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Scorrano

Scorrano: corso all’Agenzia D. Anthea

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Presso l’Agenzia Formativa D. Anthea di Scorrano sono aperte le iscrizioni al corso gratuito di formazione professionale per Operatore Grafico (settore grafico per la valorizzazione dei beni ambientali, culturali e degli eventi). Il corso, cofinanziato dal Fondo Sociale Europeo, dal Ministero del Lavoro e dalla Regione Puglia, realizzato in partnership con l’I.S.A. “Pellegrino” di Lecce, prevede una indennità di frequenza di 1.800 euro. Possono iscriversi 18 allievi, residenti nella provincia di Lecce, che nell’anno scolastico 2008/2009 hanno concluso il primo ciclo di istruzione con il superamento del relativo esame di Stato (e comunque ragazzi in possesso della licenza media inferiore con meno di 18 anni di età). Il termine di scadenza per le iscrizioni è fissato al 12 dicembre 2009. Le attività formative avranno inizio il 15 dicembre 2009. Per informazioni: tel. 0836/460746; email: scorrano@danthea.eu; sito internet: www.danthea.eu.

Cronaca

Don Antonio Coluccia: «Droga welfare criminale. Anche nel Salento»

Video intervista (la versione integrale sul prossimo numero cartaceo de “il Gallo”) al parroco antimafia originario di Specchia, prima dell’incontro con i ragazzi del comprensivo Tricase – Via Apulia. Don Antonio annuncia: «Chiederò al sindaco di supportarmi in alcune iniziative nella Zona 167 dove mi risulta si spacci anche il crack»

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di Giuseppe Cerfeda

Una mattinata a scuola con don Antonio Coluccia.

Il parroco antimafia, originario di Specchia e di stanza nel pericoloso quartiere San Basilio a Roma, è stato all’Istituto comprensivo Tricase – Via Apulia e ha incontrato i ragazzi.

Prima di recarsi in aula magna scortato dalla dirigente scolastica Rina Mariano, ha accettato di sottoporsi alle domande, indovinate, ficcanti e mirate dei piccoli giornalisti della Redazione del comprensivo, Vittoria ed Emanuele (che saranno integrate alla nostra intervista completa nella prossima edizione cartacea de “il Gallo”).

Nel frattempo, vi proponiamo un’anticipazione video della nostra chiacchierata con don Antonio, che parla dell’importanza di condividere certi temi con i ragazzi, della presenza mafiosa in Salento, della recente operazione dei carabinieri con relativo smantellamento delle piazze di spaccio a Racale, Tricase, Scorrano e Maglie, dell’ondata di arresti che ha sconvolto Andrano, del suo quartiere romano di San Basilio e della situazione, tutt’altro che privilegiata, di uomo, prima ancora che parroco, sotto scorta.

Prima di congedarsi, a intervista conclusa, don Antonio ci ha annunciato: «Chiederò al sindaco di Tricase Antonio De Donno di supportarmi in alcune inziative da tenersi in parte della Zona 167. Il degrado, diffuso a macchia di leopardo, ha già conseguenze nefaste. A quanto mi risulta in quell’area già si è spacciato crack!».

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Appuntamenti

Scorrano: le rivolte contadine nella provincia di Terra d’Otranto dal 1890 al 1910

“Quando l’Italia era schiava dello straniero, poté tacere ogni alta voce di dolore ed unirsi nell’unico nobilissimo intento della sua indipendenza e della sua libertà; ma oggi – purtroppo – dobbiamo confessare a noi stessi che non era questa l’Italia sognata dai nostri padri e intravista nell’estrema agonia da chi per essa languì in carcere, salì il patibolo e incontrò la morte sul campo”

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Presentazione ufficiale dell’opera dell’autore Bruno Paolo Nicolardi dal titolo “Le rivolte contadine nella Provincia di Terra d’Otranto dal 1890 al 1910. I gravi fatti di Scorrano” edito da Edizioni Esperidi.

L’evento, a ingresso libero, si terrà sabato 15 marzo alle ore 18.00, presso l’istituto scolastico A. Manzoni di Scorrano, in via Gabriele D’Annunzio 157.

Introdurrà la serata Pietro Palumbo, presidente Pro Loco Scorrano e porgeranno il saluto il sindaco di Scorrano Mario Pendinelli, l’assessore alla cultura Annalisa Mariano, il dirigente dell’I.C. Scorrano Fausto Melissano.

Sarà presente anche l’editore Claudio Martino e, insieme all’autore, interverranno il presidente del Centro Studi Scorranesi Giovanni Giangreco e Sara Bottazzo, già dirigente scolastico.

