Connect with us

Otranto

Studenti americani ad Otranto

Pubblicato

il

Sulla base di un protocollo di intesa con la Fondazione “Marco Polo” di Lecce, un gruppo di studenti americani del Monroe College di New York, con aspettative e sogni differenti, ha attraversato l’Atlantico per giungere nel Salento e apprendere presso l’Istituto Professionale Statale per i Servizi Alberghieri, della Ristorazione e per il Turismo di Otranto l’arte antica di una cucina sana e gustosa, nell’ottica della “life-long learning” (Formazione Permanente). Il Salento, regione a Sud della Puglia, che si affaccia sul mar Mediterraneo, rappresenta una terra con una antica tradizione contadina, che sfruttando le risorse naturali a disposizione (vegetali, terra e clima), ha saputo produrre ed esaltare l’unicità dei prodotti agricoli, attraverso una tipica, esclusiva e, negli esiti, salutistica attività gastronomica.


La richiesta di sapori antichi e tipici da parte del consumatore e di una dieta  che aiuti a una sana alimentazione ha sollecitato gli operatori locali (e non solo) del settore della ristorazione al recupero dei prodotti tipici e della tradizione culinaria ad essi collegata. L’elemento della “tipicità”, dell’ “identità culturale”, della “tradizione” e della “qualità” nei piatti e nei prodotti ha creato nuove abitudini alimentari più attente alle caratteristiche organolettiche dei prodotti di cucina vincendo per certi aspetti l’eccessiva invadenza della cucina stereotipata per lo più intrisa di prodotti industriali.


L’incontro con le tradizioni culturali dei popoli che si affacciano sull’Adriatico, sul Mediterraneo e dei popoli che si collocano al di là di essi ci ha permesso di facilitare la relazione e la comunicazione tra culture diverse e di attuare un nuovo sincretismo culturale capace di proporre valori e ideali comuni. I sapori della cucina pugliese sono stati veicolati attraverso una serie di itinerari enogastronomici, detti anche “giacimenti gastronomici” che, abbinando il piacere per la buona tavola e per le tradizioni culinarie, puntano alla riscoperta del ricco patrimonio storico-artistico del territorio pugliese. Accanto ai pacchetti turistici riguardanti le bellezze paesaggistiche ambientali e monumentali sono stati offerti altri percorsi a tema denominati “le strade dell’olio e del vino” che si snodano in tutto il Salento fra masserie, oliveti, frantoi, vigneti e cantine.


D’altra parte sia l’olio che il vino sono considerati, insieme alla pasta, fra i più importanti fattori di sviluppo della fiera agroalimentare pugliese e salentina legata all’alimentazione mediterranea. Il settore vinicolo contribuisce notevolmente alla promozione degli itinerari enogastronomici tant’è che è sempre più crescente l’attenzione per le aziende pugliesi che vantano consolidate tradizioni nel settore. Inoltre nell’ambito dell’agroalimentare il problema relativo alla salvaguardia del patrimonio genetico attraverso il sostegno della biodiversità, ci ha permesso di individuare la tipicità del prodotto agroalimentare salentino. Il Progetto prevede l’acquisizione di diverse competenze specifiche, considerando il contesto economico di riferimento che “segue” il prodotto agroalimentare dal momento in cui si pianta fino al momento in cui arriva, “salvaguardato”, sulla tavola.

La conoscenza delle innovazioni nelle metodiche di conservazione, stagionatura e preparazione dei prodotti farà sì che gli operatori della ristorazione possano optare per una ristorazione di qualità. Ai destinatari occorrerà, quindi, trasmettere capacità e conoscenze di base, strumenti e metodologie utili ed appropriate per gestire un’impresa della ristorazione tipica. Al rientro negli Stati Uniti gli studenti del “Monroe College” potranno spendere il bagaglio di competenze acquisite nei molteplici ambiti della Ristorazione Statunitense, trasferendovi anche le tradizioni e le storie che hanno accompagnato l’evolversi dei piatti tipici e della cultura del Salento, una terra piena di fascino. La collaborazione dell’Ipssart di Otranto con la Fondazione Marco Polo sin dal 2004 ha permesso al nostro Istituto di attivare diversi processi formativi e la reciproca ospitalità, alla Fondazione Marco Polo di consolidare i rapporti con il mondo della formazione alimentare americana, a molti studenti del “Monroe College” di New York di acquisire le tecniche culinarie della cucina salentina e mediterranea al fine di realizzare una alimentazione sana e corretta, che ripropone principi antichi ma ancora oggi validi.


