Attualità
Poggiardo: ospedale bye bye
Chiesto il blocco dei ricoveri e l’immediata dismissione dei reparti di degenza distaccati. Alle 18 incontro organizzato da Forza Italia per “tornare a parlare di fatti e prospettive concrete, rifuggendo dalla demagogia di chi ne ha approfittato per trarne vantaggi“
Negli ultimi anni il tema della Sanità ha costituito spesso un terreno di scontro politico su cui si sono vinte e perse elezioni a vari livelli, da quello regionale (in Puglia circa l’80% del bilancio è dedicato a tale settore) a quelli comunali, soprattutto in quelle Città nelle quali è ubicato un nosocomio.
L’ottica della deospedalizzazione e della domiciliarità dei servizi di cui si parla da tanti anni non ha ancora attecchito nella mentalità di cittadini e addetti ai lavori ed i continui cambiamenti di piani e programmi da parte della Regione sono anche figli di sensibilità o strumentalizzazioni politiche varie. Tanto che a tutt’oggi sul tema del riordino ospedaliero ancora non c’è la necessaria chiarezza: nei primi giorni di ottobre l’assessore regionale Donato Pentassuglia ha, infatti, incontrato Sindaci di Comuni sede di Distretto Socio Sanitario e consiglieri regionali per presentare una bozza di piano da far digerire ai rispettivi cittadini, dando appuntamento agli amministratori per un nuovo incontro inizialmente previsto per il 27 ottobre e successivamente per il 4 novembre ma tuttora rimandato. Tali rinvii hanno di fatto interrotto il processo di confronto col territorio da parte degli organi regionali.
Nel frattempo a Poggiardo, su invito dell’Amministrazione comunale, il Direttore Generale della ASL Valdo Mellone ha illustrato ai cittadini la bozza di riordino che prevede per il “Pispico” 27 posti di RSA RS 1 per anziani, 10 posti rene e 8 unità di degenza territoriale adulti. In più, in base a questo piano, resterebbero garantite le attività mediche di base specialistica ambulatoriale tra cui quelle di cardiologia, oculistica, chirurgia plastica, odontoiatria, allergologia, psicologia clinica, geriatria – urologia, oncologia, pneumologia, endocrinologia, neurologia, chirurgia generale.
Senonché il 29 ottobre è arrivata la notizia della chiusura del presidio poggiardese, con nota dello stesso Direttore Generale Mellone, spedita ai primari del nosocomio con la quale si chiede l’immediata dismissione dei reparti di degenza distaccati presso l’ex ospedale di Poggiardo ed il relativo trasferimento presso la sede ospedaliera di Scorrano procedendo da subito al blocco dei ricoveri. A questo è seguito un ulteriore incontro istituzionale con sindaci ed amministratori del Distretto Socio Sanitario promosso dal sindaco Giuseppe Colafati il 5 novembre.
Sembra giunta così all’epilogo la vicenda dell’ospedale di Poggiardo già ridimensionato dal riordino voluto dall’ex Governatore Fitto nel 2002 (si passò dai cinque reparti presenti a degenza post acuzie con day surgery e reparti di medicina, lungodegenza e gastroenterologia) allo stato attuale di dismissione di ogni reparto. Nel frattempo, in questi ultimi anni, si sono susseguiti svariati piani ed investiti circa 7 milioni di euro di soldi pubblici per interventi strutturali e per due sale operatorie di cui solo una funzionante.
Intanto l’argomento nel territorio è diventato sempre più incandescente ed ovviamente è divenuto terreno fertile di battaglia politica. Così, per cercare di fare chiarezza su quanto avvenuto negli ultimi 12 anni, il locale circolo di Forza Italia ha organizzato per sabato 16 novembre, alle ore 18, presso la sala consiliare un incontro dal titolo emblematico “Ospedale di Poggiardo: dal riordino di Fitto alla chiusura di Vendola”. Parteciperanno i consiglieri regionali Erio Congedo, Luigi Mazzei e Antonio Barba, il coordinatore provinciale Antonio Gabellone e l’On. Rocco Palese che, da sempre e con ruoli diversi, ha seguito con particolare attenzione le vicende della Sanità in Puglia. L’intento dell’incontro è quello di “tornare a parlare di fatti e prospettive concrete, rifuggendo dalla demagogia di chi con illusionismi ha approfittato delle vicende della Sanità per trarne vantaggi politici”.