Ad allietare l’evento, l’intermezzo musicale sarà curato da Rocco Giangreco.

Il libro, con disegno di copertina (foto in evidenza) a opera di Silvia Giannotta, tratta i temi delle rivolte dei contadini a Scorrano, ma anche in tutta Terra d’Otranto e in Puglia.

Furono la conseguenza di un malessere sociale ed economico che si protraeva da decenni ma che fu acuito dalla miseria e dalla fame nel ventennio trattato.

I grossi proprietari furono colti di sorpresa dalla reazione violenta dei contadini, pensando che un loro atteggiamento paternalistico sarebbe stato sufficiente a far rientrare questi moti di ribellione.

Sbagliarono, perché come recita il proverbio latino “Non vult scire satur, quid ieiunus patiatur”, essi non vollero vedere la miseria più nera che attanagliava i contadini e i braccianti.

Scrive Giovanni Giangreco nella prefazione: “A Scorrano gli avvenimenti di quella giornata contribuirono a creare le condizioni per un cambiamento politico e sociale, che, a distanza di circa un ventennio, avrebbero cambiato, purtroppo definitivamente, la cultura politica e, per certi aspetti, anche antropologica della comunità scorranese rispetto a quella dei secoli precedenti, accentuando fenomeni già in corso e allentando alcuni legami sociali prima ritenuti fondanti per l’intera città”.

Bruno Paolo Nicolardi, nato a Scorrano nel 1954, dopo la laurea in Lingue e Letterature straniere presso l’Università degli Studi di Lecce, ha iniziato la carriera di insegnante nella Scuola Secondaria di II grado ed è diventato docente di ruolo in lingua francese, svolgendo la sua attività nella Scuola Secondaria di I grado di Arzignano (VI), Otranto, San Cassiano, Botrugno, Casarano e Cursi. È membro del Centro Studi Scorranesi. Ha pubblicato: Il culto di Santa Domenica (Il Raggio Verde, 2023); Poesia popolare a Scorrano. Canti della Passione, storie sacre, preghiere, canti popolari, filastrocche, poesie (con Giuseppe Presicce) per Edizioni Esperidi nel 2024.

 

 

 

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Attualità

Se 800 vi sembran pochi

Questa mattina è in distribuzione il Vostro giornale il Gallo, il nostro ottocentesimo numero: l’avventura ebbe inizi il 9 Giugno del 1996 e…

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di Luigi Zito 

E con questo sono 800!! 29 anni e 800 numeri: ogni 15 giorni, senza mai mancare un’uscita (salvo periodo Covid).

Era il 1996, precisamente il 9 giugno, quando pubblicammo e distribuimmo le nostre prime 10.000 copie de “il Gallo” in 13 comuni del basso Salento, per poi, via via, crescere di copie e paesi fino a coprire e raggiungere, con la distribuzione, gli attuali 80 Comuni nella nostra provincia.

Un’impresa come la nostra ha una sola madre: la Redazione ed il suo staff; ma tanti padri che hanno permesso alla nostra testata di vivere, crescere, migliorarsi e diffondersi: i tantissimi inserzionisti che in 29 anni, credendo nel nostro appeal commerciale, hanno investito massicciamente con la propria pubblicità sul giornale, questo è stato il volano che ha, in concreto, fatto volare le loro aziende e di riflesso il Gallo.

Tutto questo ci porta ad oggi, agli 800 numeri, agli 80 Comuni da cui ci seguono ed attendono con trepidazione, ed a quanti leggeranno questo messaggio.

CLICCA QUI PER LEGGERE INTERVENTO DEL PROF. HERVÉ CAVALLERA

E’ con tutti voi che vogliamo festeggiare: i nostri affezionati lettori (sia sul giornale cartaceo che su www.ilgallo.it: lo scorso anno abbiamo avuto 1,25 milioni di utenti attivi, 6,73 milioni di visualizzazioni e 16,8 milioni di eventi), che non mancano di seguirci, giudicarci, leggerci, giocare (al trova i galletti e vinci); ma rivolgiamo anche un particolare grazie a quanti detrattori, censori, critici, leoni da tastiera, bastian contrari, con il loro biasimo, le loro puntualizzazioni, remando contro mappano una diversa via, ci infondono coraggio e non ci permettono di “dormire sugli allori”.

29 anni e 800 numeri dopo, vi diciamo Grazie! Questo è il vostro traguardo, quello che periodicamente condividete con noi, quello che ha contribuito a far crescere la nostra terra, sviluppare il nostro Salento, premiare il merito di chi lotta quotidianamente e far volare alto il vessillo della nostra storia.

Andatene fieri.

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