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Attualità

Streaming e intrattenimento: cosa è cambiato negli ultimi anni

L’uso delle tecnologie di streaming ha, come detto, influenzato molti settori e anche all’interno stesso dell’entertainment digitale sono diversi i comparti che hanno sperimentato le potenzialità di queste soluzioni

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Una delle tecnologie più significative di questi ultimi anni è senza dubbio quella dello streaming, un’innovativa modalità di trasmissione dei dati tramite web che ha portato a radicali cambiamenti in settori come quelli dell’intrattenimento e delle comunicazioni. Grazie allo streaming si sono infatti diffusi numerosi servizi che permettono di interfacciarsi in tempo reale con altre persone e situazioni, aprendo a scenari fino a poco tempo fa inimmaginabili. Ma come funziona questa tecnologia? E cosa ci permette oggi di fare?


Che cos’è lo streaming


Lo streaming è il processo di trasmissione dei dati in tempo reale attraverso una connessione internet. Invece di scaricare un file completo prima di poterlo visualizzare o ascoltare, lo streaming consente di riprodurre immediatamente il contenuto desiderato mentre viene trasmesso. Questo approccio ha rivoluzionato diversi settori e in modo particolare quello dell’intrattenimento, consentendo agli utenti di godere di musica, film, serie TV e altri contenuti senza doverli necessariamente scaricare.


 Uno dei principali vantaggi dello streaming è la possibilità di accedere a un vasto catalogo di contenuti da diverse piattaforme. Servizi di streaming come Netflix, Amazon Prime Video, Spotify e Disney+, solo per citare quelli più utilizzati a livello globale, offrono un’ampia gamma di opzioni che possono essere fruite su richiesta: una volta creato un account, gli utenti possono infatti scegliere cosa desiderano guardare o ascoltare e godere di una vasta selezione di contenuti. Ma non è solo la varietà di scelta a rendere lo streaming oggi così apprezzato.


 Non solo ampiezza di scelta: i vantaggi dello streaming


Oltre alla comodità di accesso ai contenuti, lo streaming ha portato nel mondo dell’intrattenimento tutta una serie di altri vantaggi che hanno favorito il successo dei servizi basati su questo sistema di trasmissione dei dati. Eliminando la necessità di scaricare interamente i file sul proprio dispositivo, lo streaming consente in primis un accesso immediato e una fruizione fluida dei contenuti desiderati evitando di sovraccaricare la memoria del PC o del device mobile, in più è grazie a questa nuova tecnologia, combinata con i progressi fatti dall’intelligenza artificiale, che si è potuta personalizzare sempre di più l’esperienza di intrattenimento. Attraverso algoritmi sofisticati, infatti, i servizi di streaming riescono a raccomandare contenuti basati su gusti e preferenze espressi dagli utenti, offrendo un’esperienza customizzata e migliorando continuamente la selezione dei contenuti in base alle diverse interazioni.

 Non meno importante, poi, il tema della flessibilità e della portabilità, entrambi fattori decisivi per il boom dei servizi di streaming, che potendo essere utilizzati ovunque e da qualsiasi tipo di dispositivo connesso a internet hanno radicalmente cambiato le abitudini degli utilizzatori di qualsiasi età e fascia sociale.


 I settori più colpiti da questa innovazione


 L’uso delle tecnologie di streaming ha, come detto, influenzato molti settori e anche all’interno stesso dell’entertainment digitale sono diversi i comparti che hanno sperimentato le potenzialità di queste soluzioni. In precedenza sono stati citati i servizi che si occupano dello streaming di contenuti audio e video, quindi musica in formato digitale, film, serie TV e ogni altro prodotto rientrante in questa categoria, ma importanti progressi si sono visti anche in altri ambiti.


Anche il comparto del gaming, per esempio, ha ottenuto importanti vantaggi dall’introduzione delle tecnologie di streaming, che hanno permesso di far uscire i videogiochi dalla dimensione domestica per portarli su un livello successivo, nel quale i giocatori possono incontrarsi e sfidarsi su un terreno sì virtuale, ma del tutto simile a quello reale. È ciò che accade per esempio nei cosiddetti MOBA e nei videogiochi di sport, che mettono in competizione o in cooperazione gli utenti connessi alla piattaforma, così come sui portali per l’accesso ai live casino, ossia le tipiche sale gioco riprodotte in versione digitale nelle quali prendere parte ai diversi tavoli per sfide sempre avvincenti.


Da non dimenticare, infine, che oltre ai vantaggi per gli utenti, lo streaming ha anche aperto nuove opportunità per gli stessi artisti e i creatori di contenuti. Piattaforme come YouTube, Twitch e TikTok hanno consentito a persone di talento di emergere e raggiungere un vasto pubblico, senza la necessità di passare attraverso le tradizionali vie di distribuzione e promozione: gli artisti possono per esempio condividere la propria musica, i filmmaker possono pubblicare i propri film e i content creator possono realizzare video divertenti o educativi, tutto grazie alla potenza dello streaming, ormai protagonista della nostra quotidianità e sempre più centrale nel futuro dell’intrattenimento, un settore che promette di sorprenderci ancora di più nei prossimi anni.


Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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