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Aradeo

«Il Salento sta diventando polo nazionale nel commercio rifiuti speciali»

«La goccia che fa traboccare il vaso»: l’allarme delle associazioni ambientaliste, sul piede di guerra dopo aver appreso dell’ipotesi di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara di Galatina

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Le associazioni si sono messe insieme e hanno fatto rete. Così il Comitato Spina Morrone di Galatone, AIRSA (Associazione Indipendente Ricerca Salute e Ambiente); Associazione ODV Adotta Dog Ets di Uggiano La Chiesa, il  Coordinamento Civico Ambiente e Salute della prov. di Lecce, il Forum Ambiente e Salute, il Forum Amici del Territorio ETS di Cutrofiano, Galatone Bene Comune, Medici per l’Ambiente-ISDE Italia (AIMPA) , Natural-mente NO RIFIUTI di Collemeto, Noi Ambiente e Beni Culturali di Noha e Galatina,  Nuova Messapia di Soleto, l’Organizzazione di Volontariato Mobius Circle e Salento km0 APS di Galatina hanno sottoscritto un documento poi sottoposto all’attenzione degli uffici competenti della Regione Puglia, della Provincia di Lecce, dell’Arpa, dell’Asl, ai Comuni di Galatina, Galatone, Seclì, Neviano, Aradeo, Collepasso, Cutrofiano, Sogliano, Soleto, Sternatia, Zollino, Maglie, Melpignano, Castrignano dei Greci, Corigliano d’Otranto, Cursi.


Di seguito il testo integrale delle associazioni ambientaliste.


«La proposta di un impianto di trattamento dei rifiuti speciali a Santa Barbara (Galatina), per una capacità di trattamento, secondo il progetto iniziale, di 90.000 tonnellate/anno, è solo l’ultima di una nutrita serie di proposte di impianti per il trattamento di rifiuti speciali e pericolosi, che presentano un’anomala e inquietante concentrazione nella Provincia di Lecce ed in particolare nel comprensorio Galatina-Galatone e comuni vicini.


Riportiamo qui un elenco non esaustivo di tali insediamenti.


Colacem. Gruppo Financo, terzo produttore e distributore di cemento in Italia, con dodici unità produttive tra cui Galatina (dove è in funzione con varie forme societarie dal 1953). Nel 2012 l’Agenzia europea dell’ambiente inseriva la società al 586° posto in Europa tra le industrie a maggiore impatto ambientale e sanitario. La società è autorizzata al recupero di rifiuti per 408.800 tonnellate/anno. Entosal, Galatina-Santa Barbara. Impianto già autorizzato nel 2010, che ha di recente chiesto l’autorizzazione allo smaltimento di 90.000 tonnellate/anno di rifiuti speciali anche pericolosi, con l’obiettivo aziendale dichiarato di fungere da punto di riferimento di gestione dei rifiuti dentro e fuori la Puglia.


Salento Riciclo, Galatina, S.P. 47 Galatone-Galatina. Impianto per il trattamento di rifiuti speciali autorizzato nel 2020 per una quantità 27.000 tonnellate annue. Esempio emblematico della gestione delle pratiche ambientali da parte della Provincia di Lecce: la richiesta di autorizzazione, presentata in origine per il trattamento di rifiuti urbani ma che incontrava vincoli normativi a causa della carente distanza di sicurezza dalla popolazione, è stata “convertita” in corso d’opera in autorizzazione al trattamento di rifiuti speciali.


Cave Marra Ecologia, Galatone, S.P. n° 47 Galatone – Galatina. Gestisce un impianto di recupero e smaltimento rifiuti urbani e speciali, con stazione di trasferenza per forsu, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2010 con rinnovo nel 2020 per una quantità di circa 4800 tonnellate/anno di rifiuti speciali, più una stazione di trasferenza da 10.400 tonnellate annue (di cui nel 2022 si è richiesto il raddoppio), più circa 2000 tonnellate/annue di rifiuti urbani assimilabili.


Cave Marra Ecologia, Zona Industriale Nardò-Galatone. La stessa Società è autorizzata all’esercizio di un secondo impianto di recupero rifiuti speciali, autorizzato dalla Provincia di Lecce nel 2018, per un totale complessivo di 2.000 tonnellate annue, di cui recentemente è stato richiesto un potenziamento.


