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Attualità

L’esperienza USA di tre studenti di medicina di Unisalento

Francesca Laudisa di Lecce, Francesca Miccoli di Galatina e Paolo Vantaggiato di Cutrofiano partecipano al prestigioso programma Mazzotti Anatomy Conferences sull’anatomia umana negli Stati Uniti

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Un’opportunità straordinaria ha visto protagonisti tre promettenti studenti del Corso di Medicina dell’Università del Salento: Francesca Laudisa di LecceFrancesca Miccoli di GalatinaPaolo Vantaggiato di Cutrofiano.


I tre giovani, allievi della Scuola Superiore ISUFI (Istituto Superiore Universitario di Formazione Interdisciplinare) di UniSalento, hanno partecipato con grande entusiasmo alla prestigiosa Mazzotti Anatomy Conferences (MAC), facendo un’esperienza formativa unica nel suo genere che supera i confini delle tradizionali lezioni universitarie.


La Mazzotti Anatomy Conferences, promossa da Chartered Professors LLC, una comunità di docenti universitari statunitensi dedita alla formazione di eccellenza a livello globale, è da 15 anni un evento di riferimento per gli studenti di medicina.


Ogni estate, la MAC riunisce a Buffalo, nello stato di New York, i migliori studenti italiani selezionati in base al merito. Quest’anno, il Comitato Scientifico dell’Organizzazione ha accolto le candidature dei tre talenti salentini, riconoscendone l’elevato profilo accademico.


Durante le due settimane del corso, i partecipanti hanno avuto l’opportunità di prendere parte a laboratori di dissezione su corpi umani donati alla scienza, un’esperienza che ha permesso loro di affinare le competenze pratiche e identificare le diverse strutture anatomiche. Questi laboratori pratici sono stati affiancati da sessioni teoriche che hanno consolidato le conoscenze attraverso lezioni, seminari e discussioni guidate da professori universitari e specialisti di settore.


Le attività di studio non si sono limitate alla semplice anatomia, ma hanno incluso l’analisi anatomo-patologica finalizzata all’identificazione delle cause di morte e alle correlazioni cliniche con le patologie osservate.


Particolarmente significative sono state le esercitazioni pratiche sulle suture, che hanno arricchito ulteriormente il bagaglio tecnico degli studenti.


La partecipazione alla MAC è stata un’importante occasione di confronto e scambio per gli studenti italiani, che hanno potuto instaurare una rete di contatti con futuri colleghi e scienziati da diverse università del Paese.


Tra i partecipanti, Paolo Vantaggiato ha ottenuto un punteggio eccezionale nel test finale, guadagnandosi una borsa di studio interna che gli ha permesso di prolungare il soggiorno negli Stati Uniti come studente-tutor.

Durante la sessione di settembre 2024 presso la Jacobs School of Medicine and Biomedical Sciences dell’Università di Buffalo, ha collaborato con i docenti approfondendo ulteriori aspetti anatomo-patologici e clinici.


L’iniziativa è stata resa possibile grazie alla sensibilità e al supporto delle associazioni no profit Tria Corda e Angela Serra Odv – Per la ricerca sul cancro, entrambe con sede a Lecce e con filiali anche in altre città italiane ed estere.


Queste associazioni hanno creduto nel progetto e lo hanno sostenuto finanziariamente, diventandone gli sponsor ufficiali.


Gli studenti Laudisa, Miccoli e Vantaggiato hanno espresso unanime gratitudine alle Associazioni Tria Corda e Angela Serra per la loro generosità, sottolineando come il loro contributo abbia reso possibile un’esperienza di inestimabile valore formativo.


«La lungimiranza scientifica di queste associazioni rappresenta un faro di speranza per tutti coloro che credono nel valore della formazione e dell’eccellenza», hanno dichiarato i giovani protagonisti.


L’Università del Salento, con il proprio Corso di Studi in Medicina e Chirurgia, continua a distinguersi per l’impegno nella formazione di futuri medici capaci di eccellere e contribuire alla crescita della comunità medica e scientifica.


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Attualità

A Taviano, Pellegrino contro Stefanelli: i 32 nomi delle due liste

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A Taviano sarà sfida a due il prossimo 25 e 26 maggio in occasione delle amministrative che decideranno chi prenderà il posto dell’ex Giuseppe Tanisi, la cui esperienza si è conclusa prematuramente ad inizio 2025.

Radici e Futuro Taviano” candida a sindaco Francesco Pellegrino, già vicesindaco in occasione del primo mandato da primo cittadino di Tanisi (lo sostengono gli ex gruppi consiliari di Per la Città, Taviano Futura e Taviano Libera).

Candidati con lui al consiglio:

Sabrina Burlizzi,

Vito D’Argento,

Omar Del Rosario,

Gianni Fonseca,

Emanuela Garofalo,

Erika Leone,

Antonino Manni,

Daniela Meneleo,

Alessandra Mercutello,

Giorgia Montunato,

Silvia Palamà,

Stefano Piccinno,

Carlo Deodato Portaccio,

Paola Ria,

Germano Santacroce,

Marco Stefano.

È stata vicesindaca dell’ultimo mandato di Giuseppe Tanisi invece la candidata sindaca della lista “Taviano Guarda Avanti”, Serena Stefanelli.

Con lei:

Giuseppe Tanisi,

Antonella Previtero,

Paola Cornacchia,

Francesco Lezzi,

Salvatore Rainò,

Alessio Inguscio,

Massimo Mosticchio,

Chiara Minerva,

Lucy D’Ingiullo,

Martina Mauramati,

Mariassunta Garzia,

Simona Armida,

Marco Carluccio,

Elisa Ferocino,

Silvio Spiri,

Lucia Chetta.

