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Otranto

Otranto, il Sindaco: “Bilancio positivo”

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Per il sindaco di Otranto, Luciano Cariddi, il bilancio di metà mandato è estremamente positivo, all’insegna del “grande lavoro svolto fino a questo momento” dalla sua Amministrazione, giovane e con molti elementi alla prima esperienza politica. Tra i risultati che il primo cittadino attribuisce al suo governo, si annovera l’impegno sulla riqualificazione urbana: dal basolato del centro storico agli spazi circostanti la villa comunale, dalla realizzazione della nuova gradinata della spiaggia pubblica del Lungomare Kennedy, al rifacimento delle Piazzette di via delle Torri e Madonna dell’Altomare, sino all’opera di sistemazione dell’area portuale: “Sono tutte cose fatte”, precisa, “e non progetti futuri”.


Cariddi evidenzia, inoltre, l’attenzione posta al miglioramento dei  servizi cimiteriali, l’avvio dei lavori in via Catona, per realizzare un’arteria indispensabile per il traffico cittadino e la risoluzione dell’annoso problema del mercato settimanale, che “provocava seri disagi al traffico su via Giovanni Paolo II, individuando, con coraggio, un luogo sicuramente più adatto alla funzione e che abbiamo attrezzato ad area mercatale, ridando anche vita ad un quartiere che rischiava marginalità”. Tutela ambientale e paesaggistica, per Cariddi, hanno fatto parte della prospettiva della propria Amministrazione: dal completamento del Faro di Palascia (che oggi ospita l’Osservatorio degli Ecosistemi del Mediterraneo), con la riaccensione del vecchio faro, simbolo ormai riconosciuto di frontiera aperta verso l’Oriente, all’istituzione definitiva degli organi di governo del Parco Otranto-Santa Maria di Leuca. Dal punto di vista dell’attenzione ai beni culturali, Cariddi sottolinea il recupero dell’ex Convento Cappuccini e il rilancio del Castello Aragonese, attraverso una gestione qualificata, che lo starebbe trasformando “in cuore delle attività culturali della nostra città”.


Nuovi impulsi anche nel settore sociale con l’attivazione dell’assistenza domiciliare ai cittadini anziani non autosufficienti, l’istituzione degli sportelli Sos Sanità e Informa Giovani, la “ginnastica dolce” per gli anziani, l’accorpamento delle attività didattiche di scuola elementare e media in un unico plesso che sarà presto potenziato. E, “cosa molto importante, l’istituzione dell’asilo nido, la cui realizzazione sta per essere avviata con finanziamenti regionali già acquisiti”. Importante per il Sindaco anche il ruolo di Comune capofila per il nuovo Gal “Terra d’Otranto”, organismo che raggruppa enti pubblici e privati per lavorare insieme su un piano di sviluppo rurale, già finanziato dalla Regione Puglia, per circa 12 milioni di euro: “In questa visione di uno sviluppo che deve veder partecipe un territorio più vasto rispetto a quello amministrato”, asserisce il Sindaco, “per la redazione del nuovo Piano Urbanistico Generale, abbiamo costruito una collaborazione con il Comune di Giurdignano, avviando un’esperienza che porterà, probabilmente, al primo Pug intercomunale realizzato in Puglia”.

Attraverso il Pug, Cariddi si augura di dare risposte importanti sul capitolo “casa per gli otrantini”. Fondamentale per il primo cittadino l’impegno profuso dall’Amministrazione sul progetto di un porto turistico: “Tutto ciò non si è svolto nel chiuso del Comune, ma si è preferito utilizzare il metodo della partecipazione e del coinvolgimento continuo, attivando, su tutti gli argomenti, incontri con i cittadini e riunioni con le categorie interessate, ascoltando molto e proponendo, convinti che le scelte migliori siano sempre quelle condivise”. E al capogruppo di opposizione Sammarruco, che proprio sulle colonne de “il Gallo” aveva criticato l’immobilismo dell’Amministrazione, Cariddi replica affermando: “Checché ne pensi il consigliere Sammarruco, moltissimo è stato fatto. Ma siamo altrettanto consapevoli che molto c’è ancora da fare. In questo, sicuramente, aiutato dai miei ottimi collaboratori, Consiglieri e Assessori, tutti fortemente motivati e preparati, assistiti da un’ottima macchina amministrativa, fatta di donne e uomini con alta professionalità, che stiamo cercando, dopo anni di colpevole disattenzione, di potenziare per esaltarne al meglio le capacità”.


