Attualità
Protocollo di intesa per la legalità dei cantieri edili
Coordinamento e intelligence per il contrasto al lavoro irregolare nei cantieri edili della provincia di Lecce e per garantire la trasparenza e la correttezza dei soggetti operanti sul mercato e contrastare il dumping contrattuale che, come noto, mina gravemente l’equilibrio del mercato e la garanzia di tutela delle imprese e dei lavoratori coinvolti
Firmato il protocollo d’intesa tra Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce, la Cassa Edile della provincia di Lecce e l’Organismo Paritetico Formazione e Sicurezza nelle Costruzioni (FSC Lecce) per una sinergia di forze finalizzata al contrasto del lavoro irregolare e delle pratiche di “dumping contrattuale” nei cantieri edili.
Francesco Damiani, direttore dell’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce (INL Lecce) ha siglato un protocollo d’intesa con gli Organismi Paritetici del settore edile della provincia di Lecce rappresentati da Sergio Goffredo e Paola Esposito (rispettivamente presidente e vice presidente della Cassa Edile della provincia di Lecce) e Valentino Nicolì e Raimondo Zacheo (a loro volta presidente e vice presidente dell’Organismo Paritetico FSC Lecce), per dare concreta attuazione all’accordo nazionale tra l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e la CNCE (Commissione Nazionale delle Casse Edili) dell’11 marzo 2021, per lo scambio di dati e informazioni sui cantieri edili attivi in provincia, al fine di innescare tutte le sinergie opportune tra le parti firmatarie per garantire la regolarità, la legalità e la leale concorrenza sul mercato degli attori operanti nel comparto dell’edilizia, delle costruzioni e delle infrastrutture.
Cuore dell’accordo sarà il SISTEN (Sistema Telematico Notifiche Preliminari), già attivo dal 2014, che consente con pochi click di inviare la notifica preliminare dei cantieri all’Ispettorato Territoriale del Lavoro di Lecce, alla ASL di Lecce e alla Prefettura di Lecce (in caso di appalti pubblici).
La piattaforma, assieme alle informazioni provenienti dagli altri strumenti informatici del settore, tra cui il sistema nazionale di Denuncia di Nuovo Lavoro (DNL) per il Durc di Congruità, alimenteranno le attività di intelligence per garantire la trasparenza e la correttezza dei soggetti operanti sul mercato e contrastare il dumping contrattuale che, come noto, mina gravemente l’equilibrio del mercato e la garanzia di tutela delle imprese e dei lavoratori coinvolti.
Oltre agli strumenti di vigilanza, i soggetti firmatari si impegnano a promuovere iniziative di informazione e formazione, anche e soprattutto nei confronti delle pubbliche amministrazioni, così da sostenere la consapevolezza per quel che riguarda la correttezza contrattuale negli appalti pubblici e privati, come anche in materia di prevenzione e protezione ai fini della salute e sicurezza sul lavoro nei cantieri edili.
L’accordo prevede, infine, un’ulteriore iniziativa di ampliamento delle attività di coordinamento e sinergia, mirata a coinvolgere le altre istituzioni preposte, sino alla costituzione di un vero e proprio Tavolo tecnico provinciale, per trovare soluzioni condivise ad arginare i fenomeni distorsivi che affliggono da tempo il settore, oggi in significativa evidenza grazie all’esplosione di cantieri dovuta agli incentivi nazionali (110%, bonus facciate, ecc.) e agli interventi previsti dal PNRR nei prossimi anni.
Nella foto grande in alto, nella sede della Cassa Edile, a partire da sinistra: Raimondo Zacheo, vice presidente FSC Lecce; Valentino Nicolì, presidente FSC Lecce; Paola Esposito, vice presidente Cassa Edile della provincia di Lecce; Sergio Goffredo, presidente Cassa Edile della provincia di Lecce; Francesco Damiani, direttore INL Lecce; Alfredo De Pascalis, INL Lecce.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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