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Lecce

Lecce: incontro sui cambiamenti climatici pugliesi

L’Università del Salento, Dipartimento di Scienza dei Materiali, organizza a Lecce, per lunedì 15 novembre, dalle 9, presso la stessa Università, Monastero degli Olivetani

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L’Università del Salento, Dipartimento di Scienza dei Materiali, organizza a Lecce, per lunedì 15 novembre, dalle 9, presso la stessa Università, Monastero degli Olivetani (via San Nicola), l’incontro dal titolo “Impatti di cambiamenti climatici nella regione Puglia”. La regione Puglia, all’interno dell’area mediterranea, presenta delle peculiarità morfologiche e idrogeologiche che la rendono un territorio sensibile alle variazioni ed ai cambiamenti climatici. Settori fortemente influenzati da tali variazioni sono l’agricoltura ed il turismo, attività che rappresentano importanti componenti dell’economia regionale. L’incontro ha lo scopo di illustrare i cambiamenti climatici in atto nella regione; la loro verosimile evoluzione futura; gli impianti del clima sui diversi sistemi, da quello idrico a quello colturale. L’obiettivo è di sviluppare un approccio integrato per comprendere gli effetti combinati delle variazioni climatiche e fornire informazioni per strategie di adattamento e di mitigazione in collaborazione con gli stakehoider regionali. Introdurrà i lavori il Rettore Domenico Laforgia; seguiranno gli interventi di esperti dell’Università del Salento e di Istituti di Ricerca presenti sul territorio regionale. L’incontro è organizzato con il supporto del Progetto europeo CIRCE (Climate Change and Impact Research: the Mediterranean Environment), in collaborazione con CMCC (Centro Euro-Mediterraneo per i Cambiamenti Climatici) e il Programma MedCLIVAR (Mediterranean Climate Variabilità and Predicatbility).

Appuntamenti

Calendario festività e ponti nell’anno 2025: tutti i giorni da segnare sul calendario

Rispetto all’anno appena trascorso, quest’anno ci saranno più possibilità di prolungare le ferie sfruttando le festività…

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Calendario festività e ponti nell’anno 2025: tutti i giorni da segnare sul calendario

Quando cadranno le feste nell’anno 2025? Quali saranno i ponti da segnare per pianificare le vacanze?

Conoscere le festività dell’anno che verrà ha sicuramente i suoi vantaggi, sia da un punto di vista personale che lavorativo. In base al giorno in cui cadono, infatti, possono crearsi dei ponti e buone occasioni per aggiungere qualche giorno di ferie e godersi al meglio il proprio tempo con la famiglia e gli amici.

Ecco, quindi, il calendario delle festività 2025: una lista di giorni festivi e ponti da segnare assolutamente sul calendario.

I giorni festivi nazionali, quest’anno, cadranno in questo modo: Pasqua: Domenica 20 aprile; Pasquetta o Lunedì dell’Angelo: Lunedì 21 aprile; Festa della Liberazione: Venerdì 25 aprile; Festa dei Lavoratori: Giovedì 1 maggio; Festa della Repubblica: Lunedì 2 giugno; Ferragosto: Venerdì 15 agosto; Ognissanti: Sabato 1 novembre; Immacolata concezione: Lunedì 8 dicembre; Natale: Giovedì 25 dicembre; Santo Stefano: Venerdì 26 dicembre; San Silvestro: Mercoledì 31 dicembre;

L’anno però non è scandito solo da giorni festivi, ma anche da giorni feriali a cui in Italia viene attribuito un significato particolare. Queste le giornate non festive più importanti da ricordare:

San Valentino o Festa degli Innamorati: Venerdì 14 febbraio; Giovedì grasso: Giovedì 27 febbraio; Martedì grasso: Martedì 4 marzo; Domenica delle Palme: Domenica 13 aprile; Festa della Mamma: Domenica 11 maggio; Festa dei Nonni: Giovedì 2 ottobre; Halloween: Venerdì 31 ottobre ; Giorno dei Morti: Domenica 2 novembre; Primo Avvento: Domenica 30 novembre; Vigilia di Natale: Mercoledì 24 dicembre;

Come organizzare al meglio le ferie

Sappiamo quali saranno i giorni festivi per questo 2025 e, quindi, basterà pianificare e aggiungere qualche giorno di ferie per godersi un weekend lungo a casa o fuori porta.

Rispetto all’anno appena trascorso, quest’anno ci saranno più possibilità di prolungare le ferie sfruttando le festività.

