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Attualità

Otranto: “Non ci fanno assumere vigili stagionali”

Un decreto legge impone l’attesa dell’assorbimento del personale dei corpi provinciali negli enti locali

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Il Comune di Otranto, ed il sindaco Cariddi, fanno il punto sulla stagione estiva e sulla situazione servizi nella cittadini idrutina. In una lettera firmata dal Comune, Otranto paventa il rischio di trovarsi in difficoltà per colpa del decreto legge 78/2015 che impedirà l’assunzione di nuovi vigili anche a tempo determinato. Si teme un disservizio per la bella stagione.


Ecco la lettera giunta dall’amministrazione:


“A fronte del notevole incremento demografico che registriamo sui nostri territori in questo periodo, si rende necessario approntare tutta una serie di servizi per poter garantire un’accoglienza adeguata.


Luciano Cariddi, sindaco di Otranto

Luciano Cariddi, sindaco di Otranto


In particolar modo, le città turistiche come Otranto, da sempre, fanno leva su un incremento delle forze di polizia municipale ricorrendo a contratti di lavoro stagionali, per poter garantire sicurezza urbana e regolare viabilità nel centro cittadino e lungo le zone litoranee. Ma, a stagione già iniziata, ci siamo ritrovati a dover fare i conti con un provvedimento normativo, il D.L. n. 78/2015, che ha bloccato totalmente le assunzioni dei vigili, anche quelli a tempo determinato. Infatti, il comma 3 del suddetto decreto dispone che fino al completo assorbimento del personale appartenente ai corpi e ai servizi di polizia provinciale nei ruoli degli enti locali con funzioni di polizia municipale, è fatto divieto ai comuni di reclutare personale, con qualsivoglia tipologia contrattuale, da destinare a tali funzioni.


E’ sorto così il problema dell’applicabilità o meno di tale divieto anche alle assunzioni stagionali dei nostri vigili. Dette assunzioni, in realtà, trovano legittimazione nell’articolo 208 del Codice della strada che dispone di destinare una quota dei proventi delle sanzioni amministrative pecuniarie proprio alla copertura finanziaria necessaria a garantire forme di contratti di lavoro a tempo determinato e flessibili.

E’ evidente come la previsione normativa richiamata presenti tutte le caratteristiche della “specialità”, riguardando una situazione strutturalmente transitoria e puntualmente definibile in termini temporali oggettivamente identificabili con riferimento alla stagione turistica di alcuni comuni. Pertanto, le assunzioni stagionali sono estranee alla materia dello stabile inserimento nelle polizie municipali del personale appartenente alle province.


L’assenza di una espressa indicazione, purtroppo, nel D.L. n. 78/2015, della specialità costituita dalle fattispecie normate nell’articolo 208 del codice della strada, crea a noi tutti comuni turistici l’oggettiva impossibilità ad assumere vigili stagionali, pena la nullità di tali contratti.


Si impone quindi la necessità, al fine di eliminare la situazione di incertezza e di paralisi venutasi a creare, per il Ministero competente, di emanare urgentemente una circolare con la quale si chiarisca che la previsione di cui al comma 3 dell’articolo 5 del D.L. n. 78/2015 non fa venir meno la possibilità per i comuni di provvedere, ove ne ricorrano le condizioni, alle assunzioni stagionali.


Ciò sulla base del disposto del comma 5 bis dell’articolo 208 del codice della strada, in ragione del carattere speciale di tale disposizione, essendo in questa anche stabilita la relativa copertura di spesa.


Siamo certi che i nostri parlamentari vorranno adoperarsi quanto prima per sollecitare tale definizione, in modo da non dover correre il rischio che una stagione positiva dal punto di vista delle presenze si tramuti in un boomerang per le nostre città, a causa dei disagi cui non saremmo in grado di rispondere per la mancanza di personale adeguato”.


Attualità

Otranto, dal 1° marzo l’accesso per i gruppi in cattedrale si paga

L’introduzione del ticket non ha lo scopo di fare cassa, ma di rendere tutti partecipi della custodia di questi beni culturali che appartengono alla storia della nostra Chiesa locale…

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Nella Cattedrale di Otranto dal 1° marzo, ai gruppi pari o superiori alle 8 persone che intendono usufruire del servizio delle guide, sarà richiesto il pagamento di un piccolo ticket.  Resta libero l’accesso per chi volesse visitare la basilica autonomamente.

Con un secco comunicato l’Arcidiocesi di Otranto informa quanti volessero usufruire del servizio delle guide che: “Dal 1° marzo, ai gruppi pari o superiori alle 8 persone che intendono usufruire del servizio delle guide all’interno della Cattedrale di Otranto, sarà richiesto il pagamento di un ticket di un euro a testa. Resta libero l’accesso per quanti, singoli e gruppi, vogliono pregare, venerare le reliquie dei Santi Martiri e visitare la basilica autonomamente.

L’Arcidiocesi di Otranto è da tempo impegnata in un’opera di tutela e promozione volta a rendere i beni ecclesiastici sempre più accessibili. In quest’ottica, il pagamento di un contributo per le visite guidate dei gruppi aiuterà a sostenere la manutenzione del patrimonio artistico, architettonico e culturale che è di tutti e vuole essere a disposizione di tutti.

