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Toma, Andreano e Izzo i candidati a sindaco di Maglie

Corsa a tre per il dopo Fitto. Forza Italia ufficializza la candidatura di Ernesto Toma a capo della coalizione di centrodestra: sabato 4 aprile la presentazione della lista SìAmo Maglie ; il Pd annuncia la lista civica Maglie Viva e candida Mario Andreano. I 5 stelle in corsa con Antonio Izzo

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Dopo una serie di incontri con associazioni e partiti “per individuare il percorso migliore in vista delle prossime elezioni amministrative”, il direttivo di Forza Italia ha indicato in Ernesto Toma il suo candidato sindaco per la prossime elezioni comunali.


Ernesto Toma candidato della lista "SìAmo Maglie", sostenuta dal centrodestra

Ernesto Toma candidato della lista “SìAmo Maglie”, sostenuta dal centrodestra


Sin dall’inizio”, dicono da Forza Italia, “l’approccio è stato quello di operare con il massimo coinvolgimento all’interno del partito, al fine di far emergere spontaneamente la proposta migliore da condividere poi con gli eventuali alleati che insieme a noi vorranno affrontare la campagna elettorale. Il percorso è culminato nell’incontro del direttivo di Forza Italia Maglie di marzo, durante il quale Ernesto Toma è stato indicato candidato sindaco; alla base della scelta ci sono la professionalità e il profilo di esperienza politica maturata negli anni dal candidato”.


Ernesto Toma è dottore Commercialista e Revisori dei Conti impegnato in politica dal 1995. Da assessore con delega al bilancio e programmazione del Comune di Maglie, ad assessore con delega al personale e presidente del Consiglio Comunale sino al 2005; dal 1999 nella Provincia di Lecce, ricoprendo dapprima la carica di consigliere provinciale e poi, dal 2009 al 2014, la carica di assessore provinciale con delega alla Formazione Professionale e Politiche del lavoro.


Un profilo professionale e politico di tale portata”, dicono gli azzurri magliesi, “è stato ritenuto la scelta migliore per la candidatura a Sindaco di Maglie, in un contesto temporale che vede un nuovo sistema elettorale, difficoltà per gli enti locali tra armonizzazione contabili, revisione della spesa e minori trasferimenti (…).  Ernesto Toma come garanzia di continuità e di buona amministrazione”.


Non sono mancate le polemiche interne in Forza Italia dopo l’ufficializzazione di Toma, tanto che il coordinamento cittadino si è sentito in dovere di emettere una nota: “Apprendiamo di una certa perplessità da parte del coordinatore provinciale per la scelta di Forza Italia a Maglie, forse il coordinatore fresco di nomina, fino a qualche giorno fa completamente estraneo alla vita del nostro partito (…), non  conoscendo quanto in questi mesi fatto dal nostro partito è stato portato a rilasciare dichiarazioni  che ci sembrano inopportune. Non è assolutamente nostra intenzione non rispettare quanto previsto dallo statuto, che conosciamo molto bene visto che siamo in Forza Italia da sempre! Forza Italia a Maglie da ottobre è impegnata in una attività che ha visto coinvolto non solo il  nostro partito ma tutti i cittadini le associazioni e movimenti politici presenti nella nostra città e che si  riconoscono nel centrodestra insieme ai quali affronteremo la campagna elettorale.  In questi mesi siamo stati impegnati affinché all’interno del partito vi fosse il massimo coinvolgimento, al fine di far emergere spontaneamente la proposta migliore, proposta poi che abbiamo  sottoposto ai nostri alleati, perché siamo convinti che non si vince da soli ma in gruppo. La scelta del candidato sindaco è frutto di un percorso condiviso al termine del quale il nostro partito le associazioni e i partiti hanno ritenuto che la scelta di Ernesto Toma sia quella più giusta. Per favorire la partecipazione”, aggiungono, “la nostra sarà una lista civica, espressione di tutte le forze politiche e associazioni che si riconoscono nel candidato sindaco e nel programma elettorale. Il candidato non sarà il candidato di questo o quel partito ma di una coalizione formata da associazioni e partiti che si riconoscono nel centrodestra, rappresentati con pari dignità all’interno di una lista civica il cui nome e simbolo non saranno riconducibili ad una sola di esse. Riteniamo”, concludono da Forza Italia Maglie, “sia la scelta più corretta per far si che il centrodestra a Maglie possa vincere anche questa volta”.


