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Dai Comuni

Dal 15 settembre niente più bagnini in spiaggia: polemica a Salve

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Acque agitate a Salve lungo il litorale.





A scuoterle è ancora la polemica, serpeggiata già in estate tra gli ombrelloni, sulla spesa sostenuta per i bagnini che presidiano le torrette della spiaggia libera.





Proprio su una delle torrette oggi campeggia un cartellone che sottolinea come, a far data dal 15 settembre, il litorale non è più presidiato dagli operatori di salvataggio. L’autore del messaggio di contestazione, indirizzato all’amministrazione di Salve, non si firma. Ma va dritto al punto: “È terminato il servizio di salvataggio (…). La salute del turista settembrino, ha meno valore di quello di agosto?“, scrive.





Alla base della discordia la scelta della amministrazione comunale di Salve di condividere la spesa con i ‘noleggiatori’, ossia coloro che su spiaggia libera effettuano il servizio di noleggio di attrezzature quali ombrelloni, sdraio e lettini.





Il servizio di presidio della spiaggia con bagnini non è un elemento di poco conto. Ha anche una valenza istituzionale, rientrando tra i requisiti per l’ottenimento della Bandiera Blu, riconoscimento che Salve consegue ormai costantemente da anni.





Per far chiarezza sulle frizioni tra gli operatori e la politica locale abbiamo contattato l’assessore al Turismo del Comune di Salve, Francesco De Giorgi, che ci ha raccontato la scelta del Comune.




“Volevamo prolungare il servizio, ma…”





“Tra l’amministrazione e la quindicina, circa, di noleggiatori (NdA, la questione non riguarda gli stabilimenti balneari con concessione) c’è un accordo di condivisione delle spese di salvataggio: il costo dei bagnini è per il 60 per cento a carico del Comune (e quindi dei contribuenti cittadini) e per il 40 per cento a carico dei noleggiatori. La scelta di condividere le spese è dettata in primis dall’intenzione di riuscire a sostenerle senza farla gravare sulle sole tasche dei cittadini. C’è poi da considerare anche la scelta etica e di legalità fatta da Salve: i bagnini che presidiano le torrette non sono dei volontari (come succede su molti altri litorali), bensì dei dipendenti di una ditta, contrattualizzati e debitamente pagati secondo specifico codice Ateco del settore”.





“La decisione di far terminare questo contratto al 15 settembre, poi, è collegata proprio alle scadenze imposte dalla FEE: il requisito per ottenere la Bandiera Blu, richiede la presenza dei bagnini in spiaggia fino al 15 settembre. Ciò non comporta una disattenzione dell’amministrazione al turista che arriva in Salento dal 16 in poi. Anzi, da parte nostra è pervenuta, già da giorni, la proposta di rinnovo del servizio ai noleggiatori per altri 15 giorni. Proposta che (con la medesima divisione delle spese suddetta) non tutti hanno accolto, facendola decadere”.





“Inoltre”, conclude De Giorgi rispondendo a chi critica l’amministrazione per aver rimesso parte delle spese ai noleggiatori, “quest’anno abbiamo anche prontamente adeguato il litorale alla nota della Direzione Marittima della Guardia Costiera di Bari che ha preteso l’aumento delle torrette presidianti le spiagge ad un totale di 7, pena l’aumento delle spese. Oggi non solo le torrette sono state portate al numero richiesto, ma sono anche tutte munite di defibrillatore e pattino da salvataggio”.





Lorenzo Zito


Morciano

Bocce, campionati regionali: trionfa La Morcianese

Terminata la fase regionale dei campionati nazionali di terza categoria. Seconda classificata la “Bocciofila Tricase” Tra le donne vince “La Specchiese”

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Terminata la fase eliminatoria regionale del campionato nazionale di terza categoria FIB al quale hanno partecipato 10 squadre pugliesi.

Dopo aver disputato le semifinali presso il bocciodromo di Calimera si è giunti alle finali presso il bocciodromo di Minervino di Lecce.

Si sono aggiudicato il titolo di campioni regionali i bocciofili de “La Morcianese” (foto in alto), allenati da Salvatore Schiavano.

In finale hanno battuto “La Bocciofila Tricase”, diretta da Pasquale De Rinaldis.

Nella stessa giornata si sono disputati anche le finali dei campionati femminili che hanno viste vincitrici le donne de “La Specchiese”, allenate da Antonio Puce.

Giornata intensa per il presidente regionale della federazione italiana Bocce Cristian Vitto, il quale si è detto soddisfatto della larga partecipazione del pubblico e dall’entusiasmo degli atleti di ogni età e genere che  fanno grande in Puglia lo sport delle Bocce.

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Cronaca

Condannato per omicidio e latitante: era in un B&B, in riva al mare

Arrestato a Torre Lapillo Carmine Mazzotta l’uomo che nel 1999, a capo di un commando di 4 persone, fu l’esecutore materiale dell’assassinio del 21enne Gabriele Manca

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Si nascondeva nella camera di un B&B a Torre Lapillo, Carmine Mazzotta, latitante dall’8 marzo di quest’anno dopo la sua condanna a trent’anni di carcere per omicidio, confermata il giorno prima dalla Cassazione.

A stanarlo sono stati i carabinieri del Nucleo investigativo del Comando Provinciale, che dopo la sua fuga non hanno mai abbandonato l’idea di trovarlo ancora in zona.

