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Attualità

Zafferano, l’oro rosso di San Cassiano

L’Azienda Agricola LPP nata da un’idea dei sancassianesi Davide Palmieri e Jacopo Pede e della spagnola Lucìa Lòpez Ortiz produce e immette sul mercato il prezioso zafferano

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Tre ragazzi e un sogno costruito intorno ad un terreno di due ettari e dei bulbi da curare e coccolare prima di farli diventare attraverso sapienti procedimenti del prezioso zafferano.


Quella dello zafferano è una coltivazione insolita alle nostre latitudini, anche se la storia riporta di coltivazioni del prezioso bulbo nel 1500. Loro tre però ci hanno creduto e continuano a crederci. Oro Rosso, Azienda Agricola LPP è nata da un’idea dei sancassianesi Davide Palmieri, laureato in Scienze dell’Economia e della Gestione Aziendale presso l’Università Alma Mater Studiorum di Bologna e Jacopo Pede, laureato Magistrale in Giurisprudenza presso l’Università degli studi A. Moro di Bari, insieme alla spagnola Lucìa Lòpez Ortiz, laureata in Tecnologia e Innovazione Alimentare presso l’Universidad Europea Miguel de Cervantes de Valladolid.


Abbiamo incontrato Davide Palmieri che, seppur a malincuore, si è concesso una pausa dal lavoro nei campi per raccontarci dell’esperienza che sta vivendo insieme agli altri ragazzi. Come vi è venuta l’idea?

«Avevamo in mente di fare qualcosa in agricoltura e abbiamo deciso di dedicarci alla campagna e farne il nostro futuro investendo i nostri risparmi».

Perché proprio lo zafferano? «Durante un viaggio in Spagna con Lucia, la mia compagna, visitammo una coltivazione di zafferano. Tramite alcuni suoi amici siamo venuti a conoscenza di un coltivatore decennale che ci ha invitati a vedere la raccolta: è stato colpo di fulmine!».

Che utilizzo si può fare dello zafferano? «Il condimento per il risotto è il più conosciuto.  In realtà le possibilità sono molteplici e noi stessi abbiamo cercato di promuovere, anche mediante i mercatini estivi in giro per il Salento, ricette nuove ed interessanti: la crema pasticcera allo zafferano, la maionese allo zafferano e tante altre prelibatezze.  Lo zafferano si può usare dappertutto in cucina, sia per la preparazione di piatti dolci che salati. In più viene utilizzato anche in farmacia per le sue tante proprietà organolettiche e terapeutiche, grazie al suo potere antiossidante. Ha inoltre anche la proprietà di… mettere di buon umore!».

Lo si può integrare con le ricette tipiche salentine? «Basta pensare allo “scapece”, antico piatto nostrano viene preparato con lo zafferano.  Quella caratteristica mollica dal colore giallo è data proprio da questa spezia».

Dove coltivate? «Attualmente coltiviamo lo zafferano su dei terreni di famiglia , utilizzandone per lo zafferaneto 2 ettari». Che tipo di attenzioni prevede una coltura del genere? «La sua coltivazione dura tutto l’arco dell’anno: viene messo a dimora tra metà agosto ed inizio settembre; ad ottobre germogliano i bulbi; segue la fioritura che dura due o tre settimane con picchi di 5-6 giorni nel corso dei quali la piena fioritura è uno spettacolo della natura («per quest’anno, nel mese di novembre, abbiamo pensato ad una sorta di “Campi Aperti”, un’ iniziativa che preveda la possibilità di visitare i campi e godere di tale spettacolo»). Durante quei giorni abbiamo raccolto più di 50mila fiori al giorno. Vanno raccolti la mattina presto col bocciolo ancora chiuso per non disperderne le proprietà. Nel primo pomeriggio (“tutto deve essere fatto in giornata”) la sbrinatura per la quale godiamo dell’aiuto di familiari ed amici del  paese. Subito dopo si procede all’essiccazione nel nostro laboratorio professionale ad una temperatura di circa 40°C».


Fino ad oggi le vostre speranze nello zafferano hanno trovato le risposte che cercavate? «Per avere una produzione così’ importante siamo sempre riusciti a piazzare tutto il prodotto. Il primo anno, era il 2018, abbiamo presentato il nostro progetto ad un’azienda romagnola che ha apprezzato tanto da venire a San Cassiano per le verifiche del caso al  nostro zafferano («certificato a residuo zero e non presenta tracce di fitofarmaci o altri agenti chimici») e avviare un rapporto di collaborazione con il nostro zafferano che è stato immesso sul mercato per arivare sulle tavole di tanti italiani».


Per meglio comprendere le potenzialità del mercato basti pensare che in Italia vengono prodotti circa 600 chili di zafferano all’anno, una quantità irrisoria rispetto a quanto ne viene consumato. A voi quest’anno com’è andata?  «Abbiamo prodotto un po’ più di due chili, numeri più che soddisfacenti se si considera che occorrono 600 ore di manodopera per un chilo di zafferano oltre 250mila fiori».

Qual è il costo medio dello zafferano? «In Italia il prezzo oscilla dai 20 ai 50 euro al grammo. Da noi costa 24 euro al grammo e, per inciso, giusto per smontare eventuali pregiudizi, quello salentino non ha nulla da invidiare al più rinomato zafferano coltivato in Abruzzo e in Sardegna».

Chiunque può acquistare da voi? «Certo, basta contattarci telefonicamente (320 807 6928 e 328 144 1261) o tramite Facebook».



