Miggiano
Prociv Miggiano: dall’Expo all’Abruzzo
Anche quest’anno è calato il sipario su “Expo 2000 Industria Artigianato Agricoltura del Salento” con un indiscusso successo. L’Associazione di volontariato “Auxilium-Protezione Civile” di Miggiano-Specchia non ha voluto far mancare apporto e sostegno alla manifestazione; contributo che si è tradotto non solamente in una collaborazione fattiva all’organizzazione dell’evento, ma anche, e questo è certamente l’aspetto più nobilitante, in un’azione di solidarietà.
Con una deliberazione della Giunta Comunale di Miggiano, infatti, è stata affidata all’Associazione Auxilium la gestione dei parcheggi e degli spazi associativi: il tutto unicamente finalizzato a raccogliere dei fondi pro-Abruzzo, in particolare per il Comune di Gagliano Aterno (Aq). Nei mesi scorsi, e non solamente subito dopo il tragico evento sismico, l’Associazione è subito accorsa nelle terre martoriate dal terremoto per portare la propria solidarietà e le proprie braccia, con l’unico intento di alleviare le sofferenze delle popolazioni tremendamente colpite. Gli associati non hanno mancato di mettersi a disposizione per ogni utile intervento, ricevendo pubblicamente gli elogi e gli apprezzamenti dello stesso Sindaco del Comune presso cui hanno prestato la loro preziosa opera.
E poiché quest’azione di solidarietà non poteva fermarsi alle immediatezze del terremoto, la disponibilità dell’Associazione Auxilium è durata nel tempo. In occasione di Expo 2000, pertanto, si è voluto ulteriormente rafforzare questo legame di solidarietà con lo sforzo di risollevare le condizioni di tanta gente, che a causa di quel tremendo terremoto ha davvero perso tutto. Dai quattro giorni di Fiera, e grazie alla gestione del servizio summenzionato, nelle casse dell’Associazione sono rimasti complessivamente 1.500,00 euro, che il presidente della medesima, Mino Carbone, consegnerà direttamente al sindaco di Gagliano Aterno, Agostino Petriglia.
Quest’ultimo, peraltro, coglie l’occasione per ringraziare personalmente il sindaco di Miggiano, Giovanni Damiano, e l’intera Amministrazione Comunale per la disponibilità mostrata e per la solerzia con la quale ha saputo raccogliere la proposta formulata dall’Associazione Auxilium. Ringrazia inoltre tutti coloro che hanno voluto contribuire alla causa, sia gli espositori sia i visitatori, ed esprime il più sincero apprezzamento per la buona riuscita dell’iniziativa.
Cronaca
Mancata precedenza al semaforo: incidente a Miggiano
Due i mezzi coinvolti, entrambi rimossi con carro attrezzi: sul posto anche carabinieri e soccorsi
Violento incidente stradale questa mattina alle porte di Miggiano.
Due vetture si sono scontrate all’incrocio semaforico all’ingresso del paese lungo la provinciale 374 che conduce a Taurisano.
Per via di una mancata precedenza, sono entrati in collisione un Fiat Doblò vecchio modello ed una Volkswagen Tiguan.
A bordo del primo viaggiavano due uomini di Miggiano. Sul suv invece un uomo di Ruffano.
Non gravi le conseguenze patite.
I danni patiti dai mezzi e gli airbag, praticamente tutti apertisi, raccontano la portata dello scontro.
Sul posto soccorsi e forze dell’ordine, con l’intervento di due carro attrezzi, per la rimozione delle vetture, entrambe non più marcianti, e di una ditta specializzata nella pulizia e rimessa in sicurezza del manto stradale.
Attualità
Nonna Rosa spegne 100 candeline
Emozione e festa alla Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano per la centenaria tricasina Rosa Coluccia
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Una festa tra sorrisi, abbracci e commozione ha segnato ieri il 100° compleanno di Rosa Coluccia (nata il 7 novembre 1924), di Tricase, ospite della Residenza per anziani “Don Tonino Bello 3” di Miggiano.
In un’atmosfera calorosa, con palloncini, torta e decorazioni a festeggiare questo traguardo straordinario, Rosa ha vissuto il suo giorno speciale circondata dall’affetto dei familiari, degli altri ospiti e del personale della struttura.
«Abbiamo la fortuna di condividere la quotidianità con persone come lei, che ci insegnano il valore di ogni momento e l’importanza degli affetti», ha sottolineato il dott. Marcello Falco, responsabile sanitario della residenza, «Rosa è la seconda centenaria che festeggiamo qui alla “Don Tonino Bello 3”, e celebrare insieme a lei questo traguardo ci riempie di gioia. È una conferma dell’impegno della struttura nell’offrire non solo assistenza, ma anche un ambiente in cui ogni ospite possa sentirsi accolto e apprezzato».
Approfondimenti
Mesciu Pippi, custode dell’arte edilizia
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte
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In nostro approfondimento sulla tradizione del costruire salentino si chiude con una figura storica dell’edilizia salentina.
I più attempati si ricorderanno certamente di Mesciu Pippi.
Al secolo Raimondo Giuseppe Marra, nato nel 1943 a Montesano Salentino, anche se all’anagrafe risulta Miggiano, di cui il suo paese, all’epoca, era ancora frazione. A 15 anni iniziò a lavorare in cantiere e, da allora, l’arte edile è diventata la sua vita.
Tanto da essere considerato un custode della lavorazione tradizionale e un vero e proprio maestro delle volte a stella, a squadro e a botte.
La sua storia è riportata nel libro “Il cantiere edile come biografia e memoria”, scritto dall’architetto Venanzio Marra, figlio di Raimondo Giuseppe.
Mesciu Pippi cita il suo maestro: «È stato Donato De Matteis, un abile costruttore di Montesano. Poi ho avuto tanti altri maestri, tra cui Ippazio Morciano, mesciu Pati, di Tiggiano. Dopo aver lavorato con lui, nel 1973, ho dato vita alla mia attività».
Nonostante sul finire degli anni 70 stesse cambiando il modo di costruire passando dalle strutture interamente in muratura, con copertura a volta, ai sistemi in cemento armato, con le strutture puntiformi e i solai, Mesciu Pippi è rimasto legato alla tradizione: «Il passaggio dalle costruzioni tradizionali a quelle moderne non è stato indolore. Il cantiere tradizionale veniva sostituito da un cantiere in cui l’esecuzione delle opere diveniva più veloce, aumentava la standardizzazione della componentistica edile. Ma spesso si perdeva parte della sapienza costruttiva e le maestranze diventavano sempre più dequalificate. Sin dal 1975, quando capitava di demolire una volta (per esempio a stella) per costruire una struttura moderna con i solai piani, pensavo che i nuovi edifici non sarebbero durati così a lungo. Insomma, si demolivano strutture fatte ad arte per sostituirle con altre che non davano la stessa garanzia».
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