Castrignano del Capo
In… Cammino per Leuca
L’antico pellegrinaggio sulla Via dei Pellegrini (XI edizione), con il gruppo eco escursionistico SpeleoTrekkingSalento di Lecce
Dopo la pionieristica 1997, il “Cammino per Leuca”, o Leucadense, della Via dei Pellegrini giunge alla XI edizione, portato avanti dalla tenace forza propulsiva di tutto il gruppo eco escursionistico SpeleoTrekkingSalento di Lecce.
L’antico pellegrinaggio dimenticato sta riprendendo, via, via, ad irradiare il proprio messaggio spirituale e religioso verso i quattro punti cardinali e la partecipazione di forestieri e stranieri dimostra un crescente interesse per il Salento nel raggiungimento della Basilica Giubilare di S. M. di Leuca, primo Santuario d’Europa e, forse, del mondo in quanto, secondo la tradizione, fu cristianizzato da S. Pietro, nel 43 d.C., con la conversione di circa 4000 locali, e dedicato alla Madonna dell’Annunciata.
I Comuni salentini, interessati dal percorso, sono 24. Ci si incontrerà tutti a Brindisi, dinnanzi alla mirabile chiesa dedicata alla Madonna del Casale, adiacente all’aeroporto. Dopo la visita ed il rito della benedizione del bordone, traghettato il porto, l’itinerario inizierà dalla Colonna Romana, che segna il terminale della via Appia; durante l’attraversamento del centro storico di Brindisi sarà riservata un’attenzione particolare alla Chiesa di S.Giovanni al Sepolcro, ove convenivano i Cavalieri Templari prima dell’imbarco per l’Oriente. L’idea progettuale del presidente dell’Associazione Riccardo Rella, il padre del trekking nel Salento, mira alla creazione di un grande “Asse viario del pellegrino” che porterà camminatori e pellegrini, provenienti da ogni dove, a percorrere, in gruppi o in solitaria, l’eccezionale, lunghissimo camminamento dall’inglese Canterbury sino a Roma, per la via Francigena, per poi raggiungere S. Michele Arcangelo garganico, lungo la Micaelica, quindi la Cattedrale di San Nicola di Myra a Bari e terminare, così, al cospetto della Vergine di Leuca de Finibus Terrae. Il Capo Japigio e S.M di Leuca, con l’intero Salento, si riappropriano così del primitivo ruolo di terminale naturale, geografico e spirituale delle Vie Francigene del Sud dal momento che da sempre pellegrini, militari e commercianti hanno raggiunto i porti pugliesi di Brindisi, Otranto e, in alcuni periodi, anche di Leuca, per imbarcarsi per l’Oriente e per la Terrasanta.
Come nel passato, dunque, i moderni pellegrini calcheranno nel Salento i relitti tronconi delle antiche vie romane, in particolare Appia e Traiana, purtroppo spesso obliterate dalla insensata antropizzazione, procedendo lontano dai flussi veicolari, talvolta, su sterrate o limitrofe alternative, invenendo dei preziosi momenti di riposo, conoscenza e spiritualità nelle cappelle, dedicate alla Madonna, che segnano il cammino verso la meta: Santa Maria di Leuca. Tantissime, e veramente splendide, infatti, le testimonianze religiose, dal sapore impareggiabile di antico, di riti e di suggestioni, quali S.M. a Cerrate, Madonna della Neve, Madonna degli Angeli, S.Stefano, Madonna di Coelimanna, S.Rocco, S.Maria del Belvedere, che verranno illustrate dal nostro direttore culturale, la prof.ssa Rita De Matteis, nelle sei giornate sino a Finis Terrae, per un totale di 140 km.
