Attualità
Terme Santa Cesarea: “La Regione non stia a guardare”
Il neoeletto consigliere regionale Ernesto Abaterusso: “Siano annullati subito i bandi indetti all’indomani delle elezioni regionali e sia fatta luce sullo stato in cui versano le Terme”
Il consigliere regionale Ernesto Abaterusso interviene sulla vicenda delle Terme di Santa Cesarea: “Il loro destino è in bilico da troppo tempo. Il modo in cui negli ultimi anni sono state gestite ha un che di bizzarro e di non lungimirante: nessuna mission, nessun progetto di sviluppo, nessun investimento serio sulle figure professionali che al suo interno lavorano. Solo una querelle infinta che non fa bene a nessuno e una serie di decisioni dettate più da politiche clientelari che non per il bene della struttura”.
Abaterusso ricorda che “quando si parla delle Terme di Santa Cesarea si parla di una realtà che dà lavoro a ben 120 persone e che dovrebbe rappresentare un asset importante e strategico per lo sviluppo economico e turistico di questo angolo di Puglia invece l’assenza della Regione, proprietario di maggioranza, dimostra come, sottovalutando uno straordinario strumento di attrattività come questo, si stia perdendo per l’ennesima volta un’occasione importante. Siamo alle solite”.
Poi l’affondo dell’ex deputato: “Si continuano a mantenere in vita personaggi che hanno come unico obiettivo quello di garantirsi una poltrona ma che non pensano minimamente al rilancio di questa struttura dalle grandi potenzialità. La Regione davanti a tutto ciò non può restare a guardare, ma deve piuttosto intervenire proprio lì dove la trasparenza viene a mancare. Ecco perché sollevo una domanda: era opportuno indire due bandi, uno per la gestione del bar e uno per la creazione di una short list di figure professionali proprio all’indomani delle elezioni regionali e, cosa ancora più importante, quasi alla scadenza del Consiglio di Amministrazione? Che urgenza c’era? Non si poteva rimandare il tutto dopo la nomina del nuovo CdA? Quali interessi ci sono dietro a tutto ciò? Quanto tempo ancora la città, i lavoratori e i turisti dovranno attendere per avere delle risposte serie e veder finalmente decollare la struttura termale? Allo stato attuale si vedono solo una serie disinteresse e abbandono di una struttura che dovrebbe rappresentare uno dei volani della nostra economia”.
Abaterusso chiama quindi la Regione Puglia ad “assumersi le sue responsabilità, comunichi in maniera trasparente lo stato reale in cui versano le Terme di Santa Cesarea, annulli i bandi portati avanti dal management frutto di nomine clientelari in attesa della nomina del nuovo Consiglio di Amministrazione e faccia pesare d’ora in avanti la sua voce per garantire a questa struttura un giusto rilancio”.
Infine promette: “Il mio impegno è e sarà quello di seguire con attenzione l’evolversi della situazione perché il futuro delle terme deve essere una battaglia condivisa tanto dalle istituzioni quanto dai cittadini senza bandiere di partito e senza condizionamenti. Lo dobbiamo alle persone che in questa struttura lavorano, a quanti usufruiscono delle cure termali e al territorio tutto perché le Terme sono un bene non solo di Santa Cesarea ma anche di tutto il Salento e di tutta la Puglia”.
Attualità
Grande partecipazione alla messa dello sportivo a Nardò
Ancora una volta, lo sport neretino si è radunato per la Messa dello Sportivo, un appuntamento liturgico divenuto ormai tradizione, organizzato dal Presidente del Consiglio comunale di Nardò, Antonio Tondo, in collaborazione con la Consulta comunale dello sport neretino.
Grande e sentita partecipazione da parte delle associazioni, dei team e degli atleti neretini, che hanno assistito alla liturgia celebrata da Sua Eccellenza Mons. Fernando Filograna, Vescovo della Diocesi Nardà-Gallipoli, la cui omelia è stata fonte di coraggio ed ispirazione, in particolar modo per i tanti giovanissimi presenti.
Presso la Cattedrale di Nardò, lo scorso 20 dicembre, si sono infatti radunati i dirigenti e i rappresentanti di ogni tipo di sport, sia di squadra che individuali, di ogni età, affinché vengano custoditi i sani principi che lo sport tramanda.
Attualità
Ineleggibilità dei Sindaci: “Discriminatoria e antidemocratica”
Il dissenso di Anci Puglia per la norma che sancisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”
L’associazione dei Comuni pugliesi chiede la revoca della modifica alla legge elettorale regionale, denunciando una penalizzazione ingiusta per i sindaci e una limitazione della libertà di scelta degli elettori.