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Attualità

Tossico e invasivo: nell’Adriatico spunta il pesce palla argenteo

È pericoloso: ecco come comportarsi. Punto 1: non imitare i giapponesi, che praticano una sorta di ‘roulette russa’ alimentare

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Il pesce palla argenteo invade l’Adriatico: allarme per la salute e l’ecosistema

Il pesce palla argenteo (Lagocephalus sceleratus), una specie marina altamente tossica e invasiva, è stato recentemente avvistato nel Mar Adriatico, segnando la sua presenza più settentrionale mai registrata nel Mediterraneo.

La cattura di un esemplare lungo oltre mezzo metro nella baia di Medulin, in Istria, ha destato preoccupazione tra pescatori e biologi marini.

Caratteristiche e pericolosità

Originario delle acque tropicali dell’Oceano Indiano e del Mar Rosso, il pesce palla argenteo è entrato nel Mediterraneo attraverso il Canale di Suez, un fenomeno noto come migrazione lessepsiana. Questa specie è nota per la presenza di tetrodotossina, una neurotossina estremamente potente contenuta in organi come fegato, gonadi, pelle e intestino. Anche una piccola quantità può causare gravi intossicazioni e, in alcuni casi, la morte. La tossina resiste alle alte temperature, rendendo il consumo del pesce pericoloso anche dopo la cottura. 

Oltre alla sua tossicità, il pesce palla argenteo possiede una bocca dotata di denti robusti, capaci di esercitare una forza impressionante. È anche una specie piuttosto territoriale, pronta a difendere i suoi spazi dagli invasori. In altre zone del Mediterraneo sono stati segnalati episodi di morsi ai bagnanti, con conseguenze mediche rilevanti. 

Impatto sull’ecosistema

La presenza del pesce palla argenteo rappresenta una minaccia significativa per l’ecosistema marino. Si nutre di una vasta gamma di organismi, tra cui molluschi e crostacei, alterando l’equilibrio della catena alimentare. Inoltre, è noto per danneggiare le reti da pesca, aggravando le difficoltà della pesca artigianale. 

Raccomandazioni per pescatori e bagnanti

Non consumare: evitare assolutamente di mangiare il pesce palla argenteo, anche se cotto. Manipolazione: in caso di cattura accidentale, maneggiare con estrema cautela e utilizzare guanti protettivi. Segnalazione: riportare immediatamente l’avvistamento alle autorità marittime o agli enti di ricerca locali.

Informazione: diffondere la conoscenza di questa specie tra comunità di pescatori e bagnanti per prevenire incidenti.

La diffusione del pesce palla argenteo nel Mar Adriatico è un segnale d’allarme che richiede attenzione e collaborazione tra cittadini, pescatori e istituzioni per proteggere la salute pubblica e preservare l’equilibrio degli ecosistemi marini.

La ‘roulette russa’ alimentare giapponese

In Giappone ci preparano il fugu, una delicatezza da brivido. Una “roulette russa alimentare” che va preparata da chef che hanno studiato 1 anno solo per servire questo piatto.  Il segreto è lasciare quel tanto di veleno sufficiente a dare un po’ di euforia, ma niente piu’.

Se mangi questo pesce palla, mangi la tetrodotossina, un veleno micidiale, derivato dai batteri che vivono nelle alghe che lui mangia. A quel punto non hai scampo.

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Attualità

Le scarpe con cui il Papa è stato sepolto vengono da Miggiano

Francesco ha voluto che fossero quelle che indossava tutti i giorni: al suo funerale, gli occhi del mondo su quel prodotto dell’artigianalità salentina

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Miggiano e tutto il Salento entrano nella storia di Papa Francesco, in uno dei momenti più solenni e commoventi della Chiesa cattolica.

Oggi, in occasione dei funerali del Santo Padre, il mondo intero ha posato lo sguardo su un dettaglio carico di significato: le scarpe con cui Papa Francesco ha scelto di essere sepolto.

Il Pontefice infatti ha espresso il desidero di portare con sé nell’aldilà le sue umili scarpe di tutti i giorni. Ecco infatti che nelle foto che hanno fatto il giro del mondo si scorge quel paio di scarpe nere, consumate dall’utilizzo.

Un dettaglio che per il Salento ha un valore enorme, perché quelle scarpe sono nate a Miggiano.

Ne dà notizia il Comune in una nota in cui spiega che sono state realizzate nell’aprile 2024 dal Laboratorio Ortopedico Bello srl. Opera dei fratelli Vittorio e Giuseppe Bello (che negli anni hanno sempre recapitato di persona al Santo Padre il loro prodotto), le calzature ortopediche sono testimonianza di dedizione e di mani esperte che, nel silenzio dei laboratori, hanno creato qualcosa di infinitamente prezioso.

Il Comune di Miggiano ha espresso con orgoglio questo sentimento in una nota ufficiale:

“Papa Francesco porta con sé un pezzo di Miggiano e così ci sentiamo a lui ancor più vicini. La Comunità di Miggiano è onorata di aver offerto al Pontefice il pregio del proprio artigianato locale.”

Non si tratta solo di un onore per Miggiano, ma di un vero tributo all’intero Salento, terra di saperi antichi, di mani sapienti, di tradizione artigiana che riesce ancora a parlare al mondo con la lingua della qualità e della cura.

In un’epoca di globalizzazione e produzione industriale di massa, il fatto che il Papa abbia scelto — per il momento più intimo e sacro della sua esistenza terrena — delle scarpe fatte a mano in un piccolo comune salentino, ha un significato immenso. È la consacrazione di un modo di lavorare autentico, umano, profondamente radicato nella nostra identità.

Oggi le immagini del Santo Padre, vestito con la semplicità che l’ha sempre contraddistinto, e calzato con quelle scarpe di Miggiano, hanno fatto il giro del mondo.

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