Per i gruppi scolastici, il ticket sarà ridotto a 0,50 euro, mentre è prevista la gratuità per gli insegnanti accompagnatori e per gli alunni diversamente abili. 

Sarà inoltre possibile acquistare un ticket unico per la Cattedrale, il Museo Diocesano, la chiesa di San Pietro e la torre campanaria al costo di 5 euro a persona.

Da luglio scorso, il Museo ospita una rinnovata e ricca collezione di opere d’arte lapidee, tele e preziosi manufatti a cui fanno da cornice le suggestive sale dei tre piani di Palazzo Lopez. Si tratta di opere che permettono di riannodare la storia della città e della Chiesa otrantina.

L’introduzione del ticket non ha lo scopo di fare cassa, ma di rendere tutti partecipi della custodia di questi beni culturali che appartengono alla storia della nostra Chiesa locale”.

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Il Salento corre nei sogni degli americani

Il gradimento sale e supera il 60% di preferenze per gli investitori a stelle strisce, soprattutto grazie ai luoghi che hanno incantato il mondo durante il G7 dello scorso anno.

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La Puglia e il Salento corrono nei sogni degli americani: il gradimento sale e supera il 60% di preferenze per gli investitori a stelle strisce, soprattutto grazie ai luoghi che hanno incantato il mondo durante il G7 dello scorso anno.

La bellezza dei borghi e delle coste salentine spingono la richiesta di case a nuovi record: nel 2024 l’interesse per la Puglia è aumentato del 20%, un trend sempre in più in crescita (+16,95% nell’ultimo triennio).

Il Salento sempre più protagonista: sarebbe qui che gli americani sognerebbero di avere il loro buen retiro. 

Da solo raccoglie il 60% delle richieste (più 49%).

Brindisi registra una crescita dell’11% (40% delle richieste totali). Lecce segue con un aumento del 45,12% e un vertiginoso aumento del 39% delle richieste. 

Il Salento più amato

Tra i borghi più amati c’è Ostuni, la “Città Bianca”, prima in classifica con il 14,39% delle richieste.
Segue Carovigno (7,45%, +11,3%) e subito dopo Morciano di Leuca, con le sue spiagge dorate, con un incremento del 55,74% e il 5,53% delle richieste totali. 

Così come Salve, e le suoi lidi, fanno segnare un trend positivo (5,06%, +12,68%)

Anche altri luoghi fatati come Nardò e le sue marine (3,82%) e Santa Maria di Leuca (3,65%) attraggono sempre più acquirenti, affascinati dal mare e dalla storia millenaria dei luoghi.

Le americani prediligono 

Le preferenze si concentrano su ville, case indipendenti e appartamenti. La maggior parte cerca immobili già abitabili, spesso senza giardino con piscina o terreno.

La Puglia, grazie a quanto riportato da questi report, sarà anche per questo 2025 una delle destinazioni più ambite dagli investitori esteri.

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Distretto Corte d’Appello: «Lecce penalizzata»

Il deputato Leonardo Donno e il coordinatore provinciale del M5S, Iunio Valerio Romano: «La situazione deve essere chiarita al più presto. Alcuni degli  uffici versano in condizioni di disagio, dislocati su più plessi, risultando, persino, inidonei alla destinazione d’uso»

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Leonardo Donno, deputato M5S e coordinatore regionale Puglia, e Iunio Valerio Romano, coordinatore M5S per la provincia di Lecce e già senatore intervengono a gamba tesa sulla questione della Corte d’Appello di Lecce.

«La situazione in cui versano gli uffici del Distretto», si legge in una nota a loro firma, «deve essere affrontata al più presto. Il capoluogo salentino risulterebbe penalizzato rispetto al Distretto di Corte di Appello di Bari, per il quale sembrerebbero essere state destinate risorse superiori. Il Ministero di Via Flavia ha, inoltre, abbandonato l’idea di realizzare nel capoluogo salentino la Cittadella della giustizia su terreni confiscati alla criminalità organizzata e anche il progetto di realizzare una polo logistico unitario».

Se le notizie dei giorni scorsi dovessero essere confermate, gli uffici leccesi sarebbero, dunque, fortemente svantaggiati: «Una situazione che deve essere chiarita al più presto, considerato, inoltre, che alcuni di questi uffici versano in condizioni di disagio, dislocati su più plessi, risultando, persino, inidonei alla destinazione d’uso».

Per questi motivi è stata depositata un’interrogazione parlamentare al Ministro della Giustizia, «per chiedere se è a conoscenza dello stato attuale degli stanziamenti relativi agli uffici giudiziari di Bari e Lecce e quali iniziative intende mettere in campo affinché il Distretto di Corte d’Appello di Lecce non risulti ingiustificatamente penalizzato, rispetto a problematiche ed esigenze ormai croniche, che si riverberano in modo negativo sull’esercizio della giustizia nel capoluogo leccese».

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