SìAmo Maglie


Intanto, sabato 4 aprile, alle ore 11, in Via Roma n. 51 a Maglie (di fronte alla Chiesa Matrice), si terrà l’inaugurazione del Comitato Elettorale di “SìAmo Maglie”, lista civica a sostegno del candidato sindaco Ernesto Toma.


Un onore per me essere stato scelto da direttivi cittadini come candidato sindaco della nostra città. Un network che si muove verso lo sviluppo di Maglie: questo il progetto alla base di SìAmo Maglie”, afferma Toma.


La scelta del nome SìAmo Maglie”, prosegue, “ha voluto rappresentare una dichiarazione d’amore per la nostra città e al contempo l’identità magliese, nonché la mission condivisa di guardare a Maglie come una realtà per cui lavorare insieme.

SìAmo Maglie perché questa lista non vuole rappresentare questo o quel partito, ma un insieme di forze il cui unico collante è da sempre il rispetto e l’amore verso Maglie, con l’unico obbiettivo di continuare a vedere la nostra Città ben amministrata”.


E ancora Toma dice: “Puntiamo su una campagna elettorale inclusiva, che sia un punto di partenza con basi solide, che prosegua nel suo intento soprattutto dopo il termine della competizione elettorale”, conclude, “il nostro Comitato sarà la casa prima di tutto di tante persone, tante individualità, che lavoreranno sulla base di idee per il presente e il futuro”.


#Maglieviva


Mario Andreano, candidato della lista Maglie Viva, sostenuta dal centrosinistra

Mario Andreano, candidato della lista Maglie Viva, sostenuta dal centrosinistra


Il Partito Democratico intanto ha ufficializzato la nascita di “Maglie Viva”, la lista civica che sosterrà Mario Andreano. Proprio da “Maglie Viva” hanno fatto sapere che “la scelta unanime di Mario Andreano ha permesso di aggregare rappresentanze politiche, associazioni e società civile, unite nella condivisione di un progetto politico, finalizzato alla realizzazione di un governo della città, trasparente, condiviso e innovativo. Donne e uomini della lista “#maglieviva – unione è cambiamento” hanno come obiettivo quello di restituire alla nostra città quel ruolo di protagonista nell’ambito civile, culturale ed economico, svilito negli ultimi anni di scarsa progettualità e di scelte miopi. L’attenzione ai giovani, il rilancio delle attività produttive, il sostegno agli anziani e alle fasce più deboli, una tassazione oculata, il miglioramento della qualità di vita urbana, la salvaguardia del territorio”, concludono, “sono i punti di forza di “#maglieviva – unione è cambiamento”.


Anche nel centrosinistra c’è sentore di un certo malumore ed in particolare arriva dall’associazione politico-culturale “Biblioteca di Sarajevo” che, già nello scorso dicembre, aveva ufficializzato la propria disponibilità ed il pieno impegno politico per le prossime amministrative presentando la sua proposta programmatica per la Città di Maglie e l’indicazione del candidato sindaco Giancarlo Costa Cesari. “Un progetto politico”, sottolineano dall’Associazione, “aperto al contributo e alla condivisione di tutti i cittadini, dei partiti politici, movimenti e associazioni che, in contrapposizione con l’attuale Governo cittadino, vogliono un rinnovamento radicale della politica e della classe dirigente magliese. Dopo sessanta giorni dall’ufficializzazione”, attaccano, “rileviamo che alla nostra volontà di profonda innovazione e di ampia condivisione, i partiti hanno contrapposto antiche logiche di conservazione e arroccamento, prima ignorando per lungo tempo la nostra candidatura ed evitando poi qualsiasi confronto nel merito della proposta e dei singoli contenuti. Il percorso intrapreso dai Partiti è stato diametralmente opposto a quello di “Biblioteca di Sarajevo”: hanno concentrato per mesi tutti i loro sforzi nell’individuazione di un candidato sindaco che fosse espressione delle loro segreterie, avulso da qualsiasi possibile condivisione con movimenti ed associazioni e privo di radicamento con la comunità cittadina. Nell’unico incontro che abbiamo avuto con il loro candidato”, aggiungono, “il necessario dibattito nel merito delle singole offerte politiche e sulle candidature è stato ancora una volta evitato. Noi avremmo voluto riflettere insieme sull’idea di bellezza, di una nuova amministrazione comunale che avrebbe messo al centro della sua azione la difesa e la valorizzazione dei beni comuni. Avremmo invitato i partiti politici a riflettere sulla bellezza della legalità e delle azioni di massima trasparenza nella gestione della cosa pubblica, portando nel palazzo quei valori che da sempre abbiamo condiviso dando vita al Presidio di Libera. Avremmo dibattuto sulla bellezza del recupero urbanistico, sociale e culturale di una città che subisce da decenni scelte miranti solo agli interessi familiari quando non personali. Tutto questo non è stato possibile! L’Associazione “Biblioteca di Sarajevo” prende atto dell’assenza totale delle condizioni minime per l’attuazione di questo progetto politico, ritirando da subito la propria proposta programmatica e la candidatura di Giancarlo Costa Cesari”.