Ecom S.A. Galatina. La Società è stata autorizzata recentemente a compostare scarti ligneo-cellulosici per un totale di 75.000 tonnellate/anno.


Ambiente e Riciclo, Galatina, S.P. 47. Autorizzata dalla Provincia al trattamento di rifiuti speciali derivanti da costruzioni e demolizioni per circa 35.000 tonnellate/anno, con voltura dalla Società Salento Riciclo.


Progest, Galatone, Zona Industriale Galatone-Nardò. Autorizzata nel 2017 al trattamento di rifiuti urbani e speciali, ha richiesto di recente un potenziamento delle capacità trattate di rifiuti urbani e speciali per circa 39.000 tonnellate annue.

Bianco Igiene Ambientale, Zona Industriale Galatone-Nardò. La società è stata recentemente autorizzata a gestire rifiuti speciali con stazione di trasferenza per circa 68.000 tonnellate annue.


Da questi dati derivano alcune importanti considerazioni:



  1. a) Nella Provincia di Lecce ed in Puglia in generale è saltato qualunque tentativo di attuare una razionalizzazione nella gestione dei rifiuti, in attuazione dei principi comunitari e nazionali di “autosufficienza” (in ogni bacino si dovrebbe tendere ad un sostanziale equilibrio tra produzione e capacità di trattamento dei rifiuti, riducendo le importazioni e le esportazioni dei rifiuti stessi), e di “prossimità” (ogni rifiuto va trattato nell’impianto più vicino, evitando il più possibile i trasferimenti);

  2. b) La disapplicazione sostanziale da parte della Provincia dei compiti di localizzazione degli impianti, previsti dal D.Lgs. 152/06, ed il recente Piano dei Rifiuti Speciali della Regione a maglie larghe, che ratifica la situazione esistente rinunciando ad ogni razionalizzazione degli impianti di trattamento, stanno causando una generale deregolamentazione nel settore, che ostacola la tracciabilità dei rifiuti ed agevola traffici illeciti;

  3. c) La tendenza a proporre (ed approvare) impianti in cui si trattano indifferentemente rifiuti urbani, come la forsu, e rifiuti speciali anche pericolosi, oltre che in contrasto con la normativa di settore (vietato miscelare rifiuti pericolosi aventi differenti caratteristiche di pericolosità ovvero rifiuti pericolosi con rifiuti non pericolosi, ai sensi dell’art. 187 D.Lgs. 152/2006) contribuisce alla perdita della tracciabilità dei rifiuti e apre la strada alle illegalità.


Per sottolineare la gravità del fenomeno in corso e la necessità di un deciso cambio di rotta da parte delle autorità preposte alla pianificazione, alle autorizzazioni ed ai controlli degli impianti (Regione, Province, Comuni, Arpa, Asl) basti considerare che, se la produzione media annua di rifiuti speciali in Italia è di circa 2,5 tonnellate pro capite (circa 147 milioni di tonnellate per 59 milioni di abitanti), nei soli Comuni di Galatina e Galatone si concentra una capacità di trattamento di almeno 600.000 tonnellate anno, corrispondente ad una capacità media di circa 15 tonnellate per abitante e per anno!


Ci rifiutiamo di pensare che i nostri amministratori accettino consapevolmente di trasformare il nostro territorio in un ricettacolo nazionale di rifiuti speciali, come purtroppo sta avvenendo. Ci attendiamo pertanto un conseguente sussulto di orgoglio, con il recupero della corretta programmazione ed immediate contromisure rispetto ai fenomeni in atto».


Aradeo

Esplode bombola del gas ed investe in volto 62enne

Non sono ancora chiare le cause dell’esplosione, si pensava potesse trattarsi dell’esplosione di una bombola, ma, stando ai rilievi in corso, si sarebbe…

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Tragedia sfiorata ad Aradeo.

Oggi, verso mezzogiorno si è verificata una violenta esplosione a causa di bombola di gas, in un’abitazione di via Tevere.

Un 62enne del posto travolto dalla fiamma è finito in ospedale con ustioni al viso ed alla testa. Non sono ancora chiare le cause dell’esplosione, si pensava potesse trattarsi dell’esplosione di una bombola, ma, stando ai rilievi in corso, si sarebbe verificata una fuga anomala di gas da cui è partita la fiammata che ha investito l’uomo.

