Attualità
Università del Salento: studenti part-time anche se non matricole? Ora si può
Il Senato Accademico dell’Università del Salento estende la possibilità di iscriversi come studente part-time anche agli universitari di anni successivi al primo. Ancora negata però questa possibilità ai fuori corso
Nello scorso mese di luglio, su spinta dell’Associazione Link Lecce, era stata istituita, dal Senato Accademico dell’Università del Salento, una commissione per discutere le proposte migliorative della figura dello studente part-time. A distanza di 9 mesi, il lavoro di tale commissione si è concluso con esito parzialmente positivo rispetto a quanto chiesto dall’associazione che si batte per la tutela dei diritti degli studenti universitari.
Il problema sollevato, a suo tempo, dalla Link Lecce riguardava il fatto che, fino ad oggi, la possibilità di iscriversi all’università in qualità di studente part-time era prevista solo per le cosiddette matricole, quindi non per gli studenti iscritti ad anni successivi al primo.
Per chiarire la questione, è il caso di ricordare cosa significhi essere studente part-time. Lo studente a tempo parziale è una figura legislativa per la quale è prevista una durata amministrativa del corso di studi doppia rispetto a quella di uno studente a tempo pieno (le triennali non in 3 ma in 6 anni, le magistrali non in 2 ma in 4 anni circa). La durata legale del corso di studi invece rimane invariata, ovvero lo studente anche se si laurea in 6 anni, non risulterà fuori corso, ma sempre in corso (ovviamente dopo il sesto anno anche lo studente part-time risulta fuori corso).
Ogni anno lo studente part-time può conseguire tra i 25 o i 36 crediti formativi, a seconda della facoltà, e se nel corso dell’anno supera il tetto di CFU concordati passerà automaticamente ad essere considerato uno studente full-time.
Tale figura è stata prevista nell’Università del Salento dal 2011 per permettere agli studenti che non possono dedicare tutto il tempo allo studio, perché ad esempio lavoratori, di non uscire fuori corso, evitando così di pagare i contributi aggiuntivi previsti dal sistema di tassazione.
Il problema sorgeva nel momento in cui uno studente decideva di avvalersi di questa possibilità in un anno accademico diverso dal primo. Questione risolta visto che il Senato Accademico, nella commissione suddetta, ha esteso questa possibilità agli studenti degli anni successivi. Ma un neo resta: questa scelta è ancora interdetta agli studenti fuori corso. Link Lecce, parzialmente soddisfatta per il risultato ottenuto, non si dichiara sorpresa del blocco posto agli studenti in ritardo “nei confronti dei quali”, sostiene l’associazione, “ormai da anni si sta consumando un vero e proprio accanimento, costringendoli a pagare tasse più salate, perché avvertiti come un peso per l’Università nella distribuzione del Fondo per il finanziamento ordinario”. “Non si tiene conto” continuano dall’Associazione Link, “di come spesso a portare fuori corso lo studente siano proprio problemi strutturali degli ordinamenti, come difetti organici della stessa didattica o particolari condizioni economiche che portano gli studenti a lavorare per pagarsi gli studi”.
Non avendo ottenuto pienamente il risultato sperato, l’associazione studentesca continuerà a lavorare per far sì che il Senato Accademico estenda a tutti la possibilità di diventare studente part time sin dal prossimo 12 maggio, data in cui si discuterà e approverà il nuovo regolamento.
Nel frattempo, coloro che sono ancora “in regola” col calendario accademico ma necessitano di tempi allargati perchè lavoratori o per altri motivi, possono accogliere di buon grado la notizia e proseguire gli studi con maggior tranquillità, sentendosi, almeno loro, tutelati.
Lorenzo Zito
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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