Antonio Izzo, medico psichiatra, candidato dei 5 stelle

Antonio Izzo, medico psichiatra, candidato dei 5 stelle


Anche gli attivisti del Movimento 5 Stelle presenteranno una loro lista che sosterrà la candidatura di Antonio Izzo, medico presso  la Asl leccese.


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Masci: Lu Titoru, anche quest’anno, si soffoca con una polpetta

Anche Gallipoli, Casarano, Racale e Ugento si preparano a far festa…

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GALLIPOLI

È una delle feste più attese dell’anno in tutto il Salento: il Carnevale di Gallipoli, uno degli eventi più suggestivi, capace di unire tradizione, divertimento e cultura popolare.

I giorni stabiliti per le sfilate di quest’anno sono domenica 23 febbraio e domenica 2 marzo, quando lungo Corso Roma sfileranno i caratteristici carri allegorici in cartapesta, tra i quali alcuni rappresentano scene tipiche della cultura e della storia della città, e gruppi mascherati, attirando visitatori da tutta la Puglia.

Il gran finale si terrà martedì 4 marzo nel centro storico, con la rappresentazione della celebre maschera di Lu Titoru, simbolo del carnevale gallipolino.

La leggenda narra che Teodoro fosse un giovane militare gallipolino, che, al ritorno dalla leva, chiese alla madre un piatto di polpette, il suo cibo preferito, prima di entrare nel digiuno quaresimale.

Ma nella fretta di mangiarle, Teodoro si soffocò con una polpetta.

Nel corteo mascherato, viene rappresentato il giovane morto, la madre e un gruppo di “comari”, chiamate chiangimorti, che piangono.

La madre di Teodoro, la Caremma, è la figura che rappresenta la Quaresima e accompagna il giovane in questa macabra ma anche folkloristica tradizione.

La maschera di Lu Titoru ha un viso bicolore, giallo e rosso, proprio come la bandiera della città di Gallipoli, che è il simbolo della festa.

RACALE

Tutto pronto per il Carnevale Racalino 2025.

Sabato 1° marzo maschere, gruppi e carri sfileranno con le loro allegria e simpatia.

Partenza sfilata alle 15 da viale dello Stadio e arrivo stimato per le 16,30 in piazza Beltrano Giardini del Sole.

Qui si accenderà la festa: dalle 17 esibizione dei carri allegorici, gruppi mascherati e maschere singole. Intrattenimento con Andrea Scorrano Dj.

Verranno consegnati i premi: al carro più originale; alla maschera effetto wow; al carro più stravagante; il premio speciale Fidas Racale.

Le iscrizioni sono aperte fino a lunedì 24 febbraio, presso il comune di Racale: tutte le mattine, presso l’ufficio InfoPoint; possibile iscriversi anche il martedì e il venerdì pomeriggio, dalle 17 alle 19, presso la sede FIDAS in via Vespucci n. 3.

Per informazioni, contattare il numero 0833 902324.

CASARANO

Il Carnevale Casaranese quest’anno si consumerà il 1° marzo.

In fase di organizzazione la Pro Loco ha tenuto conto della eventuale difficoltà ad attraversare la città e raggiungere molte piazze del centro, causa cantieri aperti e lavori in corso.

Così ha optato per un maxi-raduno in piazza Indipendenza che culminerà con il live show Kawabonga.

Quindi, sabato 1° marzo tutti in piazza: giovani e meno giovani, di Casarano e dei paesi vicini, si ritroveranno dalle 17 per una grande festa in maschera.