Carlo Quaranta
Attualità
Giuggianello, ritrovate sepolture medievali
A Monte San Giovanni, sull’antica collina, “teatro” delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico
L’antica collina, che secondo alcune fonti letterarie antiche fu sede delle imprese di Ercole contro i Giganti Leuterni, svela un altro tesoro archeologico, testimoniando la ricchezza della storia del territorio di Giuggianello, dalla preistoria all’età moderna.
Nel corso dei lavori di restauro e valorizzazione della chiesa rupestre di San Giovanni, nell’ambito del progetto “Chiese rupestri“, finanziato dalla Regione Puglia, sono emerse due delle sepolture di epoca medievale poste in prossimità dell’ingresso del piccolo monumento ipogeico, proprietà del Centro di Cultura Sociale e Ricerche di Giuggianello.
L’intervento, diretto dalla Soprintendenza (SABAP) di Brindisi e Lecce, ha messo in evidenza due tombe scavate nella roccia, contenenti i resti scheletrici di tre individui.
La prima sepoltura, occupata da un inumato di età compresa tra i 16 e i 20 anni, conteneva un unico oggetto di corredo, una tazza in ceramica, oltre ad alcune piccole vertebre di pesce, sparse tra il torace e il bacino.
Lo scavo della seconda tomba, invece, ha messo in luce un inumato di età adulta in posizione supina, associato alle ossa disarticolati di un altro scheletro, un individuo giovane, i cui resti furono accantonati, insieme ai frammenti di una brocca acroma, forse nel momento in cui occorreva dare spazio alla nuova e ultima sepoltura.
La forma della fossa, scavata nel banco di roccia tenera, è riconducibile al tipo antropomorfo e potrebbe ricordare alcuni esempi del XIII-XIV secolo indagati in vari contesti del Salento, tuttavia, per una definizione cronologica più precisa, si attendono ulteriori approfondimenti sui reperti associati e sui resti rinvenuti.
La piccola chiesa rupestre, comunque, è databile tra il X e la seconda metà del XII secolo in base, rispettivamente, al rinvenimento di un follis dell’epoca di Costantino VII (905-959) e dell’imperatrice Zoe (880 ca.-920), recuperato durante i lavori di svuotamento della cavità alla fine degli anni ’80 del secolo scorso, e alle caratteristiche materiali e stilistiche dei pochi lacerti di affresco superstiti al suo interno.
Saranno proprio questi elementi pittorici di epoca bizantina l’oggetto dei prossimi interventi, attraverso azioni mirate di pulizia e restauro delle superfici che daranno nuova vita al repertorio iconografico del monumento.
Senza dubbio, gli ultimi ritrovamenti ampliano i dati in nostro possesso e confermano le tracce individuate nell’area a seguito di indagini non invasive preventivamente condotte a partire dal settembre 2023, restituendo la fisionomia di un luogo di culto medievale dedicato a San Giovanni, cui era associato un non vasto sepolcreto, che saranno un elemento costitutivo per la memoria identitaria della piccola comunità di Giuggianello fino ai nostri giorni.
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Attualità
Lavoro, le opportunità in provincia di Lecce
Report settimanale di Arpal, 522 nuove assunzioni per inizio 2025. In cima il comparto turistico
Il 2° Report settimanale elaborato dall’Ambito di Lecce racchiude 146 annunci di lavoro distribuiti in tutta la provincia per un totale di 522 nuove assunzioni previste per inizio 2025 in diversi settori.
Il comparto turistico è quello con maggiore opportunità e le aziende sono già all’opera per selezionare il personale per la stagione primaverile ed estiva: 158 posizioni aperte, concentrate prevalentemente lungo la costa ionica e nell’entroterra.
Segue il settore edile, con la richiesta di 73 lavoratori in tutta la provincia, tra cui operai, elettricisti, carpentieri, manovali e idraulici.
Il settore socio-sanitario registra sette annunci per 21 lavoratori, il comparto delle telecomunicazioni con 61 figure da assumere.
Segue il settore amministrativo e informatico con 50 figure ricercate.
Negli altri settori, 52 sono le figure professionali ricercate nel settore pedagogico e 24 nel settore commerciale.
Nel comparto agricoltura e ambiente si ricercano 9 risorse, nel TAC (tessile-abbigliamento-
Nel settore trasporti e riparazione veicoli si selezionano 11 lavoratori, il settore bellezza e benessere offre una posizione aperta, mentre per l’industria metalmeccanica sono richieste 5 figure.
Diverse opportunità lavorative anche per i beneficiari della Legge 68/99. Sono presenti tre posizioni aperte per persone con disabilità e quattro posizioni per iscritti nelle altre categorie protette.
