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Attualità

Donne e lavoro: tavolo permanente in Provincia

Collaborare per individuare azioni e costruire percorsi rivolti a favorire l’occupazione femminile nel territorio salentino, a ridurre il divario di genere e a favorire anche l’inclusione delle persone diversamente abili. Con questi obiettivi si è costituito ieri, a Palazzo Adorno, il tavolo tecnico permanente, promosso dalla consigliera di Parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà.

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I lavori, aperti dal saluto del presidente della Provincia di Lecce Stefano Minerva e introdotti dalla consigliera di Parità Antonella Pappadà (entrambi nella foto in alto) alla presenza del dirigente del Servizio Pari opportunità provinciale Pantaleo Isceri, hanno registrato un’ampia partecipazione da parte dei principali attori che, a vario titolo, si occupano di lavoro e, in particolare, di occupazione sul territorio.


Intorno a tavolo, infatti, c’erano Cristina Mercuri (Confindustria) e Fernando Nazaro (imprenditore), Floriana Dell’Orco (Camera di commercio di Lecce), Emanuela Aprile (Confartigianato), Fiorella Fischetti (Cgil), Ada Chirizzi e Concetta Mummolo (Cisl), Mauro Fioretti (Uil), Anna Maria Cherubini (UniSalento), Maria Luisa Serrano (Cpo Ordine degli avvocati di Lecce), Cristian Primiceri (Osservatorio di diritto del lavoro e previdenza dell’Ordine degli avvocati), Luisa Crusi (Ordine dei dottori commercialisti ed esperti contabili di Lecce), Duilia Del Mastro (Ordine dei Consulenti del lavoro di Lecce), Barbara Rodio (Arpal Puglia), Daniela Talà (Sviluppo Lavoro Itala), Elisabetta Salvati (Aforisma), Serenella Molendini (Centro ricerca europea per l’innovazione sostenibile – Creis), Marco Sponziello (Associazione Next Eu), Maria Grazia Zecca (esperta in diritto antidiscriminatorio), Laura Parrotta (avvocata con esperienza nelle tematiche delle Pari Opportunità).


«Sono molto soddisfatta di questo inizio di mandato», dichiara Antonella Pappadà, consigliera di parità della Provincia di Lecce, «che sembra sia nato sotto i migliori auspici se consideriamo la grande partecipazione di tutte le rappresentanze del territorio che, a vario titolo, si occupano delle tematiche del mondo del lavoro».


«Il grande interesse dimostrato e la risposta al mio invito a costituire questo tavolo di lavoro permanente», prosegue, «lasciano ben sperare che, insieme, si possa realizzare qualcosa di concreto per il nostro territorio per favorire l’occupazione femminile, ridurre il divario di genere e favorire anche l’inclusione delle persone diversamente abili e, al contempo», conclude Antonella Pappadà, «contrastare gli stereotipi e le discriminazioni per prevenire la violenza di genere»


Soddisfazione è stata espressa anche dal presidente della Provincia Stefano Minerva, che ha ringraziato la consigliera di Parità Antonella Pappadà «per aver voluto avviare, fin da subito, un percorso di collaborazione a 360 gradi con i rappresentanti delle istituzioni, dei sindacati, delle associazioni di categoria, degli ordini professionali».


«Una rete di cui in questo momento storico c’è bisogno», ha evidenziato il presidente, «soprattutto sul fronte dell’occupazione femminile, che deve essere messa ancora di più al centro delle politiche economiche e sociali, a livello nazionale, ma anche locale».

Nel corso dell’incontro sono state tracciate a grandi linee le direttrici su cui lavorare nei prossimi mesi, non senza prima di aver condotto un’analisi del territorio.


In particolare, con il supporto di tutte le professionalità intervenute si punterà a promuovere incontri itineranti sul territorio con le amministrazioni, le aziende e tutti gli stakeholder interessati dalle tematiche del lavoro e alla diffusione delle pari opportunità; orientamento integrato multilivello e formazione/informazione negli enti locali, nelle scuole, università, aziende, ecc. Inoltre, si favoriranno le Politiche attive per il lavoro e i servizi a supporto, con particolare riguardo alla qualificazione, riqualificazione per l’ingresso o reingresso della donna nel mondo del lavoro, con attenzione anche ai diversamente abili e, ancora, formazione, informazione e diffusione della Certificazione di genere.