Dalle 19,30 il clou della festa con lo spettacolo esplosivo e travolgente di Kawabonga (ingresso gratuito) con musica e sorprese.

UGENTO

Sono due gli appuntamenti da segnare in rosso sul calendario per il Carnevale Ugentino.

Il primo domenica 2 marzo, presso l’Associazione culturale “Mare Blu” in viale don Tonino Bello, si svolgerà il “Ballo in maschera” (quinta edizione). A partire dalle 15,30 balli di gruppo, baby dance, tiro alla fune, corsa con i sacchi e tante altre attività per il divertimento di bambini, ragazzi e famiglie.

È prevista anche la premiazione della maschera più bella. La sfilata, organizzata dalla ProLoco Ugento e Marine, è in programma lunedì 3 marzo: “Il Carnevale arriva ad Ugento!” alle ore 16.

Il corteo chiassoso e colorato attraverserà Ugento partendo da Largo Pretura (via F.lli Mille), fino ad arrivare in piazza San Vincenzo dove fare festa tra musica e divertimento.

Una giuria decreterà il gruppo e la maschera più belli.

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Come fare acquisti su eBay risparmiando e proteggendosi

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Acquisti Sicuri

Acquistare online è un’abitudine consolidata per chi desidera un’ampia scelta di prodotti a prezzi competitivi e eBay si presenta da molti anni ormai come uno dei mercati virtuali più completi in circolazione.

Il portale rende possibile accedere a un catalogo enorme di articoli, sia nuovi che usati, spesso introvabili altrove. È sufficiente avviare una ricerca mirata o partecipare alle aste online per trovare buone occasioni, ma non tutti sanno come ottimizzare il proprio budget ed evitare potenziali raggiri. La capacità di distinguere le vere promozioni dalle inserzioni sospette aiuta a evitare acquisti avventati. Ma vediamo insieme alcuni consigli utili sull’argomento.

Strategie e consigli

Per risparmiare su eBay è possibile usare piattaforme dedicate che raccolgono e offrono codici sconto e coupon. Questi siti aggregano le migliori offerte disponibili, permettendo agli utenti di accedere a sconti esclusivi e promozioni temporanee, e funzionano semplicemente cercando e selezionando il codice desiderato, che può essere applicato al momento del pagamento su eBay.

Inoltre, fungendo da veri e propri comparatori di prezzi, aiutano a risparmiare proponendo le migliori offerte ai clienti interessati su una vasta gamma di prodotti, venduti da portali differenti, autorevoli e affidabili.

Utilizzare un codice sconto eBay attraverso queste piattaforme è un modo semplice per ottenere ulteriori riduzioni sui prezzi già competitivi offerti dal sito.

Come funziona il sito e come risparmiare

I potenziali acquirenti possono anche affidarsi alle varie soluzioni che la piattaforma eBay mette a disposizione. Prima di tutto, vale la pena familiarizzare con le opzioni di acquisto disponibili:

  • Compralo Subito, che fissa un costo immediato;
  • Asta online, con cui è possibile fare offerte per provare a ottenere lo stesso oggetto a un prezzo inferiore.

Un sistema efficace per risparmiare è controllare le sezioni “Imperdibili” e “Offerte della settimana”. Queste aree raggruppano prodotti nuovi e talvolta ricondizionati con spedizioni gratuite e costi ribassati.

Trovare un articolo a un prezzo concorrenziale non è però sufficiente: ridurre le spese di spedizione risulta altrettanto importante, soprattutto se si effettua più di un acquisto dal medesimo venditore. In questo caso, la spedizione combinata permette di ricevere diversi oggetti in un unico pacco, abbattendo i costi aggiuntivi.

Se invece si intende puntare sulle aste online si possono sfruttare alcuni piccoli accorgimenti, come:

  1. Osservare l’andamento dell’offerta;
  2. Attendere la fase finale dell’asta prima di inserire il rilancio;
  3. Impostare un limite massimo per non superare il proprio budget.

In aggiunta a tutto questo, è bene ricordare la funzionalità “Oggetti che osservi”, che risulta molto utile per monitorare le fluttuazioni di prezzo nel tempo. Se il valore dell’articolo desiderato cala inaspettatamente o il venditore propone un ribasso, giungerà una notifica che permetterà di approfittare dell’occasione.

