Attualità
Poggiardo cardio-protetto
“Gli Amici di Damiano” acquistano una postazione di defibrillazione semi-automatica pubblica e formano una squadra di nove volontari addestrati all’utilizzo del defibrillatore
In Italia si stimano in media 60mila arresti cardiaci ogni anno e globalmente la possibilità di sopravvivere si attesta intorno al 2%, inoltre il 50% dei decessi avviene in fase pre-ospedaliera.
A seguito della sensibilizzazione sull’argomento “Gli Amici di Damiano” hanno pensato di rendere cardio-protetto il territorio poggiardese acquistando una postazione di defibrillazione semi-automatica pubblica e formando una squadra di nove volontari addestrati all’utilizzo dell’apparecchio di defibrillazione.
Attraverso una piccola donazione, le attività commerciali e le associazioni hanno reso possibile il nostro progetto.
La conclusione progettuale della seconda ed ultima fase del “X Memorial Damiano Minnella” sussiste nella definizione dei di-spositivi di defibrillazione pubblica e le possibilità di spesa offerte dal mercato.
“Dopo aver richiesto vari preventivi ad aziende nazionali, distributrici e produttrici, vagliando le caratteristiche tecniche dei di-spositivi presentateci e le garanzie di funzionamento”, spiegano gli “Amici di Damiano”, “ si è giunti a stilare una lista di dispositivi da acquistare per soddisfare i vincoli di efficienza della stazione di defibrillazione pubblica:
Tali strumenti sono: defibrillatore semi-automatico esterno heartsine samaritan 500p; totem in lamiera verniciato a polvere emd118; teca allarmata termoregolata echoes; sistema di videosorveglianza gsm/sms/html casasicura; assi-curazione e manutenzione straordinaria ed ordinaria heartsine plus.
“Le linee guida a cui la nostra idea fa capo”, aggiungono i promotori dell’iniziativa, “nascono in relazione allo sviluppo, anche nella nostra comunità, della mutua assistenza in modo da generare una catena della sopravvivenza che possa migliorare in efficacia ed efficienza il nostro apparato medico nazionale”.
La catena della sopravvivenza prevede: diffondere sul suolo pubblico la presenza di defibrillatori DAE semi-automatici adeguatamente segnalati; diffondere nella popolazione la cultura del primo soccorso in situazioni di emergenza; mantenere in perfetto stato di funzionamento i defibrillatori nel tempo attraverso un adeguato programma di assistenza e manutenzione DAE; Formare attraverso corsi BLS-D i cittadini che si rendono volontari; salvaguardare i cittadini e offrire loro una possibilità in più di sopravvivenza in caso di arresto cardiaco.
La condizione è che siano i testimoni i primi veri soccorritori in grado di defibrillare e attuare semplici manovre di rianimazione cardio-polmonare. A tal senso è stata redatta legge n. 120 del 3 aprile 2001: <<È consentito l’uso del Defibrillatore Semiautoma-tico in sede intra ed extra-ospedaliera anche al personale sanitario non medico, nonché al personale non sanitario che abbia ricevuto una formazione specifica nelle attività di rianimazione cardio-polmonare. […] Le regioni e le province autonome discipli-nano il rilascio da parte delle aziende sanitarie locali e delle aziende ospedaliere dell’autorizzazione all’utilizzo extra-ospedaliero dei defibrillatori da parte del personale di cui al comma 1, nell’ambito del sistema di emergenza 118 competente per territorio o, laddove non ancora attivato, sotto la responsabilità dell’azienda unità sanitaria locale o dell’azienda ospedaliera di competen-za, sulla base dei criteri indicati dalle linee guida adottate dal Ministro della sanità, con proprio decreto, entro novanta giorni dalla data di entrata in vigore della presente legge>>.
Il codice civile dice che, se il soccorritore arreca danno alla persona soccorsa, il giudice può decidere a sua discrezione se e in che entità il soccorritore dovrà riconoscere al soccorso un’indennità.
La persona priva di coscienza e che non respira e non presenta segni di circolazione sanguigna è definita clinicamente morta, quindi non le si può recare più danno di quello che ha già.
