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Mario Vadrucci: “Il mio posto è vicino agli artigiani”

Intervista al nuovo direttore generale del Patronato Inapa, l’Istituto nazionale di assistenza e di patronato per l’artigianato

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Mario Vadrucci, 57 anni, di Nociglia, è il nuovo direttore generale del Patronato Inapa, l’Istituto nazionale di assistenza e di patronato per l’artigianato. Un incarico prestigiosissimo che permette al segretario generale di Confartigianato Imprese Lecce di riprendere, a pieno ritmo, l’attività sindacale a favore del mondo imprenditoriale.


Mario VadrucciVadrucci, infatti, si è dimesso dalla carica di Consigliere della Regione Puglia, mettendo fine, così, alla sua esperienza politica per occupare un ruolo di altissimo livello nel sistema Confartigianato.


Con quale spirito ha ripreso la sua attività sindacale? “Questa nomina mi riempie di orgoglio. Sono molto soddisfatto per l’incarico ricevuto dal Comitato Esecutivo dell’Inapa, perché premia i tanti sacrifici e gli sforzi da me compiuti in tutti questi anni. Adesso posso portare avanti, con rinnovato entusiasmo e la passione d’un tempo, il mio impegno nei confronti della categoria degli artigiani e del mondo imprenditoriale, in generale”.


Precisamente, di cosa si occuperà? “Ho sempre lavorato, anche in Consiglio Regionale, con l’obiettivo di sostenere e tutelare gli “amici” artigiani. Ma adesso dovrò guidare il Patronato della Confartigianato che da anni, con risultati davvero eccellenti, assiste i lavoratori autonomi, i lavoratori dipendenti pubblici e quelli privati, nonché i cittadini, in generale, per tutte le questioni attinenti alle prestazioni previdenziali e assistenziali, comprese quelle in materia di immigrazione e quelle afferenti all’infortunistica. Il Patronato è distribuito sul territorio nazionale presso tutte le Associazioni aderenti a Confartigianato, con 16 sedi regionali, 102 sedi provinciali, 279 sedi zonali, con oltre mille operatori altamente professionali”.


Può tracciare un bilancio della sua esperienza politica? “Serbo un buon ricordo dell’assise regionale che mi ha visto eletto per due legislature consecutive, a partire dal 2005”.

Cosa ricorda maggiormente? “Voglio ricordare, soprattutto, che sono stato il primo firmatario della legge regionale sull’artigianato, approvata in Consiglio all’unanimità. La normativa in materia era ferma addirittura al 1985 e non era stata adeguata alle direttive, introdotte negli ultimi anni, in ambito nazionale e comunitario”.


Quali sono le principali novità introdotte dalla legge? “Innanzitutto si muove nell’ottica della semplificazione burocratica e dello snellimento delle procedure amministrative. In questo modo, si possono ridurre i costi materiali ed immateriali che gravano sulle aziende ed è, dunque, più facile fare impresa. La legge, in particolare, punta alla promozione, valorizzazione e tutela dell’artigianato, quello artistico tradizionale, in particolare, messo in difficoltà dalla concorrenza sleale e dalle contraffazioni provenienti da altri Paesi. Riconosce «patrimonio culturale e storico della regione» quelle produzioni, «anche innovative purché rispettino la tradizione o da questa ne prendono ispirazione», in ceramica, legno, cartapesta, pietra. Inoltre, dovrà incentivare «l’innovazione e l’aggiornamento organizzativo e manageriale», nonché sostenere le imprese che investono in progetti di ricerca innovativa o di sviluppo competitivo, anche attraverso canali telematici. Gli artigiani, soprattutto, possono essere supportati dai Centri di assistenza tecnica (Cata) per dare nuovo slancio ad un settore vitale per l’economia pugliese che conta circa centomila imprese artigiane”.


Ha lasciato, da poco, il testimone a Luigi Mazzei. Cosa gli augura?


“Voglio fargli i migliori auguri di buon lavoro, ma con l’occasione vorrei ringraziare i tanti elettori e gli amici che hanno riposto fiducia in me e nelle idee che ho strenuamente difeso e portato avanti in Consiglio. Un ringraziamento particolare all’onorevole Raffaele Fitto, con il quale ho condiviso tante battaglie, ai colleghi consiglieri e al presidente Nichi Vendola, dal quale mi dividono sicuramente posizioni politiche, ma con il quale ho avuto sempre un rapporto costruttivo. Ora continuerò nella mia azione propositiva con l’obiettivo di consolidare gli straordinari risultati già conseguiti dal Patronato”.


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Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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