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Attualità

Matino: che musica maestro

Centro Sviluppo Talento: è uno dei maggiori centri di formazione in Italia, unico in Puglia, raccoglie ragazzi e famiglie che percorrono settimanalmente centinaia di chilometri pur di seguirne le lezioni

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“Nessun bambino è privo di talento… tutto dipende dalle opportunità che gli verranno date per crescere”. È questa la frase cardine pronunciata da Shinici Suzuki e su cui si fonda il metodo di insegnamento che prende il suo nome. Vissuto ai tempi della Montessori, in un periodo storico in cui si facevano strada le nuove idee di educazione dei bambini, questo gentleman giapponese, venuto in Europa per studiare violino, ebbe un’intuizione fantastica: i bambini, così come sono in grado di imparare, anche se piccolissimi, la loro lingua madre, così sono in grado di apprendere, se adeguatamente stimolati, il linguaggio musicale.


metodo suzukiA questa intuizione ovviamente seguirono studi ed una conseguente formalizzazione di un metodo di insegnamento che, nonostante il passare degli anni, conserva ancora intatto il suo carattere rivoluzionario. Nel mondo di oggi questo metodo è organizzato in un’associazione denominata AAS che prende il nome di ESA a livello europeo, per divenire Istituto Suzuki Italia nel nostro Paese. Ne parliamo qui oggi perché uno dei maggiori centri di formazione in Italia, unico in Puglia e fra quelli maggiormente encomiati, ha sede proprio a Matino: raccoglie ragazzi e famiglie che percorrono settimanalmente centinaia di chilometri pur di seguirne le lezioni.  Il fatto di aver espressamente menzionato le famiglie poi, non è stata una casualità ma la caratteristica fondamentale di questo che, più che un semplice metodo di insegnamento, è un vero e proprio stile di vita. Al centro del metodo c’è la famiglia; la lezione settimanale richiede infatti la presenza attiva dei genitori che hanno poi il compito di proseguire a casa la pratica quotidiana, ovviamente continuando a giocare perché è proprio il gioco e l’imparare divertendosi che caratterizza questo sistema.


Dal Maestro Maurizio Mangia, direttore dello Junior Talent Orchestra, nonché del Centro Sviluppo Talento di Matino, apprendiamo che si diventa insegnanti del metodo Suzuki solo dopo aver effettuato ben cinque anni di formazione specifica dopo il già lungo e complesso iter classico di studio, ma soprattutto a lui chiediamo cosa vuol dire essere una “famiglia Suzuki”: “Vuol dire essere una famiglia sensibile, che è in grado di creare un ambiente musicale attorno al bambino e lo fa il più presto possibile, ad esempio già all’età di tre anni; un’età nella quale è possibile (e consigliabile) iniziare il percorso per lo sviluppo del talento. La famiglia quindi”, prosegue il Maestro Mangia, “non parcheggia il proprio figliolo per la durata della lezione ma partecipa con lui, lavorando insieme sulla personalità e non solo sullo strumento”. Ma che bambini sono quindi i “bambini Suzuki”?: “Sono bambini che sin da giovanissimi sviluppano una spiccata fiducia in se stessi ed un autocontrollo che poi servirà loro nel prosieguo della propria vita, prescindendo anche dal fatto che la musica possa o meno essere un elemento centrale”, ci dice Giuliana Gnoni, insegnante di pre-strumentale e flauto traverso, nonché moglie del Maestro Mangia, “un bambino Suzuki ha una caratteristica che lo contraddistingue: lui non pronuncerà ma la frase: “non lo so fare” perché non rientra nel suo modo di pensare; lui di sicuro direbbe: “devo ancora imparare a farlo”.

Anche quest’anno il Centro Sviluppo Talento ha ampliato il suo medagliere fatto di primi premi e piazzamenti fra i primissimi posti nelle competizioni musicali nazionali ed anche quest’anno riapre le sue porte per accogliere piccoli artisti e le loro famiglie. In un mondo in cui i rapporti personali vanno inesorabilmente perdendosi, è bello scoprire che, a due passi da casa, ci sono invece famiglie che, tra loro sconosciute, tramite la musica comincino a stringersi la mano timidamente ma che, con il passare del tempo, si stringono sempre più fino a diventare un’unica, grande ed affiatata famiglia.


Antonio Memmi


Attualità

Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò

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Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.

Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.

Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.

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Attualità

Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”

Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”

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L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.

Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.

La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.

Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.

I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.

I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.

Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.

Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.

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Approfondimenti

Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano

il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.

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“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.

E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.

È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.

E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.

“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo,  “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.

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