Il soccorritore laico, non ha altri obblighi se quello di chiamare il 118 (art.81 codice penale-omissione di soccorso-) ma rimane alla sua coscienza il cercare di salvare una vita, e, se decide di utilizzare il DAE, è tenuto a seguirne scrupolosamente le indicazioni. Chi è obbligato (Decreto Balduzzi, Capitanerie di Porto) ad avere il DAE è anche obbligato a segnalarlo correttamente, ad avere sempre a disposizione una persona formata, ed ad usarlo se necessario.
L’unico modo per abbattere significativamente il numero di decessi per arresto cardiaco improvviso è l’azione tempestiva dei presenti ed avere un DAE nelle immediate vicinanze.
Agire, anche senza nessuna formazione non è punibile dalla legge. Non agire, pur avendo un DAE, può essere punibile a seconda del contesto.
Attualità
“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”
Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.
“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:
Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.
Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.
Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.
La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.
Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.
Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.
Attualità
Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo
Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche
L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.
La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.
L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.
«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.
Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.
È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.
Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.
Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.
A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.
Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.
Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»
Attualità
Fitto vicepresidente Commissione Ue, arriva il via libera
La situazione si è sbloccata ieri sera con il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti. Ma i Verdi non ci stanno e i Socialisti si spaccano. Il presidente della Camera del Commercio di Lecce, Mario Vadrucci: «Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini e aiuterà le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti»
Alla fine, Raffaele Fitto ce l’ha fatta.
Dopo lunghi giorni di attesa, polemiche a non finire e qualche ironia social, dopo il suo intervento in un inglese non proprio fluente, è arrivato il via libera alla nomina del politico salentino.
I coordinatori delle commissioni Affari regionali dell’Eurocamera, con il quorum dei due terzi, hanno dato l’ok alla nomina di Raffaele Fitto a vicepresidente esecutivo della Commissione con delega alla Coesione.
Allo stesso tempo le commissioni Affari Economici, Industria e Ambiente hanno dato l’ok definitivo alla nomina della spagnola Teresa Ribera.
Il voto finale previsto mercoledì 27 novembre, in seno alla plenaria della Commissione europea.
L’accordo, formalizzato nella serata di ieri, ha sbloccato il voto favorevole di Popolari, Socialisti, Liberali, Conservatori e Sovranisti su Fitto, mentre Ribera ha ricevuto il sostegno anche di Verdi e Sinistra.
Non sono mancate, però, le critiche: i Verdi hanno accusato il PPE di minare la trasparenza e i principi democratici, mentre il gruppo Socialista si è spaccato, con delegazioni di paesi come Germania e Francia contrarie all’intesa.
Per molti la nomina di Fitto è inopportuna perché «rappresenta un partito contro lo Stato di diritto, l’ambiente e l’integrazione europea».
Il presidente della Camera del Commercio di Lecce Mario Vadrucci si compolimenta: «Da Italiani e soprattutto da salentini siamo particolarmente soddisfatti di come si è conclusa la vicenda connessa con il completamento della Commissione Europea, che vede Raffaele Fitto meritatamente nominato nel prestigioso incarico di vicepresidente esecutivo dell’organismo che regge politicamente e concretamente le sorti dell’Unione Europea».
«Le attestazioni di stima che, in questi giorni, da più parti politiche, sono state espresse sulla figura di Raffaele Fitto, èprosegue il presidente della Cammera del Commercio leccese, «ci fanno ben sperare in vista di un lavoro nei settori delicati cui è stato chiamato, quelli delle Riforme e della Coesione, che guardano al futuro ed alla crescita della parte meno sviluppata dei Paesi Europei».
«Sappiamo che l’On. Fitto non dimenticherà le sue origini salentine e, nel suo impegno politico per favorire la coesione europea», conclude Mario Vadrucci, «cercherà di fare gli interessi dell’Italia, aiutando anche le espressioni dell’impresa e del lavoro del Salento e della Puglia ad affermarsi in un contesto continentale nel il quale i nostri operatori vogliono recitare da protagonisti».
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