Attualità
Nardò rende omaggio a Renata Fonte
Un po’ tardivamente, Nardò, la città di Renata, salda questo “debito”, mentre in tutta Italia il suo nome riecheggia ovunque ed è l’intitolazione di vie, piazze, aule giudiziarie, scuole, associazioni
All’unanimità il Consiglio comunale di Nardò ha intitolato ieri l’aula consiliare di Palazzo Personè a Renata Fonte, freddata dalla mafia il 31 marzo 1984. Renata insegnante elementare e madre di due bambine, fu assassinata con tre colpi di pistola mentre di sera rincasava dopo aver partecipato ad una seduta del consiglio comunale di Nardò. La città di Nardò, le istituzioni e la politica oggi rendono finalmente il più giusto omaggio alla memoria di Renata Fonte. Dedicandole l’aula che fece conoscere a tutti il suo impegno e il suo amore per Nardò e per i quali perse la vita. Il Consiglio comunale, con un atto di buon senso, ha corretto ieri quella brutta pagina del 12 maggio 2014, in cui un’analoga mozione per l’intitolazione dell’aula a Renata Fonte, presentata dall’allora consigliere Pippi Mellone, venne bocciata al culmine di un dibattito ipocrita, infarcito di argomentazioni superficiali. Riteniamo che Renata Fonte sia un modello di vita e di impegno civile e politico e che il suo sacrificio sia un monito per tutti e un insegnamento per le generazioni che verranno.
Un po’ tardivamente, Nardò, la città di Renata, salda questo “debito”, mentre in tutta Italia il suo nome riecheggia ovunque ed è l’intitolazione di vie, piazze, aule giudiziarie, scuole, associazioni.
In una giornata dalle forte connotazioni simboliche ed emotive, purtroppo, l’opposizione non ha perduto il vizio di dimostrare la propria, incorreggibile, mediocrità. Prima con l’assenza vistosa di Marcello Risi, l’artefice della clamorosa bocciatura della mozione di due anni fa, proprio oggi impegnato per motivi professionali ovviamente inderogabili. Poi con le parole di Lorenzo Siciliano, che ha lamentato il mancato coinvolgimento sulla mozione, neanche fosse un atto segreto. Mozione che, gli ricordiamo, è passata dalla Commissione, dove se avesse veramente voluto avrebbe chiesto di aggiungere la sua firma. Infine con il capolavoro di Daniele Piccione, che presenta un emendamento risibile finalizzato a sminuire il senso di questa giornata e la storica iniziativa dell’amministrazione comunale, proprio sotto gli occhi della figlia di Renata Fonte. Salvo poi non presentarsi in aula, mentre di fatto gironzolava nei corridoi del palazzo, nell’ufficio del protocollo, dappertutto tranne che in aula. Dove ha fatto capolino solo verso la conclusione dei lavori odierni, forse appena in tempo per il gettone di presenza. E la Fonte? Pazienza, sarà per la prossima volta.
PAOLA MITA capogruppo Forza Nardo’; ANTONIO TONDO Capogruppo Andare Oltre; PAOLO ARTURO MACCAGNANO Capogruppo Grande Nardo’; ANDREA GIURANNA Capogruppo Riprendiamoci Nardo’; LUIGI VENNERI Capogruppo Pippi Mellone Sindaco; ANTONIO DE MITRI Capogruppo Tutto per Nardo’; FABRIZIO DURANTE Capogruppo Libra
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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