Otranto
OFFF! ciak, scena quinta
Edizione numero cinque dell’Otranto Film Fund Festival
Si rinnova per il quinto anno consecutivo l’appuntamento con OFFF – Otranto Film Fund Festival, organizzato dall’Amministrazione comunale in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission e la direzione artistica e organizzativa di Chiara Eleonora Coppola.
Tre serate di film, incontri e appuntamenti con registi, attori e critici cinematografici, per raccontare il rapporto tra cinema e territorio. OFFF si propone infatti come rassegna delle migliori produzioni cinematografiche internazionali realizzate con il sostegno di Film Fund Regionali e Film Commission, attori che rappresentano un tassello fondamentale del sistema di finanziamento dell’audiovisivo costituendo un legame forte tra le regioni e le produzioni cinematografiche che, con la settima arte, valorizzano le specificità dei singoli territori: il loro ricco patrimonio di storie, luoghi, identità.
Location del Festival OFFF sono gli spazi suggestivi del Castello Aragonese e di Porta Alfonsina (già set cinematografici) luoghi deputati alle proiezioni e agli incontri di approfondimento: workshop, dibattiti sul cinema, incontri culturali, proiezioni, educational tour e percorsi esperienziali.
Anche per l’edizione 2013 si riconferma l’assegnazione del Premio Cinema e territori attribuito all’opera cinematografica che meglio ha documentato il rapporto tra cinema e storia culturale, sociale, politica ed economica dei territori cui fa riferimento.
La rassegna si apre venerdì 6 settembre alle 18, presso il Castello Aragonese (Sala triangolare), con il workshop organizzato in collaborazione con la Fondazione Apulia Film Commission. Referenti di Film Commission, intellettuali indipendenti, esperti e critici, registi e autori, amministratori locali, riflettono sul ruolo del cinema e delle Film Commission nelle strategie di sviluppo locale e di cooperazione culturale.
Alle 20, presso Largo Porta Alfonsina, il Premio Cinema e Territori 2013 a Luigi Lo Cascio per il suo ultimo successo “La città ideale” (2012), vincitore del premio “Vittorio De Sica” per la miglior opera prima, del Premio della critica ai Rencontres du Cinéma Italien de Toulouse e del Premio Arca CinemaGiovani per il miglior film italiano alla Biennale di Venezia 2012. Il protagonista del film, Michele Grassadonia (Luigi Lo Cascio, nella foto), è un fervente ecologista che, lasciata Palermo per trasferirsi a Siena, da lui considerata la città ideale, sperimenta nel suo appartamento la possibilità di vivere in piena autosufficienza, senza dover ricorrere all’acqua corrente o all’energia elettrica, prima di rimanere coinvolto in una serie di accadimenti dai contorni confusi e misteriosi. Da questo momento la sua esperienza felice di integrazione gioiosa nella città ideale comincerà a vacillare.
La serata prosegue alle 22,30 con la sezione Short Films & Documentaries e l’incontro con il regista Paolo Pisanelli e l’attore Michele Riondino che presentano il progetto Buongiorno Taranto, l’idea di un documentario che racconta tensioni e passioni di una città immersa in una nuvola di smog prodotta dagli altoforni dell’ILVA, il più grande stabilimento siderurgico d’Europa. Le rabbie e i sogni degli abitanti sono raccontati da una radio-web fatta di parole, musica e immagini, che scandisce il ritmo dei giorni e insegue gli eventi tra rumori alienanti e odori irrespirabili. Il film è un viaggio sur-reale ritmato da esplosioni di bellezza sommersa e ipnotici tramonti sul lungomare. Cosa pensano e cosa fanno le persone che vivono tra polveri rosse e nere in questa città pregiata e sfregiata della Magna Grecia, dimenticata per anni dalla politica e depredata da speculazioni criminali, costretta ora a rompere il silenzio tragico sulle proprie malattie per scegliere tra salute e lavoro? Taranto è lo specchio di un’Italia in crisi esistenziale, che dopo aver puntato sul processo di industrializzazione deve scegliere una linea politica per progettare il futuro. È una scelta cruciale, che potrebbe anche resuscitare la politica, intesa come res publica: cosa di tutti.