È vero che è possibile effettuare acquisti su eBay anche come utente ospite, ma la registrazione all’interno della piattaforma permette di avere ulteriori vantaggi di risparmio, come la possibilità di partecipare e fare offerte in aste online, inviare proposte d’acquisto o contattare più semplicemente i venditori.

Come tutelarsi dalle frodi durante l’acquisto

Tra i rischi più comuni per chi acquista su eBay figurano gli annunci ingannevoli o i pacchi mai consegnati.

Il feedback dei venditori rappresenta un’ottima bussola per evitare questi pericoli: valutare il numero di recensioni presenti e i commenti degli acquirenti aiuta a riconoscere i profili più affidabili. In caso di valutazioni negative, infatti, conviene sempre verificare la natura dei reclami, che potrebbero riguardare tempi di spedizione elevati o articoli non conformi.

Un segnale d’allarme emerge quando il venditore chiede di completare la transazione al di fuori di eBay, per esempio via e-mail o con metodi di pagamento non consentiti dalle regole ufficiali.

Concludere un acquisto esternamente significa rinunciare alle tutele e alle garanzie di rimborso previste dalla piattaforma, esponendosi a potenziali truffe. Per lo stesso motivo, bisogna evitare di condividere dati sensibili con contatti sconosciuti, restando sempre nei canali ufficiali del sito.

Un’ulteriore forma di inganno consiste nel fornire un codice di tracciamento falso o incompleto, lasciando l’acquirente senza possibilità di monitorare la spedizione. Se non si riceve l’oggetto entro i tempi previsti, si consiglia di consultare la pagina dell’ordine e inviare un messaggio al venditore.

Se non si ottiene una risposta soddisfacente, eBay offre un sistema di protezione che prevede la richiesta di assistenza per ordini non ricevuti. Analogamente, è disponibile una procedura per effettuare il reso o chiedere il rimborso nel caso in cui l’articolo arrivi danneggiato o non corrisponda alla descrizione.

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Una volta i salentini emigravano, ma poi tornavano

Andata e ritorno. Come tanti Ulisse che dopo numerose peripezie tornavano alla loro Itaca. Per costruire, edificare, migliorare sé stessi e il paese, per una vita migliore per tutti

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di Hervé Cavallera

Un problema che riguarda il nostro presente è una massiccia immigrazione che in questi ultimi anni ha inciso non poco sulla vita delle nostre città ed è un fenomeno che ci ha colti quasi inaspettatamente perché in fondo, specialmente nel Meridione, ci si sentiva una terra di emigranti e non di “accoglienti”.

Sotto tale aspetto gli studiosi sono d’accordo a dividere la vicenda della emigrazione italiana, dall’Unità (1861) ad oggi, in tre periodi: la grande emigrazione che arriva sino all’avvento del fascismo; l’emigrazione europea che va dai primi anni ’50 alla fine degli anni ’70; la nuova emigrazione che inizia col secolo corrente.

LA GRANDE EMIGRAZIONE

La prima emigrazione, causata dalle condizioni miserevoli in cui viveva buona parte della nazione, peraltro analfabeta, riguardò uno spostamento dei nostri verso altri continenti come l’Africa del nord, ma soprattutto l’America settentrionale e meridionale.

Il fascismo rallentò in parte il processo di emigrazione anche per le numerose opere pubbliche del periodo che furono peraltro utili per impegnare una notevole quantità di manodopera.

Con il dopoguerra, ci fu una consistente emigrazione verso Paesi europei come Germania, Svizzera, Belgio, Francia. L’emigrazione del presente – certamente minoritaria come numero complessivo – riguarda per lo più giovani laureati che cercano una maggiore fortuna all’estero.

Si tratta di una storia complessa che meriterebbe una lunga trattazione, ma chi ha potuto osservare la seconda fase, quella appunto dell’emigrazione in Europa, non può che far venire alla mente particolari annotazioni.

Se l’emigrazione verso le Americhe, infatti, rappresentò per gli italiani del tempo un distacco definitivo, tanto che oggi molti noti personaggi statunitensi si trovano a “scoprire” antenati nella nostra Penisola, l’emigrazione europea, pur scaturita dalle difficoltà economiche derivate dalla guerra, ebbe da subito la caratteristica di uno spostamento relativamente temporaneo.