Anci Puglia esprime fermo dissenso nei confronti della recente modifica all’articolo 6, comma 1, della Legge Regionale 9 febbraio 2005, n. 2 – “Norme per l’elezione del Consiglio regionale e del Presidente della Giunta regionale” – approvata dal Consiglio regionale mediante emendamento.
La nuova formulazione del comma 1 stabilisce che “non sono eleggibili a Presidente della Regione e a Consigliere regionale i Presidenti delle Province della Regione e i Sindaci dei Comuni della Regione”.
Tuttavia, tale ineleggibilità viene esclusa se i soggetti interessati si dimettono dalla
carica non oltre sei mesi prima del compimento del quinquennio di legislatura, o, in caso di
scioglimento anticipato del Consiglio regionale, entro sette giorni dalla data di scioglimento.
I Sindaci di Puglia, secondo ANCI, risultano pertanto fortemente penalizzati dal vincolo di ineleggibilità alle regionali e ritengono si tratti di una norma ingiustificatamente discriminatoria e
antidemocratica: Viene così compromesso non solo il legittimo diritto, costituzionalmente garantito, a candidarsi come chiunque altro, ma anche i cittadini e le cittadine vedono limitarsi la libera scelta per l’esercizio del diritto di voto: “Il termine di 180 giorni per dimettersi risulta infatti estremamente rigido e penalizzante e determina una disparità di trattamento oggettiva tra amministratori locali e altre categorie di cittadini eleggibili.
I Sindaci sono i rappresentanti più diretti e più vicini ai cittadini; tuttavia, invece di valorizzare il loro contributo potenziale nella competizione elettorale regionale, arricchendo così il pluralismo democratico, questa norma li mortifica pesantemente.
Inoltre, priva le comunità amministrate di
una guida con largo anticipo e, ipoteticamente, anche inutilmente, qualora il Sindaco non venisse poi candidato nelle liste regionali.
Anci Puglia ha raccolto nelle ultime ore le rimostranze e la delusione di tanti Sindaci e Sindache – di ogni schieramento politico, perché la norma penalizza tutti, in modo trasversale – e sta valutando ogni più utile ed opportuna azione congiunta, anche giurisdizionale”.
Soprattutto, ANCI PUGLIA oggi chiede ai Consiglieri regionali che hanno proposto e votato l’emendamento di “ritornare sui propri passi, di cancellare quella norma assurda e discriminatoria e consentire a tutti il libero accesso al diritto di candidarsi, accettando un confronto paritario, plurale e democratico.
Al Presidente Michele Emiliano, che è stato Sindaco della Città capoluogo e ha poi voluto
interpretare la carica di Governatore come “Sindaco di Puglia”, chiediamo di fare tutto quanto in suo potere per ripristinare, in seno al Consiglio regionale, il rispetto dei princìpi sacrosanti ed inviolabili di democrazia, uguaglianza di fronte alla Legge e pluralismo”.
Approfondimenti
Inaugurata la biblioteca “Giambattista Lezzi” a Casarano
il Sindaco De Nuzzo e l’Assessore Legittimo: “Grazie alla fiducia che i cittadini ci hanno accordato”. “Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero”.
“Ci sono sogni destinati a rimanere tali ma che comunque aiutano a migliorarsi. Altri destinati a realizzarsi nel momento in cui si ha la possibilità di incidere”.
E’ lapidario il sindaco di Casarano, Ottavio De Nuzzo, durante l’inaugurazione della nuova Biblioteca Comunale della città.
“È grazie alla fiducia che i cittadini hanno accordato alla nostra Amministrazione che tutto è iniziato. Avevamo la necessità di una Biblioteca “vera” aperta, fruibile. Per questo motivo abbiamo iniziato da zero.
E prosegue: “Sono stati anni di lavoro: convenzione con il Polo Biblio Museale di Lecce, partecipazione al bando per il servizio civile 2025, adesione rete delle Biblioteche Regionali, censimento matricola al Ministero, progettazione e realizzazione arredi e tanto altro.
Fatica? No gioia di vedere prendere corpo e anima ad un luogo che sarà un punto di partenza da dove si propagheranno, tutto intorno, attività culturali”.
“Da quelle stanze”, sostiene l’assessore, Emanuele Leggittimo, “si sprigionerà una luce forte che passando da Palazzo De Judicibis si estenderà nel Sedile comunale per arrivare a Piazza Mercato.
Lievito di vita e di bellezza, di incontro e scambi di saperi.
Siamo contenti e orgogliosi, oggi lo possiamo dire per aver potuto inaugurare e contare su “un luogo del sapere” che è la Biblioteca Comunale “Giambattista Lezzi”.
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