentato di condurre gli agenti presso altra dimora, indicata quale residenza, il compendio informativo in possesso degli investigatori confermava i sospetti acquisiti nella fase info-investigativa, pertanto il personale della narcotici procedeva alla perquisizione domiciliare nell’abitazione già posta sotto osservazione e nella disponibilità del sospettato.
L’attività di ricerca ha consentito di rinvenire numerosi barattoli contenenti sostanza stupefacente di varia tipologia. Al termine della perquisizione sono stati sequestrati oltre mezzo chilo di marijuana, 56 grammi di hashish e 56 grammi di cocaina.
A riscontro della detenzione finalizzata alla cessione a terzi, vi era materiale idoneo al confezionamento, bilancini e circa 1.600 euro in contanti.
Colto in flagrante l’uomo incensurato, è stato arrestato, e posto agli arresti domiciliari, come disposto dal P.M. del Tribunale di Lecce.
Attualità
Regione Salento confluisce in Fratelli d’Italia
Il Movimento conclude il suo percorso e tutti i componenti passano a FdI. Paolo Pagliaro, che ha guidato il movimento fino a oggi, alla prossime regionali sarà candidato nella lista del partito di Giorgia Meloni
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«Siamo orgogliosi di annunciare che il nostro percorso politico, dopo l’esperienza civica di Movimento Regione Salento, nata in sostegno a Raffaele Fitto alle scorse regionali, prosegue all’interno di Fratelli d’Italia».
Così recita una nota del MRS in via di scioglimento.
Paolo Pagliaro, che ha guidato il movimento fino a oggi, ha dato disponibilità a candidarsi quindi nella lista del partito di Giorgia Meloni nelle prossime elezioni per il Consiglio Regionale della Puglia.
«Il nostro Movimento Regione Salento», si legge ancora nella nota, «conclude il suo percorso e tutti i componenti confluiscono in Fratelli d’Italia, portando con sé idee, esperienze e valori che hanno sempre contraddistinto la nostra azione sul territorio. In primavera è previsto un grande evento per festeggiare questa decisione».
Questa decisione «rappresenta il naturale proseguimento di un cammino politico coerente, che ci ha già visti impegnati al fianco di Fratelli d’Italia alle Politiche del 2022 e alle Europee del 2024, contribuendo con convinzione alla crescita del partito. Oggi facciamo un passo avanti, scegliendo di intraprendere un cammino che ci porta a fondere il nostro impegno e la nostra identità politica con quella della nostra nuova casa, in un progetto ancora più grande e radicato».
L’alleanza con il partito della Premier Giorgia Meloni «si rafforza ulteriormente, con l’obiettivo comune di consolidare la presenza del partito nel territorio e promuovere lo sviluppo del Salento».
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