Otranto
Otranto: “I figli della terra di nessuno”
Il Convegno si svolgerà sabato 9 giugno 2012 presso l’Hotel Vittoria resort & spa di Otranto in memoria di Tonino Sammarruco, Dirigente dell’Ufficio Attività Produttive ed Economiche del Comune di Otranto.
Il progetto “I figli della terra di nessuno”, con il patrocinio del Comune di Otranto, la casa di cura riabilitativa Euroitalia di Casarano, IPASVI di Lecce, Cittadinanzattiva del Tribunale per i diritti del malato e con la collaborazione di I.E.ME.S.T. (Istituto Euro Mediterraneo di Scienza e Tecnologia), I.R.C.E.M. (Istituto di Ricerca per il Centro Europa e il Mediterraneo) e dell’associazione diportisti Hydruntini, vede al primo posto l’organizzazione del Convegno che si svolgerà sabato 9 giugno 2012 presso l’Hotel Vittoria resort & spa di Otranto in memoria di Tonino Sammarruco, Dirigente dell’Ufficio attività produttive ed economiche del Comune di Otranto.
Un uomo di grande sensibilità, amava la sua terra, ne scrutava i particolari respirando l’antico senso della sua città. Facile per lui era spendere una parola in più per aiutare chiunque chiedesse un consiglio, professionale e non. Rispettoso e silenzioso ha lasciato un vuoto nel cuore di familiari, amici e colleghi. L’incontro di sabato 9 giugno sarà un momento per ricordare un uomo che ha lasciato un segno piccolo o grande in ognuno di noi!
L’idea di svolgere tale convegno nasce dalle riflessioni socio-giuridiche di Valentina Sammarruco, ricercatrice presso lo I.E.ME.S.T. di Palermo, scaturite a seguito della perdita del padre che, per più di due anni, sopravvivendo in stato vegetativo, andò ad aggiungersi alla già nutrita schiera di quei soggetti “giuridicamente latenti”, ovvero persi nei meandri normativi e burocratici sconosciuti ai più.
È importante, quindi, per tutti coloro i quali non sanno e non immaginano cosa significhi l’espressione stato vegetativo e soggetto giuridicamente latente, ascoltare l’esperienza e le relative riflessioni di chi è in grado di descriverne con ricchezza i dettagli, i significati.
I lavori del Convegno affronteranno le problematiche afferenti lo stato vegetativo dal punto di vista clinico, evidenziando anche l’impegno trasversale del personale ospedaliero che, coniugato con la condizione psicologica di “pre lutto” che affligge i parenti, genera una commistione di speranza e paura propria di chi assiste al declino inesorabile del malato.
Si ritiene, quindi, importante testimoniare e comprendere l’oggettiva impossibilità a garantire, talvolta, la dignitosa ed adeguata assistenza sanitaria anche alla luce delle difficoltà di budget che affrontano le strutture sanitarie pubbliche. L’analisi delle precondizioni di socializzazione tra parenti accomunati e portati a solidarizzare, quasi fossero una tribù, dalle paure sostenute ed alimentate dalla mancanza di conoscenza delle patologie attinenti lo stato vegetativo.
L’esperienza di uno è l’esperienza dei molti e la sofferenza dei molti diventa sostegno. Sebbene questa riflessione non risolva in sé la problematica, può essere di supporto nell’affrontare le difficoltà dettate dalla convivenza con persone in stato vegetativo, imprigionate nella terra di nessuno.
Di particolare importanza sarà sottolineare la situazione della Regione Puglia che oggi è tale per cui non esistono strutture idonee a garantire un’adeguata assistenza ai pazienti in stato vegetativo, ed infatti non è inusuale fare ricorso ad ospedali o cliniche private, poiché le strutture pubbliche non sono in grado di far fronte alle richieste dell’utenza.
Il convegno è uno degli strumenti attraverso i quali riuscire a parlare della patologia e “dei figli della terra di nessuno”, toccando tematiche interdisciplinari, quindi, lontano dai luoghi comuni e dalle considerazioni sostenute da vaga scientificità.