Infine, alle 23, per la sezione European Landscape, il produttore George Poulidis introduce il cortometraggio “Le lacrime rubata alla democrazia” (2013) di Adriano Foraggio, realizzato con il sostegno della Comunità ellenica di Napoli e della Campania. Un video di protesta per la chiusura della radiotelevisione pubblica Ellenica, l’ERT, un messaggio di solidarietà e di sostegno dai Greci e filelleni di Napoli e dell’Italia.
La mattina di sabato 7 è dedicata all’innovativo percorso esperienziale dell’OFFF Movie tour, itinerario ciclo-cine-turistico attraverso le più suggestive location cinematografiche della Terra d’Otranto, in collaborazione con l’Associazione Salento Bicitour (partenza ore 9 da Largo Porta Alfonsina-Otranto, obbligatoria la prenotazione ai numeri 346-0862717 e 392 1144073).
In serata, alle 21,30 a Porta Alfonsina, il regista Daniele Vicari e il produttore Ilir Butka presenteranno il film “La nave dolce” (2012) una produzione italo-albanese, realizzata con il sostegno Apulia Film Commission e presentata alla 69ma Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia.
Dolce è, nel documentario di Vicari, la nave Vlora che l’8 agosto 1991, carica di ventimila persone, giunge nel porto di Bari. A chi la guarda avvicinarsi appare come un formicaio brulicante, un groviglio indistinto di corpi aggrappati gli uni agli altri. Le operazioni di attracco sono difficili, qualcuno si butta in mare per raggiungere la terraferma a nuoto, molti urlano in coro “Italia, Italia” facendo il segno di vittoria con le dita. È una marea incontenibile di uomini, ragazzi, donne, bambini. Storie, speranze, vite che approdano in Puglia. Il mattino dopo, ad attendere la Vlora c’è una città incredula e stordita e uno stadio di calcio vuoto, dove, dopo lunghissime operazioni di sgombero del porto, gli albanesi vengono rinchiusi prima del rimpatrio. Sono passati ventidue anni da quel giorno. La maggior parte di coloro che salirono sulla nave vennero rispediti in Albania ma gli sbarchi continuarono e qualcuno tentò ancora la traversata. Oggi vivono in Italia quattro milioni e mezzo di stranieri.
Domenica 8 la serata conclusiva della rassegna si apre alle 18, presso il Castello Aragonese (Sala triangolare) con l’Omaggio della Città di Otranto al regista Giovanni Veronesi che dialogherà con Giovanni Albanese (regista e artista) sull’evoluzione della commedia italiana. Veronesi ha scelto Otranto come set cinematografico per alcune riprese di “Una donna per Amico” (titolo provvisorio del film finanziato da Apulia Film Commission e prodotto da Fandango, la cui uscita in sala è prevista nel febbraio 2014), film che attraverso l’analisi tragicomica di una storia si interroga sull’esistenza dell’autentica amicizia tra uomo e donna. Tra gli interpreti: Letitia Casta (nella foto), Fabio De Luigi, Valentina Lodovini, Valeria Solarino, Adriano Giannini, Geppi Cucciari, Virginia Raffaele, Monica Scattini. Il cast sarà ad Otranto durante l festival per lo shooting del film.
Si prosegue a Porta Alfonsina, alle 20, con la proiezione del film “La grande bellezza” (2013) di Paolo Sorrentino, una co-produzione italo-francese realizzata con il contributo della Roma Lazio Film Commission, della Regione Lazio e del MiBAC.