Innanzitutto ci si spostava in un continente di cui ci si sentiva di far parte e non vi era l’oceano a rendere ben difficile il ritorno, anche temporaneo, per rivedere e salutare familiari e amici; era inoltre una partenza vissuta non con lo spirito d’avventura, sia pure sofferta, come accadeva alla fine dell’Ottocento o ai primi del Novecento, ma con la certezza di un inserimento nel mondo del lavoro che avrebbe consentito quanto meno una tranquillità economica e quindi una serenità familiare.

NEL DOPOGUERRA

Stati come la Svizzera e la Germania, in effetti, erano disposti ad accogliere nostri conterranei in funzione del loro bisogno esistente di manodopera. Quindi l’inserimento nel mondo del lavoro era garantito.

D’altra parte erano gli anni del boom economico e vi fu una forte emigrazione da quella parte della Penisola prevalentemente agricola (il Mezzogiorno appunto) non solo all’estero, ma anche verso le città italiane più industrializzate.

Basti ricordare il cosiddetto “triangolo industriale”, ossia l’area compresa tra Torino (sede della Fiat), Milano (con tutto il suo sviluppo immobiliare, industriale e commerciale) e Genova (il grande porto commerciale).

In tale dinamica, apparve subito chiaro che i rapporti con i paesi di origine erano mantenuti. Non solo: la stabilità economica acquisita all’estero (ma anche in alta Italia) consentiva di poter mettere da parte del denaro in modo da aiutare i familiari che erano rimasti nel paese natio o da utilizzare per loro lecito profitto in vista di un ritorno.

Chi ormai non è più giovane ricorda molto bene tanti emigrati che, come laboriose formiche, raccoglievano denaro che poi investivano nella propria terra per costruirsi una casa ove risiedere una volta tornati dall’estero o dall’Italia del nord.

Il paese di origine rimaneva un po’ come il luogo della nostalgia di una giovinezza lontana e degli affetti troncati, un luogo dove trascorrere gli anni una volta pensionati.

E si può constatare l’ampliamento dei nostri paesi con la nascita di nuovi quartieri, anche se con una urbanistica non sempre soddisfacente in quanto ognuno ha edificato su ciò che aveva e le amministrazioni comunali non hanno sempre adeguatamente considerato lo sviluppo della viabilità in funzione della crescita dei mezzi di comunicazione.

Sotto tale profilo, spesso è mancata una visione d’insieme dell’espansione delle varie cittadine, ma questa è un’altra storia e non riguarda gli emigranti, bensì gli amministratori.

Quello che va ricordato è invece il forte attaccamento alla terra natale, sì da ritornarci non solo periodicamente, a Natale, a Pasqua e durante le ferie estive, ma al termine del proprio percorso lavorativo. E c’era in quei volti un senso di soddisfazione.

IL RICHIAMO DELLA PROPRIA TERRA

Erano partiti poveri e molte volte senza casa ed ora tornavano in una casa di loro proprietà; avevano del denaro e una pensione dignitosa.

spesso utilizzavano, per darsi delle arie umanamente comprensibili, un tedesco o un francese approssimativi per far vedere a coloro che non avevano mai viaggiato che essi, invece, conoscevano il mondo e le lingue.

Ma quello che soprattutto può oggi sorprendere è che tornavano a voler essere quello che sentivano di essere: dei cittadini salentini, che dovevano risiedere nel proprio paese di nascita.

In questo si rivelava un attaccamento alla propria origine che può essere spiegato particolarmente dalla natura degli affetti.

Altrove avevano avuto quella fortuna economica che il paese natale non aveva loro consentito, ma essi percepivano che la loro origine e il senso della loro esistenza erano proprio in quel contesto da dove erano dovuti espatriare e a cui non potevano sottrarsi: erano come tanti Ulisse che dopo numerose peripezie tornavano alla loro Itaca.

E tornavano per costruire, per edificare, per migliorare sé stessi e il paese: per una vita migliore per tutti. E si mandavano i figli a scuola, per far loro conseguire un diploma o una laurea.

Con il ritorno degli emigrati i paesi crescevano e in vario modo si arricchivano, e le generazioni si ritrovavano e si intesseva e si rafforzava una comunità.

Ed è una lezione che oggi, in un tempo in cui spesso si cede al proprio individualismo, non bisogna in alcun modo dimenticare, bensì sottolineare se non si vuole svanire nel dimenticatoio di una realtà senza storia e senza affetti.

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