Sarà un momento di confronto a carattere medico, giuridico e psico-sociale per cercare di riuscire a trasmettere informazioni non solo agli esperti del settore, ma a chiunque voglia comprendere cosa si intenda per “coma profondo e stato vegetativo”. Per tale motivo è stato fatto espresso invito ai relatori di utilizzare un linguaggio semplice e comprensibile. L’interdisciplinarietà sarà quindi elemento caratterizzante il convegno.
In ultima analisi verrà affrontata la delicata ma attuale questione relativa alla sottoscrizione della dichiarazione anticipata di trattamento, ovvero il testamento biologico. Ad affrontare tale tematica sarà proprio il signor Beppino Englaro che noi tutti conosciamo come il padre di Eluana Englaro. Chi più di lui può disquisire di una tematica tanto delicata quanto attuale e sempre più presente nelle nostre vite? Un uomo che ha iniziato una battaglia che tutt’ora porta avanti perché il disegno di legge sulla dichiarazione anticipata di trattamento possa tramutarsi in decreto legislativo e dare così la possibilità a ciascun individuo di decidere della propria vita. Riconoscere a ciascun soggetto in condizioni di lucidità mentale la facoltà di esprimere le sue volontà in merito alle terapie che intende o non intende accettare, nell’eventualità in cui dovesse trovarsi nella condizione di incapacità di esprimere il proprio diritto di acconsentire o non acconsentire alle cure proposte per malattie o lesioni traumatiche cerebrali irreversibili o invalidanti, malattie che costringono a trattamenti permanenti con macchine o sistemi artificiali che impediscono una normale vita di relazione.
Obiettivi dell’intero progetto
Primo tra tutti sensibilizzare al delicato argomento, far emergere le numerose problematiche, in particolare la quasi totale mancanza di strutture adeguate al caso e di personale qualificato, che circoscrivono la patologia. Allo scopo di far comprendere l’importanza del sostegno infermieristico nel trattamento di tali pazienti è stata inoltrata la richiesta di attivazione ADO (attività di didattica opzionale) per studenti del Corso di Laurea in Infermieristica Polo Didattico del Salento – Lecce con il riconoscimento di 1 CFU.
Secondo, promuovere e pubblicizzare la Città di Otranto come Polo Scientifico d’avanguardia nella sensibilizzazione su problematiche di carattere sociale. A tal fine saranno invitati a conferire il proprio contributo conoscitivo come da programma
MODERATORI
Dott.ssa Valentina Sammarruco
(Ricercatore I.E.ME.S.T. di Palermo Istituto Euro Mediterraneo di Scienze e Tecnologia)
Prof. Dott. Febo Ulderico della Torre di Valsàssina
(Università degli Studi di Camerino e Direttore Dipartimento di Scienze Giuridiche e Sociali dello I.E.ME.S.T. di Palermo Istituto Euro Mediterraneo di Scienze e Tecnologia, Presidente I.R.C.E.M. e Ricercatore UNICAM)
Il programma e gli interventi
Dalle 9 alle 9,30, saluti autorità ed introduzione al convegno: Luciano Cariddi (Sindaco del Comune di Otranto) e Michele Fortuna (Presidente Collegio Provinciale IP.AS.VI Lecce)
Dalle 9,40 alle 10: Dott. Francesco Punzi (Neurochirurgo Ospedale V. Fazzi di Lecce)
Dalle 10 alle 10,20: Dott. Giorgio Trianni (Primario di Neurologia-Ospedale V. Fazzi di Lecce)
Dalle 10,20 alle 10,40: Dott. Franco Mosticchio (Anestesista-Rianimatore presso Ospedale di Casarano)
Dalle 10,40 alle 11: Dott.ssa Lucrezia Cavallo (Psicologa – Psicoterapeuta Policlinico di Bari)
Dalle 11 alle 11,20: Dibattito
Dalle 11,20 alle 11,40: Coffee break
Dalle 11,40 alle 12: Dr. Franco Farì (Direttore Dipartimento di riabilitazione Provincia di Lecce)
Dalle 12 alle 12,20: Francesco Carrozzini (Direttore Centro Riabilitativo Euroitalia di Casarano)
Dalle 12,20 alle 12,40: Dr. Ottavio Narracci (Direttore Sanitario ASL Lecce)
Dalle 12,40 alle 12: Dott. Ettore Attolini (Assessore alla Sanità Regione Puglia e Anestesista Presso Policlinico Giovanni XXIII di Bari)