Particolarmente significativi, lungo il percorso, il complesso di Leuca Piccola di Morciano, costruito appositamente, nel 1685, per l’ospitalità del pellegrino e, ad un solo chilometro da Leuca, l’Erma Antica, un piedistallo sulle cui pareti sono riportate l’effigie di un angelo, che lega il cammino a S. Michele Arcangelo, ed una preghiera alla Vergine, ove nei secoli scorsi i pellegrini convenivano, deponevano una pietra quale peso dei peccati e proseguivano, coralmente, verso il Santuario. Abbattuta in seguito ad un incidente, l’Erma Antica è stata fatta restaurare proprio da Speleotrekking, con la collaborazione del Comune di Castrignano del Capo, riposizionata nel sito originale, e scelta quale simbolo del Cammino per Leuca, a testimonianza del ruolo di aggregazione affidato alla Madonna di Leuca, ritenuta “Colei che abbatte le frontiere” del pregiudizio e della diffidenza; ai suoi piedi sta riprendendo, con nostra enorme gioia, da parte di sconosciuti pellegrini, l’antico rito delle pietre.
Moltissimi novelli pellegrini, di ogni tipo, procedono, a piedi, in tutta Europa con estremo spirito di adattamento. Nel passato ricevevano ospitalità gratuita nei Conventi e, nell’autentico spirito del pellegrinaggio, ci stiamo attivando, anche, in tal senso.
Attualmente il Cammino itinerante dà la possibilità di accoglienza in B&B ed Alberghi , con transfer dei bagagli, per permettere in tal modo agli ospiti una serena esperienza di cammino.
SpeleoTrekking, che fa parte delle Rete Dei Cammini, parteciperà, nell’ultima tappa del 4 maggio, alla Sesta Giornata Nazionale Cammini Francigeni, che vedrà i pellegrini camminare contemporaneamente lungo le vie di pellegrinaggio europee. Dallo scorso anno, ci fregiamo anche del logo dell’Associazione Europea delle Vie Francigene.
Accompagnati, lungo l’itinerario, dal volume “La Via dei Pellegrini” del nostro prof. Ezio Sarcinella, testimonial delle prime quattro edizioni storiche del Cammino e magistralmente illustrato, peraltro, dalla prof.ssa Marisa Grande. Al termine dell’evento sarà consegnata ad ogni pellegrino la “credenziale”, a ricordo del passaggio dal Santuario di S. M. di Leuca De Finibus Terrae.
Partecipazione gratuita su prenotazione.
Attualità
Ambulanza rotta e non sostituita, Capo di Leuca senza postazione fissa 118
Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo de La Puglia Domani: «ASL Lecce risponda di questo grave disservizio»
Da ieri il territorio del Capo di Leuca è senza postazione fissa del 118.
L’ambulanza India (con infermiere, soccorritore e autista a bordo) che staziona davanti all’ex ospedale di Gagliano del Capo è guasta, e la Asl di Lecce non ha un mezzo sostituivo.
Fino a domani il personale impiegato nella postazione 118 di Gagliano è stato messo in ferie forzate, e in caso di necessità sono chiamate ad intervenire le squadre di altre postazioni del servizio di emergenza-urgenza.
«Come è accaduto questa mattina», racconta il consigliere regionale Paolo Pagliaro, «quando è dovuta arrivare un’ambulanza da Scorrano per soccorrere le persone coinvolte in un grave incidente stradale avvenuto vicino all’ospedale di Tricase, sulla provinciale per Depressa, perché la squadra della postazione di Tricase era impegnata a coprire un codice verde ad Alessano, territorio di competenza di Gagliano».
«Tutto questo perché, nell’intera Asl e per ben tre giorni, non c’è un mezzo sostitutivo di emergenza», tuona il fondatore di Regione Salento, «una situazione paradossale, che pregiudica la tempestività e l’efficacia del servizio 118. È inconcepibile che un presidio salvavita possa rimanere sguarnito del mezzo di soccorso in una zona così vasta».
«Chiediamo», conclude Paolo Pagliaro, «che l’azienda sanitaria si assuma la responsabilità di questo grave disservizio di fronte ai cittadini salentini, costretti a subire le conseguenze di un’evidente inefficienza gestionale».