La sezione tirocini, invece, offre cinque opportunità.
Ricca anche la proposta della rete Eures che contiene numerose opportunità di lavoro e formazione all’estero.
Si ricorda che le offerte, parimenti rivolte ad entrambi i sessi, sono pubblicate quotidianamente sul portale lavoroperte.regione.puglia.it, dal quale ci si può candidare direttamente tramite Spid.
Si consiglia di consultare costantemente la pagina Facebook “Centri Impiego Lecce e Provincia”, il portale Sintesi Lecce e i profili Google di ogni centro per l’impiego.
Gli uffici sono aperti al pubblico dal lunedì al venerdì dalle 8.30 alle 11.30, il martedì anche nel pomeriggio dalle 15 alle 16.30 e il giovedì pomeriggio su appuntamento.
Attualità
I ricercatori di UniSalento tra i migliori al mondo
Sessanta di loro nella World’s Top 2% Scientists 2024 dalla Stanford University
L’Università del Salento celebra un importante risultato a livello internazionale: ben 60 suoi ricercatori sono stati inclusi nella prestigiosa classifica globale World’s Top 2% Scientists 2024, sviluppata dalla Stanford University. Questa graduatoria, che identifica il 2% dei ricercatori più citati al mondo, rappresenta un riconoscimento di eccellenza per coloro che hanno raggiunto il massimo grado di produttività scientifica a livello globale.
L’elenco, aggiornato ad agosto 2024, si basa sulle informazioni bibliometriche disponibili nel database Scopus e include circa 200.000 studiosi selezionati tra 9 milioni di scienziati a livello mondiale. I criteri di selezione considerano parametri rigorosi e standardizzati, come il numero di citazioni, l’indice h, l’indice hm corretto per la co-paternità, le citazioni relative alle diverse posizioni di firma degli articoli e l’indicatore composito C-Score.
La classifica, realizzata dal team guidato dal Prof. John Ioannidis della Stanford University, in collaborazione con Elsevier e Scopus, copre 22 campi scientifici e 174 sottocampi, offrendo un quadro dettagliato della produttività scientifica a livello globale.
I ricercatori di UniSalento inseriti nella World’s Top 2% Scientists 2024
L’elenco dei 60 ricercatori che hanno ottenuto tale riconoscimento, inclusi alcuni in quiescenza, rappresenta un’importante testimonianza della qualità della ricerca condotta dall’ateneo salentino. In ordine alfabetico:
Aiello Maria Antonietta, Avanzini Giulio, Baglivo Cristina, Beccaria Matteo, Bilò Vittorio, Bucci Cecilia, Cafagna Donato, Calvaruso Giovanni, Cardinale Massimiliano, Cataldo Andrea, Catarinucci Luca, Cavaliere Pasquale, Chu Wenchang, Coluccia Angelo, Congedo Paolo Maria, Corallo Angelo, Cozzoli P. Davide, D’Amico Stefano, De Giorgi Maria Grazia, De Matteis Valeria, De Paolis Lucio Tommaso, Demitri Christian, Dimitri Rossana, Durante Fabrizio, Esposito Corcione Carola, Fascista Alessio, Ferramosca Alessandra, Frampton Paul H., Frigione Mariaenrica, Giangrande Adriana, Gigli Giuseppe, Grassi Giuseppe, Greco Antonio, Guido Gianluigi, Indrio Flavia, Laforgia Domenico, Lay-Ekuakille A., Lionello Piero, Lionetto Francesca, Maffezzoli Alfonso, Malitesta Cosimino, Manente Giovanni, Margherita Alessandro, Mele Giuseppe, Messina Arcangelo, Ndou Valentina, Nicassio Francesco, Perrone M. R., Piscitelli Prisco, Pizzi Simone, Reggiani Lino, Rinaldi Ross, Rossi Sergio, Salvadori Gianfausto, Sannino Alessandro, Scaraggi Michele, Stano Pasquale, Tarricone Luciano, Tornabene Francesco, Visconti Paolo.
Crescita costante
L’Università del Salento registra una crescita costante nel numero di ricercatori inclusi in questa prestigiosa classifica. Questo dato sottolinea il continuo impegno dell’ateneo nel promuovere l’eccellenza scientifica, la collaborazione internazionale e l’innovazione, consolidando il suo ruolo come punto di riferimento per la ricerca di alto livello.
Nella foto in alto il rettore Fabio Pollice
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