Il protagonista, Jep Gambardella (Tony Servillo), scrittore e giornalista, dolente e disincantato, assiste alla sfilata di un’umanità vacua e disfatta, potente e deprimente. Dame dell’alta società, parvenu, politici, criminali d’alto bordo, giornalisti, attori, nobili decaduti, alti prelati, artisti e intellettuali veri o presunti tessono trame di rapporti inconsistenti, fagocitati in una babilonia disperata che si agita nei palazzi antichi, le ville sterminate, le terrazze più belle della città. “La grande bellezza”, interpretato da Toni Servillo, Carlo Verdone e Sabrina Ferilli, ha portato, per la quinta volta, Paolo Sorrentino in Concorso al Festival di Cannes. La serata prosegue alle 22, con la sezione Short Films & Documentaries e la proiezione del documentario “Slow Food Story” (2013), di Stefano Sardo, realizzato con il sostegno del Piemonte Doc Film Fund e del MiBAC. Il film è la narrazione visiva della rivoluzione gastronomica lenta (slow) che va avanti da 25 anni sotto la guida del suo leader maximo, Carlo Petrini, detto Carlin. La rassegna si conclude alle ore 23 con il concerto degli Almoiraima. L’ingresso alla rassegna e agli eventi è libero.
Attualità
Parco naturale Otranto-Leuca-Tricase: questi i percorsi pensati per tutti
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività. La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area…
L’INIZITIVA – PERCORSI PENSATI PER ESCURSIONISTI, FAMIGLIE E PERSONE CON DISABILITÀ
Il Parco Naturale Costa Otranto-Leuca-Tricase: una sfida per lo sviluppo sostenibile nel Salento
Tenore: “Al via progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio”
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività.
La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area, rappresenta un tassello di una visione politica che intende coniugare promozione turistica, conservazione del patrimonio e innovazione sociale.
UN MODELLO PER IL TERRITORIO
Dedicare ogni mese del calendario a un sentiero specifico non è solo un modo per celebrare la varietà paesaggistica e culturale del Salento, ma un atto istituzionale che pone al centro il rapporto tra territorio e comunità. Dai panorami costieri ai borghi storici, l’iniziativa sottolinea l’importanza di una pianificazione integrata che valorizzi il territorio senza sacrificarne l’identità.
“Il calendario non è solo uno strumento per segnare il tempo, ma un invito a scoprire, vivere e custodire il nostro Parco”, spiega Michele Tenore, presidente del Parco. “Ogni passo lungo un sentiero è un promemoria del legame profondo tra uomo e natura e della responsabilità di preservarlo per le generazioni future.”
Parole che delineano una visione dove l’ambiente diventa il fulcro di un modello di sviluppo sostenibile.
PROGETTI STRATEGICI E GOVERNANCE AMBIENTALE
Il calendario 2025 non è un episodio isolato, ma parte di un piano più ampio avviato dal nuovo comitato esecutivo. Tra le iniziative, spiccano la pubblicazione di una guida cartacea con mappe e descrizioni dettagliate e il lancio di un sito web ufficiale. Tali strumenti mirano a offrire risorse accessibili e a promuovere una rete sentieristica strutturata, con percorsi pensati per escursionisti, famiglie e persone con disabilità. In particolare, l’attenzione all’inclusività emerge come scelta politica chiara: grazie all’utilizzo della joëlette, un dispositivo innovativo per l’escursionismo adattato, il Parco punta a diventare uno spazio realmente accessibile a tutti, riaffermando l’importanza del diritto alla natura come bene comune.
EVENTI E COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ
Guardando al futuro, il Parco si prepara a un calendario ricco di eventi e manifestazioni, progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio.
Associazioni di trekking, guide turistiche ed enti locali saranno coinvolti in iniziative che valorizzeranno il patrimonio naturalistico e culturale, creando sinergie tra pubblico e privato.
UNA LEADERSHIP PER IL FUTURO
“Il nostro obiettivo – conclude Tenore – è creare un modello di governance partecipata che renda il territorio una risorsa per tutti, promuovendo al contempo inclusività, sostenibilità e innovazione. Questo impegno non riguarda solo il presente, ma getta le basi per un futuro in cui il Parco sarà un simbolo di equilibrio tra progresso e rispetto per l’ambiente.”