Mauro Bortone


Appuntamenti

Otranto Mistery Tour di fine anno

Doppio appuntamento, 28 e 30 dicembre tra leggende, aneddoti e personaggi misteriosi

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Otranto Culture Aps, come ogni anno, promuove delle iniziative nel periodo in cui la città di Otranto si ripopola per festeggiare il Capodanno.

Visto il grande successo dell’iniziativa, propone due date dell’Otranto Mystery Tour, il 28 e 30 dicembre 2024.

Un tour originale che racconta Otranto da un punto di vista differente.

La storia della città sarà narrata attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli del centro storico e passando dalla Cattedrale.

Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.

Sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con storie tramandate di generazione in generazione.

Dai 14 anni in su.

Il tour sarà condotto da una guida turistica accreditata dalla Regione Puglia.

Partenza piazza Castello ore 16.30.

Prenotazione obbligatoria: 339.2261678 – otrantoculture@gmail.com.

 

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Attualità

Anche il sarago morde!

Finalmente svelato il mistero: il sarago maggiore è il responsabile dei morsi ai bagnanti. Uno studio italiano identifica il Diplodus sargus come causa di ferite ai bagnanti, grazie anche al contributo della citizen science. Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento,: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati alla pelle morta dagli umani, un comportamento sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. In rari casi, alcuni adulti possono avere lo stesso comportamento, con conseguenze più serie»

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Dopo anni di segnalazioni e ipotesi, un team di ricercatori delle Università del Salento, di Catania e di Torino ha finalmente individuato uno dei responsabili dei morsi subiti dai bagnanti in varie aree del Mediterraneo: il Sarago Maggiore (Diplodus sargus).

Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Annales Series Historia Naturalis, rappresenta il primo rapporto documentato di questo comportamento insolito da parte del Sarago Maggiore. Grazie all’analisi dettagliata di tre episodi, tra cui un caso significativo avvenuto nell’agosto scorso in provincia di Siracusa, i ricercatori hanno confermato il ruolo di questo pesce nel provocare ferite, in alcuni casi abbastanza serie da richiedere cure mediche.

Fondamentale per questa scoperta è stato il contributo della cosiddetta citizen science. La piattaforma Facebook, attraverso il gruppo “Fauna Marina Mediterranea” – che conta oltre 29.000 membri tra ricercatori, pescatori e appassionati – ha permesso di raccogliere testimonianze dirette e materiali utili all’indagine.

IL CASO EMBLEMATICO

Tra i casi analizzati, spicca quello di una donna di 70 anni che, mentre nuotava in acque poco profonde nel siracusano, è stata ripetutamente morsa da un singolo Sarago Maggiore. L’attacco ha provocato una ferita di circa 4-5 cm di diametro, che ha richiesto cure mediche per evitare infezioni.

LE SPIEGAZIONI DEI RICERCATORI

«Le cause di questo comportamento, insolito per questa specie, restano ancora da chiarire», spiega Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, che ha guidato la ricerca presso l’ateneo etneo, «Sappiamo però chi è il colpevole, e questo ci dà un punto di partenza per ulteriori studi per comprenderne le cause. È altrettanto importante sottolineare il ruolo determinante della citizen science nel raccogliere e validare dati utili alla ricerca».

Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento, che ha partecipato alla ricerca insieme ad Emanuele Mancini dello stesso ateneo e Alessandro Nota dell’Università di Torino, aggiunge: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati a rimuovere pelle morta dagli umani, un comportamento noto e sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. Tuttavia, in rari casi, alcuni adulti possono mostrare lo stesso comportamento, con conseguenze più serie».

CONSULTA LO STUDIO

L’articolo scientifico originale, intitolato “Wounds inflicted on humans by the White Seabream (Diplodus sargus): First scientific report of aggressive behavior”, è liberamente scaricabile dal sito della rivista ANNALES Series Historia Naturalis.

CONCLUSIONI

Questa scoperta, resa possibile da un lavoro congiunto tra ricerca accademica e partecipazione dei cittadini, rappresenta un passo avanti nella comprensione del comportamento della fauna marina. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le cause di questa aggressività sporadica e il suo possibile legame con fattori ambientali o biologici.

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Andrano

Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

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Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

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