Attualità
Navigatori da più di diecimila anni
Si navigava nel Mediterraneo alla ricerca di cibo e nuove terre già verso la fine del mesolitico. Lo stabilisce uno studio condotto nelle Isole Egadi. La datazione dei ritrovamenti a cura del CEDAD dell’Università del Salento

Dallo studio dei resti di un pasto composto da una mandibola di cervo e vari molluschi è stato possibile stabilire che l’uomo navigava nel Mediterraneo alla ricerca di cibo e nuove terre già 8.600 anni fa, cioè verso la fine del Mesolitico e non nel Neolitico, come si credeva finora. La scoperta, all’interno della Grotta del Tuono di Marettimo (isole Egadi), è di un team di ricercatori dell’ENEA – Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile, che si è avvalso delle professionalità del CEDAD, il Centro di Fisica Applicata Datazione e Diagnostica dell’Università del Salento, proprio per la datazione. Lo studio è stato recentemente pubblicato su “Earth Science Reviews”.
«Nella ricerca scientifica spesso è la collaborazione tra discipline e competenze diverse che porta alle scoperte più importanti e inaspettate», sottolinea il professor Lucio Calcagnile, responsabile del CEDAD, «questo studio, coordinato dal dottor Fabrizio Antonioli dell’ENEA, rientra in una collaborazione molto fruttuosa e che da lungo tempo vede coinvolti anche numerosi ricercatori dell’Università di Roma “La Sapienza”, dell’Università di Palermo e dell’Università di Trieste e la Soprintendenza del mare. È un’ulteriore dimostrazione che il CEDAD, nel corso di ormai quasi vent’anni di attività, si è imposto come punto di riferimento di livello internazionale nel campo delle tecniche fisiche per i beni culturali».
Geologi, paleontologi, archeologi e i fisici del CEDAD hanno condotto questo studio che ha consentito di ricostruire, a partire dall’ultima glaciazione, la morfologia costiera delle isole Egadi in Sicilia stabilendo, per esempio, che circa 20mila anni Favignana e Levanzo erano collegate alla Sicilia mentre Marettimo era separata da essa da uno stretto canale. Essenziale è stato stabilire quando i resti del pasto rinvenuto nella Grotta del Tuono fossero stati consumati, perché questo avrebbe significato stabilire da quando l’uomo frequentava l’isola.
«È qui che il CEDAD ha dato il suo contributo, effettuando la datazione dei resti con il metodo del radiocarbonio con l’utilizzo dell’acceleratore di particelle da 3 milioni di volt», spiega il professor Gianluca Quarta, associato di Fisica Applicata a UniSalento e co-autore dello studio, «Le datazioni sono state effettuate su gusci di mollusco (Patella), su ossa e sullo smalto dei denti, mentre l’interpretazione dei dati sperimentali ha richiesto un’approfondita discussione con i diversi scienziati coinvolti. I risultati sono stati sorprendenti».
Attualità
Droni Hi Tech contro i piromani del Parco
Al via il monitoraggio del territorio con la protezione civile. Droni di ultima generazione sorvegliano il Parco Otranto-Leuca-Tricase per fermare gli incendiari. Il presidente del Parco Michele Tenore: «Telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli»

Il Parco Naturale Regionale Otranto-Leuca-Tricase, con i suoi oltre 52 chilometri di costa e paesaggi unici tra mare e terra, diventa il teatro di un’operazione innovativa per la tutela ambientale: due droni ad alta tecnologia sorvolano l’area per rafforzare il monitoraggio e la sicurezza durante i mesi più critici dell’anno.
Il nuovo sistema di sorveglianza aerea ha uno scopo preciso: anticipare l’insorgenza di incendi e garantire un controllo efficace del territorio, riducendo al minimo i tempi di intervento e rendendo più difficile l’azione indisturbata di chi mette a rischio la natura, anche solo per negligenza
I droni, dotati di telecamere sofisticate, possono seguire veicoli sospetti e identificarli, contribuendo a una sorveglianza capillare e continua.
«Vogliamo proteggere il nostro paesaggio e agire in modo tempestivo», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «non è solo una questione di repressione: tale attività ha un forte valore dissuasivo. Sapere che il territorio è osservato dall’alto può far desistere chi pensa di poter accendere un fuoco impunemente».
Oltre alla componente tecnologica, il progetto si avvale della collaborazione delle associazioni di volontariato di Corsano e Marittima, e le forze dell’ordine.
Un lavoro congiunto che rafforza la presenza sul territorio e integra prevenzione, sorveglianza e intervento operativo. «Le sanzioni per chi accende fuochi sono pesanti e necessarie», sottolinea ancora Tenore, «ma il vero nodo resta culturale. Molti non comprendono che anche un fuoco acceso in buona fede, magari solo per bruciare residui di potatura, può diventare una minaccia gravissima. In estate basta una scintilla, con il vento e la vegetazione secca, per innescare un incendio che sfugge subito al controllo e mette in pericolo persone, ambienti naturali e interi ecosistemi».
L’uso dei droni, quindi, sottolinea il presidente, ha anche una funzione educativa: «Vogliamo trasmettere il messaggio che il nostro patrimonio naturale non è lasciato solo, che lo stiamo difendendo con ogni mezzo possibile. Serve responsabilità da parte di tutti».
In un contesto segnato da temperature sempre più estreme e siccità prolungate, tale iniziativa potrebbe (finalmente) rendere il Parco Otranto-Leuca-Tricase un esempio concreto di tutela ambientale moderna dove, com’è doveroso sia, la protezione della natura si affianca all’innovazione e alla consapevolezza collettiva.
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Attualità
Donne Vittime di violenza: reinserimento al lavoro dopo il Centro
La Rete territoriale antiviolenza dell’Ambito di Casarano al lavoro per l’empowerment delle donne