Immediati i soccorsi dei Vigili del fuoco di Gallipoli e dei sanitari del 118: i primi hanno provveduto alla messa in sicurezza della bombola, i sanitari hanno prestato le prime cure all’uomo, e trasferito il malcapitato in ospedale a Gallipoli, dove si trova tuttora ricoverato.

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Approfondimenti

Operazione interforze, 5 arresti e 5 denunce

Alto impatto: controlli di Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza a a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano

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 Servizi straordinari di controllo del territorio nella provincia di Lecce.

Come deliberato in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica e successivamente pianificato in sede di Tavolo Tecnico del Questore, negli ultimi sette giorni si sono svolti i Servizi Interforze cosiddetti ad “Alto Impatto”.

Tali servizi hanno la finalità di incrementare la sicurezza grazie alla presenza congiunta delle Forze dell’Ordine ed alla loro sinergica azione sul territorio, prevenendo e reprimendo reati predatori e non solo.

Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza hanno condotto una capillare e approfondita attività di controllo a Taurisano, Casarano, Cutrofiano, Seclì, Aradeo, Gallipoli, Melissano, Salice Salentino, Trepuzzi, Monteroni, Nardò, Copertino, Galatone, Martano, Castrignano dè Greci, Muro Leccese, Poggiardo, Tricase e Tiggiano.

I controlli hanno spaziato in diversi ambiti, dal controllo del territorio, identificazione di persone appiedate e avventori di locali, al contrasto al traffico di sostanze stupefacenti, ai controlli amministrativi agli esercizi commerciali.

In totale sono quattro gli arresti eseguiti in flagranza di reato di detenzione ai fini di spaccio di sostanza stupefacente, 3 gli arresti eseguiti in esecuzione di ordinanze dell’A.G., 4 gli indagati a piede libero per traffico di stupefacenti e due per porto abusivo di armi, infine 15 le segnalazioni per uso personale di stupefacenti.

Assidui anche i controlli amministrativi: 55 esercizi commerciali sono stati controllati dalle forze dell’ordine.

Massiccio il bilancio finale: 1869 persone identificate, 240 dei quali con precedenti penali e/o di polizia, e 875 veicoli fermati.

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Aradeo

Un bar chiuso e un altro sospeso, pizzeria sanzionata

I bar sono di Aradeo: mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, lavoratori senza impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione. Il titolare di una pizzeria di Copertino segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali

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I carabinieri della Compagnia di Gallipoli hanno portato a termine un’importante operazione di controllo del territorio a largo raggio, coadiuvati dai militari del NAS e del N.I.L. e dal personale civile dell’Ispettorato del Lavoro.

Questo tipo di servizio è stato messo in atto per garantire il rispetto delle normative in materia di salute pubblica e per combattere il lavoro sommerso e irregolare, in un’ottica di congiunta azione repressiva.

Nel corso dell’operazione, sono state ispezionate cinque aziende, tutte sanzionate per violazioni relative alla sicurezza nei luoghi di lavoro e all’osservanza delle normative riguardanti il lavoro regolare.

Sono stati controllati complessivamente 24 lavoratori, di cui 3 sono risultati irregolari.

Le violazioni emerse hanno comportato una serie di provvedimenti.

Tra i casi più significativi, un titolare di un bar di Aradeo è stato deferito per la mancanza di conformità ai requisiti di sicurezza nei luoghi di lavoro, con un’ammenda di circa 6mila euro e la sospensione immediata dell’attività per l’impiego di due lavoratori senza la dovuta comunicazione al Centro per l’Impiego, portando a sanzioni totali superiori ai 10mila euro.

Un altro titolare di un bar nella stessa località ha ricevuto una sospensione immediata e sanzioni per oltre 6mila euro per l’impiego di un lavoratore senza la necessaria comunicazione.

Un imprenditore di una ditta di costruzioni è stato deferito per violazioni delle norme di sicurezza e per non aver aggiornato il documento di valutazione dei rischi, con un’ammenda totale di quasi 7mila euro.

A Copertino, il titolare di una pizzeria è stato segnalato per carenze igienico-sanitarie e strutturali, con sanzioni pari a 3mila euro, mentre la titolare di un bar è stata segnalata per simili violazioni igienico-sanitarie.

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