Il periodo migliore sarà quello di Pasqua, la Festa della Liberazione e il Primo Maggio tutte in fila: Pasqua quest’anno cade tardi (il 20 aprile), utilizzando 7 giorni di ferie si potranno fare ben 15 giorni di vacanza: quindi dal 19 aprile al 4 maggio.

Il 2025 prevede anche vari weekend lunghi: l’Epifania, la Festa della Repubblica e l’Immacolata Concezione cadranno di lunedì, mentre Ferragosto di venerdì, così come Natale e Santo Stefano (giovedì e venerdì).

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Appuntamenti

Concerto di Capodanno all’Apollo. Conduce Monia Palmieri

Sul palco la cantante Karima, Patrizia Conte, bellissima voce del panorama jazzistico italiano, l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, diretta dal Maestro Paolo Lepore, ed il pianista Maestro Piero Frassi

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Per inaugurare il nuovo anno, il 1° gennaio 2025, alle ore 20, presso il Teatro Apollo di Lecce si terrà il Concerto di Capodanno, organizzato e promosso dalla Provincia di Lecce e dal Comune di Lecce  con la direzione artistica di Maurilio Manca e Giandomenico Vaccari nell’ambito del progetto “Stagione Lirica della Provincia di Lecce – Teatro di Tradizione”, realizzato grazie al sostegno del Fondo Nazionale Spettacolo dal Vivo del Ministero della Cultura e di Regione Puglia, con la collaborazione del Comune di Lecce, del Teatro Pubblico Pugliese e della Camera di Commercio di Lecce.

Il prestigioso evento sarà condotto dalla nota presentatrice, conduttrice tv ed event manager Monia Palmieri (nella foto in alto).

La msgliese nella sua lunga carriera ha già presentato con grande professionalità tanti eventi di grande rilievo, a livello nazionale ed internazionale di altissimo livello.

Monia ha condotto anche eventi trasmessi in Tv da Rai e canali della piattaforma Sky ed ha ricevuto in questi anni meritati riconoscimenti, tra cui il Lions Premio Donna Talento, conferitole a Lecce nel 2013 ed il Premio Internazionale Grandi Artisti Luigi Centra assegnatole nel 2022 ad Isola del Liri (Fr).

Per il concerto del 1° gennaio attese le cantanti soliste del concerto: Karìma, voce potente che vanta concerti in tutto il mondo e varie partecipazioni a programmi tv ( Amici”,Crozza Alive”, “I Migliori Anni”, “Tale e Quale Show, Festival di Sanremo) e Patrizia Conte, bellissima voce del panorama jazzistico italiano che ha avuto importanti collaborazioni con grandi nomi internazionali.

Con loro saranno in scena l’Orchestra Sinfonica di Lecce e del Salento, diretta dal Maestro Paolo Lepore, ed il pianista Maestro Piero Frassi.

Un concerto emozionante con un omaggio alla musica internazionale declinata in diversi generi.

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Karima

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Approfondimenti

L’affascinante storia delle farmacie di Tricase

I miei sguardi erano attirati da un contenitore di vetro dove, in bella vista, c’erano dei cioccolatini, involti in carta stagnola di tanti colori, che mi facevano venire l’acquolina in bocca. Mia madre, con pazienza, mi doveva ogni volta ricordare che erano dei lassativi…

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di Ercole Morciano

Le “storiche” farmacie di Tricase, antenate di quelle odierne, compresa l’ultima istituita in via Olimpica, erano entrambe ubicate nel centro antico del paese.

Molti della mia età le ricordano unitamente ai farmacisti che ne erano i proprietari: quella del dott. Spiridione Barbara, nella ex via Municipio, ora via Toma, dove vi è un’erboristeria e quella del dott. Salvatore Minerva, in piazza Vittorio Emanuele, ora Pisanelli, dove si vendono bevande.

Ai farmacisti si dava, all’antica, il “don” come segno di rispetto: così ci avevano insegnato e noi ragazzini – negli anni ’50 e ’60 – senza pensarci, continuavamo la tradizione.

Don Toto era altissimo – da piccolo lo vedevo così – sempre col camice bianco, col capo un po’ inclinato, il baffo curato e il volto in genere sorridente.

Don Spiridione lo ricordo più basso, anch’egli con la testa un po’ piegata e spesso corrucciato: così mi sembrava; anche la sua voce, la percepivo come stizzosa e – ricordo – mi incuteva un po’ di timore; ma don Spiridione era in fondo una persona buonissima.

Entrando nella sua farmacia, i miei sguardi erano attirati da un contenitore di vetro dove, in bella vista, c’erano dei cioccolatini, involti in carta stagnola di tanti colori, che mi facevano venire l’acquolina in bocca.