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Approfondimenti
«Quando stavo per finire sotto un treno…»
Emigranti, il forum. Vittorio Buccarello di Castrignano del Capo: «Il mio scopo era solo quello di guadagnare i soldi necessari per poter costruire una casa, sposarmi e mettere su famiglia»
Vittorio Buccarello è nato a Castrignano del Capo il 24 marzo 1945, «alla fine della guerra», come piace sottolineare lui.
Nel corso del forum, interviene sul tema della discriminazione nei confronti degli italiani all’estero, in particolare in svizzera.
Secondo il quasi ottantenne «bisogna fare una distinzione. Per quanto mi riguarda sono stato sia nella Svizzera francese, a Neuchâtel, che nel Canton Grigioni, svizzera tedesca. Mentre nella parte francese eravamo tutto sommato rispettati, così proprio non era nel Canton Grigioni, abitato da svizzeri tedeschi, italiani e i romanci, la popolazione indigena. Questi ultimi erano più integralisti e chiusi verso noi emigranti».
Buccarello, oggi dedito alla scrittura e alla poesia, spiega di essere stato 4 anni nella svizzera francese, salvo poi spostarsi nei Grigioni dove è rimasto circa dieci anni. Racconta di quando, del 1966, lavorava in una ditta edilizia a Chur, Capoluogo del Canton Grigioni: «Insieme ai colleghi stavamo facendo dei lavori in una ferrovia anche se i treni continuavano a percorrere quel tratto. Mentre eravamo impegnati sui binari, uno de guardiani, romancio, aveva l’incarico di suonare la tromba per avvertire se vi era un treno in arrivo. Fatto sta che, in un’occasione, ero sopra un ponte, sui binari e, forse sovrappensiero, non ho badato al suono della tromba. Non so neanch’io come qualcuno sia riuscito a tirarmi via appena prima che passasse il treno. Non era neanche sicuro di essere ancora vivo. Ancora sotto choc, vidi correre il guardiano romancio verso di me per dirmene di tutti i colori e, infine, darmi un bel colpo in testa con il casco. Dovetti allontanarmi in silenzio e raggiungere il ponte dove, una volta solo, mi lasciai andare al pianto».
Buccarello ammette: «Devo essere onesto, non mi sono mai realmente ambientato, non ho mai imparato il tedesco e per questo non sono rimasto. Ero lì solo perché spinto dal bisogno e, appena potevo, ritornavo in Salento, salvo risalire per farmi le stagioni. Fossi rimasto a Neuchâtel, forse sarebbe stato diverso».
Le necessità lo hanno spinto a fare le valigie in direzione Svizzera: «Il mio scopo era solo quello di guadagnare i soldi necessari per poter costruire una casa, sposarmi e mettere su famiglia».
Con le famose rimesse che alimentavano l’economia salentina: «Vivevamo nella miseria. Così c’erano quelli che andavano in Svizzera e mandavano quasi tutto quello che guadagnavano a casa e poi c’erano quelli che, pur rimanendo in Salento, ne giovavano, potendo lavorare e guadagnare proprio grazie a quei soldi».
Tornando agli avventurosi viaggi affrontati per raggiungere la Svizzera, è il caso di ricordare che davano un permesso di soggiorno di 9 mesi; quindi, arrivavi a Chiasso, ti spogliavano nudo, e decidevano se fossi idoneo.
Altrimenti ti rispedivano indietro.
Se superavi l’esame, ti davano un permesso di tipo “B” che ti garantiva di restare 9 mesi e poi, eventualmente, dopo 5 annio, il permesso “C” che dava l’opportunità di rimanere annualmente. E lavorare. Che era l’unico diritto acquisito, perché dalla possibilità di voto in giù, restavi un corpo estraneo.