Dalle 13 alle 13,30: Dibattito
Dalle 14 alle 14,20: Dr. Fabio Palazzo (Economista della salute. Ricercatore presso C.N.R.-I.R.P.P.S. di Roma)
Dalle 15,05 alle 15,25: Corrado Sammarruco
Dalle 15,25 alle 15,45: Anna Maria De Filippi (Presidente Regione Puglia di Cittadinazattiva – Tribunale Diritti Malato)
Dalle 15,45 alle 16,05: Beppino Englaro
Dalle 16,05 alle 16,30: Alberto Maritati (Senatore della Repubblica e Magistrato)
Dalle 16,30: Dibattito e Conclusione dei lavori
Attualità
Parco naturale Otranto-Leuca-Tricase: questi i percorsi pensati per tutti
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività. La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area…
L’INIZITIVA – PERCORSI PENSATI PER ESCURSIONISTI, FAMIGLIE E PERSONE CON DISABILITÀ
Il Parco Naturale Costa Otranto-Leuca-Tricase: una sfida per lo sviluppo sostenibile nel Salento
Tenore: “Al via progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio”
Il Parco Naturale Regionale Costa Otranto – Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase diventa protagonista di una strategia di sviluppo territoriale che punta su tutela ambientale e inclusività.
La presentazione del calendario 2025, dedicato ai sentieri dei dodici comuni che compongono tale area, rappresenta un tassello di una visione politica che intende coniugare promozione turistica, conservazione del patrimonio e innovazione sociale.
UN MODELLO PER IL TERRITORIO
Dedicare ogni mese del calendario a un sentiero specifico non è solo un modo per celebrare la varietà paesaggistica e culturale del Salento, ma un atto istituzionale che pone al centro il rapporto tra territorio e comunità. Dai panorami costieri ai borghi storici, l’iniziativa sottolinea l’importanza di una pianificazione integrata che valorizzi il territorio senza sacrificarne l’identità.
“Il calendario non è solo uno strumento per segnare il tempo, ma un invito a scoprire, vivere e custodire il nostro Parco”, spiega Michele Tenore, presidente del Parco. “Ogni passo lungo un sentiero è un promemoria del legame profondo tra uomo e natura e della responsabilità di preservarlo per le generazioni future.”
Parole che delineano una visione dove l’ambiente diventa il fulcro di un modello di sviluppo sostenibile.
PROGETTI STRATEGICI E GOVERNANCE AMBIENTALE
Il calendario 2025 non è un episodio isolato, ma parte di un piano più ampio avviato dal nuovo comitato esecutivo. Tra le iniziative, spiccano la pubblicazione di una guida cartacea con mappe e descrizioni dettagliate e il lancio di un sito web ufficiale. Tali strumenti mirano a offrire risorse accessibili e a promuovere una rete sentieristica strutturata, con percorsi pensati per escursionisti, famiglie e persone con disabilità. In particolare, l’attenzione all’inclusività emerge come scelta politica chiara: grazie all’utilizzo della joëlette, un dispositivo innovativo per l’escursionismo adattato, il Parco punta a diventare uno spazio realmente accessibile a tutti, riaffermando l’importanza del diritto alla natura come bene comune.
EVENTI E COINVOLGIMENTO DELLA COMUNITÀ
Guardando al futuro, il Parco si prepara a un calendario ricco di eventi e manifestazioni, progettati per rafforzare il legame tra le comunità locali e il territorio.
Associazioni di trekking, guide turistiche ed enti locali saranno coinvolti in iniziative che valorizzeranno il patrimonio naturalistico e culturale, creando sinergie tra pubblico e privato.
UNA LEADERSHIP PER IL FUTURO
“Il nostro obiettivo – conclude Tenore – è creare un modello di governance partecipata che renda il territorio una risorsa per tutti, promuovendo al contempo inclusività, sostenibilità e innovazione. Questo impegno non riguarda solo il presente, ma getta le basi per un futuro in cui il Parco sarà un simbolo di equilibrio tra progresso e rispetto per l’ambiente.”
