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Attualità

Opere incompiute in Puglia: sono 87 per un investimento di quasi 240 milioni

Biancofiore: “Burocrazia avversario da sconfiggere anche sulle piccole opere; proponiamo task force con stazioni appaltanti per far ripartire i cantieri”. Maglia nera a Foggia con 25 incompiute, seguita da Lecce (21) e Taranto (15).

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Biancofiore: “Dal Governo 112 milioni alla Puglia per rilanciare gli investimenti, di cui oltre un terzo da spendere entro il 2017; bandi al più presto”.


Erano 87 le opere incompiute in Puglia, iniziate e non ancora terminate a fine 2016, solo quattro in meno rispetto alle incompiute del 2015, con un fabbisogno stimato di 146 milioni per il completamento dei lavori, a fronte di un investimento pubblico, al momento bloccato, di 239 milioni di euro (fonte: elenco dell’anagrafe delle Opere incompiute Min. Infrastrutture, rielaborazione Ance Puglia). È la provincia di Foggia quella con più incompiute (ben 25) seguita da quella di Lecce (con 21), Taranto (15), Bari (14), Brindisi (9) e BAT (3). E se Puglia e Sicilia (che conta 159 incompiute contro le 113 del 2015) sono agli ultimi due posti tra le regioni del Mezzogiorno e sembrano fare fatica nel recuperare il terreno perduto, altre regioni del Sud, al contrario, negli ultimi due anni hanno iniziato a correre: in particolare la Campania, passata da 90 incompiute del 2015 alle 26 del 2016 e la Calabria, passata da 57 a 17.


Escludendo il restauro del Palazzo degli Uffici di Taranto“, commenta Gerardo Biancofiore, presidente Ance Puglia “e due interventi per scopi irrigui nell’Alta Murgia che, in totale, valgono 100 milioni di euro, per il resto si tratta di lavori non particolarmente complessi e da pochi milioni di euro. Dunque lascia interdetti il fatto che in Puglia molte delle opere incompiute a fine 2016 siano le stesse degli anni precedenti, a testimoniare che la ‘lentocrazia’ non fa sconti neppure su queste piccole opere: si tratta di scuole, reti stradali e fognarie, impianti sportivi o di trattamento rifiuti, cimiteri ed edilizia pubblica in grado di migliorare la vita a cittadini e imprese che tante comunità continuano ad attendere invano. Per analizzare le problematiche che bloccano questi 87 cantieri auspichiamo un tavolo di confronto con la nuova assessora regionale ai lavori pubblici, alla quale auguriamo buon lavoro, dando la nostra disponibilità alla creazione di task force insieme alle stazioni appaltanti, per trovare le soluzioni volte a completare più incompiute possibile”.


Nello specifico, delle 87 opere non completate in Puglia, 27 hanno visto avviare i lavori di realizzazione, poi interrotti oltre il termine contrattualmente previsto per l’ultimazione; per 42 opere, che hanno visto interrompersi i lavori entro quel termine, non sussistono, allo stato, le condizioni di riavvio degli stessi. Sono 18, infine, i lavori ultimati ma non collaudati nei termini previsti, in quanto l’opera non è risultata rispondente ai requisiti previsti dal capitolato e dal relativo progetto esecutivo.


Alcuni cantieri di queste incompiute“, chiosa Biancofiore “potrebbero trarre subito giovamento dalle misure previste dal Governo per il rilancio degli investimenti territoriali che, in particolare, assegnano spazi finanziari e nuove risorse per 73 milioni alla Regione Puglia e per 39 milioni ad altri 40 enti territoriali, di cui oltre un terzo da spendersi entro la fine di quest’anno. Per non perdere queste risorse, destinate in primis all’edilizia scolastica, è necessaria un’azione rapidissima delle amministrazioni locali pugliesi che potranno subito mettere a bando interventi già progettati ma in attesa di risorse economiche”.


  1. B. Un’opera pubblica viene definita incompiuta quando risulti non completata a causa di mancanza di fondi, per cause tecniche, per sopravvenute nuove norme tecniche o disposizioni di legge, fallimento, liquidazione coatta  e concordato preventivo dell’impresa appaltatrice, risoluzione del contratto ai  sensi  degli articoli 135 e 136 del decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163,  o di recesso dal contratto  ai  sensi  delle  vigenti  disposizioni  in materia di antimafia e  mancato interesse al completamento  da  parte  della  stazione appaltante, dell’ente aggiudicatore o di altro soggetto aggiudicatore, di cui  all’articolo  3  del  decreto  legislativo  12 aprile 2006 n. 163 (fonte: sito internet Ministero delle infrastrutture).


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Giuggianello, ritrovate sepolture medievali

A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico

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L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.

Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.

L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.

La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.

Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.

La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.

La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.

Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.

Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.

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Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce

Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico

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Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.

Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.

Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.

Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.

Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.

Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.

Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-calzaturiero) ci sono 18 opportunità lavorative mentre si ricercano cinque lavoratori nel settore della lavorazione del legno.

Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.

Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.

La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.

Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.

Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.

Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.

Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.

CLICCA QUI PER LEGGERE IL 2° REPORT SETTIMANALE DI ARPAL (AMBITO DI LECCE) NELLA SUA VERSIONE INTEGRALE

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I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo

Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University

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L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.

L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.

La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.

I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024

L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:

Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.

Crescita costante

L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.

Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice

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