Prima di congedarsi Vittorio Buccarello racconta un altro aneddoto: «C’era la possibilità di lavorare di notte e guadagnare altri soldi, sempre nella ferrovia per montare dei pali. Una sera, però, avevo l’influenza e su consiglio di un amico, per non perdere quell’occasione, bevvi un bel po’ di grappa e mi preparai un thermos di latte, al quale aggiunsi altra grappa, da portarmi dietro. Faceva molto freddo ma con tutto quell’alcol in corpo neanche me ne accorsi. Riuscii ad affrontare la nottata ed anche a tornare a casa seppur “traballante”. Di notte mi sentii male, mio cognato dovette assistermi e, per alcuni giorni restai k.o. Morale della favola: per non perdere quei straordinari notturni mi giocai una settimana di lavoro e di paga».
Perché, ricordiamolo, il discorso era sempre lo stesso: se non lavoravi, non guadagnavi, altro che certificato medico!
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Appuntamenti
Il grande Jazz a Leuca: tributo a John Coltrane con il Trio Menzella
“My Favorite John” è il concerto organizzato dalla Associazione Culturale Lampus per celebrare il sassofonista statunitense. Appuntamento domenica 26 (dalle 19,30) al Terminal
L’Associazione Culturale “Lampus!” celebra il sassofonista statunitense con il concerto My Favorite John.
Domenica 26 gennaio, alle ore 19,30, il salone congressi dell’Hotel Terminal di Leuca sarà il palcoscenico di un appuntamento dedicato all’eredità di John Coltrane.
Il concerto vedrà protagonisti tre musicisti di talento, uniti dalla comune passione per il jazz e per l’inconfondibile stile del grande sassofonista americano.
My Favorite John, che nel titolo richiama uno dei brani più iconici eseguiti dal grande maestro (My favorite things), offre l’opportunità di ascoltare tre musicisti di alto livello in un programma che celebra un pilastro indiscusso del Jazz e rappresenta un ottimo appuntamento per gli appassionati di musica e per chi desidera scoprire le infinite sfumature del buon Jazz.
Il trio Menzella (sassofono tenore, organo Hammond e batteria con Gianfranco Menzella, Alberto Gurrisi e Pasquale Fiore ) infatti, propone una rilettura dei brani più significativi di Coltrane, interpretandoli con un approccio personale e sonorità originali che combinano tradizione e modernità.
LEUCA FUORI STAGIONE
Questo appuntamento segue il solco tracciato dall’Associazione Culturale “Lampus!” di Paolo Insalata a partire dal 2016 la quale, con circa 60 concerti al suo attivo organizzati nel Capo di Leuca, ha sempre creduto, in controtendenza, nella promozione delle attività culturali anche fuori dalla stagione turistica estiva.
My Favorite John, infatti, rappresenta una ulteriore occasione per riaccendere l’interesse verso l’arte e creare momenti di aggregazione per la comunità del Salento, anche in pieno inverno.
I PROTAGONISTI
Gianfranco Menzella – sax tenore: nato a Matera, si è diplomato con lode al Conservatorio “E. Duni” e ha proseguito gli studi in musica jazz. Ha vinto numerosi premi e si è esibito in festival prestigiosi come Umbria Jazz e Siena Jazz, collaborando con artisti del calibro di Randy Brecker e Fabrizio Bosso e molti altri.
Alberto Gurrisi – organo Hammond: milanese di nascita, è considerato uno dei più interessanti interpreti italiani dello strumento. Dopo un lungo percorso di studi che lo ha portato a lavorare con musicisti come Franco Cerri e Seamus Blake, ha sviluppato un linguaggio musicale raffinato e versatile.
Pasquale Fiore – batteria: cresciuto con la passione per la batteria fin dall’infanzia, è oggi uno dei musicisti più richiesti in Italia. Ha collaborato con nomi illustri come Enrico Rava e Fabrizio Bosso, partecipando a progetti che spaziano tra tradizione e innovazione jazzistica.
INGRESSO RISERVATO AI SOCI MA…
È possibile iscriversi a Lampus abbinando la tessera “soci simpatizzanti” (costo 5€) all’acquisto del biglietto (15€) su www.oooh.events .
Informazioni via whatsapp al 347 5169946
Prenotazioni cena dopo concerto (menù fisso 20 euro bevande escluse) – Hotel Terminal 0833 758242
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