Si è chiusa così la latitanza del pregiudicato 51enne, sparito dalla circolazione dal 7 marzo di quest’anno, poche ore dopo la sentenza definitiva della Cassazione che aveva confermato la condanna a 30 anni di carcere, inflittagli dalla Corte d’Assise d’Appello di Taranto il 30 maggio scorso poiché riconosciuto colpevole di omicidio in concorso, aggravato dalla premeditazione e dai futili motivi.

L’omicidio in questione fu commesso il 17 marzo 1999 quando fu assassinato il 21enne Gabriele Manca, coinvolto in contrasti legati allo spaccio di droga e poi ucciso in una zona di campagna compresa tra Lizzanello e la frazione di Merine, a pochi chilometri da Lecce.

Il cadavere del giovane venne ritrovato il 5 aprile successivo, giorno di Pasquetta.

Manca, secondo il quadro ricostruito dai Carabinieri del ROS diciotto anni dopo il delitto, fu ucciso a colpi di pistola sparatigli alle spalle con una Tokarev semi-automatica calibro 7,62, mentre tentava la fuga da un commando di quattro persone che aveva organizzato una vera e propria esecuzione.

Nel commando anche Carmine Mazzotta, ritenuto l’esecutore materiale dell’omicidio, ossia colui che ha premuto il grilletto, tirato in ballo anche da due collaboratori di giustizia.

Dopo la condanna in primo grado a trent’anni con il rito abbreviato e conferma della pena in appello, i giudici della Cassazione avevano annullato con rinvio la condanna per Mazzotta, ragion per cui era stato instaurato un nuovo processo d’appello a Taranto.

In seguito alla decisione definitiva della condanna a trent’anni arrivata il 7 marzo 2025, l’uomo si era reso uccel di bosco ma, alla fine, è stato rintracciato dai Carabinieri del Nucleo Investigativo, all’esito di un’articolata indagine coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia.

Dopo prolungati appostamenti, servizi di osservazione e ricognizioni, i militari dell’Arma hanno individuato il presunto nascondiglio del latitante presso un B&B di Torre Lapillo, poco distante dalla spiaggia.

Sono rimasti appostati giorno e notte per essere sicuri che fra gli ospiti della struttura ci fosse proprio il 51enne da catturare.

Prima di entrare in azione, due carabinieri hanno prenotato una stanza spacciandosi per una coppia di turisti arrivati in Salento per il “ponte” festivo.

Una volta individuata la camera occupata dal latitante, hanno avvisato le altre pattuglie che hanno circondato la struttura ricettiva e fatto irruzione, cogliendolo di sorpresa.

Il 51enne, che naturalmente aveva trovato rifugio nel b&b senza fornire veri nome e cognome, al momento dell’arresto era da solo e non ha opposto resistenza, mostrandosi sorpreso per l’arrivo degli investigatori.

Ha raccontato che, per non farsi scoprire, aveva evitato qualsiasi rapporto con l’esterno, approfittando della vicinanza al mare per fare qualche passeggiata e concedendosi solo qualche sporadico spostamento nei dintorni per fare la spesa.

L’uomo aveva con sé vari telefoni e diverse utenze telefoniche, oltre a capi di abbigliamento estivi e invernali.

Non è escluso, pertanto, non stesse pensando di spostarsi altrove per prolungare la sua latitanza.

Il 51enne è stato quindi portato in carcere a Lecce, dove dovrà scontare la pena definitiva.

Nel frattempo, con gli elementi acquisti durante le ricerche, sono in corso ulteriori indagini da parte dei carabinieri, mirate a ricostruire il periodo di latitanza e a scoprire le persone che lo hanno protetto e aiutato dal giorno della sua fuga.

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Il Comando Provinciale dei Carabinieri

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Casarano

Passerella d’onore per il Casarano

Sconfitta indolore a Gravina per i rossoazzurri già promossi. All’ingresso in campo “pasillo de honor” dei baresi che hanno reso omaggio ai vincitori del campionato. Domenica prossima festa al “Capozza” e poi la poule scudetto

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GRAVINA- CASARANO 4-2

Reti: pt 5′ Stauciuc (G), 11′ e 32′ Santoro (G); st 28′ Perez (C), 32′ Santoro (G), 41′ rig. Malcore (C)

Accoglienza d’eccezione per il Casarano, fresco vincitore del girone H e promosso nei professionisti: i calciatori rossoazzurri fanno il loro ingresso in campo fra gli applausi dei gravinesi schierati in due file all’uscita dallo spogliatoio.

Ma, iniziato l’incontro le cose cambiano decisamente: nessun timore reverenziale e pronto e servito un sonoro tre a zero già poco dopo la mezz’ora.

Si spreca l’ironia: Casarano già in vacanza, in ciabatte, reduce dallo champagne.

In realtà, accade che Di Bari, per coerenza con quanto sostenuto circa la vittoria di tutto il gruppo-squadra e per alcune assenze rilevanti, schiera una formazione del tutto inedita e per questo di scarsa intesa.

Poi vengono anche l’ardore e la decisa volontà del Gravina di assicurarsi la salvezza anticipata, traguardo meritato e conseguito.

Mister Di Bari ammette in sala-stampa che “le motivazioni del Gravina erano superiori, avevano più fame”.

Ordunque, non resta altro che prepararsi per bene alla domenica finale del prestigioso percorso, con una prestazione consona alla festa attesa al Capozza, gremito come non mai.

Da non dimenticare, inoltre, le successive fasi della poule scudetto tra le vincitrici dei nove gironi di serie D, cui la Società tiene molto.

Giuseppe Lagna

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