Il tavolo rimane aperto e sarà arricchito dalla partecipazione di altri soggetti interessati a sostenere i percorsi individuati.


«Sarà importante capitalizzare le misure finanziarie per la parità di genere previste nel Pnrr e non solo, sia quelle dirette, quali la certificazione di parità di genere e la promozione della creazione di imprese femminili, sia quelle trasversali, quali la promozione dell’accesso da parte delle donne all’acquisizione di  competenze Stem», riprende la consigliera di parità della Provincia di Lecce Antonella Pappadà, «così come diffondere azioni positive finalizzate a promuovere la conciliazione dei tempi di vita con quelli di lavoro, attraverso la tutela della maternità, della paternità e l’assistenza ai soggetti disabili».


 


 


Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera

La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»

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Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.

Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.

I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.

Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.

Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.

L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.

Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.

Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».

Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».

«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».

«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».

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Attualità

Ospedale di Casarano, «eterna emergenza»

Carenza di personale al “Ferrari”: «Sette reparti in affanno. Difficoltà a programmare i turni, rischio burnout e incapacità di gestire il paziente». Fp Cgil chiede «Subito una Commissione Sanità ad hoc»

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«Rischio burnout, disservizi, paralisi della struttura: subito una riunione monotematica della Commissione Regionale sulle sofferenze dell’ospedale di Casarano».

Sono giorni complicati in molti reparti del “Ferrari”, che vive una delle più gravi carenze di personale della sua storia.

La Fp Cgil Lecce ha scritto alla Regione (al presidente della terza Commissione e al responsabile del Dipartimento Salute) ed ai dirigenti di Asl e presidio per denunciare tutti i disagi vissuti da pazienti e lavoratori: «Il fabbisogno è talmente alto da non riuscire a garantire, in molti casi, neppure la normale turnazione».

«Dopo un’attenta ricognizione», il sindacato segnala «ben sette unità operative in sofferenza e ai limiti della capacità di gestire la salute del malato, oltre alla vicenda delle squadre antincendio».

REPARTO PER REPARTO

«In Medicina e chirurgia d’accettazione e d’urgenza per coprire i turni si ricorre alle attività aggiuntive.

Nel reparto di Anestesia e rianimazione e nel Blocco Operatorio mancano anestesisti, infermieri e operatori sociosanitari (Oss).

L’unità operativa di Patologia clinica non dispone di un numero sufficiente di biologi e tecnici di laboratorio. 

Particolarmente grave la situazione in Radiologia, dove i tecnici sono costretti a saltare il giorno di riposo e la programmazione dei turni mensili è diventata un’impresa impossibile da realizzare.

A Neurologia mancano infermieri ed Oss: qui addirittura di recente è stato richiesto al personale smontante di garantire anche il turno successivo di notte.

Nel reparto di Geriatria il turno è composto un Oss e due infermieri, ma è evidente che un solo Oss non può riuscire a soddisfare l’assistenza diretta al paziente.

Infine, nell’unità di Cardiologia mancano medici, infermieri e Oss».

 SANITASERVICE E ANTINCENDIO

«Ci sono appena quattro persone nell’organico della squadra antincendio e tra queste, una si trova in aspettativa lunga. Per garantire la copertura dei turni, si attinge al personale di Sanitaservice, che però in caso di necessità può garantire l’intervento solo al mattino. Una situazione che costringe le 3 persone in organico a lavorare costantemente di pomeriggio, di notte e nei festivi. Solo l’abnegazione e la dedizione del personale, davvero innamorato della propria professione e fedele al dovere nei confronti del paziente, garantisce l’attività in un ospedale importante come quello di Casarano», dicono Floriano Polimeno, segretario generale della Fp Cgil Lecce, e Cosimo Malorgio, coordinatore provinciale per la Fp Cgil.

«Proseguire oltre», aggiungono, «non è possibile. Il rischio burnout, ossia dello stress da lavoro-correlato, è concreto. Continuando così, poi, si va dritti verso la paralisi dell’ospedale, incapace di erogare prestazioni sanitarie. Spiace constatare che nonostante gli interventi politici e le audizioni alla Commissione regionale Sanità, nulla sta cambiando».

 

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