Attualità

Donne all’Opera: il 1 Polo contro la violenza sulle donne e i bambini

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere…

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In occasione della giornata mondiale contro la violenza sulle donne e i minori, il Polo 1 di Galatina, in collaborazione la Commissione Pari Opportunità, d’intesa con l’Assessorato alle Pari Opportunità di Galatina, organizzano l’evento “Donne all’Opera” che si svolgerà lunedì 25 novembre, a partire dalle 9:30, presso il teatro Cavallino Bianco di Galatina.

Dopo i saluti istituzionali ci sarà un concerto a cura della Salent’Opera, orchestra Sinfonica Giovanile diretta dal M° Tommaso REHO.

Seguiranno le testimonianze di otto donne del nostro territorio, professioniste e appartenenti a diverse categorie, che si sono distinte nella lotta contro le discriminazioni e gli stereotipi di genere.

Di grande pregio la presenza del Cav. Malala Yousafzai dell’Ambito Territoriale Sociale di Galatina, nella persona della dr.ssa Paola GABRIELI, che da dieci anni coordina l’unico centro antiviolenza pubblico a gestione pubblica della Regione Puglia, lavorando sul territorio dell’Ambito di Galatina accanto alle donne e ai figli minori con la presa in carico, nella difesa dei loro diritti, oltre alle attività di sensibilizzazione e formazione, al fine di favorire l’emersione del fenomeno e il contrasto alla violenza di genere.

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Attualità

“Cari giovani, costruiamo libertà: non cediamo alla mafia”

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Riceviamo e pubblichiamo una lettera di un nostro giovane lettore, Michele Cojocaru.

“L’impegno contro la mafia, non può concedersi pausa alcuna, il rischio è quello di ritrovarsi subito al punto di partenza”. Queste le parole di Paolo Borsellino, che tengo sempre a mente.
Se dovessi scrivere una lettera ai giovani al tempo di oggi, scriverei così:

Cari giovani del mio tempo, sono Michele, ho 20 anni, vengo dalla provincia di Lecce. Nel mio paese, tanti giovani come noi sono caduti nelle mani della malavita. Tanti fumano, molti spacciano, alcuni hanno addirittura pistole con loro.

Vedendo questo scrivo a voi, giovani della mia generazione, non abbiate paura di denunciare questi fatti: la società di oggi conta su di noi.
Vorrei tanto, insieme a tutti voi, richiamare lo Stato italiano, per ricordargli ancora una volta di stare dalla nostra parte.

Cari giovani e care giovani, costruiamo insieme la società la nostra società. Il futuro non deve essere la droga, non devono essere le armi. Ma un futuro di pace, in cui possiamo dire ai
nostri figli: tutto questo lo abbiamo fatto per voi.

La mafia distrugge, la mafia uccide, la mafia vieta di sognare.

Anche nel Salento c’è la mafia.
Anche nella provincia di Lecce c’è la mafia, ma è una mafia silenziosa, che agisce senza fare rumore.

Non diamogliela vinta, costruiamo libertà: coraggio, insieme ce la faremo.

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Attualità

Porto Cesareo resta Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo

Confermata la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche

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L’Area Marina Protetta Porto Cesareo si conferma un’Area Specialmente Protetta di Interesse Mediterraneo (ASPIM), aggiudicandosi ancora una volta la certificazione che la inserisce tra le zone marine e costiere caratterizzate da un elevato grado di biodiversità, habitat di particolare rilevanza naturalistica, specie rare, minacciate o endemiche.

La conferma della certificazione ASPIM è giunta al termine di una tre giorni di lavori sul campo da parte della commissione internazionale composta da Leonardo Tunesi, rappresentante del Focal Point, Robert Turk e Rais Chedly esperti internazionali, Antonio Terlizzi, esperto nazionale e dal direttore dell’AMP Porto Cesareo Paolo D’Ambrosio.

L’iter per ottenere il riconoscimento come da regolamento è passato dall’attivazione di attività di studio scientifico sistematico e di monitoraggio degli habitat, che consentono di stilare gli elenchi delle specie di flora e fauna necessari per definire il grado di biodiversità del sito.

«Lo status viene mantenuto attraverso il costante monitoraggio e salvaguardia delle specie individuate negli elenchi, ed essere ASPIM aumenta la nostra responsabilità di controllo dell’ambiente, allo scopo di salvaguardare le specie e gli habitat in cui esse vivono e si riproducono», hanno affermato soddisfatti i massimi responsabili di AMP Porto Cesareo.

Il riconoscimento dello status di ASPIM viene rilasciato dal Regional Activity Centre for  Specially Protected Area (RAC-SPA), con sede a Tunisi, organismo creato nel 1995 fra i Paesi che hannostipulato nel 1976 la Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo dall’inquinamento.

È questo centro che definisce e mantiene la lista delle ASPIM, vagliando nuove domande e promuovendo le aree protette meritevoli del riconoscimento.

Le aree marine protette italiane che detengono lo status di ASPIM sono attualmente 10.

Quattro in Sardegna tra cui Capo Carbonara, Capo Caccia-Isola Piana, Penisola del Sinis-Isola di Mal di Ventre e Tavolara-Punta Coda Cavallo.

A livello nazionale figurano poi Portofino (prima AMP italiana ad aver ottenuto il riconoscimento, nel 2005), Miramare, Plemmirio, Punta Campanella.

Per il Salento, Porto Cesareo e Torre Guaceto.

Direttore e Presidente dell’AMP esprimono la loro soddisfazione per questo «ulteriore traguardo raggiunto, a conclusione di quest’anno, che conferma le altissime performance dell’AMP Porto Cesareo, la quale si posiziona non solo tra le prime a livello Nazionale, ma anche nell’élite delle Aree Specialmente Protette di Importanza Mediterranea»

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