Appuntamenti
Otranto Mistery Tour di fine anno
Doppio appuntamento, 28 e 30 dicembre tra leggende, aneddoti e personaggi misteriosi
Otranto Culture Aps, come ogni anno, promuove delle iniziative nel periodo in cui la città di Otranto si ripopola per festeggiare il Capodanno.
Visto il grande successo dell’iniziativa, propone due date dell’Otranto Mystery Tour, il 28 e 30 dicembre 2024.
Un tour originale che racconta Otranto da un punto di vista differente.
La storia della città sarà narrata attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli del centro storico e passando dalla Cattedrale.
Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.
Sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con storie tramandate di generazione in generazione.
Dai 14 anni in su.
Il tour sarà condotto da una guida turistica accreditata dalla Regione Puglia.
Partenza piazza Castello ore 16.30.
Prenotazione obbligatoria: 339.2261678 – otrantoculture@gmail.com.
Attualità
Anche il sarago morde!
Finalmente svelato il mistero: il sarago maggiore è il responsabile dei morsi ai bagnanti. Uno studio italiano identifica il Diplodus sargus come causa di ferite ai bagnanti, grazie anche al contributo della citizen science. Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento,: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati alla pelle morta dagli umani, un comportamento sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. In rari casi, alcuni adulti possono avere lo stesso comportamento, con conseguenze più serie»
Dopo anni di segnalazioni e ipotesi, un team di ricercatori delle Università del Salento, di Catania e di Torino ha finalmente individuato uno dei responsabili dei morsi subiti dai bagnanti in varie aree del Mediterraneo: il Sarago Maggiore (Diplodus sargus).
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Annales Series Historia Naturalis, rappresenta il primo rapporto documentato di questo comportamento insolito da parte del Sarago Maggiore. Grazie all’analisi dettagliata di tre episodi, tra cui un caso significativo avvenuto nell’agosto scorso in provincia di Siracusa, i ricercatori hanno confermato il ruolo di questo pesce nel provocare ferite, in alcuni casi abbastanza serie da richiedere cure mediche.
Fondamentale per questa scoperta è stato il contributo della cosiddetta citizen science. La piattaforma Facebook, attraverso il gruppo “Fauna Marina Mediterranea” – che conta oltre 29.000 membri tra ricercatori, pescatori e appassionati – ha permesso di raccogliere testimonianze dirette e materiali utili all’indagine.
IL CASO EMBLEMATICO
Tra i casi analizzati, spicca quello di una donna di 70 anni che, mentre nuotava in acque poco profonde nel siracusano, è stata ripetutamente morsa da un singolo Sarago Maggiore. L’attacco ha provocato una ferita di circa 4-5 cm di diametro, che ha richiesto cure mediche per evitare infezioni.
LE SPIEGAZIONI DEI RICERCATORI
«Le cause di questo comportamento, insolito per questa specie, restano ancora da chiarire», spiega Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, che ha guidato la ricerca presso l’ateneo etneo, «Sappiamo però chi è il colpevole, e questo ci dà un punto di partenza per ulteriori studi per comprenderne le cause. È altrettanto importante sottolineare il ruolo determinante della citizen science nel raccogliere e validare dati utili alla ricerca».
Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento, che ha partecipato alla ricerca insieme ad Emanuele Mancini dello stesso ateneo e Alessandro Nota dell’Università di Torino, aggiunge: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati a rimuovere pelle morta dagli umani, un comportamento noto e sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. Tuttavia, in rari casi, alcuni adulti possono mostrare lo stesso comportamento, con conseguenze più serie».
CONSULTA LO STUDIO
L’articolo scientifico originale, intitolato “Wounds inflicted on humans by the White Seabream (Diplodus sargus): First scientific report of aggressive behavior”, è liberamente scaricabile dal sito della rivista ANNALES Series Historia Naturalis.
CONCLUSIONI
Questa scoperta, resa possibile da un lavoro congiunto tra ricerca accademica e partecipazione dei cittadini, rappresenta un passo avanti nella comprensione del comportamento della fauna marina. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le cause di questa aggressività sporadica e il suo possibile legame con fattori ambientali o biologici.
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