Miggiano
A Miggiano Expo Saldi 2010
Nei padiglioni fieristici di Miggiano, da giovedì 7 (inaugurazione alle 16,30) a domenica 10 gennaio, “Expo Saldi…non solo moda”, con la partecipazione di circa 50 aziende, le quali esporranno articoli di abbigliamento, pelletteria e calzature, intima, biancheria per la casa, bigiotteria e cosmesi, piccoli complementi d’arredo, oggettistica artigianale ed etnica. Gli amministratori comunali, confortati dal positivo riscontro ottenuto negli scorsi anni, ripropongono questo appuntamento invernale, mentre non si è ancora spenta l’eco del successo dell’evento fieristico autunnale di Expo 2000 “Industria Artigianato Agricoltura del Salento”.
L’affluenza di potenziali acquirenti si prevede ancora più significativa, in quanto si intende far confluire nel quartiere fieristico di Miggiano un buon numero d’attività commerciali nel periodo dei saldi, in modo da offrire al consumatore un’enorme vetrina, concentrando in un un’unica struttura, una grande quantità di prodotti. Non mancheranno le attese attività collaterali, con musiche e danze salentine, accompagnate da degustazioni di prodotti tipici e buon vino del Salento, in collaborazione con la Protezione Civile Auxilium di Miggiano e Specchia e con l’Azione Cattolica di Miggiano.
Venerdì 8 stand aperti dalle 16 alle 21,30 e sarà possibile assistere al concerto del gruppo musicale “Elisir” e degustare gratuitamente le bruschette con pomodorini, spezie e olio nuovo rigorosamente nostrano. Sabato 9 stand aperti dalle 9,30 alle 12 e dalle 16 alle 22. In serata il concerto dei gruppi musicali “Indiano Salentino” e “Artetnica” e assaggi di pittule. Domenica 10 i visitatori avranno accesso all’evento fieristico dalle 9,30 alle 12 e dalle 15 alle 22: la serata sarà caratterizzata anche dal concerto dei “Briganti di Terra d’Otranto” e dalla degustazione di panini con würstel in salsa. Inoltre, per la gioia dei più piccoli, in tutte e quattro le serate spazio d’intrattenimento con un gran baby park gratuito con giostre gonfiabili.
Cronaca
Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano
Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi
Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.
Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.
Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.
A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.
Non gravi le conseguenze patite.
I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.
Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.
Attualità
Nonna Rosa spegne 100 candeline
Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia
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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.
In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.
«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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