Presso l’Aula Consiliare del Comune di Casarano, il Prefetto di Lecce Natalino Manno ha presieduto una riunione operativa sul tema del “Reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza”.
Tale iniziativa rientra nell’area di intervento interistituzionale, dopo il “Protocollo d’Intesa per la prevenzione ed il contrasto della violenza di genere nell’Ambito Territoriale Sociale di Casarano”.
L’argomento è stato affrontato ed esaminato da più punti di vista, con particolare riguardo al delicato momento di “uscita” delle donne dal Centro Antiviolenza, in seguito alla conclusione di un percorso riabilitativo, e alla fase di “accompagnamento” al reinserimento sociale, che non può ritenersi compiuto senza un lavoro.
Una platea di addetti ai lavori ben rappresentata dai sindaci dei comuni dell’Ambito Sociale Territoriale (quindi rappresentanti di Casarano, Collepasso, Matino, Parabita, Ruffano, Supersano e Taurisano), dai referenti del Centro Anti Violenza, delle Associazioni datoriali, di Arpal Puglia, dell’UDEPE e dai rappresentanti delle Aziende che operano nell’hinterland casaranese, ha tracciato le linee guida e individuato gli step del delicato percorso di reinserimento lavorativo delle donne vittime di violenza, condividendo concrete strategie operative, tese a favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, oltre a percorsi di risocializzazione, costruiti attraverso la formazione, il rafforzamento delle motivazioni personali e una maggiore consapevolezza dell’importanza di avere un’indipendenza economica, per uscire definitivamente da circuito assistenzialistico.
In particolare, con la collaborazione di Arpal e con il supporto delle Associazioni di categoria, saranno attivati canali privilegiati per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, anche alla luce dei benefici fiscali e contributivi riconosciuti dalle disposizioni normative vigenti, nonché della possibilità per la Cooperativa Medihospes che gestisce il Centro Antiviolenza “Il Melograno” di sostenere le donne nei percorsi di formazione e nei primi mesi dall’inserimento lavorativo, grazie a finanziamenti regionali.
Il Prefetto Natalino Manno ha già annunciato di voler «implementare la rete territoriale degli Organismi che, per la loro mission istituzionale, possono favorire tali percorsi ed è suo intendimento trasferire l’esperienza virtuosa avviata con l’Ambito Sociale di Casarano, negli altri territori della provincia, al fine dell’adozione di strumenti di intervento efficaci, di contrasto al terribile fenomeno della violenza di genere, che possano incidere parallelamente sulla crescita culturale di un territorio che merita di essere salvaguardato a trecentosessanta gradi».
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Attualità
UniSalento ha scelto: Maria Antonietta Aiello sarà Rettrice
«Per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice di questo ateneo: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità se si vuole, insieme, alimentare la ricerca, l’economia e tenere viva e vivace questa Casa della conoscenza che è l’Università del Salento»

La professoressa Maria Antonietta Aiello (nella foto in alto insieme all’uscente Fabio Pollice) sarà rettrice per il sessennio 2025-2031.
Dopo il ritiro degli altri due candidati, ovvero il direttore del Dipartimento di Scienze giuridiche Luigi Melica e il direttore della Scuola superiore ISUFI Salvatore Rizzello, i voti della comunità accademica si sono indirizzati in blocco, infatti, sull’attuale prorettrice vicaria e ordinaria di Tecnica delle Costruzioni al Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione.
Sarà lei, dal prossimo 1 novembre, a prendere il testimone dal rettore Fabio Pollice.
«Vorrei innanzitutto ringraziare la comunità accademica, i docenti, il personale tecnico amministrativo, gli studenti e le studentesse – ha commentato la professoressa Aiello – per il sostegno e la fiducia che mi hanno accordato: sento forte la responsabilità di onorare l’impegno che mi hanno affidato, accompagnando con rinnovata forza e determinazione il cammino di UniSalento verso un nuovo orizzonte di progresso che metta sempre al centro le persone, i loro problemi, i loro sogni. Nel settantesimo anniversario dalla sua fondazione, è per me motivo di orgoglio diventare la prima rettrice di questo ateneo: non ho dubbi che altre ce ne saranno, perché non c’è alternativa a un futuro di reali pari opportunità se si vuole, insieme, alimentare la ricerca, l’economia e tenere viva e vivace questa Casa della conoscenza che è l’Università del Salento. Una casa dove tutti e tutte devono sentirsi benvenuti».
Il secondo turno di voto si è svolto, come il primo, presso il seggio elettorale unico allestito al Centro Congressi di Ecotekne e rimasto aperto dalle 10 alle 17.
L’operazione di spoglio delle schede è cominciata immediatamente dopo la chiusura delle operazioni di voto ed è stata trasmessa in diretta sul sito www.unisalento.it dove sono disponibili tutti i dati.
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