Prof. Bruno Contini


Dirigente Scolastico IPSSART Otranto


Appuntamenti

Otranto Mistery Tour di fine anno

Doppio appuntamento, 28 e 30 dicembre tra leggende, aneddoti e personaggi misteriosi

Pubblicato

il

Otranto Culture Aps, come ogni anno, promuove delle iniziative nel periodo in cui la città di Otranto si ripopola per festeggiare il Capodanno.

Visto il grande successo dell’iniziativa, propone due date dell’Otranto Mystery Tour, il 28 e 30 dicembre 2024.

Un tour originale che racconta Otranto da un punto di vista differente.

La storia della città sarà narrata attraverso leggende, aneddoti e personaggi misteriosi partendo dal Castello, percorrendo i vicoli del centro storico e passando dalla Cattedrale.

Un intrigante viaggio alla scoperta di antichi racconti che fanno venire i brividi, tra mistero, storia e fantasia.

Sinistri personaggi, reali o protagonisti di romanzi ambientati a Otranto, si intrecciano con storie tramandate di generazione in generazione.

Dai 14 anni in su.

Il tour sarà condotto da una guida turistica accreditata dalla Regione Puglia.

Partenza piazza Castello ore 16.30.

Prenotazione obbligatoria: 339.2261678 – otrantoculture@gmail.com.

 

Continua a Leggere

Attualità

Anche il sarago morde!

Finalmente svelato il mistero: il sarago maggiore è il responsabile dei morsi ai bagnanti. Uno studio italiano identifica il Diplodus sargus come causa di ferite ai bagnanti, grazie anche al contributo della citizen science. Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento,: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati alla pelle morta dagli umani, un comportamento sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. In rari casi, alcuni adulti possono avere lo stesso comportamento, con conseguenze più serie»

Pubblicato

il

Dopo anni di segnalazioni e ipotesi, un team di ricercatori delle Università del Salento, di Catania e di Torino ha finalmente individuato uno dei responsabili dei morsi subiti dai bagnanti in varie aree del Mediterraneo: il Sarago Maggiore (Diplodus sargus).

Lo studio, pubblicato di recente sulla rivista scientifica Annales Series Historia Naturalis, rappresenta il primo rapporto documentato di questo comportamento insolito da parte del Sarago Maggiore. Grazie all’analisi dettagliata di tre episodi, tra cui un caso significativo avvenuto nell’agosto scorso in provincia di Siracusa, i ricercatori hanno confermato il ruolo di questo pesce nel provocare ferite, in alcuni casi abbastanza serie da richiedere cure mediche.

Fondamentale per questa scoperta è stato il contributo della cosiddetta citizen science. La piattaforma Facebook, attraverso il gruppo “Fauna Marina Mediterranea” – che conta oltre 29.000 membri tra ricercatori, pescatori e appassionati – ha permesso di raccogliere testimonianze dirette e materiali utili all’indagine.

IL CASO EMBLEMATICO

Tra i casi analizzati, spicca quello di una donna di 70 anni che, mentre nuotava in acque poco profonde nel siracusano, è stata ripetutamente morsa da un singolo Sarago Maggiore. L’attacco ha provocato una ferita di circa 4-5 cm di diametro, che ha richiesto cure mediche per evitare infezioni.

LE SPIEGAZIONI DEI RICERCATORI

«Le cause di questo comportamento, insolito per questa specie, restano ancora da chiarire», spiega Francesco Tiralongo dell’Università degli Studi di Catania, che ha guidato la ricerca presso l’ateneo etneo, «Sappiamo però chi è il colpevole, e questo ci dà un punto di partenza per ulteriori studi per comprenderne le cause. È altrettanto importante sottolineare il ruolo determinante della citizen science nel raccogliere e validare dati utili alla ricerca».

Luigi Musco, docente di Zoologia dell’Università del Salento, che ha partecipato alla ricerca insieme ad Emanuele Mancini dello stesso ateneo e Alessandro Nota dell’Università di Torino, aggiunge: «Non dobbiamo creare allarmismi. In molti casi, alcuni pesci, inclusi i Saraghi giovani, sono interessati a rimuovere pelle morta dagli umani, un comportamento noto e sfruttato anche nelle pedicure di origine orientale. Tuttavia, in rari casi, alcuni adulti possono mostrare lo stesso comportamento, con conseguenze più serie».

CONSULTA LO STUDIO

L’articolo scientifico originale, intitolato “Wounds inflicted on humans by the White Seabream (Diplodus sargus): First scientific report of aggressive behavior”, è liberamente scaricabile dal sito della rivista ANNALES Series Historia Naturalis.