Appuntamenti
Otranto Mistery Tour di fine anno
Doppio appuntamento, 28 e 30 dicembre tra leggende, aneddoti e personaggi misteriosi
Otranto Culture Aps, come ogni anno, promuove delle iniziative nel periodo in cui la città di Otranto si ripopola per festeggiare il Capodanno.
Visto il grande successo dell’iniziativa, propone due date dell’Otranto Mystery Tour, il 28 e 30 dicembre 2024.
Un tour originale che racconta Otranto da un punto di vista differente.
La storia della città sarà narrata attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli del centro storico e passando dalla Cattedrale.
Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.
Sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con storie tramandate di generazione in generazione.
Dai 14 anni in su.
Il tour sarà condotto da una guida turistica accreditata dalla Regione Puglia.
Partenza piazza Castello ore 16.30.
Prenotazione obbligatoria: 339.2261678 – otrantoculture@gmail.com.
Attualità
Anche il sarago morde!
Finalmente svelato il mistero: il sarago maggiore è il responsabile dei morsi ai bagnanti. Uno studio italiano identifica il Diplodus sargus come causa di ferite ai bagnanti, grazie anche al contributo della citizen science. Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento,: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati alla pelle morta dagli umani, un comportamento sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. In rari casi, alcuni adulti possono avere lo stesso comportamento, con conseguenze più serie»
Dopo anni di segnalazioni e ipotesi, un team di ricercatori delle Università del Salento, di Catania e di Torino ha finalmente individuato uno dei responsabili dei morsi subiti dai bagnanti in varie aree del Mediterraneo: il Sarago Maggiore (Diplodus sargus).
Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Annales Series Historia Naturalis, rappresenta il primo rapporto documentato di questo comportamento insolito da parte del Sarago Maggiore. Grazie all’analisi dettagliata di tre episodi, tra cui un caso significativo avvenuto nell’agosto scorso in provincia di Siracusa, i ricercatori hanno confermato il ruolo di questo pesce nel provocare ferite, in alcuni casi abbastanza serie da richiedere cure mediche.
Fondamentale per questa scoperta è stato il contributo della cosiddetta citizen science. La piattaforma Facebook, attraverso il gruppo “Fauna Marina Mediterranea” – che conta oltre 29.000 membri tra ricercatori, pescatori e appassionati – ha permesso di raccogliere testimonianze dirette e materiali utili all’indagine.
IL CASO EMBLEMATICO
Tra i casi analizzati, spicca quello di una donna di 70 anni che, mentre nuotava in acque poco profonde nel siracusano, è stata ripetutamente morsa da un singolo Sarago Maggiore. L’attacco ha provocato una ferita di circa 4-5 cm di diametro, che ha richiesto cure mediche per evitare infezioni.
LE SPIEGAZIONI DEI RICERCATORI
«Le cause di questo comportamento, insolito per questa specie, restano ancora da chiarire», spiega Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, che ha guidato la ricerca presso l’ateneo etneo, «Sappiamo però chi è il colpevole, e questo ci dà un punto di partenza per ulteriori studi per comprenderne le cause. È altrettanto importante sottolineare il ruolo determinante della citizen science nel raccogliere e validare dati utili alla ricerca».
Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento, che ha partecipato alla ricerca insieme ad Emanuele Mancini dello stesso ateneo e Alessandro Nota dell’Università di Torino, aggiunge: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati a rimuovere pelle morta dagli umani, un comportamento noto e sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. Tuttavia, in rari casi, alcuni adulti possono mostrare lo stesso comportamento, con conseguenze più serie».
CONSULTA LO STUDIO
L’articolo scientifico originale, intitolato “Wounds inflicted on humans by the White Seabream (Diplodus sargus): First scientific report of aggressive behavior”, è liberamente scaricabile dal sito della rivista ANNALES Series Historia Naturalis.
CONCLUSIONI
Questa scoperta, resa possibile da un lavoro congiunto tra ricerca accademica e partecipazione dei cittadini, rappresenta un passo avanti nella comprensione del comportamento della fauna marina. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le cause di questa aggressività sporadica e il suo possibile legame con fattori ambientali o biologici.
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