Mia madre, con pazienza, mi doveva ogni volta ricordare che erano dei lassativi – ed era vero – e questo metteva le cose a posto perché ti faceva passare la voglia.

NEL NOVECENTO

Erano tempi, per noi ragazzini, molto duri: ogni anno, a fine primavera, toccava a molti un purgante che poteva essere una orribile bevanda pungente ed effervescente, oppure olio di ricino (in entrambi i casi, se non ti chiudevi il naso non potevi ingoiare).

Per chiudere con i ricordi legati alle farmacie della mia fanciullezza, una curiosità: riguardo agli aiutanti dei farmacisti i temperamenti si invertivano. L’aiutante di don Spiridione, Vito Corciulo, indossava un camice nero e lo ricordo gentile, sorridente; a me sembrava timido e un po’ preoccupato; l’aiutante di don Toto, Vito Scorrano, indossava un camice bianco, e lo ricordo molto serio in volto; parlava con un eloquio chiaro e possente che sembrava non ammettere repliche.

Le due farmacie, Barbara e Minerva, esistevano sicuramente nel 1912: risulta che nel mese di dicembre i medicinali ai poveri di Tricase furono dati “dal chimico-farmacista Salvatore Minerva e dall’altro farmacista Spiridione Barbara”.

Originario di Alessano, Barbara si era laureato a Napoli nel 1910 e poco dopo aprì la farmacia a Tricase dove si trasferì e formò la sua famiglia.

Salvatore Minerva era di antica famiglia tricasina: anch’egli si era laureato presso l’Università di Napoli e, annesso alla farmacia, aveva un laboratorio di analisi chimiche, come vi era scritto con eleganti caratteri sul vetro della porta d’ingresso.

I farmacisti Barbara e Minerva si distinsero nei periodi della triste miseria quando si pagarono a prezzo di costo, o dilazionati nel tempo, i farmaci acquistati dalla Conferenza di S. Vincenzo de’ Paoli per i poveri.

Entrambi si impegnarono anche in ambito civile: il dott. Barbara fu eletto sindaco di Tricase più volte e il dott. Minerva fu, per parecchi lustri, ispettore onorario ai monumenti.

NEL CINQUECENTO

Le notizie più antiche riguardanti i farmacisti di Tricase risalgono alla fine del Cinquecento.
Il loro nome ufficiale era “aromatari” e, per legge, non potevano essere anche medici (fisici o cerusici) per evitare conflitti d’interesse; gli aromatari cinquecenteschi erano Domenico Musca e Francesco Mecchi.

Nelle loro botteghe, non solo si preparavano e si vendevano i medicinali ma, specie in quella del Musca, si rogavano atti notarili o si riuniva l’università, il consiglio comunale di allora.

Entrambi appartenevano a note famiglie tricasine: i Mecchi erano una famiglia storica, vi è un altare di loro patronato e col loro blasone nella chiesa di San Domenico, mentre ai Musca apparteneva Domenico, lo scultore che ha firmato il fonte battesimale della chiesa madre, suo capolavoro scolpito nel 1547.

NELL’OTTOCENTO

Dal bilancio del 1866 della Congregazione di Carità di Tricase apprendiamo che vi erano a Tricase due farmacie e i farmacisti erano Antonio Legari e Michele Aprile: “Per i medicinali somministrati ai vari poveri” ebbero rispettivamente £. 102 e £. 68.

NEL SETTECENTO

La notizia più completa ci viene però dalle carte dei Domenicani di Tricase: essi nel 1730 avevano, nei locali del convento, una spezieria o spettiaria (speziale era il farmacista nel ’700) di medicinali che affittarono a Giovanni Andrea Longo di Andrano per l’importo annuo di 20 ducati.

Il contratto prevedeva che fossero date gratis tutte le medicine che i medici avessero prescritto “alli religiosi di famiglia di detto monastero”.

La stessa farmacia, nel triennio precedente, era stata affittata a Giovanni Battista Stendardo e, dall’atto di locazione, apprendiamo che vi erano 246 tipi di medicinali.

Dalla medesima fonte ci è pervenuto anche un parziale, ma interessante elenco di ordigni necessari alla preparazione delle medicine, che riporto integralmente nel linguaggio d’epoca: «2 bilance, due sedazzi (filtri) uno di seta e l’altro di pelo, una grattacaso (grattugia) piccola, fuselli e mezzi fuselli, lancelle, sottocoppe, mortai di diverse grandezze, una ciarla (contenitore) [di cristallo] di Boemia, storte di vetro, lambicchi di vetro e di rame, caraffoni (bottiglie col manico) grandi e piccoli, ecc.»

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