CONCLUSIONI

Questa scoperta, resa possibile da un lavoro congiunto tra ricerca accademica e partecipazione dei cittadini, rappresenta un passo avanti nella comprensione del comportamento della fauna marina. Ulteriori studi saranno necessari per approfondire le cause di questa aggressività sporadica e il suo possibile legame con fattori ambientali o biologici.

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere

Andrano

Impianto eolico off-shore: il Parco boccia il progetto

I 12 comuni (Otranto,  Castro,  Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, Corsano, Gagliano del Capo, Patù, Morciano di Leuca, Castrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati. Il presidente del Parco Naturale Regionale “Costa Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, Michele Tenore: «Siamo di fronte al rischio concreto di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza e mette a rischio l’equilibrio ambientale». I sindaci sottolineano anche il grave rischio per la foca monaca

Pubblicato

il

Il Parco Naturale RegionaleCosta Otranto-Santa Maria di Leuca e Bosco di Tricase”, in forte sintonia con i 12 comuni che ne costituiscono il territorio, ribadisce, attraverso la deliberazione del proprio comitato esecutivo, la ferma opposizione al progetto di impianto eolico off-shore, proposto dalla società Odra Energia S.r.l., previsto nello specchio di mare tra Santa Cesarea Terme e Santa Maria di Leuca.

«È certo il rischio concreto», spiega Michele Tenore, presidente del Parco, «di un’aggressione intollerabile a un paesaggio protetto da vincoli naturalistici di straordinaria importanza. Il nostro territorio, tutelato da vincoli ambientali e paesaggistici, non può essere sacrificato per un progetto che non tiene in considerazione la straordinaria biodiversità e il valore ecologico delle nostre coste»

I 12 comuni del Parco (Otranto, Castro, Santa Cesarea Terme, Andrano, Tricase, Tiggiano, CorsanoGagliano del CapoPatùMorciano di LeucaCastrignano del Capo e Alessano) sono pienamente allineati con tale posizione, e attraverso il presidente Tenore si fanno portavoce di una ferma opposizione a un «progetto che minaccia l’integrità ecologica e paesaggistica della zona».

Seppur modificato nel numero di aerogeneratori (da 90 a 73), il progetto «rimane problematico, soprattutto a causa dell’aumento delle dimensioni delle turbine, che raggiungeranno i 315 metri, un impatto troppo significativo per una zona di tale valore ecologico. Inoltre, il corridoio di posa dei cavi marini continua a interferire gravemente con l’area destinata a diventare una riserva marina protetta, procedimento già consolidato dalle 11 delibere dei consigli comunali delle aree interessate e dall’istruttoria avviata formalmente da ISPRA il 15 luglio 2024».

La prima proposta di zonizzazione è attesa a breve, e questo intervento «minerebbe i delicati equilibri ecologici dell’area. Inoltre, il luogo di approdo a terra non è stato modificato, interessando un’area di elevatissimo valore naturalistico; l’intervento si pone, infatti, in forte contrasto con quanto stabilito dalla legge istitutiva del Parco, ricadendo in un’aera oggetto di numerosi vincoli a tutela del paesaggio e della biodiversità. La localizzazione della “buca giunti”, seppur spostata di pochi metri, continua a interferire direttamente con la Zona Speciale di Conservazione (ZSC) IT150002, aumentando ulteriormente i rischi per l’ambiente».

«La tecnologia TOC (Turbine Offshore Construction) proposta per il progetto», conclude Tenore, «non offre sufficienti garanzie riguardo ai suoi impatti ambientali, soprattutto in una zona carsica come la nostra, con un elevato valore storico, culturale, archeologico ed ambientale. ISPRA, nel parere del 19 aprile 2024, ha sollevato preoccupazioni che noi condividiamo integralmente».

Il Parco, sostenuto dai 12 comuni, si impegnerà a garantire, da un lato, «una rigorosa verifica degli impatti di questa opera e il rispetto stringente della normativa e dei vincoli, nei limiti delle proprie competenze», e, dall’altro, «a svolgere un ruolo attivo nella sensibilizzazione degli enti coinvolti nel processo decisionale, promuovendo una valutazione approfondita e accurata degli effetti ambientali e una protezione rigorosa delle risorse naturali che rendono questa area del Salento unica. La salvaguardia del nostro territorio, della sua biodiversità e dei suoi valori culturali e storici rappresenta e continuerà a rappresentare una priorità assoluta per questo Ente».

📍 Segui il GalloLive News su WhatsApp 👉 clicca qui

Continua a Leggere
Pubblicità
Pubblicità

Più Letti